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La clausola rebus sic stantibus nella giurisprudenza del Tribunal Supremo Español

Capitolo II: Le alterazioni delle circostanze iniziali disciplinate dal sistema giuridico spagnolo: particolare

8. La clausola rebus sic stantibus nella giurisprudenza del Tribunal Supremo Español

8.1. Premessa

La clausola rebus sic stantibus, abbandonata dal Codice del 1889, non fu presa in considerazione dai tribunali spagnoli per un lungo periodo di tempo fino a che non fu di nuovo recuperata dopo la guerra civile (1936- 1939) come strumento per la risoluzione di controversie provocate dal conflitto. Nonostante la sua riscoperta, l’impiego della stessa in quel momento storico fu cristallizzato dalla manifestazione di una serie di requisiti98.

Secondo l’opinione del giurista Salvador Coderch99, due sono i motivi in base ai quali la giurisprudenza spagnola ne ha limitato l’uso, assumendo una posizione più rigida in materia. In primo luogo, il Tribunale Supremo restrinse il campo di applicazione della clausola rebus sic stantibus alle cause legali in cui l’alterazione delle circostanze fosse così esorbitante da infrangere l’equilibrio contrattuale e danneggiare pesantemente una parte,

97

J.M. Fernández Hierro, La modificación del contrato, Pamplona, 1992, p. 93.

98

M.G. Caracuel, La alteración sobrevenida, op. cit., pp. 52-53.

99

perchè dopo la guerra civile gli avvocati delle parti litiganti invocavano troppo frequentemente la dottrina favorevole ad una sua applicazione allo scopo di far liberare i propri assistiti dalle loro obbligazioni.

In secondo luogo, la giurisprudenza fu molto condizionata dall’esito della guerra civile, nel senso che la sua applicazione fu limitata al fine di soddisfare i benefici dei vincitori. Dagli anni Quaranta del secolo scorso, la linea di pensiero della giurisprudenza del Tribunale Supremo spagnolo a riguardo delle circostanze sopravvenute, tenuto conto della continua assenza di una regolamentazione positiva delle stesse, è rimasta pressochè identitica.

Il Tribunal Supremo Español, dunque, accetta e riconosce l’esistenza della clausola rebus sic stantibus come espediente idoneo alla revisione delle conseguenze giuridiche occasionate dalle sopravvenienze, tuttavia solo in rare occasioni riconosce un’alterazione sostanziale delle circostanze che esige la sua applicazione100. In base all’analisi delle sue sentenze, decennio dopo decennio, è possibile apprezzare, in modo nitido, la decisione di dare prevalenza all’attuazione del principio pacta sunt servanda considerato pilastro essenziale del diritto contrattuale. Secondo l’opinione di Sánchez Lorenzo101, il sistema spagnolo rappresenta un modello diverso da quello italiano, in quanto in quest’ultimo l’applicazione della clausola sarebbe più frequente.

Dall’inizio del XXI secolo sino all’attualità, però, la giurisprudenza spagnola ha invertito tendenza e la clausola rebus sic stantibus è stata oggetto di una progressiva regolamentazione che ha eliminato il suo carettere di eccezionalità grazie, soprattutto, al suo riconoscimento in

100

M.G. Caracuel, La alteración sobrevenida, op. cit., pp. 285-286.

101

S. Sánchez Lorenzo, “ La frustración del contrato en el derecho comparado y su incidencia en lacontratación internacional”, in Consejo Superior de Cámaras de Comercio y Navegación de España, Madrid, 2005, p.71.

moltissime legislazioni di Paesi dell’Unione Europea, come ad esempio in Italia, dove la dottrina della eccessiva onerosità è stata codificata a partire dal 1942, in Germania, dove l’alterazione della base del negozio è inserita nel codice civile dopo la riforma del 2001, in Francia con la codificazione dell’istituto dell’imprévision nel 2016 ed, infine, grazie alla sua incorporazione in testi intenazionali come i Principi di dirtto europeo della Contrattazione (PECL) e i Principi UNIDROIT102.

Per avere una visione chiara e completa sull’ argomento prenderemo in considerazione le parti delle sentenze più importanti emanate dal Tribunal

Supremo Español nel corso del XX e del XXI secolo.

