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La codifica degli standard di qualità del progetto dell’area di servi zio attraverso la manualistica tecnica

2. IL CONTRIBUTO ITALIANO AL PROGETTO DELL’AREA DI SERVIZIO: LINEAMENTI EVOLUTIVI DELL’ARCHITETTURA AUTOSTRADALE DEL

2.4 La codifica degli standard di qualità del progetto dell’area di servi zio attraverso la manualistica tecnica

La manualistica tecnica sulle attrezzature e gli spazi per l’assistenza autostrada- le organizzata trova origine in Italia nel progetto della stazione di servizio. Si pos- sono assumere come riferimenti chiave del quadro manualistico: il Manuale di Bruno Bolis22, che costituisce il punto di origine della produzione; il Manuale del- l’architetto23 , i cui standard funzionali possono considerarsi responsabili del- l’evoluzione verso una trattazione sistematica e specializzata dell’argomento; il lavoro di Giorgio Boaga24, che contiene il bilancio sulle realizzazioni e la ricerca di nuove strategie alle porte delle autostrade di terza generazione; la manuali- stica contemporanea25, i cui criteri forniscono elementi utili alla gestione del progetto odierno dell’area, alla luce delle mutate condizioni d’uso della rete autostradale.

Nel testo di Bruno Bolis, pubblicato nel 1947, la stazione di servizio è trattata come una diretta evoluzione delle stazioni di rifornimento americane, compar- se all’inizio del ‘900. Le indicazioni di progetto tengono particolarmente conto del dimensionamento degli spazi in funzione dei veicoli e della tipologia di ser- vizi di assistenza da fornire. L’assistenza viaggiatori è ancora considerata un parametro marginale. Quasi assenti i riferimenti alle relazioni tra la stazione e il

contesto. Il testo di Bolis è pubblicato in Italia, quando, pur se già presente una prima serie di tratti autostradali, è ancora inesistente una chiara specializzazio- ne dei manufatti e un’organizzazione sistematica degli stessi lungo le reti. Nel Manuale dell’architetto si ritrova, nella parte riservata ai temi dell’urbanisti- ca, una sezione Autostrade, curata da Nevio Bottura all’interno della quale sono considerate le “Opere complementari autostradali”, definite come “tutte quelle attrezzature che insieme al corpo stradale vero e proprio concorrono a formare e a completare l’opera in modo da renderla percorribile con sicurez- za e con conforto degli utenti. Si possono distinguere tre categorie di opere complementari: di sicurezza, di assistenza e conforto, di esercizio e manutenzio- ne”26.

Bottura distingue ulteriormente le opere di assistenza e conforto in aree di servi- zio e aree di parcheggio. L’autore propone una casistica di impianti ricorrenti, elaborati nell’ambito del progetto dell’Autostrada del Sole e riguardanti: a) aree di servizio disposte sui due lati della carreggiata (Fig. 57); aree di servizio con posto di ristoro a ponte (Fig. 58-59); aree di servizio con svincolo tipo olan- dese (area su un solo lato e cavalcavia carrabile per accesso da entrambi i lati di marcia); aree di servizio centrali (Fig. 60) ( in questo caso le corsie si allonta- nano per consentire il posizionamento mediano dell’area).

Le attrezzature previste da Bottura nell’organizzazione dell’area riguardano: Gli impianti di rifornimento e assistenza agli automobilisti. La dotazione funziona- le minima di questi impianti comprende: gli uffici e i servizi per il personale, i ser- vizi igienici per gli utenti, un magazzino, una piccola officina meccanica, i distri- butori carburanti.

Gli impianti di ristoro. La dotazione minima funzionale prevista comprende: un ufficio per il gestore; il locale per il bar e la tavola calda (min. 15 posti), una sala ristorante (min 60 posti), una cucina attrezzata (min. 75 pasti contemporanei), una dispensa; i servizi igienici per il personale e gli utenti; magazzini; negozi per la vendita di prodotti locali; lo spaccio tabacchi; un locale per l’assistenza turi- stica; cabine telefoniche.

Posteggi. La dotazione è articolata in spazi per automobili (50-60 posti auto) e per i mezzi pesanti (8/10 posti nelle aree con traffico normale; 25/30 per le aree a traffico elevato).

