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Contributo delle epigrafi all’epiclesi apollinea: differenze con l’Hymn Ap., rassegna delle fonti e il caso isolato di Apollo Hypoakraios.

Intertestualità dell’Hymn Ap.

P. Oxy 841, Oxy 2240 + 2442, Oxy 1792, Louvre E 7734 + 7733).

3. Alla ricerca dell’Hymn Ap nelle epigrafi.

3.4. Contributo delle epigrafi all’epiclesi apollinea: differenze con l’Hymn Ap., rassegna delle fonti e il caso isolato di Apollo Hypoakraios.

Nel 1998 Brulé è tornato a riflettere sul vantaggio di uno studio sistematico sull’epiclesi nel quadro d’indagine più ampio sul politeismo.265

Vagliando i casi di epiclesi cultuali (a loro volta suddivise in funzionali, topografiche, toponimiche e storiche), epiclesi enunciative e epiclesi poetiche, si potrebbe esplorare il funzionamento del politeismo nel suo strutturarsi storico attraverso il caso specifico d’Apollo.266

Le fonti di cui si dispone per uno studio esatto dell’epiclesi sono necessariamente scritte. Ricordo che tra gli esemplari da me raccolti non rientrano le dediche κατὰ χρησμόν provenienti da Didima e Claro, che saranno invece considerate al momento di analizzare i contatti tra l’Hymn. Ap. e gli oracoli.267

Le epigrafi costituiscono una classe documentaria in un certo senso privilegiata, dal momento che in esse è ritrascritto senza filtro il processo di denominazione divina in atto al momento stesso della messa per iscritto.Esse pongono d’altra parte – com’è noto - dei problemi interpretativi talvolta irreversibili, legati soprattutto allo stato di conservazione del materiale, da cui dipende per riflesso il grado di accettabilità delle restituzioni.

Accanto a ciò, bisogna considerare la non comunicabilità tra l’Hymn. Ap. e le epigrafi votive per quel che riguarda la storia dell’epiteto apollineo. Se infatti i papiri permettono ad un livello sia documentario che letterario di avanzare nella conoscenza dell’epiteto d’Apollo mantenendo l’Inno omerico come modello, le epigrafi sembrano porsi in totale autonomia rispetto ad esso, tanto da costituire una fonte di conoscenza alternativa all’Hymn. Ap. e ai papiri.

Iscrivendo il materiale magmatico delle epigrafi in un quadro cronologico, emerge inoltre un elevato livello di disparità, sia in quantità che qualità, a seconda del periodo considerato: se in epoca arcaica sono pochi i casi d’epiclesi su stele (nel caso d’Apollo esse sono praticamente inesistenti sul territorio attico), tra V e IV a.C. la documentazione accresce e si diversifica grazie soprattutto al moltiplicarsi dei calendari sacrificali (noto è quello di Nicomaco o dei demi di Erchia e di Torico) e delle tesorerie legate all’amministrazione cultuale (ApoApo1, ApoDel1, ApoZô1, ApoPai1, ApoPy1,

265

Anche Brulé 2005, p 333; contra Parker 2005, p. 338. Per una prospettiva storica applicato allo studio della religione ateniese, Parker 1996; Mikalson 1998; Humphreys 2004.

266 Wallensten 2008. 267

Per ora mi limito a rimandare, per un recente catalogo dei vari tipi di oracoli, a Curnow 2004. Su Dodona, Lhöte 2006; su Claro e Didima, Oesterheld 2008.

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ApoPy2, ApoPy4 etc.). Nel IV si assiste inoltre ad un sensibile sviluppo delle pratiche

dedicatorie, tanto che le dediche diventano particolarmente abbondanti soprattutto come supporto per i rilievi votivi.268

All’epoca ellenistica si aggiungono anche i decreti dei pritani e degli efebi (ApoKe1), che per l’arco di tempo che va dal III sino agli ultimi del I contribuiscono a chiarire la dimensione politica del culto votato a Apollo.

Una classe documentaria a mio parere eccezionale, com’è mostrato da Maas 1972, è quella delle iscrizioni provenienti dalla proedria del teatro di Dioniso Eleuthereus (ApoDa1, ApoDel3, ApoZô4, ApoLyk3, ApoPat8, ApoPy9).269 La straordinarietà della documentazione dipende non solo dalla ripartizione spaziale e gerarchica del

theatron tra preti, magistrati e addetti al culto (bisogna infatti considerare la parzialità

della gerarchia testimoniata: trovandoci nel teatro di Dioniso, sarà stato il prete addetto al suo culto a ricevere il miglior posto), ma anche dalla procedura, diversificata nei secoli, di attribuzione dei posti.

