Cart., secc. XV-XVI, mm. 203x147, ff. 308 vergati da più mani. Ricca miscellanea umanistica compilata in ambiente veneto-dalmata.
Contiene: una orazione di Messalla ad Augusto (ff. 1r-13r), Exordia di Gasparino Barzizza
(ff. 20r-38v), il dialogo De nobilitate di Buonaccorso da Montemagno (ff. 39r-58r), la lettera di Plutarco a Traiano (ff. 78v-79r), le lettere di Ippocrate in una traduzione anonima (ff. 84r-85v), un epigramma del Panormita (f. 88v), la traduzione anonima di una epistola di Pitagora a Gerione (ff. 98v-99r), alcuni epigrammi di Guarino Veronese, alcune lettere di Leonardo Bruni a Giovanni Marrasio (ff. 124v-127r), carmi di Guarino Guarini e di Antonio Panormita, l’Astyanax di Maffeo Vegio, vari epigrammi, la traduzione di Guarino Veronese della Calumnia di Luciano (ff. 232r-241v), la traduzione di Leonardo Bruni del Tyrannus di Senofonte (ff. 245r- 259r), le invettive del Valla contro Poggio Bracciolini (ff. 261r-283r); il De bello Punico in tre libri di Leonardo Bruni (ff. 85r-147v), estratti da Lattanzio (f. 147v).
Del Marsuppini si leggono il carme II (f. 99v) e la traduzione della Batracomiomachia, preceduta dall’epistola di dedica a Giovanni Marrasio (ff. 128r-136v),
Cfr. RESTA, Per una edizione, p. 284; A. CAMPANA, Giannozzo Manetti, Ciriaco e l’Arco
di Traiano ad Ancona, «Italia Medievale e Umanistica», 2 (1959), p. 486; KRISTELLER, Iter, II, p. 382.; MARRASII, Angelinetum, p. 77.
V¹ CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 8761
Cart., sec. XV, mm. 190x140, ff. 124. Legatura in pergamena. Titoli in rosso. Ai ff. 1-1a- 1b-1c antico indice dei contenuti.
Questo codice, una miscellanea di scritti umanistici messa insieme con criteri filosofico- letterari, contiene: il dialogo De amoenitate Herculei Barchi di Lodovico Carbone; molte poesie ed orazioni (tra le quali il De litteris Graecis di Teodoro Gaza ai ff. 50r-59r); una raccolta anonima di iscrizioni epitimbie per Niccolò Fortebraccio (f. 66rv); alcune traduzioni di Leonardo Bruni e Francesco Filelfo; un’orazione del Tolentinate a Palla Strozzi (ff. 77r-79v). Del Marsuppini si leggono i carmi IV (ff. 94v-96v), XIV (ff. 66v-67r, anepigrafo e adespoto), XXIII (f. 67r, anepigrafo e adespoto).
Cfr. R. VALENTINI, Rivelazioni postume sui rapporti tra Filippo Maria Visconti e Braccio da Montone, «Bullettino della Regia Deputazione Abruzzese di Storia Patria», 15 (1924), pp.
43-93; KRISTELLER, Iter, II, p. 345.
V² CITTÀ DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 9985
Cart., sec. XV (1451, Siena), mm. 222x150, ff. I, 44, I’. Legatura in pergamena. Titoli rubricati; iniziali rosse e azzurre.
Il codice contiene: i Capitula Trihumforum VII-XII del Petrarca (ff. 1r-25v, inc. «La morte che seguì l’orribil riso [sic]»); molti epitafi ed epigrammi (di Seneca, Ettore, Achille, Virgilio, Cesare, Augusto, Scipione Africano, Boccaccio, Corrado Malatesta, Cicerone, Gentile da Fabriano); l’Ilias latina (ff. 28r-37v, inc. «Iram pande michi pellide diva superbi»); ai ff. 38r- 44v alcuni disegni.
