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2.3 – Ritualità e Culto nella IV Dinastia

Lo sviluppo dei Templi delle Piramidi della IV Dinastia ha posto non pochi interrogativi agli archeologi in quanto, come abbiamo avuto modo di analizzare rapidamente, le strutture dei tre faraoni della piana di Giza hanno delle caratteristiche diverse tra loro, per quanto gli ambienti caratteristici restino invariati. Secondo R. Stadelmann223 lo sviluppo dei templi

mortuari sarebbe legato direttamente alle celebrazioni che vi si svolgevano a seconda dei periodi, cosa che viene invece creduta inverosimile da D. Arnold che riteneva il Tempio della Piramide un luogo nel quale abitava il kA del sovrano.224 L’egittologo tedesco inoltre

appoggia l’ipotesi che Ricke e Schott225 elaborarono nel 1956 riguardo una relazione tra le

dimensioni del Tempio della Piramide e delle camere interne alla piramide stessa a partire da una lettura in chiave architettonica dei Testi delle Piramidi di epoca successiva.

Secondo questi studiosi l’unico accesso al tempio mortuario avveniva tramite l’apertura Nord presente nei complessi di tutti e tre i faraoni di Giza, mentre la Via Processionale veniva murata dopo il passaggio del corpo del sovrano dal Tempio in Valle. In questo modo la processione e i rituali dovevano seguire il percorso che partiva dal tempio mortuario per andare nelle camere di sepoltura dei faraoni defunti. Secondo H. Ricke e S. Schott tutte le piramidi aventi un tempio mortuario molto sviluppato nel quale officiare i rituali per il re defunto erano caratterizzate da un sistema semplice di ambienti funerari. Al contrario un piccolo tempio mortuario corrispondeva a un più complesso sistema di stanze ricavate nella piramide, che divenivano luoghi nei quali effettuare i riti e le processioni.226 A riprova di

questa teoria sono portati come esempio di ambienti funerari poco estesi in rapporto a un tempio mortuario complesso la Piramide Rossa di Snofru e quella di Khafra, mentre per il caso contrario sono citate la piramide di Khufu e quella di Menkaura.

Il Tempio a Valle ha posto gli stessi interrogativi del Tempio della Piramide, purtroppo però l’assenza di strutture oltre a quella di Khafra non ha permesso di tracciare né una linea evolutiva né di formulare ipotesi. L’unico dato che evinciamo dal Tempio a Valle di Khafra è l’assenza di spazio nel quale praticare i rituali d’imbalsamazione e preparazione del corpo del re, come invece si è generalmente creduto negli anni passati.227 I Templi a Valle

dovevano probabilmente ricoprire la funzione che in passato era stata delle Fortezze degli Dei, probabilmente il corpo del defunto era portato sulla barca sacra, seguito da una

223 Stadelmann, R. 1997. 224 Arnold, D. 1977. Pagg. 1 -3. 225 Ricke, H; Schott, S. 1956. 226 Stadelmann, R. 1997. Pag. 11. 227 Arnold, D. 1997. Pag. 51.

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processione d’imbarcazioni con le altre divinità. La presenza delle figure divine è attestata dalle iscrizioni presenti sulle porte agli accessi del tempio, di cui abbiamo già accennato, in particolare sono citate Bastet e Hathor.228 Anche i papiri di Abusir, per quanto relativi alla

V Dinastia, ci aiutano a fare luce sui rituali che dovevano svolgersi nei Templi in Valle. Le attestazioni di festività che includevano viaggi lungo il Nilo e i suoi canali sono molteplici, in particolare sappiamo che le processioni di Hathor e Min facevano visita ai complessi mortuari dei re defunti. Anche nella Festività del Dio dell’Oltremondo Sokar la divinità faceva visita ai Templi a Valle a bordo di una piccola imbarcazione.229 Secondo D. Arnold a

rendere ancora più plausibile l’ipotesi che i rituali condotti dai sacerdoti nel tempio basso avessero lo scopo di unificare la figura del sovrano con quella delle divinità che si recavano da lui è data dagli accorgimenti presenti nel Tempio a Valle di Menkaura. In questa struttura, infatti, abbiamo già visto essere state rinvenute numerosi gruppi di statue raffiguranti il faraone attorniato da una o più divinità. La tradizione di costruire strutture con la funzione simile a quella del Tempio a Valle di Antico Regno continuerà anche in epoche successive; esempi li troviamo nel tempio di Karnak o di File dove erano presenti degli attracchi che accoglievano la processione delle barche.230

