Onde
ornòlevostre lodi QuestoelettoArcadecoro.A
ripetereillorsuono Avvezzando illabbromio,Potrò forseungiornoanch’io D’unbel Cantoavoi fardono
.
Cosìdocile augellino
Da’ piùdottiapprendeinpria
La
soave melodìa SovraTorno osovrailpino:Poi va doveil punge l’estro Musicandoa’venticelli
,
E
divien aglialtriaugelliDi
be’canticimaestro.Dafni,aliorsultuo belcore,
Cui ferìla vagaFille
Con
leazzurresue pupille, Detterammi iversi Amore.Ma
,Compagne
,chesi bada? Noi vedete?Ilciels’oscura.A me
l’ombrefanpaura:Nuoceal capola rugiada.
Abbia fineilcanto arguto.
Irigàgnoli chiudete:
Più l’erbettenon hansete:
Han
le prata assaibevuto.
PerlaInoculazione delvajuolo aS. A. R.
L
alto Sennoregai,che inte precorre L’età,nel tuodestò felice ingegno,Magnanimo
Fernando, il gran disegno Di prontoschermo afataimorboopporre.Ed
orqual faceaccesa in arduatorre ,Che
il camminsegnanell'equoreoregno,Splende perte la provid’Arteasdegno
Di
chipur quella tentain bando porre.Ma
più sfavillail sovruman fulgore Del Genio tuo,che sì pertempointende AH’oprediconsiglioedivalore-,E
nuova spemeaItaliain pettoaccende,Che
dal tuoprode esaggioaugusto core Gloriaimmortai,non chesoccorsoattende.Capo
£
Anno.Or
che apreinOrienteal Solle porteE
’lfren delToreil novell’Annoappresta,
Nova
pur veggio a te digaudioefesta Uscir forierain Ciel propiziasorte.Chituttocon tenorsoave e forte Voive quaggiù,dall’orridatempesta,
Che
ti svegliòmalnata gente infèsta.Ben ha chelieto scampoornait’apporte.
Donna,
tua spemeinlui ripon che intentoA
giovarsempre,alternamenteasperge Nostr’almc d'amarezzaedicontendo.Spessovirtù,per
man
degli empj ei terge Dal terrenfango; poiqual nebbia alvento Invidia,frode,crudeltàdisperge.27
. Per San Luigi Coniuga.
Assai non t'era a’puriAngioli accanto Locar tuo seggioinfra l’eletta schiera, Prode Luigi, dicolor che intera Serbar di Grazia l’aurea stola e’1 manto.
Partir volesti ancor con quella il vanto.
Che
la smarrita riparar primiera Sorte poteo suemacchie in aspra e fera Guisa tergendoco’ flagelli e’1 pianto.Deh
se a noi teco,ove Innocenza siede.Di
grave soma indegna il dorso carco Poggiar ne vieta, e colà porre il piede,. Stendi a noi’l braccio di pietà non parco
,
E
nell’altra ne accogli eterea sede,A
cui disserra Penitenza il varco»Per MessaNuova.
Or
l’ali abbassa al gran Mistero innante,
t
O
troppo in tue ricerche ardito ingegno.
Ve’ qual Natura il pavido sembiante
Là
cela ecopre, e d’alto orror fa segno.Là
per rispetto e per amor tremanteLo
stuol' beato del celesteRegno
: S’affisa, e in voce grida altosonante:
O sommo
di Bontà stupendo pegno!Qual suono
uman
dilàdagliastri sale,
E
ubbidiente un Dio ne trae,el’immensa Chiude in breve confin luce immortale!Ed
oh qual nova interra augustaMensa D’un
cibo sempre a se medesmo uguale._ •
E
vitaai Giusti,e morte ai Rei dispensa!28
In Morte del Cavaller Cesare Ippoiiti.
JVIorte il colpo vibrò, colpo ferale,
Che
gli aureistamiinfranse algiusto,al forte ,AlsaggioEroe,che dellainstabilSorte L’onte ei favoriaccolse in voltouguale.
Ma
lamigliordi luiparteimmortaleAl
Ciel, che fattendea,dibraccioaMorte Fra i lieti plausi dell’empirea Corte Rattovolò di sue virtù su Tali.
E
mentre ornuota d’increate c sole Schiette dolcezze nelfimmenso lago Fra i raggi involto del l’eterno Sole,
Gira, nò invan, lo sguardo allegro e pago
Or
su la Sposa,orsu la doppia Prole De’ suoigran pregi e de’materniimmago.P.
C.
Dialogoin Morteetun Canarino.
O
peregrincanoro augel, che a’ lidi Nostri involò rigor diParche infèsto, Perchèdilà da Stigei dìsìmesto Trale sacred’ElisoOmbre
dividi? Securoda rapaci unghie,da infidiLacci,ovetuttoa’ tuoi dilettièpresto
,
Fonti,aure, selve,emiglior Soldiquesto, Perchè non anziorlieto cantieridi?
