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LE CONSEGUENZE DELLE OPZION

1. Le cifre delle Opzion

E’ opportuno premettere che non è possibile stabilire delle cifre esatte sul numero di optanti che scelsero il trasferimento nel Reich, in quanto spesso chi optò per la cittadinanza tedesca, in seguito chiese l’ annullamento della propria opzione, preferendo mantenere la cittadinanza italiana. In alcuni casi, chi “rioptò” per la cittadinanza italiana, annullò tuttavia anche questa seconda scelta, decidendo nuovamente a favore di quella tedesca. In virtù di percorsi personali di questo genere, è inevitabile che i dati in nostro possesso non hanno la pretesa di essere esatti, ma contengono un margine di approssimazione inevitabile.

Secondo quanto previsto dagli Accordi, entro la fine del 1942 tutte le operazioni di trasferimento avrebbero dovuto concludersi, ponendo così ( almeno sul piano teorico ) la parola fine alla questione altoatesina. Il 31 dicembre 1939 scadeva il termine per esercitare il diritto di opzione; su una popolazione di circa 313.000 abitanti della Provincia di Bolzano, il numero complessivo di sudtirolesi e ladini aventi il diritto di voto si aggirava sui 229.400. Tra gli aventi diritto, alla mezzanotte del 31 dicembre, 166.488 ( poco più del 72% ) optarono per la cittadinanza tedesca, impegnandosi così a trasferirsi nel Reich entro il 31 dicembre 1942. Soltanto 27.712 ( il 12% ) tra sudtirolesi e ladini scelsero di mantenere la cittadinanza italiana e circa 35.300 ( il 15% ), non avendo sottoscritto alcuna domanda, rimasero cittadini italiani. Complessivamente, la cifra totale degli optanti per il Reich, comprensiva anche delle altre zone interessate dall’ Accordo ( zone mistilingui delle

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Provincie di Trento, Belluno e Udine ) fu di circa 185.365 e quella per l’ Italia ammontava a circa 81.900.

Politicamente, per il regime fascista, come già detto in precedenza, questi numeri costituirono un fallimento, un fallimento grave e senza attenuanti della politica di italianizzazione forzata e coercitiva. A parte la zona di Ampezzo, in tutte le zone ladine e sudtirolesi le percentuali della scelta a favore della Germania oscillava tra l’ 87% al 96%. Sono dati che vanno contro tutte le previsioni di Mastromattei – il quale sosteneva che “gli optanti per la

Germania sarebbero stati al massimo il 50% degli allogeni”84. Dal canto suo, Mussolini riteneva di aver risolto una volta per tutte la questione, sia per quanto riguarda i rapporti italo- tedeschi, sia per quanto riguarda l’ equilibrio etnico della provincia. La questione degli emigranti si dimostrò però tutt’ altro che risolta, in quanto le operazioni di trasferimento si rivelarono assai lente e complesse: alle Opzioni non seguì che in misura limitata la partenza degli optanti.

Alla vigilia dell’ 8 settembre 1943 ( data in cui ogni operazione di trasferimento di allogeni si interruppe, causa cambio di schieramento dell’ Italia ) la cifra di coloro che erano stati completamente naturalizzati ( erano quindi “tedeschi” ormai a tutti gli effetti ), ammontava in Sudtirolo e nella Ladinia a non più di 125.000 ( il 75% di coloro che avevano optato per la cittadinanza tedesca ); tra questi, 78.000 ( circa il 62,4% ), in un arco di tempo di quattro anni, erano emigrati nel Reich, mentre 52.000 ( il 41,6% )si trovavano ancora sul suolo italiano. Tutto ciò nonostante l’ Accordo prevedesse che entro il 31 dicembre 1942 tutti gli optanti avrebbero dovuto lasciare l’ Italia. Il problema che si delineò subito riguardava lo status giuridico degli optanti che si trovavano ancora sul suolo italiano in attesa di trasferimento: infatti non era chiaro come considerarli, visto che avevano rinunciato alla cittadinanza italiana in favore di quella tedesca. In senso strettamente giuridico, essi erano

stranieri e, almeno in teoria, bisognava applicare la legge

relativa agli stranieri presenti sul territorio del Regno. Il problema più grande era che si trattava di migliaia di “stranieri”. Per ovviare a questo problema, le autorità italiane

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chiesero che la Germania rilasciasse momentaneamente la cittadinanza soltanto a 15.000 persone e non a tutti gli optanti, in modo da non permettere che si creasse una situazione giuridica paradossale, e considerare gli altri in attesa di trasferimento come individui ancora soggetti alla legge italiana, come se avessero una doppia nazionalità.