8.2. 1940-1950: l’illustre controversia Carbonell (el pleito Carbonell)

In questo decennio la sentenza più celebre pronunciata dalla giurisprudenza spagnola fu la STS 13 abril 1944, la quale senza nemmeno nominare la clausola rebus sic stantibus, contiene elementi di derivazione romanistica imparentati strettamente con essa. Il caso specifico riguardava un contratto di compravendita stipulato nel 1936 tra la Carbonell S.A., una società a conduzione familiare dedita alla produzione d’olio e di altri prodotti e la

Compañía Pallarés Hermanos, un’impresa che si dedicava principalmente

alla sua elaborazione e commercializzazione . In base agli accordi presi nel contratto, la Compañía Pallarés Hermanos S.A. aveva pagato, immediatamente, l’intero carico d’olio d’oliva alla Carbonell S.A. La mercanzia fu però consegnata solo parzialmente, in quanto, come racconta l’Autore Díez-Picazo103, il magazzino dove era stata depositata si incendiò a causa della guerra civile cosicché la Carbonell S.A non riuscì a terminare

102

L.M. Martínez Velencoso, La Moderna Configuración, op. cit., pp. 208 e ss.

103

la consegna dell’olio d’oliva alla Compañía Pallarés Hermanos S.A. Conclusa la guerra il compratore reclamò che il contratto venisse concluso attraverso l’intera consegna dell’olio che era stato pagato, invocando lo storico principio pacta sunt servanda, mentre il venditore si oppose, chiedendone la risoluzione per la presenza di un’impossibilità sopravvenuta assoluta104. All’interno della sentenza, con la quale il Tribunale Supremo decretò che la Carbonell S.A avrebbe dovuto consegnare, rispetto a quella iniziale pattuita, una quantità ridotta d’olio d’oliva alla Compañía Pallarés Hermanos S.A., di fronte alle oggettive difficoltà esterne e non imputabili a nessuna delle parti determinate dalla guerra, è sottointesa l’idea di clausola rebus sic stantibus nella sua forma moderna. Così il TS rispose:

....“al enfrentarse con el cumplimento de ciertas obligaciones pactadas antes del 18 de julio de 1936, manda, si, que, en principio se respeten los precios del contrato, pero autoriza también para modificarlos equitativamente, restableciendo una más justa reciprocidad, en el caso de que las circustancias posteriores al contrato y derivadas de la guerra hubiesen determinado una grave desproporción en las recíprocas prestaciones... es preciso reconocer la facultad judicial de modificar el contrato, lo que no quiere decir que esto se eleve al rango de principio general, pues no se ha de perder de vista que la ley establece como norma fundamental rectora del negocio jurídico el axioma pacta sunt servanda, por lo que sólo con gran cautela y notoria justificación se podrá hacer uso de la citada facultad modificadora”105...

104

M.G.Caracuel, La alteración sobrevenida, op. cit., p. 288.

105

Dall’analisi di questo breve frammento di sentenza possiamo evincere che il Tribunal Supremo Español riteneva, in accordo con la legge, che il principio pacta sunt servanda fosse, senza dubbio, la regola di riferimento della disciplina dei rapporti tra privati (no se ha de perder de vista que la

ley establece como norma fundamental rectora del negocio jurídico el axioma pacta sunt servanda) e l’allontanemento dallo stesso sarebbe

potuto avvenire solo al verificarsi di situazioni eccezionali, nel caso specifico quelle derivate dalla guerra civile, nelle quali eventi di forza maggiore avrebbero occasionato un disequilibrio ed un’ingiustizia contrattuale così smisurata da rendere troppo onerosa la posizione di una delle parti (en el caso de que las circustancias posteriores al contrato y

derivadas de la guerra hubiesen determinado una grave desproporción en las recíprocas prestaciones). La soluzione adottata dal Tribunale, quindi,

nel rispetto del principio di equità, si sostanzia nella revisione del contenuto originario del contratto, al fine di permettere una distribuzione del rischio tale da non danneggiare eccessivamente una parte in luogo dell’altra (autoriza también para modificarlos equitativamente, restableciendo una más justa reciprocidad).

La facoltà di revisionare gli accordi presi originariamente, in connessione con quanto appena detto, conclude il TS, deve essere concessa con cautela (por lo que sólo con gran cautela y notoria justificación se podrá hacer

uso de la citada facultad modificadora).