Verde. L’utilizzo della vegetazione, che si consiglia autoctona, è indicato sia per la mitigazione delle condizioni climatiche esterne delle aree di sosta e di parcheggio, sia per filtrare l’impatto del traffico autostradale.

Parcheggi esterni. Bottura riferisce la sua trattazione alle aree poste in posizio- ne di particolare pregio “panoramico o turistico”, per le quali si prevede la pos

Fig.57- Area di servizio disposta sui due lati della carreggiata

sibilità di introdurre nella dotazione dell’area, dei parcheggi esterni, allo scopo di consentire la fruizione non esclusiva degli spazi di pregio.

Il Manuale, contemporaneo del cantiere dell’Autostrada del Sole, costituisce il primo riferimento nazionale che affronta in maniera organica i criteri di proget- to degli spazi dell’assistenza autostradale. L’interesse è rappresentato sia dalla sistematicità della trattazione, sia dagli indirizzi forniti nello specifico per il pro- getto dell’area di servizio, nei quali compare un’originale visione complessa del tema progettuale, ricondotto a un insieme di spazi aperti e manufatti edilizi, tra loro interconnessi e, in alcuni casi, comunicanti anche con il territorio circostan- te l’infrastruttura. Nella classificazione proposta da Bottura per le diverse tipolo- gie di aree emerge la rilevanza che in questa sistemazione tipologica assume

Fig. 59 - Area di servizio a ponte nei pressi di Bologna

l’edificio ristoro, come struttura edilizia caratterizzante l’organizzazione e il carattere funzione dell’area27.

Lo studio di Giorgio Boaga, Gianfranco De Angelis e Giuseppe Francia, pubbli- cato nei Quaderni di Autostrade nel 1973, fornisce il primo repertorio sistemati- co relativo alle aree di sosta e di servizio lungo la rete autostradale italiana. L’impostazione del tema progettuale si avvale di indirizzi che riguardano la con- siderazione dei livelli di complessità funzionale dell’area, l’organizzazione in relazione ai contesti, i caratteri architettonici e costruttivi dei manufatti per i viaggiatori e gli autoveicoli.

L’organizzazione proposta nella manualistica più recente da Lucia Celle, Roberto Di Giulio, Carlo Terpolilli, nel Manuale di progettazione edilizia del 1992, tiene conto della complessificazione ulteriore che interessa oggi l’area di servi- zio. La sistemazione proposta presenta una prima separazione tra aree funzio- nali all’aperto ed edifici destinati all’assistenza per gli autoveicoli e gli utenti. In questo caso, in considerazione del progressivo arricchimento funzionale, l’or- ganizzazione dell’area si presenta articolata nei seguenti sottosistemi funziona- li:

- le opere stradali (comprendenti la viabilità interna e le aree di parcheggio); gli spazi aperti (attrezzati a verde e comprendenti percorsi pedonali per la sosta);

- gli spazi e le attrezzature per gli impianti;

- gli edifici e gli impianti destinati ai servizi di assistenza automezzi; - gli edifici e gli impianti destinati ai servizi di assistenza degli utenti.

Nella trattazione dell’assistenza agli utenti sono compresi gli spazi per il bar, il ristorante, il market, le informazioni, l’amministrazione.

Gli spazi per il ristorante sono quelli che, ritenuti a maggiore complessità funzio- nale, presentano un’articolazione più estesa, includendo aree per la consuma- zione dei pasti, per la preparazione e la conservazione dei cibi, i depositi e gli spazi per il personale. I criteri di dimensionamento e l’ organizzazione proposta per questa unità funzionale dipendono dal numero degli utenti e dalle moda- lità di funzionamento del ristorante (self-sevice, tradizionale).

Sulla base della configurazione ricorrente degli autogrill, normalmente basata sulla distribuzione di cibi precotti, l’unità funzionale comprende spazi di magaz- zino, locali attrezzati per la conservazione degli alimenti (vani, celle frigorifere),

locali tecnici per gli impianti, servizi per il personale. L’area pubblica è distinta, conservando una schematizzazione già sperimentata nelle prime realizzazioni, in tre zone: grill (per la preparazione diretta dei cibi), banco self-service, tavoli. Gli spazi del market sono normalmente costituiti da un vano unico, attiguo al bar o al ristorante e destinato all’esposizione della merce.

2.5 L’autonomia funzionale della rete e l’assistenza viaggiatori. L’edificio

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