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4.3 Il Complesso della Piramide di Pepi II

La piramide e templi edificati da Pepi II furono gli ultimi dell’Antico Regno. Rispetto alle altre strutture regali dei sovrani precedenti della VI Dinastia il complesso di questa piramide è stato largamente indagato e abbiamo informazioni relative sia al Tempio a Valle sia al Tampio della Piramide. Com’era accaduto per Teti anche con Pepi II la salita al trono avviene grazie al matrimonio con la figlia del faraone Merenra, il cui complesso funerario è molto danneggiato.

Pepi II pone la propria piramide a poca distanza da quella di Djedkara-Isesi e di Merenra, dando vita alla tradizionale diagonale introdotta nella IV Dinastia. Le dimensioni del complesso ricalcano nuovamente quelle di Djedkara-Isesi e l’impianto del Tempio della Piramide, associato alla struttura sepolcrale, presenta i canoni tipici della dinastia: un vestibolo rettangolare orientato Nord-Sud, il pr-wrw, la corte aperta, il corridoio trasversale, il Santuario delle Cinque Statue, l’anticamera quadrata con pilastro e la cappella funeraria (Figura 46). Sulla parete Est del Tempio della Piramide è presente almeno uno dei due piloni, purtroppo danneggiati, introdotti con la V Dinastia da Niuserra.280 Il pr-wrw si

presenta decorato in uno stile simile a quello visto con Sahura, con scene di trionfo ritraenti il sovrano vittorioso sulle forze caotiche del mondo umano e animale.281 Nella corte aperta

diciotto colonne in quarzite erano decorate ognuna con una divinità e il sovrano, la pavimentazione era in calcare mentre le restanti pareti erano prive di rappresentazioni.282

Decorazioni si trovavano lgevano anche nel corridoio trasversale, nei frammenti conservatisi ai saccheggi si vede chiaramente il faraone compiere la corsa rituale della festa

sd. Purtroppo peggio conservate sono le rappresentazioni di cerimonie religiose legate al dio Min che, come abbiamo visto dovevano già svolgersi con continuità dalla IV Dinastia.283

278 Stadelmann, R. 1985. Pagg. 193 – 194. 279 Lehner, M. 1997. Pag. 159. 280 Arnold, D. 1997. Pag. 67. 281Supra. Pag. 83. 282 Lehner, M. 1997. Pag. 162. 283 Poesener-Krieger, P. 1976. Pag. 562.

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Figura 46 - Complesso della Piramide di Pepi II (Stadelmann, R. 1985. Pag. 197).

A Sud del corridoio trasversale si raggiungeva la piramide satellite vicino alla quale è stato rinvenuto un bacino adoperato nelle libagioni rituali sulla falsariga di quanto accadeva nella cappella funeraria. Dalla parte opposta del lungo passaggio alle spalle della corte aperta si raggiungevano delle aree di magazzino aventi al proprio interno derrate alimentari e oggetti di culto. A Occidente si apriva il passaggio per il Santuario delle Cinque Statue. All’interno quattro nicchie in granito rosso circondavano un’apertura centrale più grande che conteneva forse una statua del faraone dalle dimensioni naturali, simile a quanto è ancora visibile nella cappella a pilastri della mastaba del vizir Mereruka. All’interno del

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santuario frammenti di decorazioni a rilievo mostrano la dea nutrice allattare il faraone al proprio capezzale, identificando il re quale divinità.284

A Sud della stanza che dovette contenere le cinque statue gli articolati passaggi di pietra conducevano fino all’anticamera quadrata, sorretta da un pilastro di pietra ottagonale in quarzite. A differenza di Teti, che si fece ritrarre durante la festa sd circondato dalle divinità dell’Alto e del Basso Egitto, nel complesso di Pepi II capeggia una scena in dimensioni naturali del sovrano circondato da cento divinità e quarantacinque funzionari. Sulla parete Nord si trova sempre il faraone seduto sul trono protetto ai lati da Anubi e Nekhbet.285

Dell’architettura della cappella funeraria e della falsa porta non è rimasto nulla, mentre si sono salvati parti di rilievi con i portatori di offerte diretti verso il sovrano seduto, alle cui spalle è presente una figura avente sul capo il geroglifico del kA.

Getta maggiore chiarezza il rinvenimento del Tempio in Valle, che rispetto alla V Dinastia subisce diverse modifiche importanti, prima tra tutte l’introduzione di uno spiazzo aperto che doveva permettere alle imbarcazioni delle processioni di spostarsi nel piazzale per poi dirigersi verso il Tempio Funerario. In linea con gli ambienti interni e la Via Processionale vi era un portale in granito con la titolatura di Pepi II che dal piazzale di sbarco conduceva nella struttura vera e propria del Tempio a Valle (Figura 46, Pag. 116). Una piccola sala ipostila con otto colonne permetteva di accedere ai magazzini, posti a Sud o Ovest, e a una serie di ambienti secondari che dovevano fungere da aree sacre e da depositi di materiali adoperati nelle celebrazioni rituali. Come per il Tempio della Piramide rilievi con teorie divine nell’atto di ricevere il re, scene di caccia nelle paludi e di sottomissione del nemico decoravano le pareti della sala ipostila.286

Lungo la Via Processionale dovevano esservi altre decorazioni, mutuate prevalentemente da Sahura, che rappresentavano il faraone in forma di grifone o sfinge nell’atto si scacciare il male che poteva insediarsi nel Tempio della Piramide tramite il passaggio che legava le due strutture sacre.287

Con la morte di Pepi II abbiamo un’interruzione nell’edificazione di complessi delle piramidi, dato che i successori che salgono al potere sono poco più di sovrani effimeri, forse a causa della longevità che caratterizzò la vita dell’ultimo vero sovrano dell’Antico Regno,

284 Lehner, M. 1997. Pag. 162. 285 Arnold, D. 1997. Pagg. 67 - 70. 286 Lehner, M. 1997. Pag. 162. 287 Jequier, G. 1940. Pag. 80.

Figura 47 - La piramide di Ibi (Lehner, M. 1997. Pag. 164).

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oltre che dei crescenti disordini che sarebbero ben presto sfociati nel Primo Periodo Intermedio. Secondo il Canone di Torino Merenra II, figlio di Pepi II, regna un solo anno e alla sua morte segue il faraone Neterkara Siptah. Il nome di questo sovrano è apparso recentemente in seguito a un restauro conservativo operato sul Papiro Regio di Torino, e alcuni hanno ipotizzato che questa figura sia da associare a quella della celebre regina Nitocris citata a più riprese dalle fonti classiche.288

Con il Primo Periodo Intermedio la magnificenza che aveva caratterizzato le strutture funerarie, e i templi a esse connessi, diminuiscono al pari del potere del sovrano. Le poche testimonianze non ci aiutano a definire sviluppi o evoluzioni nell’edificazione dei templi mortuari, sarà solo con Montuhotep e il suo tempio a Deir el-Bahari che possiamo tornare a parlare di complessi delle piramidi. L’unico tempio funerario precedente al Medio Regno era connesso a una struttura piramidale appartenente a Ibi. Questo edificio era posto a Sud- Est della struttura sepolcrale e sembra richiamare il Tempio della Piramide della Piramide Nord di Snofru (Figura 47). La struttura fu eretta in mattoni crudi e tra i vari ambienti si trovava una piccola cappella funeraria, contenente un bacino rettangolare incassato nel pavimento posto dinanzi una falsa porta. Tra gli oggetti rinvenuti nella stanza vi era un mortaio con pestello in alabastro, forse usato nel corso dei rituali che si svolgevano in onore del faraone defunto.289