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La compilazione dei libri matricularum

2. Falegnami e muratori: la produzione statutaria, i libri matricularum e le cedole

2.4. La compilazione dei libri matricularum

La redazione di un elenco dei soci rimase, nella parte iniziale della storia delle due società, una necessità interna, vincolata alle esigenze di verifica degli uomini a cui permettere collaborazioni lavorative e imporre prestazioni presso cantieri comunali63.

Soltanto dal 1256 venne ufficialmente richiesto dall'istituzione comunale del capitanato di popolo la consegna di tali matricole per il controllo presso gli uffici comunali64. La richiesta sembra essere divenuta categorica solo nel 1272, quando le

tensioni cittadine tra Geremei e Lambetazzi si acuirono rendendo necessaria la registrazione di tutti quegli elementi politici interni alle arti65. Il primo libro,

purtroppo, giunto ai nostri giorni in cattive condizioni conservative, rappresenta il primo tentativo di raccolta dei nominativi66. Il controllo degli iscritti appartenenti alla

fazione politica lambertazza venne direttamente eseguito sulle matricole conservate dalle società delle arti, scegliendo di ricopiare da queste solo i nomi dei soci in vita e geremei67. Il confronto tra le matricole rimaste alle società e l'elenco (nel caso dei

falegnami frammentario) dei nominativi registrati nel liber permette di osservare tale

63 A.I. Pini, I “Libri matricularum Societatum Bononiensium” e il loro riordinamento archivistico, Bologna 1967 (Archivio di Stato di Bologna. Quaderni della scuola di paleografia ed archivistica, XV), p. 12; La società dei falegnami sembra essere stata assai precoce. Già nel 1258, infatti, il loro statuto recitava: «Statutimus et ordinamus quod ministrales, qui pro tempore fuerint, teneantur facere fieri quilibet eorum unum taglolum de nomibus magistrorum lignaminis, secundum quod continetur in matricula.» in Tamba, Le norme associative cit., p. 133 (rubr. XLIII).

64 Pini, I “Libri matricularum” cit., p. 14.

65 Ibid., p. 15; A. Gaudenzi, Le società delle arti in Bologna nel secolo XIII: i loro statuti e le loro

matricole, in “Bullettino dell'Istituto Storico Italiano”, 21 (1889), pp. 7-126: 53.

operazione68. I nomi, infatti, risultano combaciare solo quando presenti nelle prime

privi di cassazioni o modifiche. In alcuni casi, proprio queste sono giustificate dagli stessi notai indicando il decesso dell'artigiano, la duplice scrittura all'interno della matricole o l'appartenenza alla fazione cittadina lambertazza69.

Completo, invece, risulta il secondo dei libri contenente la registrazione delle matricole delle società dal 1294 al 1314. Autore della prima stesura del 1294 fu il notaio Guiberto Guidolini su ordine del capitano del popolo Florino da Pontecarale70.

Diversamente dal primo liber, la compilazione del secondo avvenne attraverso la consegna di cedole da parte dei notai delle società alla camera degli atti dei comune71.

Sebbene le motivazione iniziali che giustificavano la compilazione di un secondo

liber matricularum rispecchiassero quelle del primo, ovvero il controllo politico sulla

popolazione delle arti, nel corso dei decenni l'attenzione dei notai si spostò, come riscontrabile nella normativa, al controllo del possesso del titolo di cittadinanza tra gli aspiranti soci72. Come già accennato, la trascrizione dei nominativi all'interno dei libri

comportava anche il controllo da parte dei notai dei requisiti necessari per l'iscrizione all'arte. A tal proposito risulta più interessante annotare gli interventi di cassazione e interpolazione rispetto a quelli di aggiunta. Solo in un caso accanto al nominativo cancellato venne concretamente indicata la tipologia del requisito mancante. Nel 1298 il notaio Iohannes condam Zaniboni de (R)omegia, cassando il nome dell'artigiano

Bencevenne Ugolini de Bisano, giustificava l'atto in quanto il magister risultava:

«... conscriptus in libro fumantum terrarum comitatu Bononie, scripto manu Açonis Anguarii, notarii dicti domini capitani [Guelfi de Filiis Oddonibus

n.d.r.]» (c. CCXXXIIr).

In generale, infatti, gli interventi (tre alle cc. CCXXVIIv, CCXXXIr) presentano una

motivazione generale riassumibile con quella indicata nel 1298 dal notaio Guido cui

68 Le matricole delle due società risultano edite in: G. Tamba, I soci. Elenco degli iscritti alla Società

dei Muratori nel 1272, in Muratori in Bologna cit., pp. 135-146; E. Erioli, Società e lavoro attraverso le matricole dei falegnami (1264-1285), in Artigiani a Bologna. Identità, regole, lavoro (secc. XIII-XIV), a cura di A. Campanini, R. Rinaldi, Bologna 2008 (Quaderni Dipartimento

Paleografia e Medievistica, ricerca e strumenti; 3), pp. 27-62. 69 Erioli, Società e lavoro cit., p. 46.

