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175 chiude l’evento (verifica presenze, firme, superamento del test di valutazione apprendimento, presenza

test di gradimento) e invio dell’elenco nominativo dei partecipanti con percorso completo al FD

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predispone la relazione scientifica finale delle attività ove prevista, compresa la valutazione dell’apprendimento e della ricaduta, se possibile, o i temi/modi di verifica della ricaduta, insieme al FD.

Fasi per la costruzione del PAF Dipartimentale

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definizione delle priorità determinate dagli obiettivi della Direzione e contenute nelle linee strategiche aziendali e negli obiettivi di budget del Dipartimento;

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declinazione dei meta obiettivi in obiettivi specifici di UO o di sottogruppo (anche interdipartimentali, PDTA, piattaforme logistiche, tecnologiche o assistenziali) nel dossier;

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Individuazione delle competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi di UO/Gruppo nel dossier;

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Compilazione della scheda di autovalutazione delle competenze possedute dagli operatori della UO/Gruppo

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sulla base di tale autovalutazione, individuazione dei bisogni formativi (analisi del fabbisogno) prioritari e creazione della coerenza con gli obiettivi di Dipartimento/Distretto/Staff;

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scelta degli eventi formativi da progettare, dei Responsabili Scientifici, dei partecipanti e della tipologia di formazione e compilazione della scheda PAF;

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validazione del piano di Dipartimento da parte del Direttore di Dipartimento e dal Responsabile SATeR dipartimentale ed invio al Responsabile del Governo della Formazione (RGF), presso la UOC Formazione;

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valutazione delle coerenze dei singoli piani con gli obiettivi aziendali a cura del RGF e presentazione al Comitato Scientifico Aziendale della formazione ECM, che approva il PAF;

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assegnazione del budget aziendale al RGF e verifica di sostenibilità economica del PAF;

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presentazione al Collegio di Direzione e autorizzazione del Collegio di Direzione alla realizzazione Piano Formativo Annuale e approvazione del budget complessivo dedicato alla Formazione;

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ripartizione del budget, a cura del RGF, ai dossier formativi di Dipartimenti/Distretti/Staff presenti nei PAF.

Il PAF derivante direttamente dal DOSSIER FORMATIVO deve contenere tutte le tipologie di formazione:

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interna (residenziale, blended, on work)

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esterna (residenziale, FAD, blended)

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obbligatoria

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facoltativa.

Dopo l’approvazione, il PAF annuale del Dipartimento/Distretto/Staff deve essere diffuso a tutti gli operatori/professionisti attraverso Intranet, nell’area dedicata, e con lettere e incontri.

Condivisione delle conoscenze acquisite

Nell’ambito del Dipartimento/Distretto/Staff, la condivisione delle conoscenze acquisite durante i corsi, convegni e altri eventi tra tutti gli operatori deve avvenire secondo le seguenti modalità:

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discussione negli incontri formativi periodici o mediante specifici incontri professionali, mettendo a disposizione dei colleghi la documentazione consegnata nell’ambito formativo,

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La formazione dei Pediatri di Libera Scelta

Nell’ultimo trimestre 2012 si concordò con i PLS di orientare la formazione sull’obiettivo “Migliorare la condivisione di percorsi di cura ed educazione nei bambini”. Gli elementi salienti della programmazione sono stati:

- Categoria di competenze: Tecnico Specifiche e Comunicativo-relazionali Evento 1

Competenze da sviluppare: saper valutare e trattare il dolore acuto e cronico in età pediatrica Obiettivi formativi: controllare e trattare adeguatamente il dolore

Contenuti formativi: Criteri di diagnosi stadiazione, trattamento e registrazione di patologie/condizioni del bambino e dell'adolescente (dolore acuto, cronico e bisogno di cure palliative).

Metodologia: Residenziale interattiva 2 incontri di 5 ore, 1 incontro sull'approccio al dolore acuto in ambito pediatrico generalista; 1 incontro sulla valutazione e trattamento del dolore in particolari condizioni croniche. Autoformazione senza tutor 2 ore: revisione della letteratura specifica suggerita dai docenti. On work 8 ore per valutazione del dolore nei bambini utilizzando una scala condivisa con i docenti e revisione della propria attività di trattamento del dolore e informazione dei familiari e bambini sul dolore percepito (ricaduta della formazione).

Evento 2:

Competenze da sviluppare: saper riconoscere il grado di gravità di patologie acute e croniche e di particolari condizioni di rischio nel minore e nell'adolescente. Saper scegliere i trattamenti appropriati

Obiettivi formativi: Uniformare i comportamenti diagnostico-prescrittivi

Contenuti: Linee guida per corretti stili di vita del minore e della famiglia; alimentazione nel bambino in età scolare. La comunicazione con le famiglie e il colloquio educativo. La prevenzione e diagnosi precoce di patologie croniche.

