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Il problema della definizione delle regioni

Nel documento L'OMS - tesi (pagine 94-97)

CAPITOLO 5: LA STRUTTURA DELL’OMS

B) Il problema della definizione delle regioni

Una volta riconosciuta l’importanza del decentramento regionale doveva essere risolto il problema del numero di regioni da stabilire e di quali gruppi di Paesi ne dovessero fare parte. Fu proposto di prendere in considerazione i seguenti elementi: il livello della sanità nel Paese da inserire nella regione, l’esistenza in questi Paesi di focolai permanenti di epidemie, il tempo impiegato dai Paesi interessati per superare gli effetti della guerra sulla salute, l’efficienza delle amministrazioni sanitarie esistenti e la loro capacità di affrontare i problemi sanitari.

Infine la Prima Assemblea Mondiale della Sanità stabilì che un’organizzazione regionale avrebbe dovuto essere stabilita in un’area non appena la maggioranza dei Membri dell’area stessa avessero acconsentito. L’Assemblea, con la risoluzione WHA1.72, delineò le aree geografiche nel modo seguente:

1) AREA del MEDITERRANEO ORIENTALE: Egitto, Arabia Saudita, Iraq, Siria, Libano, Palestina, Transgiordania, Yemen, Iran, Turchia, Pakistan, Grecia, Etiopia, Eritrea, Tripolitania, Somalia Britannica, Somalia Francese, Aden, Cipro. 2) AREA del PACIFICO OCCIDENTALE: Australia, Cina, Indo-Cina, Indonesia,

Giappone, Corea, Filippine, Nuova Zelanda e provvisoriamente la Penisola di Malé.

3) AREA DEL SUD - EST ASIATICO: Birmania, Siam, Ceylon, Afghanistan, India; l’inclusione della Penisola di Malé deve attendere la definitiva decisione di questa area sull’organizzazione regionale alla quale essa desiderava essere annessa.

5) AREA AFRICANA: Venne suggerita una prima regione per tutta l’Africa del Sud dal 20° grado di latitudine nord al confine occidentale del Sudan Anglo- Egiziano, alla sua congiunzione con il confine settentrionale del Congo Belga, quindi verso est lungo i confini settentrionali dell’Uganda e del Kenya, quindi verso sud lungo i confini settentrionali di Uganda e Kenya e infine verso sud lungo i confini orientali del Kenya e dell’Oceano Indiano.

6) AREA AMERICANA: Comprende le Americhe.

In seguito a queste decisioni tutte le organizzazioni regionali vennero costituite tra il 1948 ed il 1951. L’Accordo tra l’OMS e l’Organizzazione Sanitaria Panamericana (ribattezzata nel 1958 Organizzazione Panamericana della Sanità - PAHO -) fu siglato nel 1949. La preesistenza di questa organizzazione ha avuto un ruolo determinante nella creazione delle organizzazioni regionali. A sua volta, la regionalizzazione dell’OMS, che era possibile ed anche auspicabile, divenne necessaria per facilitare l’integrazione della PAHO nell’OMS e per mantenere il carattere globale della nuova Organizzazione. Ciò contribuì indirettamente alla creazione di altre organizzazioni regionali in altre aree, nonostante alcune opposizioni dovute principalmente a considerazioni finanziarie. Il precedente della PAHO portò un altro gruppo di Stati, quelli della Lega Araba, a rivendicare il Consiglio Sanitario di Alessandria, considerato il nucleo della organizzazione sanitaria degli Stati Arabi, ai quali doveva essere riconosciuto lo stesso status della precedente Organizzazione.

Durante la Prima Assemblea alcuni Stati dell’area del Sud-est Asiatico sostennero l’urgente necessità di creare un’organizzazione nella loro regione, il che avvenne nello stesso anno (1948). n altro Stato, la Liberia, chiese la creazione di un’organizzazione regionale in Africa. Questa fu rinviata al 1951 dal momento che la maggior parte dei Paesi africani si trovavano sotto dominio coloniale ed erano restii ad assumere impegni finanziari.

Stesso scenario per l’area del Pacifico Occidentale: le Filippine e la Corea richiesero la creazione immediata di un’organizzazione regionale, mentre l’Australia e la Nuova Zelanda ritennero che le proprie necessità sanitarie non richiedessero una loro immediata adesione. Anche la Cina nutriva qualche dubbio sulla opportunità di una regionalizzazione immediata. La Terza Assemblea approvò la creazione di

maggio del 1951, diede potere di riunire la prima sessione del comitato regionale. Nel settembre del 1951 l’ufficio regionale fu trasferito dalla sede provvisoria di Hong Kong a quella permanente di Manila.