Del Marsuppini si leggono i seguenti carmi: XIV e XXIII (f. 27r; una nota trasversale sul margine destro, che si riferisce ad entrambi i componimenti, li attribuisce al Bruni: «Viri excellentissimi domini Leonardi Aretini Florentini populi Cancellarii versus hi sunt»), II (f. 27r, attribuito al Bruni), XXVII e XXVIII (f. 27v, adespoti).
Il manoscritto è stato segnalato anche da Roberto Guerrini come testimone dei tituli del ciclo di Taddeo dell’Anticappella di Palazzo Pubblico a Siena.
Cfr. Codices Vaticani Latini 9852-10300, recensuerunt M. VATTASSO – H. CARUSI, Romae, MCMXIV, p. 236; R. GUERRINI, Dulci pro libertate. Taddeo di Bartolo: il ciclo di eroi antichi
nel Palazzo Pubblico di Siena (1413-14). Tradizione classica ed iconografia politica, «Rivista
storica italiana», 112 (2000), pp. 510-68: 512-13. Cm-Cm¹ COMO, Biblioteca Comunale, Sup. 2. 2. 42*
Cart., sec. XVI, mm. 335x235, ff. 253. Legatura in pergamena floscia.
Il manoscritto è uno zibaldone, parzialmente autografo, di Paolo Giovio che contiene: vari epitafi, lettere del Giovio al Duca di Ferrara, lettere del Marchese e della Marchesa del Vasto, lettere al cardinale Farnese, molti epigrammi, lettere del e per il Giovio.
A f. 104v si legge un epigramma Leonardi Aretini sub imagine Braccii (indicato in questa edizione con la sigla Cm), mentre a f. 143r un epigramma Leonardus Aretinus (de Braccio) di mano del Giovio (indicato in questa edizione con la sigla Cm1). Entrambi corrispondono al carme II del Marsuppini.56
Cfr. KRISTELLER, Iter, V, p. 529-530.
Cor CORTONA, Biblioteca comunale e dell’Accademia etrusca, ms 248
Cart., sec. XVI, mm. 206x140, ff. 139, scritti da più mani, con antica numerazione sul margine superiore destro del recto. Legatura in pelle marrone impressa del 1879; sul dorso «Gregorii Tiphernatis, Madalii cortonensis et aliorum carmina. Cod. chart, BCAE, XVI». Ad apertura di codice l’indice degli autori e dei carmi in esso contenuti. Bianchi i ff. 40v, 115, 124v-130v, 131v-139v. Cancellati con inchiostro nero i ff. 36-37. A f. 123 il disegno di un cupido alato e bendato che sostiene due scudi. Il codice fu posseduto nel XVIII secolo dal canonico Reginaldo Sellari, che vi aggiunse alcuni carmi di Madalio e sei suoi.
Il codice è essenzialmente una raccolta di epigrammi, epitafi e versi. Esso contiene: alcuni carmi di Gregorio Tifernate (Hymnus in Trinitatem a f. 1r, In Virginem Mariam a f. 4r, ad Pium
II a f. 5v, Triumphus a f. 10r), di Giovan Battista Madalio cortonese, Guarino Veronese, Giovan
Battista Cantalicio, Giovanni Marrasio, Antonio Panormita, Niccolò Volpe vicentino, Michele Marullo, Domenico Palladio Sorano, Reginaldo Sellari; Hesiodus de virtute (f. 48), Gallus de
virtute ad Camillum (f. 48); alcuni scritti anonimi.
A f. 49r si legge il carme II del Marsuppini con attribuzione al Bruni (Leonardus Aretinus
sub imagine Braccii Montonii).
Cfr. MAZZATINTI, Inventari, XVIII, pp. 72-73. A FIRENZE, Archivio di Stato, Bardi ser. II 62
Cart., sec. XVIII, mm. 275x195, ff. III, 260, III’, numerati nel margine superiore destrodel
recto e del verso in modo meccanico fino a f. 69; i restanti fogli non sono numerati. Bianchi i ff.
