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Considerazioni sulle differenze regionali e di area geografica

RICERCATORI A TEMPO INDETERMINATO

2.8. Considerazioni sulle differenze regionali e di area geografica

75 Ad eccezione della Campania, dunque, dove un aumento di iscritti e una diminuzione di docenti/ricercatori porta al rapporto iscritti/docenti più alto d’Italia, il miglioramento del rapporto fra iscritti e docenti nelle regioni del Sud e nelle Isole è frutto di dinamiche di decrescita tanto degli iscritti quanto dei docenti.

della Calabria, per finire con il lievissimo guadagno della Basilicata (+0,31%). Infine, nelle Isole la decrescita della Sicilia (-27,28%) supera di parecchi punti percentuali quella della Sardegna (-20,12%).

Osserviamo ora l’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni d’Italia sui totali generali, stilando una “classifica” delle regioni per incidenza percentuale sui totali del 2008 e del 2020. Ricordiamo che il numero dei docenti/ricercatori del Nord Italia rappresentava nel 2008 il 41,74% del totale nazionale, e nel 2020 è salito al 44,88%. Il numero dei docenti/ricercatori del Centro Italia rappresentava nel 2008 il 26,35% del totale nazionale ed è sceso al 24,63% nel 2020. I docenti/ricercatori del Sud e delle Isole erano il 31,92% del totale nel 2008 e sono scesi al 30,49% nel 2020.

L’ordine di presentazione delle regioni nella seguente tabella segue l’ordine decrescente di numerosità relativo al 2008.

Tabella 75. Incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni d’Italia sui totali generali. Anni 2008 e 2020.

Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Regione 2008 2020 Variaz. punti

perc. 2008-2020

Lombardia 14,42% 16,18% +1,76

Lazio 13,11% 12,75% -0,36

Campania 9,54% 9,88% +0,34

Emilia Romagna 9,24% 9,22% -0,02

Toscana 8,55% 7,52% -1,03

Sicilia 8,21% 6,77% -1,44

Veneto 6,21% 6,82% +0,61

Piemonte 5,53% 6,11% +0,58

Puglia 5,34% 4,78% -0,56

Sardegna 3,03% 2,74% -0,29

Friuli Venezia Giulia 2,66% 2,47% -0,19

Abruzzo 2,63% 2,81% +0,18

Marche 2,57% 2,56% -0,01

Liguria 2,52% 2,22% -0,30

Calabria 2,16% 2,42% +0,26

Umbria 2,11% 1,80% -0,31

Trentino Alto Adige 1,06% 1,77% +0,71

Basilicata 0,51% 0,58% +0,07

Molise 0,50% 0,51% +0,01

Valle d'Aosta 0,09% 0,09% 0,00

Come vediamo, ci sono cambiamenti fra il 2008 e il 2020: il Veneto sopravanza la Sicilia, le Marche superano il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo sorpassa la Sardegna e la Calabria passa avanti alla Liguria.

Aumenta inoltre molto significativamente la distanza fra la prima e la seconda regione.

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Figura 42. Incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni d’Italia sui totali generali. Anni 2008 e 2020.

Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Per i confronti e le considerazioni riguardanti i ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A e B, rimandiamo ai paragrafi loro dedicati più avanti.

Qui ci limiteremo a riassumere la distribuzione regionale degli RTD-B e il rapporto fra a tempo indeterminato e RTD-B nelle regioni.

Si è già detto che, al 31 dicembre 2020, nelle università del Nord c’è il 49,20% degli RTD-B, al Centro il 22,61% e al Sud e nelle Isole il 28,18%.

Se distinguiamo tra Nord Est e Nord Ovest, abbiamo il 22,98% degli RTD-B nel Nord Est e il 26,23% nel Nord Ovest. Possiamo, ancora, distinguere il Sud continentale (20,50% degli RTD-B), dalle Isole maggiori (7,68% degli RTD-B)

La situazione appare però molto più articolata se prendiamo in considerazioni le singole regioni. Nella tabella seguente presentiamo ordine decrescente le percentuali di RTD-B sul totale della fascia nelle singole regioni al 31 dicembre 2020.