70 Pini, Ciàtt medievali e demografia cit., p. 157.

71 Pini, I “Libri matricularum” cit., p. 18; M. Giansante, Una nuova fonte per la storia economica

bolognese: “le notifiche delle aggregazioni alle società delle armi e delle arti”, in “Camera actorum”. L'archivio del Comune di Bologna dal XIII al XVIII secolo, a cura di M. Giansante, G.

Tamba, D. Tura, Bologna 2006 (Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna. Documenti e Studi, vol. XXXVI), pp. 77-91: 77-80.

dicitur Picardus Brexanini in occasione dell'eliminazione del nome dell'artigiano Gerardus Bolnisii:

«... exequendo formam cuiusdem precepti michi facti per dominum Francischum de Ansaldis, iudex et assessor et vicarius domini Guelfi de Filiis Addonibus capitanei populi Bononie...» (c. CCXXVIIv).

Elenco dei notai compilatori del secondo liber matricularum (1294-1314) con indicazione dell'anno di presenza e delle carte compilate divise per falegnami e muratori. La lettera A accanto alla c. indica l'aggiunta di nuovi nominativi e la presenza della firma autografa del notaio alla fine dell'elenco, mentre la lettera I indica la cassazione di nomi da parte del notaio nell'elenco originale e la presenza della sua firma in interlinea o a margine della c.

anno notaio cc. falegnami cc. muratori

1294 Ghibertus Guidolini CCXXVr- CCXXXVrA CCXXXVIIIIr- CCXLVrA 1297 Guido Thomaxini CCXXXVvA CCXLVrA 1297 Petrus Alegrançe CCXXXVvA

1298 Forza domini Fabiani CCXXXVIrA CCXLVrA

1298 Pellegrinus domini Iohannis de Vernaçia CCXXXVIvA

1298 Guido qui dicitur Picardus Brexanini CCXXVIIvI

1298 Iohannes condam Zaniboni de (R)omegia CCXXXIIrI

1299 Stephanus Bernardini de Curionibus CCXXXVIrA

1299 Iohannes Iacobini de Medecina CCXXXVIrA

1299 Hugolinus Anthonii CCXLVrA

1300 Iohannes Iohanni Iordani CCXXXVIvA

1300 Uguicio de Sabadinis CCXLVvA

1301 Thomaxinus condam Bonbologni de Maximillis CCXXXVIIrA

1301 Iohannes condam Deutefe de Rafredis CCXXXVIIrA

1301 Iohannes Petroboni de Monte Armato CCXLVvA

1302 Albertus Iohannis de Riculfis CCXXXVIIrA

1302 Bertholomeus condam Bologniti de Flagnano CCXXXVIIvA CCXLVvA

1303 Nigrer de Querçiis CCXXXIrI

CCXXXVIIvA

1303 Laurencius condam Iacobi Bonachapti CCXLVvA

1303 Guido Michaelis Petri Spetialis CCXXXVIIvA CCXLVvA

1304 Phylippus Iohannis Perini CCXLVvA

1304 Guido condam Ugolini Speronis CCXXXVIIvA CCXLVIrA

1305 Andrea Dominici Iohannis CCXXXVIIIrA

1305 Domenicus Bertholomei CCXXXVIIIrA CCXLVIrA

1306 Iacobinus Bonefidey CCXXXVIIIrA

anno notaio cc. falegnami cc. muratori

1307 Iohannes condam Petri de Bagno CCXXXVIIIvA

1308 Guido Rumioli de Sancto Georgio CCXXXVIIIvA

1308 Iacobus Anthonii Rubei CCXXXVIIIbisIrA

1308 Aymericus Orandi CCXLVIrA-

CCXLVIv

1309 Iacobus Iohannis Piscatoris CCXXXVIIIbisIrA

1310 Albertus quondam Vinciguerre Rovisii CCXXXVIIIbisIrA

1310 Albertus de Bagno CCXXXVIIIbisIvA

CCXLVIvA

1310 Bonfiglolus domini Pellegrini CCXXXVIIIbisIvA

1311 Amorucius Teuçi CCXXXVIIIbisIvA

1312 Antonius Gerardi de Nappis CCXXXVIIIbisIvA CCXLVIvA

1312 Franciscus Bonvixini Franchucii CCXXXVIIIbisIIrA CCXLVIvA

1313 Albertus Bonagloli de Marano CCXXXVIIIbisIIrA

1313 Gerardus Iacobi de Monte Bellio CCXXXVIIIbisIIrA-

CCXXXVIIIbisIIvA

CCXLVIvA

1313 Albertus Bonagloli de Marano CCXLVIvA