Un’altra importante sentenza di tale decennio storico, è la STS 9 noviembre 1949, nella quale il Tribunale Supremo stabilisce una dottrina generale per quel che concerne la difficoltà di adempimento:

… “aquella que exigiría vencer dificultades que puedan ser equiparadas a

la imposibilidad, por exigir sacrificios absolutamente desproporcionados o violación de deberes más altos, pues basta para excusar el incumplimento

que éste no sea imputable al deudor por haber procedido con la diligencia que las circustancias requierían”106....

Dall’analisi di questa parte della sentenza, si può dedurre che il debitore deve vincere tutte quelle normali difficoltà che gli si presentano tra il momento in cui ha assunto l’obbligazione e quello della sua esecuzione (aquella que exigiría vencer dificultades que puedan ser equiparadas a la

imposibilidad). Quando, però, sopraggiungono eventi straordinari tali da far diventare la prestazione assolutamente esorbitante, egli sarà liberato dall’adempimento della sua prestazione solo se dimostra di aver proceduto con la diligenza che le circostanze richiedevano (por exigir sacrificios absolutamente desproporcionados o violación de deberes más altos, pues basta para excusar el incumplimento que éste no sea imputable al deudor por haber procedido con la diligencia que las circustancias requierían).

8.3. 1950-1960: Il criterio fissato dalla STS 17 Mayo 1957

Negli anni Cinquanta il Tribunal Supremo Español rifiuta sistematicamente l’applicazione della clausola rebus sic stantibus e nella STS 17 Mayo 1957 indica quali sono le sue caratteristiche, il suo ruolo all’interno dell’ordinamento giuridico e i requisiti in presenza dei quali la stessa può essere ammessa. Il contenuto della sentenza sarà ribadito in modo ripetitivo nelle sentenze successive107:

…“a) Que la cláusula rebus sic stantibus no está legalmente reconocida; b) Que, sin embargo, dada su elaboración doctrinal y los principios de

106

STS, SALA 1ª, 9.11.1949.

107

equidad a que puede servir, existe una posibilidad de que sea elaborada y admitida por los tribunales;

c) Que es una cláusula peligrosa y, en su caso, debe admitirse cautelosamente;

d) Que su admisión requiere como premisas fundamentales:

1. alteración extraordinaria de las circustancias en el momento de cumplir el contrato en relación con las concurrentes al tiempo de su celebración; 2. una desproporción exorbidante, fuera de todo cálculo, entre las pretensiones de las partes contratantes que verdaderamente derrumben el contrato por aniquilación del equilibrio de las prestaciones, y

3. que todo ello acontezca por la sobreveniencia de circustancias radicalmente imprevisibles.

e) En cuanto a sus efectos, hasta el presente, le ha negado los rescisorios, resolutorios o extintivos del contrato otorgándole solamente los modificativos del mismo, encaminados a compensar el desequilibrio de las prestaciones”108

...

Dalla ponderazione del contenuto di questa posizione espressa della sentenza, presa come punto di riferimento per la materia delle sopravvenienze contrattuali dai posteriori provvedimenti giurisdizionali, possono essere tratte le conclusioni esposte di seguito.

La clausola rebus sic stantibus è trattata dalla giurisprudenza come una figura eccezionale che fatica a farsi spazio nell’assetto dell’ordinamento giuridico spagnolo109, dato che non è riconosciuta dalla legge (que la

cláusola rebus sic stantibus no está legalmente reconocida); inoltre,

l’individuazione e la sua evoluzione vengono poste in essere dalla dottrina

108

STS, SALA 1ª, 17.6.1957, RJ 1957, 2164.

109

L.M. Martínez Velencoso, La Moderna Configuración de la clausula rebus sic stantibus. Tratamiento jurisprudencial y docrtrinal de la figura, Madrid, 2013, p. 158.

e dai tribunali per i fini che essa persegue, ovvero giustizia ed equità contrattuale (que, sin embargo, dada su elaboración doctrinal y los

principios de equidad a que puede servir, existe una posibilidad de que sea elaborada y admitida por los tribunales); nonostante ciò, è reputata un

istituto giuridico pericoloso e, in particolare, la sua ammissione deve essere concessa con la massima cautela (que es una cláusula peligrosa y, en su

caso, debe admitirse cautelosamente) e, soprattutto, alla presenza dei

seguenti rigorosi requisiti:

a) un’alterazione straordinaria delle circostanze iniziali per le quali fu trovato l’accordo nel momento dell’esecuzione del contratto (alteración

