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Considerazioni conclusive

Nel documento La geografia (pagine 81-87)

5. Il ruolo della geografia nella scuola italiana e la formazione de- de-gli insegnanti: un percorso in divenire

5.3. Considerazioni conclusive

La formazione degli insegnanti di geografia nelle scuole secondarie ha quindi coinvolto l’Università degli Studi di Milano in un percorso plurien-nale che ha portato docenti e ricercatori ad uscire dalla routine accademica, per aprirsi al territorio e confrontarsi con la realtà dell’insegnamento della geografia in Italia. L’insieme delle attività si è evoluto in itinere, sulla base

delle necessità e delle richieste che via via si sono presentate (da parte delle istituzioni, così come degli specializzandi stessi), ma lo scopo è stato di dare ampio spazio soprattutto agli strumenti, alle abilità e alle competenze geo-grafiche, con l’obiettivo quindi di proporre strategie efficaci per una moderna e aggiornata didattica della geografia. Si è cercato in particolare di eviden-ziare le potenzialità di una disciplina che, più e meglio di altre, sembra con-figurarsi come atta a legare in un costruttivo continuum l’esperienza scolastica con la vita quotidiana degli studenti. Il riscontro complessivo è stato decisa-mente buono, sia per l’esito finale delle prove d’uscita, sia per il giudizio stesso degli specializzandi, i quali in un questionario di valutazione sottoposto dall’Ateneo agli iscritti ai corsi dell’A.A. 2014/15 hanno espresso un parere molto positivo sui contenuti, sulle applicazioni didattiche, sulle modalità di approccio, presentazione e approfondimento della nostra disciplina.

L’esperienza delle SSIS e dei TFA è stata molto importante per offrire ai futuri insegnanti la possibilità di comprendere le potenzialità e le valenze formative di una disciplina che va ben oltre la dimensione meramente de-scrittiva e classificatoria che molti sembrano ancora anacronisticamente at-tribuirle (De Vecchis, 2011; 2016). Tutti gli sforzi sono stati volti a eviden-ziare come la conoscenza della complessità e varietà dei fenomeni spaziali del vissuto di ciascuno è di fondamentale sostegno per i processi di appren-dimento. E’ peraltro ben noto che la geografia offre la possibilità, anche a livello psicologico, di orientarsi nello spazio sociale e culturale di un “in-torno” sempre più ampio, in cui ravvisare le possibili direzioni di sviluppo della propria identità: essa è utile, quindi «per conoscere e soprattutto per

‘capire’, con graduale e sempre maggiore complessità; e anche con l’emo-zione e il gusto che comporta l’avventura di percorrere il mondo e di com-prendere i suoi mille significati» (Corna Pellegrini 1988, p. 34).

I percorsi di abilitazione hanno pertanto offerto l’occasione di dimostrare ai docenti che la geografia può e deve avere un valore educativo decisivo nell’ottica della costruzione di una scuola che colloca nel mondo: tale impor-tante finalità può venire conseguita presentando e insegnando la nostra disci-plina come un complesso di conoscenze e di competenze che permettano una progressiva, responsabile e operativa partecipazione del discente a una realtà sistemica in continuo divenire.

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7. Orientarsi nel tempo e nello spazio: la geografia

Nel documento La geografia (pagine 81-87)