Come si desume dalle incisioni dei seggi, la posizione del prete di Apollo

Daphnephoros e Zoster non sembra la stessa tra III e II secolo (secondo una variazione

simile a quella avuta per Poseidone, il cui epiteto Phytalmios è stato aggiunto su un seggio d’età ellenistica solo nel II a.C.). Questo cambiamento deve essere stato sintomatico di un’evoluzione della figura del dio, portatore di specifici attributi, nelle strutture e nelle gerarchie cittadine.

Il dato che emerge incontrastato dalla rassegna è la presenza pluriattestata di Apollo Hypoakraios, il cui culto è stato recentemente riconsiderato in relazione alle dinamiche politiche d’Atene sotto Augusto.270

Trattandosi di un culto autoctono praticato nelle cave dell’Acropoli (nella cava B, per la precisione), esso è stato spesso rapportato ai culti di Pan e Aglauros.271

Le prime conoscenze sulla sua esistenza si sono avute dopo gli scavi di Kabbadias nella zona a nord della Pinakotheke della Propylaia, di cui si possono ancora oggi leggere i rendiconti pubblicati nel 1897. Sfogliando appunto il diario di

268 Lalonde 2006, pp. 64-67 per quelli d’epoca licurghea. 269 IG II2 5022-5079, Maas 1972, pp. 99-143.

270 Più di recente Nulton 2003. Si confrontino anche Judeich 1931, pp. 302 e 386 n.5, secondo il quale la

grotta d’Apollo sotto l’Acropoli sarebbe “im Volksmond später gelegentlich als Python bezeichnet worden zu sein”. In modo analogo Wycherley 1959, p. 72 e Wycherley 1963, p. 77 con dubbi su Thuc., II 15.

271 Cfr. Yavis 1949, p. 216 che identifica una buca di forma circolare di fronte alla grotta G dell’Acropoli

con una fossa sacrificale per Pan; cfr. Keramopoullos 1929, pp. 89-92 che identifica la stessa con l’eschara di Zeus Astropaios.

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scavo, si leggerebbe della scoperta di sessantotto placchette votive, nel 15% delle quali compaiono il nome d’Apollo e quello degli arconti depositari del dono.272

Da qui si è riflettuto sull’evidenza di un culto specifico e localizzato d’Apollo, per quanto non si abbiano tracce in letteratura di un temenos apollineo prima della conquista romana.

Alla luce di quanto è stato sin qui detto, le uniche conclusioni costruttive possono ridursi ai seguenti punti:

a) Sicuramente non è possibile considerare la cava di Apollo Hypoakraios come un

doppione del Pythion nell’Illisso, di fondazione pisistratea,273 come spesso è stato fatto in passato (nelle varie dediche ritrovate nell’Acropoli non compare mai l’epiclesi pizia).274

b) Recenti indagini topografiche hanno tra l’altro permesso di rimuovere la

tradizionale identificazione della cava B con il luogo da cui la theoria ateniese prendeva periodicamente le mosse per recarsi a Delfi. Molto più probabile è che, concordando con Wycherley, il culto per Apollo Hypoakraios rappresentasse in epoca imperiale, nelle parti alte della polis, il corrispettivo di quello per Apollo

Patroos nell’agora: in entrambi i casi si sarebbe infatti trattato di culti ufficiali

praticati soprattutto da arconti o da segretari del collegio.

c) Apollo Hypoakraios avrebbe più propriamente incarnato ex novo, secondo questa

lettura basata sul solo dato materiale, il modo nuovo di partecipare alla vita politica d’Atene da parte delle élite, tra tradizione e innovazione, sotto Augusto.

Bisogna però domandarsi in cosa consistesse la tradizionalità del culto: perché i magistrati della città avrebbero dovuto rinnovare la sacralità di un culto ad Apollo, localizzato sul fianco nord dell’Acropoli, senza che nulla li predisponesse a farlo? Se guardassimo a fonti diverse da quelle archeologiche, troveremmo per di più la preziosa allusione ad un Apollo μυχώδεσι Μακραῖς in Eur., Ion 494-5, supportata da un’epigrafe votiva per il dio ritrovata nella Clepsydra e datata al VI a.C. (Agora 15577).275 Unica supposizione che si è in grado di formulare è che la cava di Apollo

272

Per una recente edizione, Chaniotis - Stroud – Strubbe 2000.

273 Milchhofer 1891, pp. xiv-xv. Cfr. ora Valdes 2001, pp. 25-35. Per il santuario e il culto d’Apollo Patroos, Hedrick 1988, pp. 185-210; Lippolis 1998-2000, pp. 139-178.