14,42% 13,11% 9,54% 9,24% 8,55% 8,21% 6,21% 5,53% 5,34% 3,03% 2,66% 2,63% 2,57% 2,52% 2,16% 2,11% 1,06% 0,51% 0,50% 0,09%

16,18% 12,75% 9,88% 9,22% 7,52% 6,77% 6,82% 6,11% 4,78% 2,74% 2,47% 2,81% 2,56% 2,22% 2,42% 1,80% 1,77% 0,58% 0,51% 0,09%

D O C E N T I / R I C E R C A T O R I N E L L E R E G I O N I

2008 2020

Tabella 76. RTD-B nelle regioni italiane. Valori assoluti e percentuali. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Regione RTD-B % sul totale

1. Lombardia 758 16,31%

2. Campania 500 10,76%

3. Lazio 470 10,11%

4. Emilia Romagna 463 9,96%

5. Toscana 373 8,02%

6. Veneto 371 7,98%

7. Piemonte 347 7,47%

8. Sicilia 242 5,21%

9. Puglia 178 3,83%

10. Abruzzo 144 3,10%

11. Marche 132 2,84%

12. Trentino Alto Adige 124 2,67%

13. Liguria 113 2,43%

14. Sardegna 115 2,47%

15. Friuli 110 2,37%

16. Calabria 95 2,04%

17. Umbria 76 1,64%

18. Basilicata 18 0,39%

19. Molise 18 0,39%

20. Valle d'Aosta 1 0,02%

Totale 4648 100,00%

Veniamo ora al rapporto fra docenti e ricercatori a tempo indeterminato e RTD-B nelle diverse regioni. Le regioni sono disposte in ordine decrescente, partendo dalla regione con la più alta percentuale di RTD-B rispetto ai docenti/ricercatori a tempo indeterminato (calcolata dividendo il numero degli RTD-B per il numero dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato in ogni regione).

Tabella 77. Percentuale di RTD-B rispetto ai docenti/ricercatori a tempo indeterminato nelle regioni italiane. Anno 2020. Fonte: ns.

elaborazione dati Miur-Cineca.

Regione Percentuale di RTD-B rispetto ai docenti/ricercatori a tempo indeterminato

1. Trentino Alto Adige 17,56%

2. Piemonte 12,38%

3. Veneto 11,94%

4. Campania 11,40%

5. Abruzzo 11,11%

6. Liguria 11,10%

7. Toscana 10,82%

8. Marche 10,74%

9. Lombardia 10,27%

10. Sardegna 9,01%

11. Friuli 8,95%

12. Emilia Romagna 8,71%

13. Umbria 8,50%

14. Calabria 8,15%

15. Lazio 8,00%

16. Puglia 7,68%

17. Sicilia 7,41%

18. Molise 7,35%

19. Basilicata 6,50%

20. Valle d'Aosta 2,56%

79 In questa classifica del ricambio generazionale troviamo in testa tre regioni del Nord, due del Nord Est e una del Nord Ovest. Tuttavia la regione di punta in tutte le altre tabelle, la Lombardia, compare soltanto verso metà elenco, al nono posto.

Anche agli iscritti è stato dedicato un paragrafo specifico, motivo per cui qui ci limiteremo soltanto a tirare le fila sul rapporto numerico fra iscritti e docenti/ricercatori, tema che sarà ripreso anche più avanti quando tratteremo dei docenti a contratto.

Gli anni accademici presi in considerazione sono quelli dal 2010/2011 al 2019/2020, vale a dire quelli per i quali disponiamo dei dati sulla numerosità degli iscritti alle classi di laurea triennali e magistrali. Nella tabella qui di seguito presentiamo le variazioni percentuali di iscritti nelle regioni dal 2010/2011 al 2019/2020 in ordine decrescente – dalle variazioni positive più alte alle variazioni negative più alte – affiancate alle variazioni percentuali nella numerosità dei docenti/ricercatori dal 2010 al 2019 nelle medesime regioni.43

Tabella 78. Iscritti e docenti/ricercatori nelle regioni. Variazioni percentuali anni 2010-2019. Fonte: ns. elaborazione su dati USTAT-Miur e Miur-Cineca.