Gli Stati Europei ritenevano che la creazione di un’organizzazione regionale permanente non fosse necessaria a causa della collocazione della direzione centrale dell’OMS in Europa: il modo migliore per rispondere alle loro necessità era di creare senza indugio un ufficio amministrativo incaricato della ristrutturazione sanitaria nei Paesi devastati dalla guerra. Questo ufficio venne creato presso la direzione centrale a Ginevra nel gennaio 1949, mentre l’organizzazione regionale per l’Europa fu creata soltanto nel 1951.

La regione del Mediterraneo Orientale fu costituita nel 1949, in seguito alla integrazione dell’Ufficio di Alessandria all’interno dell’OMS ai sensi dell’art.54 del Trattato istitutivo, su richiesta degli stati della regione. L’Accordo fu concluso con l’Egitto. Secondo i termini dell’Accordo l’Egitto trasferì all’OMS gli archivi e le funzioni dell’Ufficio di Alessandria, e l’OMS accettò di farsi carico del finanziamento dello stesso.

A seguito di questo Accordo il precedente Ufficio Sanitario di Alessandria scomparve. Per contro, l’Accordo tra l’OMS e la PAHO non si risolse nello scioglimento di quest’ultima e neppure nel suo totale assorbimento da parte dell’organo centrale. La PAHO continuò ad esistere come tale, anche esercitando le funzioni di un’organizzazione regionale dell’OMS. Il direttore regionale dell’OMS era nel contempo anche Direttore della PAHO. La PAHO manteneva l’autonomia finanziaria e il diritto di “adottare e promuovere convenzioni sanitarie ed igieniche e programmi nell’emisfero occidentale, sempre che queste convenzioni e programmi fossero compatibili con la politica e i programmi dell’OMS e fossero separatamente finanziati” (art.3 dell’Accordo). L’integrazione risultò così limitata da perdere gran parte del suo significato. In ogni caso, nei primi dieci anni, anche questa minima integrazione creò problemi. L’intervento del Consiglio Esecutivo sulla nomina del direttore regionale era puramente formale poiché quest’ultimo considerava l’ufficio regionale come un’entità autonoma, in una libera confederazione con l’OMS. Non c’erano relazioni formali tra il direttore regionale e il Direttore Generale, dal momento che il primo si considerava responsabile verso la PAHO piuttosto che verso l’OMS.

Durante questi anni la PAHO stessa portò avanti un’estesa decentralizzazione creando sei uffici settoriali cui vennero affidate importanti responsabilità nella gestione dei fondi e nelle relazioni con gli Stati.

Questo comportamento comunque non venne apprezzato dai funzionari più anziani della direzione centrale, i quali temevano che questa eccessiva indipendenza potesse compromettere il delicato equilibrio tra le attività delle organizzazioni regionali e l’obiettivo globale dell’OMS.

La composizione delle regioni dell’OMS è variata negli anni essenzialmente per ragioni politiche, ma anche per ragioni geografiche e culturali: la decisione di annettere questa o quella regione viene presa dall’Assemblea su richiesta del Paese che desidera diventare parte di una regione particolare, o cambiare regione.

Per esempio, la Grecia, prima inclusa nella regione del Mediterraneo Orientale, nel 1949 su sua richiesta entrò a fare parte della regione Europea. Il Marocco, inizialmente membro della regione Europea, entrò a far parte della regione del Mediterraneo Orientale nel 1986.

Il principale problema politico fu quello dell’assegnazione di Israele alla regione del Mediterraneo Orientale nel 1949. Dal 1951 i Paesi Arabi di quella regione rifiutarono di partecipare, a livello regionale, agli incontri ai quali partecipava Israele. Il comitato regionale non fu di conseguenza in grado di riunirsi nel 1951. Nel 1953 l’Assemblea ritenne che un’organizzazione tecnica come l’OMS non avrebbe dovuto essere chiamata a giudicare o decidere questioni di carattere politico. Essa auspicò che il comitato regionale ottemperasse provvisoriamente ai suoi doveri attraverso la divisione in due sottocomitati, una volontà che fu soltanto in parte realizzata. Nel 1985 la richiesta di Israele di annessione alla regione Europea fu approvata dall’Assemblea.

Nel documento L'OMS - tesi (pagine 94-97)