274 Come dimostrato da Matthaiou 2003, nello stesso recinto dell’Illisso, dove si festeggiavano i Thargelia (Parker 2005, pp. 481-83), doveva collocarsi anche lo spazio sacro d’Apollo Delio. Per il

sospetto di duplicazione del culto d’Apollo nell’Illisso, si vedano Boethius 1918, pp. 160-61; Nulton 2003, pp. 19-20. Per una argomentazione vincente sulla nave d’Erode e il santuario d’Apollo, a sfavore della duplicazione del culto, Tobin 1993, pp. 81-89 e 1997, pp. 179-81.

275

Nulton 2003, pp. 27-30 liquida con molta facilità la discussione la datazione basso-arcaica di Ag. I 5577. Per un approccio critico rimando a Hoff 2004, pp. 714-15.

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hypo makrais non fosse altro che il luogo in cui dall’unione d’Apollo con Crise fu

concepito Ione.276

La pubblicazione degli scavi di Travlos e Threpsiades sulla fascia antistante il Panatenaico, auspicata già da Wycherley nel 1963 e di cui abbiamo notizia solo da brevi relazioni preliminari,277 aiuterebbe senz’altro a sapere qualcosa sulla storia insediativa dell’area consacrata a Apollo Hypoakraios e, di rimando, della valle dell’Illisso.278

Essendo le informazioni arrivate ai giorni nostri sporadiche e spesso non contestualizzabili, il vaglio delle fonti rimane al giorno d’oggi una valida soluzione da cui (ri)partire.

.Le epiclesi semplici e multiple di Apollo. Apo1. Atene, III-II s. Dedica.

IG II² 4852: ἀγαθῆι τύχηι | Ἀπόλλωνι | Προστατηρίω[ι Ἀ]ποτροπαίωι | Ἀγυεῖ.

Apo2. Atene (Pythion), 129/8. Regolamento cultuale.

LSS 14.

Apo3. Atene, I sec. d.C. Altare in marmo con rilievo rappresentante Apollo con la

kithara e il plettro, rinvenuto alla Panagia Krystaliôtissa secondo Pittakes (nei pressi

della torre d’Andronico).

IG II² 4995 : ἀγαθῆι [τύχηι]. | Ἀπόλλωνος Ἀγυι ως Προστατηρί[ου] | Πατρώου

Πυθίου Κλαρίου Πανιωνίου.

Apo4. Acropoli, seconda metà del II sec. d.C. Statua onorifica.

IG II² 3629.

Ἀγυιεύς, Ἀγυεύς (cfr. Detienne 1998, p. 22, 137-14, 233).

ApoAgu. Atene, I sec. d.C. Dedica (cfr. Pausania, I, 31, 6 sul culto del dio in

Acarne).

IG II² 4719

Ἀποτροπαῖος (cfr. Detienne 1998, p. 125).

ApoApo1. Atene, 430 circa. Regolamento sacrificale (cfr. Lambert 2000b, pp. 71-75

ap. SEG L 54; Robertson 2005, pp. 100-101 ap. SEG LV 57). IG I³ 255 (= SEG L 54) ; LSCG 11. IG I³ 255.

ApoApo2. Erchia, 375-360 circa. Calendario sacrificale.

LSCG 18.

276 Wycherley 1959, pp. 68-72 e 1963, pp. 75-79. Ora Nulton 2003, p. 29, 36-96. 277 Wycherley 1963, p. 78.

278

Prima di volgersi al Delphinion, Travlos aveva solo pubblicato sul Pizio dentro le mura: Travlos 1960, pp. 45-46. Cfr. Amandry 1977, pp. 165-202.

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ApoApo3. Maratona, 375-360 circa (forse 370?). Calendario sacrificale della

Tetrapolis (cfr. Lambert 2000a ap. IG II² 1358 = LSCG 20).

ApoApo4. Pireo (Serangeion), data incerta. Altare votivo (cfr. Eickstedt 1991, pp.

116-118).

IG II² 5009.

Γεφυραίος.

ApoGe1. Luogo indeterminato, II sec. d.C. Altare (cfr. Byrne 2003)

IG II² 4813: Ἀπόλλωνι | Γεφυραίῳ | Κλ Θησεὺς | Ψαφιάδης (Psaphis è un piccolo

centro in Beozia nei press d’Oropo, diventato demo autonomo in epoca romana: cfr. Traill 1975, p. 92).

Δαφνηφόρος (Detienne 1998, p. 250 n. 117).

