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Esplorare via digitale

Nel documento La geografia (pagine 157-161)

3. Esplorazioni, a base di geografia

3.4. Esplorare via digitale

Il mondo del digitale rappresenta oggi un campo del sapere in continua

Figura 3 - Prime prove di volo per gli allievi del Master in GIScience dell'Università di Padova (Foto: http://www.mastergiscience.it/)

Figura 4 - Alcuni studenti di scuola primaria impegnati nel la-boratorio didattico “Virtual Tour tra le regioni d’Italia” pro-mosso dall'AIIG Veneto (Foto dell’autore).

espansione, capace di penetrare i contesti più diversi, inclusi l’educazione e l’esplorazione. Abbiamo già accennato alle potenzialità dei GPS e dei droni, ma in questo paragrafo si vuole concentrarsi specificatamente sulla loro inte-grazione con i dispositivi tecnologici che ormai ogni studente possiede (com-puter, tablet e smartphone). Internet e la realtà aumentata sono forse le due facce più espressive ed azzeccate per presentare questa nuova via esplorativa.

A Padova si è lavorato molto sulle potenzialità di internet e dei geomedia per promuovere l’insegnamento della geografia e l’insegnamento geografico di altre discipline (Rocca, 2003; 2007; 2010 Donadelli, Rocca, 2012b). Le webquest geografiche si sono rivelate estremamente valide così come i labo-ratori geografico-matematici o geografico-storici realizzati utilizzando il soft-ware Google Earth (fig. 4). Questi strumenti danno agli studenti la possibilità di esplorare senza dover uscire dalla loro scuola, permettendo loro di studiare fenomeni altrimenti troppo grandi (nello spazio e nel tempo), lontani, perico-losi o costosi da analizzare di persona (Carletti e Varani, 2007, p. 238).

La realtà aumentata, infine, è forse quanto di meglio la tecnologia ci offre per ribadire la centralità della geografia e del suo campo del sapere. Le tec-nologie in questo contesto sono utilizzate per rendere visibili alcuni tra i mol-teplici livelli di senso che si annidano quotidianamente nel territorio. Così, applicazioni per smartphone si attivano automaticamente per “prossimità fi-sica” (tra noi e l’oggetto) per offrirsi come interpreti di una realtà che è con-testualmente sempre più densa di significati e più complessa da interpretare.

Le potenzialità sono infinite e sono già realtà nei settori del turismo, della moda e dell’intrattenimento. Esempi facilmente utilizzabili con i ragazzi sono Father.io (www.father.io) e Ingress (www.ingress.com), giochi multi-piattaforma che simulano una battaglia planetaria a cui ognuno può prendere parte semplicemente accendendo il proprio dispositivo. Sulla piattaforma In-gress è stato recentemente costruito Pokémon Go! (www.pokemongo.com) che a poche settimane dalla sua pubblicazione è già diventato virale tra i gio-vani (ma non solo) divenendo la “app di maggior successo della storia”13. Alimentata dal giusto mix tra coinvolgimento personale, uso di tecnologie all’avanguardia ed esplorazione diretta, l’integrazione tra la tecnologia, il gioco e il territorio si rivela ancora una volta vincente14.

 

13 SuperData (www.superdataresearch.com) stima il rendimento di Pokémon Go! attorno ai 4 milioni di dollari al giorno. Si legga a proposito l’articolo Consigli (e qualche considera-zione) solo per veri giocatori di Pokèmon Go di Emilio Cozzi pubblicato su Il Sole 24 Ore il 27 luglio 2016 (http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2016-07-27/consigli-e-qualche-considerazione-solo-veri-giocatori-pokemon-go-131050.shtml?uuid=ADFpbVy Ultimo ac-cesso il 28/07/2016).

14 L’ampia diffusione del geocaching, ideato e lanciato nel 2010, ne aveva anticipato le potenzialità.

4. Conclusioni

Attraverso la lettura in chiave didattica della definizione del verbo esplo-rare e delle diverse modalità esplorative (via terra, via acqua, via cielo, via digitale) il presente contributo ha voluto riabilitare l’esplorazione quale stra-tegia didattica privilegiata per l’insegnamento della geografia a qualsiasi li-vello scolastico. Allo stesso modo, gli esempi forniti volevano far intuire che gli orizzonti esplorabili grazie ad un approccio geografico sono infiniti, in-trinsecamente interdisciplinari e in continua evoluzione.

Spetta infine a ciascun insegnante il compito di individuare la forma giu-sta d’esplorazione per i propri studenti. Nel farlo, può essere utile tenere a mente il suggerimento di John Foster (1972, p. 9) secondo il quale l’appren-dimento attraverso l’esplorazione dovrebbe fondarsi solidamente sull’or-dine, mantenendo però un’organizzazione di base flessibile e comprensibile agli studenti, nel cui ambito essi possano lavorare liberamente.

I primi passi verso questi orizzonti potrebbero spaventare ma, dopotutto, per conoscere bisogna mantenersi curiosi e in movimento, come dei veri esploratori.

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Nel documento La geografia (pagine 157-161)