Metodologia: residenziale in 3 incontri di 5 ore sulle patologie croniche pediatriche e i problemi di salute emergenti. 1 incontro residenziale interattivo in sottogruppi da 25 partecipanti sul tema “alimentazione e obesità”. On work: 5 ore di autoapprendimento senza tutor: misurazioni di parametri nei propri pazienti. Ricaduta attesa della formazione: Misurazione di un parametro/ dato/ rischio nei bambini.

Il percorso formativo ha impegnato complessivamente i 118 PLS per 45 ore di attività formativa. Ricaduta scelta durante il corso: misurazione del BMI nei bambini di 3 e 6 anni e valutazione della prevalenza di sovrappeso e obesità nelle due coorti.

Alla misurazione della ricaduta hanno partecipato tutti i 118 pediatri.

Le misurazioni effettuate sono state 7162. I bambini erano 3.436 femmine, 3.726 maschi. La distribuzione per sesso delle coorti di bambini era:

- Coorte di tre anni: 1817 femmine, 1940 maschi - Coorte di sei anni: 1619 femmine 1786 maschi.

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Grafico 5.4 Variazioni del BMI e della SDS, fonte DCP Ausl di Bologna

La condizione sulla quale concentrare i maggiori interventi educativi è risultata quella del “sovrappeso”. Nel grafico 5.7 sono evidenziate le prevalenze di bambini in sovrappeso.

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Grafico 5.7 Prevalenza del BMI nelle coorti, distribuzione per sesso. Fonte DCP, Ausl di Bologna

Analizzando la distribuzione territoriale (grafico 5.8) è possibile notare una minore prevalenza di bambini in sovrappeso nella Città di Bologna, differenza risultata significativa (p<0,05). Le zone dell’interland bolognese, invece, presentano la stessa prevalenza di bambini obesi, in sovrappeso, sottopeso o normopeso dell’area di pianura o montagna.

Grafico 5.8 Distribuzione del BMI per zone territoriali.Fonte DCP, Ausl di Bologna.

I dati sono stati confrontati con precedenti studi della Regione Emilia-Romagna e si sono dimostrati concordanti con le indagini effettuate sia nel 2002 che nel 2006 (Cacciari E, Milani S, Balsamo A, JEI 2006).

Gli infermieri dell’assistenza domiciliare, che avevano approntato un programma di assessment e di educazione alimentare per gli adulti, hanno in programma, insieme al gruppo consultoriale e al gruppo di lavoro “Chirone” - che sta predisponendo le informazioni e la formazione per i genitori di bambini affetti da malattie croniche – di

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costruire un programma di informazione/formazione dei genitori e sono disponibili ad affiancare i PLS nell’educazione/informazione dei bambini e dei genitori.

Si propongono anche per costruire una mappa mentale del percorso di assessment e di individuazione dei problemi di salute alimentazione-correlati o dei rischi potenziali, così come hanno identificato per gli adulti. Fig. 5.13 – La mappa mentale dell’assessment sui rischi/problemi correlati al sovrappeso/obesità o alla condizione di sottopeso nell’adulto.

Conclusioni

La formazione è stata sempre interpretata con uno strumento per il miglioramento della propria competenza e della qualità dei propri interventi. Con I PLS, la programmazione concordata ha previsto anche attività sul campo (on work) per la sperimentazione/utilizzo delle conoscenze condivise o sviluppate durante la formazione. Che vi sia una prevalenza in aumento di bambini sovrappeso, è noto. Il Ministero della salute proprio per questo motivo ha attivato le campagne a supporto dell’alimentazione mediterranea, dell’aumento della frazione di frutta e verdura e della riduzione dei carboidrati semplici o di quelli nascosti in prodotti dolciari o da forno utilizzati come spuntini. E’ però la prima volta che si produce un collegamento diretto tra formazione e attività di monitoraggio dell’età pediatrica, con conseguente avvio di attività preventiva/curativa.

Dopo aver analizzato i dati delle due coorti di bambini i PLS hanno deciso, per il 2014:

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di proseguire l’attività di monitoraggio del BMI nei bambini

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di intraprendere colloqui educativi con i genitori dei bambini in sovrappeso ed obesi

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di sostenere l’attività motoria/sportiva nei bambini in sovrappeso ed obesi

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di monitorare la PA nei bambini obesi e in sovrappeso, per valutare un altro parametro e segnalare precocemente i bambini con ipertensione o parametri pressori “borderline” allo specialista, individuare i bambini a rischio di sindrome multiorgano

Per gli studenti:

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Quali problemi individuate nel caso presentato

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