Nel complesso, sulla cifra totale degli optanti trasferitisi effettivamente – 78.000, ricordiamolo – circa 56.800 migrarono entro il 31 ottobre 1940, assieme a 3.571 cittadini tedeschi; dal 1 gennaio 1941 all’ 8 settembre i trasferimenti interessarono poco più di 11.000 persone, oltre a 5.345 cittadini tedeschi. Se i trasferimenti andarono diminuendo di anno in anno, ciò lo si deve solo in parte alle difficoltà incontrate dal governo di Berlino nel tentativo di trovare una sistemazione fisica ai migranti. A rallentare i trasferimenti nel Reich si aggiunsero progressivamente il deteriorarsi dei rapporti fra Germania e Italia, con la Germania intenzionata a procrastinare la definitiva soluzione al trasferimento, e la resistenza all’ emigrazione che lentamente iniziò a fare gli optanti.

Per quanto riguarda le valli ladine, anche in questo caso vale quanto già detto all’ inizio del paragrafo: non è facile stabilire dei numeri certi; storici come Michael Wedekind e Luciana Palla85 hanno provato a fornire delle cifre che, per quanto simili, non sono coincidenti. Tra il 1939 e il 1943, poco più di 2.000 ladini lasciarono effettivamente le loro valli ed emigrarono nel Reich. Come possiamo vedere nella tabella alle pp. 87 e 88, il numero più elevato è costituito dagli optanti della Val Gardena e della Val Badia, ovvero i ladini della Provincia di Bolzano. Come precedentemente detto, i dati hanno un margine di approssimazione e di errore, soprattutto per quanto riguarda le zone escluse dall’ Accordo, come la Val di Fassa e la Val di Fiemme, le cui cifre sono ancora meno precise. Ancora, sulla zona di Livinallongo, abbiamo delle sensibili differenze: Luciana Palla, che ha dato il suo contributo a determinare con maggior precisione il numero degli optanti, riporta un dato di 2.037 ladini residenti; di questi, i firmatari furono 330. Complessivamente, il numero totale dei ladini

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M. Wedekind, Das Dritte Reich und die bleichen Berge, in “Ladinia” XXXVI, S. Martino in Badia, 2012 L. Palla, I ladini fra tedeschi e italiani, Venezia, 1986

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dolomitici si aggirava su 21.600 persone; di queste, circa 7.700 optarono per la cittadinanza del Reich. Al 31 agosto 1942 il numero di ladini ancora in attesa di trasferimento ammontava a quasi 6.000 e per la fine del 1943, solo poco più di 2.000 ( Wedekind stima un dato intorno a 2.265 ), come detto poco sopra, si erano insediati nei territori del Reich.

31.12.1939 31.8.1942 1.12.1943

Abitanti Optanti per la cittadinanza tedesca Optanti non trasferiti Persone trasferite Abitanti Ladini e tedeschi

totale percentuale totale Totale Emigranti rispetto al numero di Optanti (%)

Ladini Tedeschi Italiani Totale

totale % LADINI Provincia di Bolzano incluse le frazioni di Oltretorrente, Roncadizza e Bulla 10.658 6.437 60,4 % __ __ __ __ __ __ __ incluso il comune di Castelrotto 13.683 __ ___ 7.449 2.682 __ 10.635 __ 2.987 614 14.236 senza il comune di Castelrotto 10.464 6.227 59,5 % 5.021 1.643 26,4 % __ __ 237 318 10.640 Val Badia 2.992 549 18,3 % 531 185 33,7 % 4.045 97 % 39 87 4.171 Badia 1.472 172 11,6 % __ 43 25 % 1.620 96,5 % 16 43 1.679 Corvara 450 270 60 % __ 71 26,3 % 457 96,4 % 5 12 474 S. Martino in Badia 1.070 107 10 % __ 71 66,3 % 97,5 % 18 32 2.018 Marebbe 2.045 1.326 64,8 % 1.053 348 26,2 % 1.894 97,7 % 16 28 1.938

98 Val Gardena 5.427 4.352 80,1 % 3.437 1.110 24,3 % 4.146 91,5 % 182 203 4.531 Ortisei 3.170 2.492 78,5 % 1.949 700 28,1 % 1.968 88 % 162 104 2.234 Santa Cristina 1.163 986 84,4 % 1.488 221 22,4 % 1.150 96,3 % 4 40 1.194 Selva Gardena 1.094 874 79,9 % 189 21,6 % 1.028 93,2 % 16 59 1.103 Comune di Castelrotto 3.219 3.079 95,6% 2.428 1.039 33,7 % 550 27,6 % 2.750 296 3.596 LADINI Provincia di Belluno 7.151 900 ___ 621 442 ___ 5.758 76,5 % 74 1.692 7.524 Livinallongo 1.980 659 34 % __ 279 42,3 % 1.779 95 % 21 73 1.873 Colle Santa Lucia 651 > 100 18 % __ 78 __ 687 96,2 % 10 17 714 Cortina d’ Ampezzo 3.626 131 4 % __ 85 __ 3.292 66,6 % 43 1.602 4.937 LADINI Val di Fassa e Val di Fiemme 3.800 350 __ 329 180 __ __ __ __

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