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Piramidi universitarie

DOCENTI/RICERCATORI NELLE TELEMATICHE

5. Strutturati e non strutturati

5.1. Piramidi universitarie

La docenza universitaria è concettualmente costruita come una “piramide”, al cui vertice sono i professori ordinari e la cui base è costituita da forze giovani e ancora non perfettamente mature. La numerosità dei docenti e delle fasce non ha sempre rispecchiato questa organizzazione. Ad esempio, tra il 1999 e il 2006 la quota degli ordinari era cresciuta tanto da conferire una forma a clessidra alla distribuzione del corpo docente (Cfr. Rapporto ANVUR 2016: 360), ancora visibile nel 2008.

Figura 93. Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2008. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente è appena visibile, nella fascia dei ricercatori, la numerosità dei ricercatori a tempo determinato, figura introdotta, come più volte ripetuto, dalla legge 230/2005.

Dopo la legge 240/2010, si è ripristinata una configurazione piramidale, con «una larga base di ricercatori, una quota lievemente minore di professori associati nella fascia centrale e, infine, una piccola quota di ordinari al vertice» (Rapporto ANVUR 2018: 264).

18934

18256

25584 456

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000

Ricercatori Associati Ordinari

2008

Ordinari Associati Ricercatori RTD 2005

Figura 94. Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2011. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente, nella fascia dei ricercatori sono comprese ben quattro tipologie differenti di ricercatore: i ricercatori a tempo indeterminato, i ricercatori a tempo determinato legge 230/2005 e i ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A e di tipo B (questi ultimi, all’epoca, in tutto 7 e dunque poco visibili nel grafico).

Anche nel 2014, la figura disegnata dalla distribuzione dei docenti/ricercatori è piramidale.

Figura 95. Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2014. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente, nella fascia dei ricercatori le quattro tipologie di ricercatore sono tutte visibili.

Nel 2017 – che, come abbiamo detto più volte, è l’anno del picco negativo nella numerosità dei docenti/ricercatori – comincia a farsi evidente il restringimento della base della piramide.

15245

16628

24589

1418 150

7

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000

Ricercatori Associati Ordinari

2011

Ordinari Associati Ricercatori RTD 2005 RTD-A RTD-B

13269

17539

21030

635

2607 298

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000

Ricercatori Associati Ordinari

2014

Ordinari Associati Ricercatori RTD 2005 RTD-A RTD-B

161

Figura 96. Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2017. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente la fascia dei ricercatori comprende ancora una maggioranza di ricercatori a tempo indeterminato; gli RTD legge 230/2005 sono quasi scomparsi, mentre gli RTD-A e gli RTD-B legge 240/2010 sono ormai ben presenti.

Nel 2020, la piramide presenta un netto squilibrio: la fascia dei ricercatori non solo comprende categorie fra loro molto differenti, ma si è anche ridotta quantitativamente, ed è ben al di sotto del numero degli associati.

Figura 97. Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente si evince come, nella fascia dei ricercatori, si sia compiuto il sorpasso numerico dei ricercatori a tempo determinato sui ricercatori a tempo indeterminato.

Per “riequilibrare” questa piramide fornendole una “base” abbiamo provato a inserire nella fascia dei ricercatori anche il numero degli assegnisti di ricerca.

12857

20119

14610

80

3691 2435

0 5000 10000 15000 20000 25000

Ricercatori Associati Ordinari

2017

Ordinari Associati Ricercatori RTD 2005 RTD-A RTD-B

14158

23119

8997

31

4886 4648

0 5000 10000 15000 20000 25000

Ricercatori Associati Ordinari

2020

Ordinari Associati Ricercatori RTD 2005 RTD-A RTD-B

Figura 98. Numerosità dei docenti/ricercatori e degli assegnisti. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Bisogna a questo punto fare alcune considerazioni sull’eterogeneità dei componenti della “base frammentata” che abbiamo composto. Innanzitutto va problematizzata la piena appartenenza di alcune figure alla categoria dei “ricercatori”. Con la parziale eccezione degli assegnisti di ricerca, che possono o meno assumere incarichi di insegnamento secondo le differenti normative dei regolamenti di ateneo, la base della piramide è più propriamente costituita da docenti/ricercatori. Gli RTD-A e gli RTD-B lo sono perché così è previsto dalla legge che li istituisce. I ricercatori a tempo indeterminato, come meglio vedremo in seguito, lo sono per necessità di copertura degli insegnamenti, per concessione legislativa e per prassi consolidate.

Inoltre, queste figure sono molto differenti tra loro:

- Ricercatori a tempo indeterminato – ormai in esaurimento da 10 anni e per oltre un terzo abilitati (in valori assoluti: 455 abilitati alla prima fascia; 3224 alla seconda fascia), sono destinati a sparire entro qualche anno, per passaggio a una fascia più alta o per pensionamento;

- RTD-B – potremmo considerarli esclusi dalla categoria degli “a tempo determinato” e iniziare a pensarli come associati in pectore. Il contratto di RTD-B è attualmente l’unica porta per la stabilizzazione e sempre più sovente coloro che vengono assunti sono già abilitati, in modo da poter più sicuramente passare nella fascia degli associati;

- RTD-A e Assegnisti sono invece tra loro “diversamente precari”, i primi con un contratto di tre anni, i secondi con un contratto da uno a tre anni. Comuni sono i destini possibili: un contratto da RTD-B (prima del compimento del nono anno di “precariato”) o – compiuti i 12 anni di contratti di diversi tipo – l’espulsione.

Nella figura seguente, proviamo a distinguere le figure a tempo indeterminato – Professori ordinari, associati e ricercatori – da quella a “tempo indeterminato in pectore” degli RTD-B, e da quelle effettivamente a tempo determinato. Da queste ultime abbiamo escluso gli RTD 2005 per la loro estrema esiguità (31 in valori assoluti nel 2020).

14158

23119

8997 4886 4648 14476

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000

Ricercatori Associati Ordinari

2020

Ordinari Associati Ricercatori RTD 2005 RTD-A RTD-B Assegnisti

163

Figura 99. Numerosità dei docenti/ricercatori e degli assegnisti. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

In questa figura i ricercatori a tempo indeterminato e gli RTD-B sono, come abbiamo detto, accomunati dal destino di diventare professori associati se abilitati69 o di “uscire”: i primi per pensionamento, i secondi dall’alveo del “tempo indeterminato”.

Ma anche i “precari” hanno sicuramente un punto in comune: competono tutti per diventare RTD-B e l’alternativa a questo esito è l’uscita dal sistema della ricerca (quanto meno della ricerca universitaria).

In breve, ferma restando la legislazione, la linea dei ricercatori a tempo indeterminato è destinata a scomparire, la linea degli RTD-B sarà come sempre legata alle disposizioni sul turnover e a eventuali futuri

“piani straordinari”, e la base di questa figura geometrica – che potremmo definire come una piramide con una strozzatura appena sopra la base – sarà definitivamente costituita soltanto da “precari” con prospettive di stabilizzazione piuttosto incerte.