• Non ci sono risultati.

Il Complesso di Sesostri III fu edificato nell’Anno 39 del suo regno, come sembra confermare il rinvenimento di una “nota di controllo” amministrativa, scritta in ieratico, rinvenuta ad Abido nel 1994. L’importanza della data di regno per l’edificazione della piramide e del complesso ci permette di districare meglio quali innovazioni furono introdotte in questo periodo in quanto, con molta probabilità, Sesostri III ebbe un lungo periodo di co-reggenza con il figlio Amenemhat III influenzandone gli stili di costruzione del suo primo complesso a Dahshur.322

Sesostri III fece edificare ad Abido una seconda struttura di carattere funerario che richiama alcune delle caratteristiche tipiche dei complessi di Antico Regno, anche se manca la piramide, mentre la sottostruttura è elaborata come quella di Sesostri II. L’edificazione di questo tempio mortuario s’inserisce in quel processo progressivo di mutamento dell’architettura dettato dalla concezione oltremondana incentrata sulla figura di Osiride e sulla credenza di un oltretomba non più celeste ma sotterraneo.

321 de Morgan, J. 1903. Pagg. 38 – 39. 322 Wegner, J. 1996. Pagg. 274 – 277.

112

Figura 54 - Complesso di Sesostri III a Dahshur (Lehner, M. 1997. Pag. 177).

Sesostri III scelse l’area a Nord-Est della piramide di Snofru per erigere il proprio complesso funerario. I modelli che questo sovrano adoperò univano le più arcaiche tradizioni di Antico Regno con le innovazioni dettate dalle nuove credenze religiose, gettando le basi per le strutture funerarie del Nuovo Regno. I diversi rifacimenti di cui fu soggetto questo monumento funerario denotano la presenza di nuovi sviluppi inerenti alla regalità divina. La prima testimonianza di ciò è fornita dal Tempio della Piramide che in origine doveva essere posto a Est all’interno del muro interno decorato con bastioni e nicchie rientranti e in seguito viene spostato a causa di un allargamento del complesso.323 Il

recinto di Sesostri III fu esteso con mura di mattoni crudi allargandosi a Nord e a Sud, vennero creati due accessi alla struttura, un primo a Est e un secondo a Sud della nuova area. Nella corte Sud venutasi a creare con l’ampiamento il faraone fece edificare un tempio mortuario in pietra, il cui significato non è del tutto chiaro. Probabilmente questo edificio doveva servire a nuovi elementi legati al culto del faraone, sempre in connessione con le celebrazioni della festa sd in quanto il successore di Sesostri III, Amenemhat III, nell’edificazione del “Labirinto” ad Hawara recupererà non solo la disposizione delle corti e l’orientamento delle strutture ma, secondo le fonti e i rinvenimenti archeologici, anche aspetti del culto.324 A sottolineare come il recinto Sud del complesso possa essere stato

adoperato per la festa sd è la presenza di una serie di imbarcazioni rinvenute a Sud-Ovest delle mura. Le imbarcazioni non si rifanno solo alle tradizioni della IV Dinastia, ma anche alla celebrazione della festa di rinnovamento del potere regale del periodo Predinastico nella quale i Smsw-Hr si radunavano nel Palazzo degli Dei. La ripresa delle consuetudini culturali del passato è particolarmente pregnante con Sesostri III, come sottolinea l’edificazione del

323 Arnold, D. 1979. Pagg. 2 – 5. 324 Arnold, D. 1997. Pag. 80.

113

tempo mortuario eretto ad Abido secondo una tradizione già in uso nel periodo precedente alla I Dinastia.

La disposizione del complesso doveva inizialmente seguire il canonico orientamento Est- Ovest, con il tempio mortuario posto sulla parete Est, mentre solo successivamente, con il primo allargamento, la direzione scelta da Sesostri III segue la direttrice Nord-Sud. In questa fase abbiamo l’aggiunta di una Via Processionale che da Sud-Est, dove doveva trovarsi un Tempio a Valle non ancora scavato e identificato, conduceva a Nord-Ovest direttamente nel tempio. Il Tempio della Piramide a Est fu gravemente danneggiato, secondo D. Arnold fu ridotto a semplice sala per le offerte e dovette contenere solamente una falsa porta.325 Del

Tempio Sud rimangono solo le fondazioni che hanno permesso di ricostruire la pianta generale del complesso che doveva comporsi di due aree distinte: la corte aperta con colonne papiriformi, e l’area coperta che doveva contenere sempre delle colonne ma dal capitello a forma di loto. Nella parte chiusa del tempio sono stati trovati frammenti di rilievi con il faraone coperto dal mantello della festa sd e rilievi con il dio Khnum e Herishef secondo l’iconografia canonica della V e VI Dinastia.326 Altri frammenti rappresentano scene di

portatori, liste di beni e una raffigurazione del sovrano dinanzi una tavola di offerta con le derrate alimentari destinate al sostentamento del kA nella vita dopo la morte.327 Questi rilievi

seguono i canoni tipici delle rappresentazioni della V e VI Dinastia e hanno fatto supporre che le stanze presenti nel tempio Sud ricalcassero la funzione e, forse, la disposizione dei templi delle piramidi di Antico Regno.328 Particolarmente importanti per ricostruire la

funzione degli ambienti interni del tempio sono stati il ritrovamento di alcuni rilievi recanti scene rituali aventi come protagonisti il faraone e le divinità rappresentate filologicamente di dimensioni superiori al naturale, oltre a rappresentazioni di imbarcazioni.329

La sottostruttura della piramide non era complessa come quella di alcuni suoi predecessori, e nemmeno paragonabile con il sistema di passaggi sotterranei che lo stesso Sesostri III fece edificare ad Abido, accelerando il processo di realizzazione formale della tomba reale basato sulla riproposizione in chiave architettonica dell’Amduat. La camera di sepoltura di Sesostri III è una delle meglio conservate ed edificate del Medio Regno. Vi si accedeva attraverso un anticamera scavata nella roccia ricoperta da blocchi di pietra perfettamente allineati tra loro e avente una volta molto alta, più della stessa cripta. Nella parete Est dell'anticamera un passaggio conduceva all'interno del serdab, che nell'Antico Regno era situato nel tempio della piramide.330

IV.3.3 – Il Complesso di Amenemhat III.

325 Arnold, D. 2002. Pagg. 23 – 25. 326 Lehner, M. 1997. Pagg. 178 – 179. 327 Oppenheim, A. 2002. Pag. 128. 328 Arnold, D. 1997. Pagg. 63 – 70. 329 Oppenheim, A. 2002. Pag. 133. 330 Arnold, D. 2002. Pagg. 34-35.