70, 130-140, 176, 184, 194, 223-232, 252, 260. Note ai margini. Copertina in cartone; sul dorso la scritta: «Caro /olus / poeta».
È un codice miscellaneo che contiene (in ordine): la consolatoria del Marsuppini a Cosimo e Lorenzo de’ Medici per la morte della madre Piccarda Bueri (ff. 1-57);57 il libro delle declamazioni di Benedetto Colucci Pistoiese (ff. 59-129); i Distichorum libri duo di Maffeo Vegio dedicati al Marsuppini (ff. 141-175); i carmi XV-XXII del Marsuppini (ff. 178-179); un carme del Vegio per il Marsuppini (ff. 180-181, inc. «Karole dum placido somno mea membra dedissem»); un nutrito gruppo di carmi del Marsuppini (VII: ff. 181-183; VI: ff. 185-188; IX: ff. 189-193; X: ff. 195-197; XIV: f. 198; XXIII: ff. 198-199; V: ff. 199-201; I: f. 201); l’epistola del Bruni al Marrasio sul furor poetico ( ff. 202-211); un carme del Marrasio indirizzato al Bruni, l’Angelinetum del Marrasio (ff. 211-220); gli Epigrammaton libri duo del Vegio dedicati
56
I due epigrammi sono per me stati letti e trascritti dalla dott.ssa Chiara Buonfiglioli, che qui ringrazio.
57
Il manoscritto A non è stato collazionato da Pier Giorgio Ricci nella sua edizione critica della Consolatio (cfr. RICCI, Consolatoria, pp. 363-69).
al Bruni (ff. 220-222); la traduzione del Marsuppini della Batracomiomachia preceduta dalla dedica al Marrasio (ff. 233-251).
Del Marsuppini si legge il solo carme VIII (ff. 253-259). Cfr. KRISTELLER, Iter, V, p. 543.
L¹ FIRENZE, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashb. 690
Cart., sec. XV, mm. 220x145, ff. III, 293, III’. Legatura moderna in mezza pelle; sul dorso: «Varietà storiche e letterarie». Bianchi i ff. 6v, 23r, 37r, 42v, 85-89, 139, 142-145, 159- 161, 183, 191-192, 229, 240, 244-245, 251v-268v.
È un codice composito di tredici fascicoli, nel quarto dei quali si trova il carme VI del Marsuppini (ff. 80v-82v; rosso il titolo e il primo verso), che segue una lettera a lui invita da Ciriaco Anconitano (inc. «Atlandidem quem tibi hisce tibi mitto [sic]»; f. 80v; cfr. Appendice III di questa edizione). Il carme II del Marsuppini è qui attribuito a Leonardo Bruni (f. 83r). La composizione di questo fascicolo e del decimo (vergati dalla stessa mano e recanti in calce la data «Anno Domini 1486») è la stessa di N². In essi sono contenuti infatti: l’epistola di Francesco Petrarca a Niccolò Acciaiuoli (ff. 39r-50r); Extracta de libro qui dicitur
vasilographus imperialis scriptura quae Herithea Sibilla Babilonica ad petitionem Graecorum tempore Priami regis edidit quem de caldeo permane dota pater peritissimus in Grecum transtulit tandem de erario Manuelis imperatoris eductio Eugenius regis Siciliae admiratus de greco transtulit in latinum (ff. 51r-60r); l’epistola di Leonardo Bruni sull’origine di Mantova (ff.
60v-76v); vari epigrammi adespoti (tra cui quello di Euripide e Alessandro Magno); un elenco delle province e delle città del regno di Napoli (ff. 199r-228v).