Regione Variazione % Iscritti Variazione % Docenti/ricercatori

Lombardia +21,94% +0,88%

Piemonte +19,52% +4,33%

Trentino Alto Adige +6,59% +31,50%

Campania +3,59% -0,25%

Veneto -1,05% +3,42%

Emilia Romagna -2,67% -5,88%

Toscana -5,55% -13,83%

Lazio -7,23% -9,12%

Marche -9,93% -9,11%

Molise -15,09% -6,80%

Friuli Venezia Giulia -15,32% -11,53%

Umbria -15,43% -15,86%

Liguria -17,24% -11,23%

Val d’Aosta -17,77% -12,50%

Sardegna -19,59% -10,46%

Puglia -23,13% -13,71%

Calabria -25,74% -4,15%

Basilicata -25,95% +6,11%

Sicilia -28,97% -17,66%

Abruzzo -31,28% -5,25%

Le dinamiche interamente positive riguardano solo tre regioni del Nord. Nel Nord Ovest Lombardia e Piemonte attirano molti iscritti e guadagnano in docenti. Nel Nord Est il Trentino Alto Adige fa registrare la percentuale di crescita di docenti/ricercatori più alta in assoluto, ma anche la terza migliore percentuale di crescita degli iscritti.

Nella tabella seguente presentiamo il numero di iscritti per docente nelle regioni italiane nel 2010/2011 in ordine decrescente, affiancato dal medesimo rapporto nel 2019/2020. Nel grafico, poi, il numero di iscritti per docente nelle regioni italiane nel 2019/2020, presentato in ordine decrescente.

43 Dal numero dei docenti/ricercatori sono stati sottratti quanti prestano servizio nelle Scuole Superiori: dalla Lombardia IUSS- Pavia; dal Friuli Venezia Giulia SISSA-Trieste; dalla Toscana Normale di Pisa, Pisa S. Anna, IMT-Lucca; dall’Abruzzo GSSI l’Aquila.

Tabella 79. Numero di iscritti per docente nelle regioni. Anni accademici 2010/2011 e 2019/2020. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Regione 2010/2011 2019/2020

Abruzzo 40,74 29,54

Calabria 40,11 31,08

Campania 37,11 38,53

Puglia 34,05 30,33

Lazio 32,45 33,12

Marche 32,42 32,13

Sicilia 32,04 27,64

Piemonte 31,47 36,06

Veneto 30,01 28,72

Emilia Romagna 29,47 30,47

Sardegna 27,83 24,99

Lombardia 27,82 33,62

Trentino Alto Adige 27,46 22,25

Basilicata 27,32 19,07

Liguria 26,47 24,68

Toscana 26,06 28,56

Molise 25,67 23,39

Friuli Venezia Giulia 24,30 23,26

Umbria 23,52 23,64

Valle d’Aosta 22,21 20,88

Figura 43. Numero di iscritti per ogni docente nelle regioni. Anno accademico 2019/2020. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Come è evidente dal grafico, la “classifica” del 2019/2020 è cambiata rispetto a quella del 2010/2011.

Purtroppo, però, i miglioramenti – anziché derivare da un aumento dei docenti/ricercatori, come sarebbe stato auspicabile – derivano nella quasi totalità dei casi da un decremento degli iscritti più rilevante di quello dei docenti/ricercatori e, viceversa, i peggioramenti – anziché derivare da un aumento degli iscritti – derivano da un maggior decremento dei docenti/ricercatori rispetto al decremento degli iscritti.

Tranne nel caso del Trentino Alto Adige, dove si verifica un aumento di iscritti del 6,59% e un aumento dei docenti/ricercatori del 31,5% che porta a un miglioramento del rapporto fra docenti/ricercatori e iscritti, nelle altre tre regioni in cui gli iscritti aumentano – vale a dire in Lombardia, Piemonte e Campania – abbiamo peggioramenti del rapporto fra iscritti e docenti (nei primi due casi dovuti a un aumento dei docenti

38,53 36,06 33,62 33,12 32,13 31,08 30,47 30,33 29,54 28,72 28,56 27,64 24,99 24,68 23,64 23,39 23,26 22,25 20,88 19,07

I S C R I T T I P E R D O C E N T E - 2 0 1 9 / 2 0 2 0

81 minore di quello degli iscritti, nel caso della Campania a una combinazione di aumento degli iscritti e lieve calo dei docenti) tali da portare le tre regioni al vertice della “classifica” dei cattivi rapporti.

Nel campo dei “miglioramenti”, fanno eccezione a quanto detto sopra il Veneto, che migliora il rapporto per una combinazione di lieve decrescita degli iscritti e di incremento dei docenti, e la Basilicata che migliora il suo rapporto per un ragguardevole decremento degli iscritti unito a un consistente aumento dei docenti, il che porta il rapporto della regione a una maggiore prossimità alle medie OCSE.