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F IRENZE, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv Soppr G 8

Mbr., sec. XV, mm. 130x90, ff. V, 222, III’, vergati da più mani e numerati meccanicamente sia sul recto che sul verso. Legatura in pergamena con un laccio di stoffa per chiudere il codice. Alla carta di guardia IIIv un logo: un ovale al cui interno figurano tre gigli e la sigla «d. S. a». Titoli ed iniziali in rosso. In basso a f. IIr una nota di possesso: «Est fratris Petri fiorentini ordinis servorum»; supra una nota più lunga di difficile lettura.

È un codice miscellaneo che contiene un trattato di grammatica anepigrafo e adespoto (ff. 1-16, inc. «De lictera. Quid est lictera»); il De ressurressione [sic] Domini nostri Jesus Christi di Lattanzio (ff. 37-40), un vocabolario latino-italiano (ff. 42-157), un altro trattato di grammatica (ff. 159-222), preceduto a f. 158 dalla nota «Incipiunt regule magitrii [sic] Philipp<i> de Aretio», estratti dell’Eneide (le orazioni di Enea, Ilioneo, Didone), versi del Petrarca, di Bartolomeo da Colle, di Giovanni Aurispa e del Panormita variamente distribuiti. Il manoscritto si presenta principalmente come una raccolta di epitafi, tra i quali è possibile leggere quelli di Coluccio Salutati, Claudiano, Boccaccio, Petrarca, Ovidio, Virgilio, Terenzio, Euripide, Seneca, Scipione l’Africano, Livio, Lucano, Lucrezio, Omero.

Si trovano, qui adespoti, ma altrove attribuiti al Marsuppini, i carmi: XXIV e XXV (f. 17), A (f. 9), B (ff. 9-10), C (f. 10; cfr. qui Appendice V), II (f. 32r), XXV (f. 79); l’epitafio «Postquam Leonardus e vita migravit» (f. 80; cfr. appendice VI di questa edizione); il carme XI è invece attribuito a Guglielmo di Francia (ff. 39-41).

Cfr. KRISTELLER, Iter, I, p. 160; V, p. 591; FEO, Codici latini del Petrarca, p. 96. N10 FIRENZE, Biblioteca Nazionale Centrale, Naz. II IX 15

Cart., sec. XV, mm. 215x140, ff. III, 370, III’, vergati da più mani, numerati sul recto e sul

verso. Legatura in pelle marrone impressa. Note ai margini. Mancanti i ff. 267-268, 277-278;

bianchi i ff. 54-60, 78, 106-112, 124, 190-191, 235-242, 325-330, 365-370. Il ms., che proviene dalla libreria Pucci, è certamente quello già posseduto nel ’700 dal Canonico Reginaldo Sellari e creduto poi smarrito.

È un codice miscellaneo che contiene del Marsuppini i soli vv. 15-20, 31-32 del carme VII (f. 254, inc. «Hic maria et ventos et duros perferet hymbres», expl. «quae fuerant Nymphis Panque dicata tibi»). Per Ciriaco Anconitano si leggono altre lodi anonime, una del Marrasio (inc.: «Siqua fuere virum divina epigrammata saxis») e una dell’Aurispa (inc.: «Ennius antiqua dicit de sede salutem»). Il carme II del Marsuppini è qui attribuito a Leonardo Bruni (f. 255, inc. «Transivi intrepidus per mille pericula Martis»).

Le restanti carte del manoscritto sono occupate dalle opere del Bruni (la traduzione del

Tyrannus di Senofonte a ff. 1-29 e quella del De studiis liberalibus di Basilio a ff. 29r-53r, la

traduzione latina della novella IV 1 del Boccaccio e degli Oeconomica di Aristotele, alcune epistole a ff. 243-252); gli Opuscula Prisciani (ff. 61-77); alcune epistole di Cicerone (ff. 81- 105); una cospicua raccolta di lettere di e per Silvestro da Cortona (ff. 192-227); versi del Panormita e carmi dall’Angelinetum del Marrasio variamente distribuiti; epigrammi ed epitafi; scritti di Ciriaco Anconitano (la traduzione del De septem mundi spectaculis di Gregorio Nazanzieno a ff. 256-257, un’epistola a Francesco Scalamonti ai ff. 306-314 e la Naumachia

Regia ai ff. 306-314); un’orazione di Battista Malatesta all’imperatore Sigismondo (ff. 293-

294).