Anche il Tempio della Sfinge e la stessa statua monumentale, strutture uniche in tutti i complessi delle piramidi di Antico Regno, hanno posto non pochi interrogativi riguardo alle loro funzioni nel complesso di Khafra. Secondo R. Stadelmann il culto che si osservava nel tempio dinanzi la sfinge era legato alle nuove dottrine solari che vennero introdotte da Khufu. Il primo faraone che edifica il proprio complesso a Giza si presenta come Ra in terra, e il nome della sua piramide Axt xw.f.w(i), rispecchia il fatto che egli si definisca il Sole nell’orizzonte.231 Khafra, come Djedefra prima di lui, recupera quanto fatto dal padre e

introduce nella propria titolatura l’appellativo di sA Ra, Figlio di Ra, e dedica la figura del leone, tipicamente connessa al culto solare, a un tempio in onore di Ra.

Un ulteriore elemento di culto connesso a delle ritualità ben specifiche è quello relativo alle barche che sono state trovate attorno alle due piramidi più grandi del complesso, quella di Khufu e di Khafra. Solamente questi due faraoni avevano cinque fosse atte a ospitare le barche adoperate per i rituali funerari, o per la celebrazione della festa sd. Nel caso di Khufu abbiamo due imbarcazioni disposte a Sud con delle caratteristiche solari, mentre altre due a Est troverebbero dei paralleli nelle rappresentazioni iconografiche delle barche del sovrano connesse con la figura di Horus. La fossa contenente la quinta imbarcazione doveva invece essere dedicata a Hathor.232 L’assenza di queste imbarcazioni nel complesso di

228 Silverman, D. 2003. Pag. 185. 229 Poesener-Krieger, P. 1976. Pag. 562. 230 Arnold, D. 1997. Pagg. 51 – 52. 231 Stadelmann, R. 1982. Pagg. 126 – 128. 232 Hawass, Z. 1995. Pag. 227.

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Menkaura potrebbe essere spiegata da un cambiamento nella concezione oltremondana, più vicina a quella solare pienamente adottata nella V Dinastia.

Per quanto concerne i Templi a Valle abbiamo visto come nelle strutture di Khafra e Menkaura fossero presenti in gran numero statue raffiguranti il sovrano, associate alle divinità dei nomi d’Egitto. Probabilmente in questi templi si officiavano rituali con le statue come ci testimoniano i Papiri di Abusir di Antico Regno, quelli del Ramesseo di Medio Regno o le scene rappresentate sulle Dimore dei Milioni di Anni del Nuovo Regno. Nei Papiri del Ramesseo troviamo circa quarantasei scene che raffigurano e spiegano lo svolgimento del rituale che non differiva da quello di Antico Regno.233 In questi riti alcune

statue raffiguranti il kA del sovrano defunto erano sepolte in cenotafi per risorgere in un secondo momento a nuova vita. Probabilmente nei complessi delle piramidi le raffigurazioni del kA del faraone venivano poste all’interno delle piramidi satellite per poi essere portate in processione, forse su una slitta di legno, fino al Tempio in Valle. Secondo una ricostruzione di P. Barguet la statua era accompagnata da due emblemi composti di fiori di papiro recanti un disco solare sorretto da due urei chiamati “Egli che ascende nel Sole” e “Egli che si unisce con il Sole”.234 Secondo D. Arnold nella VI Dinastia la statua del sovrano proseguiva

il proprio viaggio su di un’imbarcazione fino a raggiungere il Tempio Solare dove il sovrano defunto si univa definitivamente con il Sole.235

Le tradizioni e i rituali che coinvolgevano i templi dovevano essere molteplici, purtroppo però la scarsità delle fonti non ci aiuta a mettere in luce quali altre celebrazioni e festività fossero svolte. Quello che si nota con l’approssimarsi della fine della IV Dinastia è la crescente importanza che assume la dottrina solare nelle celebrazioni connesse con la divinizzazione del sovrano defunto. In precedenza la figura cardine della rappresentazione del faraone era incarnata da Horus e dalle divinità a esso connesse, gli Smsw-Hr facenti parte di una concezione celeste del cosmo. Vedremo con la V Dinastia come il processo di assimilazione della dottrina solare eleggerà quale divinità connessa con il sovrano Ra, portando a delle variazioni nei complessi delle piramidi. Nella storia egizia questo passaggio assume un’importanza tale che in un periodo tardo come quello Hyksos circolavano ancora i racconti della nascita divina dei bambini reali, conservati nel Papiro Westcar,236 che

edificheranno in tributo al dio Sole i Templi Solari.