extraordinaria de las circustancias en el momento de cumplir el contrato en relación con las concurrentes al tiempo de su celebración);

b) una sproporzione così smodata, fuori da ogni previsione, tra le prestazioni delle parti contraenti, tale da “sconvolgere” il contratto e far venir meno l’equilibrio contrattuale (una desproporción exorbidante, fuera

de todo cálculo, entre las pretensiones de las partes contratantes que verdaderamente derrumben el contrato por aniquilación del equilibrio de las prestaciones)

c) che questi fatti siano conseguenti ad una sopravvenienza di diritto o di fatto, oggettivamente imprevedibile (que todo ello acontezca por la

sobreveniencia de circustancias radicalmente imprevisibles).

Per quel che concerne gli effetti, la clausola non ha la possibilità di produrre la rescissione, la risoluzione o l’estinzione del contratto, ma solo la modificazione dello stesso per riequilibrare il nesso di reciprocità tra le obbligazioni (en cuanto a sus efectos, hasta el presente, le ha negado los

rescisorios, resolutorios o extintivos del contrato otorgándole solamente los modificativos del mismo, encaminados a compensar el desequilibrio de las prestaciones).

8.4. 1960-1970: consolidamento della supremazia del principio pacta sunt servanda

In questo decennio rilevante è la STS 31 octubre 1963, per mezzo della quale il Tribunale dichiara che la clausola non è applicabile ad un contratto di locazione di una cava di pietra, perfezionato nel 1946 e durato venticinque anni, tra due proprietari e il Comune (l’Ayuntamiento), in base al quale il conduttore (il Comune) si obbligava a pagare il prezzo del canone per ogni tonnellata di pietra estratta. Con il passare degli anni, la moneta subì una rilevante svalutazione, così i due locatori chiesero un’attualizzazione del canone pattuito precedentemente, in quanto il prezzo risultava troppo vantaggioso per il Comune ed eccessivamente oneroso per i proprietari. Il TS negò la loro richiesta adducendo come motivazione il principio pacta sunt servanda e il conseguente rispetto del vincolo contrattuale. Secondo lo stesso la moneta avente corso legale al tempo della formulazione dell’accordo ha valore liberatorio, in base al suo valore nominale, al margine delle fluttuazioni del mercato e del valore intrinseco o del potere acquisitivo della moneta110. Così, del resto, dispone anche il Codice civile italiano all’articolo 1277:

“I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del pagamento e per il suo valore nominale”

In questo lasso di tempo la giurisprudenza spagnola non faceva altro che confermare la sua posizione riguardo alla scelta tra l’applicazione del principio pacta sunt servanda e la clausola rebus sic stantibus, ritenendo la seconda di difficile concessione.

110

8.5. 1970-1980: il rapporto tra buona fede e la rebus sic stantibus

Nel corso degli anni Settanta il Tribunal Supremo Español ha attuato un criterio severo nei confronti della clausola, come testimonia la seguente breve analisi della STS 15 marzo 1972. Il caso consisteva in un contratto di locazione di tre miniere in cambio di un canone, che col tempo divenne disastroso per il locatore; il Tribunale affermò che le parti avrebbero potuto prevedere i cambiamenti dei prezzi mediante clausole di stabilizzazione, ma, non avendole inserite volontariamente dispose che non fosse presente il requisito dell’imprevedibilità:

“La alteración que se requiere como premisa de la excepción al principio

pacta sunt servanda, que implica la cláusola rebus sic stantibus es la de la base negocial … es decir, ha de tratar algo imprevisto e imprevisible … no es suficiente cualquier cambio de circunstancias o agravación de la prestación debida. El evento ordinario que las partes pudieron evitar estableciendo convencionalmente los remedios oportunos”111...

Dal contenuto dell’estratto della sentenza è importante evidenziare il richiamo al contenuto della citata STS 17 mayo 1957. Il TS, di fatto, ribadisce che, ai fini dell’applicazione della clausola, in luogo del principio

pacta sunt servanda, l’evento deve essere imprevisto ed imprevedibile (la alteración que se requiere como premisa de la excepción al principio pacta sunt servanda, que implica la cláusola rebus sic stantibus .. ha de tratar algo de imprevisto e imprevisible). Non è sufficiente un mero cambiamento

delle circostanze o aggravamento della prestazione come evento ordinario che le parti avrebbero potuto prevedere ed evitare convenzionalmente (no

111

es suficiente cualquier cambio de circunstancias o agravación de la prestación debida. El evento ordinario que las partes pudieron evitar estableciendo convencionalmente los remedios oportunos).