Cfr. G.A. GORI, Simbolae litterariae, VIII, Firenze, 1751, pp. 66-68; RESTA, Per una

edizione, p. 275; MARRASII Angelinetum, pp. 70-71; J. SOUDEK, Leonardo Bruni and his

Public. A Statistical and Interpretative Study of his Annotated Latin Version of the (Pseudo) Aristotelian “Economics”, «Studies in Medieval and Renaissance History», 5 (1968), pp: 49-

136: 113; L. SCHUCAN, Das Nachleben von Basilius ‘Epistola ad adolescentes’, Genève, Droz, 1973, p. 236; MAZZATINTI, Inventari, XI,pp. 259-260; KRISTELLER, Iter, I, p. 115; L. MONTI SABIA, Altri codici della Naumachia regia di Ciriaco d’Ancona, in Ciriaco d’Ancona e la

cultura antiquaria dell’Umanesimo. Atti del convegno internazionale di studio (Ancona 6–9 febbraio 1992), a cura di G. PACI – S. SCONOCCHIA, Reggio Emilia, Edizioni Diabasis, 1998, pp. 235-200; L. MONTI SABIA, La Naumachia regia di Ciriaco d’Ancona, «Annali della Facoltà di

Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli», XX (1977-1978), pp. 129-186; KIRIACI ANCONITANI Naumachia regia, edizione critica a cura di L. MONTI SABIA, Pisa, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2000, pp. 10, 28.

N-N1 FIRENZE, Biblioteca Nazionale Centrale, Naz. II IX 148

Cart., sec. XV, mm. 210x140, ff. III, 341, IV’, vergati da più mani. Legatura moderna in pelle. Bianchi i ff. 28v, 69v, 89v, 98-103, 109-125, 128, 136-137, 162-164, 211-212, 245. Palinsesto ai ff. 167-174. F.1r membranaceo con indice dei contenuti. In alto a f. 256r la nota di passaggio di proprietà del manoscritto (in due inchiostri diversi): «Emit Aeneas Iurrius Aretinus; denique dedit Aemilio Vezosio, phil<ospho> ac medico Arretino».

Codice composito che tramanda un numero cospicuo delle opere in poesia del Marsuppini raccolte nel codice L. In identica successione troviamo: la traduzione del I libro dell’Iliade (ff. 259v-271v) preceduta dalla prefazione a papa Niccolò V (ff. 256r-259v), la traduzione dell’orazione di Achille dal IX libro dell’Iliade (ff. 271v-273v) e la traduzione della

Batracomiomachia (ff. 274r-280v; in calce la nota: «Batrachomiomachia per Carolum e graeco

in latinum anno 1494 Parmae aedita per Angelum Ugoletti»). I titoli sono rubricati e le iniziali elegantemente miniate con colori verde, nero, rosso, viola. Seguono quindi i carmi latini (tutti titolati in rosso, con notabilia): I (f. 280v), IV (ff. 281r-284r), V (ff. 284v-285r), VI (ff. 285r- 286v), VII (ff. 287r-288r), VIII (ff. 288r-291r), IX (ff. 291r-293r), X (ff. 293r-294r), XI (f. 294rv), XIII (f. 294v), XIV (f. 294v), XV-XXII (ff. 294v-295r). Dopo il finis in clausola al gruppo di distici si leggono i carmi XXIX (f. 295rv), XXIV (f. 295v), XXV (f. 295v), XXVI (ff. 295v-296r). Nell’intera sezione si leggono correzioni e suddivisioni di mano moderna e a f. 296r questa annotazione: «Ex alio codice Arretino habetur carmen Caroli Marsuppini, quo invehitur in Martem. Incipit: Nec tibi iam semper prosunt crudelia bella. Explicit: corque ferox medium rupit hasta tuum […] quod deficit in VI tomo Carmina Illustrium Poetarum Italorum. Flor. 1920».

