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Con Djedkara-Isesi iniziano a manifestarsi le prime rotture con la tradizione della V Dinastia, la più evidente è data dallo spostamento della necropoli da Abusir a Saqqara Sud.

III.3.3.1 – Il Complesso di Djedkara-Isesi.

Il pessimo stato di conservazione del complesso di Djedkara-Isesi, assieme alla mancanza di scavi archeologici con relative pubblicazioni, non ha permesso di indagare al meglio le caratteristiche dei templi eretti da questo sovrano. La Via Processionale non è mai stata scavata e con essa anche il Tempio a Valle che si trovano ancora oggi al di sotto del villaggio di Saqqara.

Figura 41 - Complesso della piramide di Djedkara-Isesi e della regina (Lehner, M. 1997. Pag. 153).

Il Tempio della Piramide ha una pianta simmetrica e, nel complesso, più ordinata rispetto a quella dei suoi predecessori. Un primo muro perimetrale circonda sia la piramide sia il tempio, mentre all’interno troviamo i due piloni disposti in asse Nord-Sud ai lati dell’ingresso della struttura. Probabilmente le torri laterali dovettero sollevarsi al di sopra del muro di cinta della piramide. La struttura è chiaramente divisa in due parti dal corridoio

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trasversale Nord-Sud: a Ovest si trovano le sale più interne con cappella funeraria e gli ambienti accessori; a Est invece è presente la corte con i magazzini.264

Oltrepassato il portale della Via Processionale si entrava in un lungo corridoio con ai lati alcuni ambienti di magazzino. Mancano i passaggi laterali visti in precedenza nel Tempio della Piramide di Niuserra e l’unico modo per accedere alle stanze più interne è quello di seguire la via processionale che conduceva alla cappella funeraria. Nella corte aperta le sedici colonne palmiformi erano circondate da mura e un solo passaggio permetteva di accedere al corridoio trasversale. In questo lungo passaggio, che doveva essere coperto di rilievi come nel caso dei complessi di Abusir, si potevano raggiungere delle piccole stanze che fungevano da santuario a Nord e la piramide satellite a Sud. A Est invece si apriva il passaggio con scalinata che immetteva nella cappella delle Cinque Statue del re.

L’anticamera quadrata sorretta dalla colonna al centro della stanza non è stata ripulita dai sedimenti trasportati dal vento, per cui non siamo a conoscenza dei rilievi che dovevano decorarla. La cappella funeraria aveva al proprio interno l’altare e la falsa porta, mentre i piccoli ambienti che la circondavano erano forse adoperati per i rituali di culto.

Una caratteristica unica di questo complesso è la presenza di una terza piramide dedicata alla regina di Djedkara-Isesi. La piccola piramide della regina era dotata di un Tempio della Piramide che riproduceva tutti gli elementi necessari per il corretto funzionamento del culto: la corte aperta con le sedici colonne, il corridoio trasversale Nord-Sud, l’anticamera quadrata, la cappella funeraria e la piramide satellite.265

III.3.3.2 – Il Complesso di Unas.

Con l’ultimo faraone della V Dinastia avviene la cesura più importante, non sul piano architettonico, quanto su quello ideologico e funerario; appaiono per la prima volta i Testi delle Piramidi.

Il complesso di Unas si trova tra la piramide di Sekhmekhet e il recinto di Djoser. Le sue dimensioni contenute hanno permesso agli architetti di erigere in uno spazio occupato da diverse mastabe e sepolture, tra cui quelle di II Dinastia, un complesso che rispettasse tutti i canoni elaborati nella IV e V Dinastia. Inoltre la presenza di un wadi e di un lago hanno permesso di erigere rispettivamente la Via Processionale e il Tempio in Valle.

264 Lehner, M. 1997. Pag. 153. 265 Verner, M. 1997. Pag. 331.

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Figura 42 – Complesso della Piramide di Unas (Lehner, M. 1997. Pag. 154).

Il Tempio a Valle presenta per la prima volta una struttura simile a quella del Tempio della Piramide in quanto l’edificio è diviso in due aree, separate da un corridoio trasversale orientato Nord-Sud come quello presente nei templi mortuari da Sahura in poi. La rampa immetteva in un vestibolo sorretto da otto colonne come nei Templi a Valle precedenti, si modifica invece la parte più a Nord dove troviamo alcuni ambienti che fungevano da magazzini e un santuario per le offerte nella parete Nord. Il portale che permetteva di accedere alla Via Processionale era sito nell’angolo Nord-Ovest del tempio.

Il passaggio che metteva in comunicazione i due templi del complesso era lungo quanto quello di Khufu e ricoperto di rilievi tra i più complessi e meglio conservatisi. Sul lato sud della Via Processionale furono sepolte due barche solari lunghe poco meno di 45 metri, adoperate forse per la processione funeraria che accompagnò il corpo del faraone defunto alla sua dimora eterna.266

La pianta del Tempio della Piramide di Unas ricalca quella di Djedkara-Isesi, con il portale d’ingresso in granito rosa avente il nome di Teti che ultimò la struttura. Il lungo corridoio assume nuovamente le caratteristiche del pr-wrw e l’accesso ai magazzini si sposta in passaggi laterali. La corte aperta sorretta dalle sedici colonne palmiformi torna a essere

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una struttura racchiusa in una stanza avente due passaggi: uno a Est e un secondo Ovest. Delle colonne rimangono solo poche tracce, la loro fattura doveva essere talmente fine che furono riadoperate in edifici a Tanis durante la XXI e XXII Dinastia.267

Il corridoio trasversale Nord-Sud divide anche in questo complesso il tempio interno da quello più esterno. A Est le scale conducono nel santuario delle Cinque Statue, di cui non si è conservato nulla, e all’anticamera quadrata, anch’essa distrutta. La camera di offerta, di cui sopravvivono solo i frammenti in granito rosa della falsa porta avente iscrizioni dedicatorie ai bAw di Nekhen e di Buto, è delimitata a Nord e a Sud dalle mura perimetrali di alcuni magazzini dalla forma rettangolare.268

La principale mancanza del Tempio della Piramide di Unas sono i piloni posti ai lati dell’accesso introdotti la prima volta dal faraone Niuserra. La disposizione degli ambienti dell’ultimo complesso della V Dinastia appare molto più caotica e meno regolare di quella dei suoi diretti predecessori, mentre la ricercatezza dei materiali e l’esecuzione dei rilievi dovettero essere tra i più ricchi ed elaborati dell’Antico Regno.