Passiamo ora all’esame di una sentenza, nella quale la regola rebus sic

stantibus viene applicata: la STS 16 noviembre 1979 che ne giustifica

l’ammissione in riferimento all’elusione della causa di ingiustificato arricchimento ed ai principi di buona fede ed equità.

Così il tribunale si esprime a proposito della valenza che la regola della buona fede ha nell’ordinamento giuridico spagnolo e alla sua funzione:

...“en materia contractual tiene aplicación específica el contenido generico

de buena fe.... que se señala como pauta general en las relaciones jurídicas, representando en definitva, una de las fecundas vías de irrupción en el orden jurídico.... sirviendo en el caso ahora examinado para poner remedio a la no equivalencia de las prestaciones que originaría la rigurosa aplicación literal del documento en que se costata la tan citata compraventa … al amparo del mencionado principio de buena fe... trata de evitar acudiendo el remedio de la cláusula rebus sic stantibus112”....

Analizzando l’estratto della sentenza, possiamo affermare che il principio di buona fede è considerato una linea guida nella regolamentazione delle relazioni giuridiche tra privati (pauta general en las relaciones jurídicas) e svolge la funzione essenziale, già apprezzata nel mondo giuridico romano, di porre rimedio all’alterazione del nesso reciproco delle prestazioni (poner

remedio a la no equivalencia de las prestaciones), che sarebbe impossibile

da riequilibrare, se applicassimo alla lettera il documento originariamente formulato dai contraenti (consistente in una compravendita).

112

Il Tribunale, perciò, ammette, a fondamento dell’impiego della clausola

rebus sic stantibus, una valutazione orientata dalla buona fede (al amparo del mencionado principio de buena fe... trata de evitar acudiendo el remedio de la cláusula rebus sic stantibus), al fine di consentire la

revisione degli accordi presi al momento del perfezionamento del contratto. Un altro obiettivo che si pone il Tribunal Supremo Español è quello di evitare che si possa manifestare un ingiustificato arricchimento del patrimonio di una delle parti113, fatto che si verificherebbe se fosse eseguito il contratto di compravendita secondo le modalità in base alle quali fu celebrato e non se lo stesso fosse modificato alla luce delle sopravvenienze:

...“convalidar la compraventa en cuestión con base exclusivamente en el

quantum del precio constatado en el documento formalizador de la enajenación, conduciría a incrementar, sin causa justificante, el patrimonio del comprador en evidente perjuicio, también injustificado, del vendedor, que verià empobrecido el sujo114”....

8.6. 1980-1990: conferma della rara ammissione della clausola

Per quel che concerne questo periodo storico, nonostante la prospettiva sulla eccezionalità dell’applicazione della clausola da parte del Tribunale non sia cambiata115, ci sono importanti sentenze da segnalare. La prima è la

STS 19 abril 1985, per mezzo della quale il Tribunale ribadisce la sua

impostazione restrittiva circa l’ammissione della regola rebus sic stantibus e fornisce indicazioni più precise riguardo ai criteri della sua applicazione

113

M.G.Caracuel, La alteración sobrevenida, op. cit., p. 294.

114

STS, SALA 1ª, 16.11.1979, RJ 1979, 3850, cit.

115

della clausola:

...“la citada cláusula no queda justificada, sin más, por la existencia de

una notable e incluso exorbitada desproporción entre las prestaciones de las partes contratantes, sino que a ello habría que añadir una extraordinaria e imprevisible alteración de las circustancias que median entre el momento de la celebración del contrato y el de su cumplimento unida a la imposibilidad de remediar de otro modo el desequilibrio de las prestaciones por medio de la buena fe y carencia de culpa por parte del que alega la cláusula 116”....

Nella parte di sentenza esaminata viene richiamato uno dei parametri, stabiliti dalla STS 17 mayo 1957, la cui presenza era ritenuta necessaria per l’applicazione della clausola: uno squilibrio esorbitante tra le prestazioni. Il Tribunale stabilisce che, ai fini di giustificare la sua applicazione, non sia più sufficiente una sproporzione tra le prestazioni, comunque smisurata, ma sia indispensabile la manifestazione, posteriormente alla conclusione del contratto, di un evento imprevisto ed imprevedibile, di vis maior, che