Le restanti carte del manoscritto sono occupate da alcune opere del Bruni (le traduzioni del

Tyrannus di Senofonte, dell’Apologia e del Fedone di Platone a ff. 2r-22v, il De militia a ff. 29r-

42v, il Commentarius rerum Grecarum a ff. 43r-69r, la traduzione latina della novella IV 1 del Boccaccio a ff. 89r-96r); dal De morte et combustione Hieronimi di Poggio Bracciolini (= BRACCIOLINI, Lettere, II, pp. 157à-163; ff. 23r-26v); dalla traduzione di Ugolino Verino del De

liberis educandis di Plutarco (ff. 70r-85r); da alcune epistole di Cicerone e Ambrogio Traversari

variamente distribuite; dall’invettiva del Bracciolini contro il Filelfo; dall’Astianax di Maffeo Vegio (ff. 296v-303r).

Cfr. MAZZATINTI, Inventari, XII, pp. 25-26; KRISTELLER, Iter, I, pp. 115-116; V, p. 572; BRACCIOLINI, Lettere, pp. 157-163.

N³ FIRENZE, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. I 40

Cart., sec. XV, mm. 200x138, ff. I, 66, I’, scritti da diverse mani, con antica numerazione esatta; grafia umanistica corsiva. Copertina in cartone; dorso in pelle. Nel recto della carta di guardia in principio ci sono l’indice dei contenuti e due note di possesso: «Hic liber est Laurentii de Marcho de Quona» e «Hic liber est Roberti Iohanni Stephani de Corsinis». Inchiostro nero e rosso. F. 66v bianco.

Il manoscritto contiene ai ff. 2r-58v una grammatica latina anonima e adespota (inc. «Diphthongi sunt quatuor apud Latinos»), regole di prosodia latina e carmi latini di Ovidio, Properzio, Porcelio Pandoni e Cristoforo Landino variamente distribuiti.

Segue una serie di carmi del Marsuppini: IV (ff. 59r-62v; dopo finis è ripetuto: «Elegia Caroli Marsupini, vatis celeberrimi, in Leonardum Aretinum»; a margine dei notabilia), XXV (f. 63r), XXIV (f. 63r), XXX (f. 63r), XXXI (f. 63r), XXXII (f. 63r), XXXIII (f. 63r). Ai ff. 63v- 65v si trova la traduzione marsuppiniana dell’orazione di Achille dal IX libro dell’Iliade (in calce finis).

Cfr. LANDINI Carmina, p. XIX-XX; MAZZATINTI, Inventari, XII, p. 97-98. N5-N6 FIRENZE, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII 601

Cart., sec. XVII, mm. 208x147, ff. II, 135, I’, con antica numerazione esatta, ma il manoscritto è assemblato in maniera disordinata. Bianchi i ff. 5, 28v, 29, 42v, 43, 49, 57, 58v. Copertina in cartone; sul dorso la scritta: «VII Var Poematia latina ab Antonio Magliabechio excripta», che ritorna anche a f. II r di nuovo la scritta.

È un’antologia autografa di Antonio Magliabechi che contiene le opere di Ugolino Verino (i due libri della Flametta), di Naldo Naldi (una sua elegia a Lorenzo de’ Medici e vari carmi), di Maffeo Vegio (i Rusticanalia, una sua epistola al Marrasio, i Distichorum libri duo dedicati al Marsuppini, gli Epigrammaton libri duo dedicati al Bruni), di Giovanni Marrasio (Angelinetum, con la lettera del Bruni al Marrasio in risposta alla dedica dell’Angelinetum) e di Cristoforo Landino (versi per Bartolomeo Scala).

Una sezione a parte (intitolata Caroli Marsupini Arretini carmina) contiene un numero cospicuo di poesie latine del Marsuppini. In ordine si leggono i carmi: VIII (ff. 20r-22r; una seconda mano, che in questa edizione indico con la sigla N6 corregge il testo), XV-XXII (ff. 22r- 22v), VII (ff. 22v-23r), VI (ff. 23r-24v), IX (ff. 24v-26r), X (f. 26rv), XIV (f. 26v), XXIII (f. 27r), I (f. 27r; il carme è preceduto da quello di argomento analogo di Gaspare Bolognese che inizia «Verte supercilium quisquis contingis ad urnam» e termina «deservit puppis territa rana mea»; cfr. Appendice II di questa edizione), V (f. 27v).

Cfr. LANDINI Carmina, p. XX; UGOLINI VERINI Flametta, edidit L. MENCARAGLIA, Florentiae, Olschki, 1940, p. 14; RESTA, Per una edizione, p. 275-76; MARRASII Angelinetum, p.

70; MAZZATINTI, Inventari, XIII, pp. 111-112; KRISTELLER, Iter, I, p. 129.