Qui
gemo
errandoognor da duedivisoNon
soseDonne
oDee
; nò mai più spero Trovarchialcorleuguagli,alsenno,alviso.Lungidal mitelor soave impero
Fiasempre ignotaa
me
la giojae’lriso:Quelch’ioperdeipiù vaich’Elisointero.
19
Di
Nirisbo Scamandrico.Nell’antroalnostroPangiàpria soggiorno Donnaorainregioscanno assisaalberga, Checonladestrasuafioritocorno Stringe,econlaltraserpentinaverga.
A
quello incerchiaunangueilvarcoattorno;E
unDio dipersailcrin,d’alileterga,La
mancamandiveloefaceadornoDi
DafnieFilleinomiesalta everga.Di
NinfeediPastoriappolospeco Carolaunlietocoro, eDafnieFille Facheripetaognor gioconda FEco.Eritifio, tuincuichiare faville Febo amicodiffonde,amesìcieco Mostrainciòqual misteroaltosfaville
.
Risposta.
A.linon ha mia mente,ond’ellaascorno Delfral,che lacirconda, inaltoemerga,
E
da’ripostiarcani,acui dintorno Sacra nebbia s’avvolge,il vet disperga.Ma
dianziil tuoMisteroapiè d’un orno.Che
allafresc’ombra i pastorellialberga,
Svelommiilsaggio Ergasto, eintesiungiorno Ch’eispessoillabbroinIppocrene immerga
.
Nirisbo,odi isuoisensi,egli odanteco GliabitatordelleParmensiville:
Sceso èImeneo, Felicitateèseco.
Due
bell’Alme
Regaliei scelseeunille.Panealgran
Nodo
applaude, ea luifànn’eco I Silvaniele Ninfe a millea mille.3°
Per MessaNuova.
Qui
tuttoèDio,dove non èsubbietto,Che
sostegnaapparenzease natie.,
Oh
benoltreogni esemplo arcanee pie Voci,onde nacque il portentosoEffetto!Questo, ah sì questoèben più cheintercetto
Cammino
al Sol perallungarne ildie,Che
asciuttopiè calcanteequoree vie.Che
ignudosassoa largiracqueastretto.
Quando
quelle miròproveNatura,
Immobilesi stièpermaraviglia Qualchivede eveder nons’assecura.
Ma
tanto lesue forze urtacscompigliaOr
di tuaLingua ilsuon, cheperpaura Arretrasi,ed’un velcopre le ciglia.
PerMessa Nuova.
Quest’Araudì, erimembraancorgliaccenti ,
e j
Che
tuaGermana
insacrovel disciolse:Stuold’Angiolidi là da^liastri ardenti Recolli,e’l Divin
Re
lietogliaccolse.
Ma
aquest’Ara oh qual mai d’altee possenti Notesuon dal tuolabbrooggi sisvolse,Che
dietroa se lasciandoenubi eventi Tra’ Cherubiciratto Innis’involse,E
giùne addusseimmantenentc ilNume
,
Che
pertechiuse inbreveforma efrale L’-augustoeterno incircoscrittoLume
!Nulla angelica Essenzia spiritale,
Che
tantopuò sovraogniuman
costume,•Parlòmai’nterra oin ciclconpossa uguale
.
PerlaConversioneaun EbreoallaFedediG.C.
Grazia,che giùdal Ciel libera scende,
Nè
perpossamortais’avanza oarretra,Oh
quai perentroa’petti, ovepenetra, Mirabili e diverse opra vicende!Ve’come ilcordi Guardaraans’arrende Ossequioso alei,che l’apre cspetra
,
Or
che più duraassaichesmaltoo pietra FassiGiudea che arintuzzarlaintende.Talsi ripiega almartellar frequente,
Che
alternabuon vigordibraccia ignude,Ben affocatoferroubbidiente,
E
l'indoledispoglia alpestrae rude;Mentre a’ ber colpi indocilel’algente Viepiù s’indurasottopostaincude.
PerMonacafigliadel celebresignor Zanon.
Tu
nonsoltanto nelledottecarte,Zanon,mostrasti qualdi messebionda Largo tesoroal buon cultorrisponda
,
Che
industrecuraal grato suolcomparto;Ma
inmolta prole espressoa parteaparte Fostiancora apparir come fecondaDi
bcll’opre Virtùne’ cuor s'infonda,
Cuivegli inguardia
Amor
paterno edArte.E
ben potestia Diosacrar giàpriaChe
ti svestissidellemembra
umane Tre Figlieinvoluntariaservitute.Or
dal Ciel miri lamedesma via Eleonora entrar,chealleGermane
Sta indietroperetà, nonper virtute.32
Per Noffe
.