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IL CONCETTO DELLA “SALUTE PER TUTTI” (HEALTH FOR ALL)

Nel documento L'OMS - tesi (pagine 49-52)

CAPITOLO 4: LA STRATEGIA “SALUTE PER TUTTI”

4.1 IL CONCETTO DELLA “SALUTE PER TUTTI” (HEALTH FOR ALL)

La strategia della HEALTH FOR ALL (HFA) si prefigge di creare le condizioni dove i popoli abbiano – universalmente e nel corso della loro esistenza – come fondamentale diritto umano l’opportunità di raggiungere e mantenere il più alto livello possibile di salute. L’appello per la HFA era e rimane un appello per la giustizia sociale.29

La strategia della “Salute per Tutti” si basa su cinque principi fissati dalla Dichiarazione di Alma-Ata30:

1) le risorse per la salute devono essere distribuite uniformemente e l’assistenza sanitaria essenziale deve essere accessibile a tutti

2) i cittadini hanno il diritto di partecipare individualmente e collettivamente alla pianificazione ed alla realizzazione del proprio servizio sanitario

3) i principali problemi della salute nella comunità devono essere individuati, e devono essere forniti i servizi promotori, preventivi, curativi e riabilitativi

4) la tecnologia adottata deve essere appropriata al Paese interessato in quanto scientificamente valida ed adattabile alle situazioni locali, accettabile da parte degli utenti e da coloro che la mettono in pratica, e sostenibile con risorse che il Paese può affrontare nello spirito di autonomia e di autodeterminazione

5) la realizzazione del più alto livello possibile di salute richiede l’azione di molti altri settori sociali ed economici in aggiunta a quello sanitario.

Per coloro che l’hanno concepita, la realizzazione della nuova strategia richiede una evoluzione radicale come pure “una rivoluzione sociale” nella sanità pubblica. L’obiettivo è quello di cambiare la mentalità della popolazione, le strutture dei servizi sanitari e rivedere le attività del personale sanitario professionale.

La Dichiarazione di Alma-Ata ha inaugurato una nuova era per l’OMS, e, si spera anche per i suoi Stati Membri. Durante gli anni ‘50 e ‘60 le squadre di esperti dell’OMS hanno guidato campagne contro le malattie trasmissibili. Le loro armi erano conoscenza tecnica, farmaci e pesticidi provenienti dai Paesi industrializzati. Si

osservò quindi che simili campagne dovevano essere reintegrate in una infrastruttura di servizi sanitari di base. Tuttavia l’approccio a questi servizi fu più tardi valutato dai critici come ampiamente tecnocratico e paternalistico, poiché l’assistenza sanitaria era considerata un prodotto per riceventi passivi dai medici professionisti, titolari esclusivi delle conoscenza e capacità in materia.

Con la nuova strategia, la salute è responsabilità di tutti e la collettività deve essere coinvolta nella pianificazione e nella gestione del proprio servizio sanitario. Ciò implica che la collettività debba essere informata sulle cause di malattia e sui principi dell’igiene personale di base, che nei Paesi in via di sviluppo nuove figure di operatori sanitari vengano formate, che gli operatori sanitari tradizionali siano opportunamente addestrati ed utilizzati e che l’assistenza terapeutica ottenga la stessa attenzione delle misure preventive.

L’obiettivo della “Salute per Tutti” deve essere valido per tutti i popoli, qualunque sia il livello dello sviluppo economico e sociale, ma la “giustizia sociale” richiede che particolare attenzione sia dedicata a quelli sottosviluppati. La strategia si basa sull’approccio della “assistenza sanitaria primaria”.

La definizione di assistenza sanitaria primaria è contenuta nella Dichiarazione di Alma-Ata: “l’assistenza sanitaria primaria” è assistenza essenziale basata su metodi pratici scientificamente validi e socialmente accettabili e su tecnologia messa universalmente a disposizione dei singoli e delle famiglie nell’ambito della comunità mediante la loro piena partecipazione e ad un costo che la comunità può permettersi di sostenere in ogni stadio del proprio sviluppo nello spirito di autonomia e di autodeterminazione. Essa è parte integrante sia del sistema sanitario nazionale di cui essa è funzione centrale ed interesse principale, sia del complessivo sviluppo sociale ed economico della comunità. Rappresenta il primo livello di contatto dei singoli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario nazionale che fornisce assistenza il più vicino possibile al luogo dove la gente vive e lavora, e costituisce il primo elemento di un processo continuativo di assistenza”.

L’assistenza sanitaria primaria si basa sui seguenti otto elementi31:

30 Y. Beigbeder: International Organization and the Evolution of World Society, Volume 4, The World

Health Organization, The Hague/London/Boston, 1998 pp.24-25

31 Y. Beigbeder: International Organization and the Evolution of World Society, Volume 4, The World

1) educazione riguardante prevalentemente problemi di salute, metodi di prevenzione e controllo

2) promozione di rifornimento alimentare e nutrizione corretta 3) un adeguato rifornimento di acque sicure ed igiene di base 4) assistenza materna ed infantile inclusa la pianificazione familiare 5) immunizzazione contro le maggiori malattie infettive

6) prevenzione e controllo delle malattie localmente endemiche 7) appropriato trattamento delle malattie comuni e lesioni 8) approvvigionamento di medicinali essenziali.

Al fine di controllare e valutare i progressi nella realizzazione della Strategia, gli Stati Membri hanno concordato di fornire una informazione periodica mediante una lista di 12 indicatori. Questi indicatori sono previsti dall’OMS per il monitoraggio globale e per la valutazione della strategia. I dati che i Paesi devono fornire devono essere significativi, accurati e puntuali.

La lista dei dodici indicatori fu rivista nel 1990.

Alcuni di questi indicatori possono avere applicazione universale e possono diventare la base concreta per un trattato internazionale di sanità. Alcuni di essi includono standard per misurare la distribuzione dei servizi sociali nazionali e la migliore dimostrazione dell’impegno nazionale verso la salute, così come ci sono indicatori che misurano lo status sanitario della popolazione. Gli standard che misurano la disponibilità e l’equa distribuzione delle risorse nazionali per la salute includono la percentuale del prodotto lordo nazionale destinato al settore sanitario e in particolare a quello dell’assistenza sanitaria primaria, e la disponibilità degli elementi essenziali dell’assistenza sanitaria primaria per l’intera popolazione.

La Seconda Valutazione della Strategia Globale del 1993 riconobbe che, sebbene gli indicatori fossero considerati requisito minimo necessario per valutare il progresso dello sviluppo complessivo della sanità, le infrastrutture statistiche richieste per ottenere i dati non erano operative in molti Paesi, evidenziando difficoltà logistiche e finanziarie relative ad un adeguato sistema di informazione sanitaria.

Nel documento L'OMS - tesi (pagine 49-52)