Negli altri fascicoli si leggono anche: un Sommario breve della expositione delli oratori
Francosi alla signoria di Firenze a dì X di maggio 1486 (ff. 1r-6r); l’Ambra del Poliziano
preceduta dalla prefazione; orazioni di Donato Acciaiuoli (ff. 90r-97r), di Poggio Bracciolini (ff. 97r-108r) e di Filippo Nuvolini (ff. 108v-119v); il De resurrexione Christi di Lattanzio (ff. 140r-141v); Memoria artificialis (ff. 194r-197r, inc. «Pater reverende et domine qualiter homo ad recordandum de pluribus»); alcuni carmi del Panormita; una lettera del duca di Calabria a Costanzo Sforza; un trattato astrologico anonimo.
Cfr. KRISTELLER, Iter, I, pp. 89-90; FEO, Codici latini del Petrarca, p. 156. L4 FIRENZE, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashb. 1703
Cart., sec. XV, mm. 215x145, ff. I, 179, vergati da più mani. Legatura in cartone; sul dorso in pelle la scritta: «Vita et morte B. M. V». Alcuni titoli in rosso. Note ai margini. Bianchi i ff. 86-90, 111, 116-120, 125, 137, 151v-155 (indicato lo specchio di scrittura), 161-163, 176-179. Il manoscritto, composto di vari fascicoli di mani diverse, sembrano essere stati messi insieme da Pietro Compagni, che ne fu quasi sicuramente il possessore.
Contiene: il Theotocon di Fra’ Domenico da Corella in quattro libri (ff. 1r-85r, inc. «Virginis cultor studioso matris», expl. «una cum sancto flamine regnat amen»), concluso dalla
subscriptio del copista «Libri Theotocon ad laudem beatae virginis Mariae scripti per me Petrum
Companium Anno Domini MCCCCLXXI»; carmi di Cristoforo Landino per la morte del Marsuppini (ff. 91r-95v, nella sua stesura più antica) e di Cosimino de’ Medici (ff. 101r-104v, nella redazione più antica); un eulogio di Ugolino Verino per la morte di Cosimo de’ Medici (ff. 112r-115v); carmi di Francesco Tranchedini dirette a Pietro Compagni, che fu membro dell’Accademia ficiniana (Francisci Tranchedini persuasio ad amorem ad Petrum compagnium
amicum suum dilectissimum, ff. 121r-122r e Ad Cupidinem imprecatio eiusdem ut amico et comiti facilis praesit, ff. 122r-124r) e sue epistole; un’ecloga di Naldo Naldi (=Meliboeus:
ecloga V; ff. 138r-141v, inc. «Quamvis nostra tibi veniat modo Cosme Camena»; il testo costituisce un fascicolo a parte, con le carte di formato più piccolo); una poesia anepigrafa in lode di Pietro de’ Medici (ff. 103v-104v); una composizione poetica anepigrafa De scabie (ff.
105r-106r; «Hei mihi, care pater, quantis mea vita periclis»); un’ecloga di Bartolomeo Scala (ff. 142r-145r); un’orazione di Donato Acciaiuoli a Sisto V (ff. 146r-151r, inc. «Cum omnes res principes»); un’orazione di Francesco Aretino al papa (ff. 164r-169r, inc. «Letissimus et iocundissimus de te nuntius»); un’epistola dell’abate Eginardo sul buon governo della famiglia (ff. 170r-175v, inc. «Gratioso et scelici militi»).
Del Marsuppini il manoscritto tramanda il solo carme IV (ff. 97r-100v).
Cfr. LANDINI Carmina omnia, pp. XVII-XVIII; KRISTELLER, Iter, I, p. 98; II, p. 565; ANGELI POLITIANI Sylva in scabiem, a cura di A. PEROSA, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1954, pp. 55-77; NALDI NALDII FLORENTINI bucolica, Volaterrais, Hastiludium, carmina varia,
edidit W.L. GRANT, Florentiae, L.S. Olschki, 1974, pp. 34-36; A. PEROSA, Studi di filologia
umanistica. I. Angelo Poliziano, a cura di P. VITI, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2000, p. 161.