ApoDa1. Teatro di Dioniso Eleuthereus, sotto il regno d'Adriano o subito dopo.

Seggio sacerdotale (cfr. Plut., Themist. 15, 3).

IG II² 5079 (cfr. Maass 1972, p. 138): ἱερ ως Ἀπόλλω|νος Δαφνηφόρου

ApoDa2. Eleusi, 169-170 d.C. (?). Fondazione.

I.Eleusis 489 (=IG I² 1092).

Δήλιος (Teofrasto, fr. 576 Fortenbaugh, ap. Athen. X, 24 424e-f). ApoDel1. Pireo, 432 circa. Decreto relativo ad un culto divino.

IG I3 130.

ApoDel2. Acropoli, 429/8. Conti della tesoreria di un dio non identificato.

IG I3 383.

ApoDel3. Teatro di Dioniso Eleuthereus, forse del I sec. d.C. Seggio sacerdotale (cfr.

Maass 1972, p.123-124)

IG II² 5052: ἱερ ως | Ἀπόλλωνος | Δηλίου.

ApoDel4a. Atene, 42 d.C. Iscrizione onorifica (cfr. Byrne 2003, p. 171).

IG II² 3271.

ApoDel4b. Atene, 47/8 o 51/2 d.C. Iscrizione onorifica (cfr. Byrne 2003, p. 538).

IG II² 3535 (~ SEG XXI 742).

ApoDel5c. Atene, 61/2 d.C. Catalogo efebico (cfr. Byrne 2003, p. 172)

IG II² 1990.

ApoDel6. Atene, epoca imperiale. Dedica (cfr. Pittakes 1835, p. 473 e Matthaiou

2003, pp. 87-88 ap. SEG LIII 209).

SEG XLVIII 211.

Δελφίνιος (cfr. Plut., Thes. 14, 1; Paus. I, 19, 1. Detienne 1998, p. 33, 127, 251 n.

127).

ApoDelph1. Erchia, 375-360 circa. Calendario sacrificale.

LSCG 18.

ApoDelph2. Acropoli, data incerta. Dedica.

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ApoDelph3 (con Artemide Delphinia, cfr. Poll., Onom. VIII, 119; Lex. Segueriana = Bekker, Anecdota Graeca, I, p. 255), Atene, data incerta.

IG II² 3725

Ἒβδόμειος.

ApoHeb1. Cheratea, IV sec. a.C. Santuario.

IG II² 4974.

Ἐριθάσεος (Hesych. s.v. Ἐριθασεύς. Cfr. Traill 1975, p. 46 ; Le Guen-Pollet 1991,

n. 16).

ApoEr1. Eupyridai (Kamatero ?), fine del IV sec. a.C. Regolamento a protezione del

santuario. IG II² 1362 = LSCG 37.

ApoEr2. Atene, data incerta. Altare ( ?).

IG II² 5010.

Ζωστήριος (Hesych., s.v. Zωστήρ; cfr. Steph. Byzan., p. 298 Meineke, s.v.).

ApoZô1. Acropoli, 423/2 a.C. Conti di tesoreria legata al culto di un altro dio, non

identificato. IG I3 369.

ApoZô2. Capo Zôster (santuario d'Apollo), 360 circa. Decreto del demo d'Halai

Aixonides (ed. Kourouniotis 1927-1928 [1930], p. 40-41, n°4 ; cfr. Gill 1991, p. 48- 50, n°19 ( = SEG XLII 112) ; cfr. Peek 1942 [1951], p. 9-10, n°7 (= BE 1952, n°54, p. 144); Eliot 1962, p.39; Whithead 1986, p. 380-381, n°55; cfr. Brun 2005, p. 278- 279, n°142).

SEG XLII 112.

ApoZô3. Capo Zôster (santuario d'Apollo), IV sec. d.C. Frammento di decreto

onorifico (ed. Kourouniotis 1927-1928 [1930], p. 42, n°6; Peek 1942 [1951], p. 9, n°6).

ApoZô4. Teatro di Dioniso Eleuthereus (non ritrovato in situ), epoca imperiale.

Frammento di seggio (cfr. Maass 1972, p. 140)..

IG II² 5081: ἱερ ως | Ἀπόλλωνος | Ζωστηρίου.

Κερκυονεύς.

ApoKe1. Atene, 45/6 d.C. circa. Catalogoefebico.

IG II² 1972.

Λύκειος, Λύκηος (cfr. Paus. I, 19, 3. Detienne 1998, pp. 276 - 290). ApoLuk1. Erchia, 375-360 a.C. circa. Calendario sacrificale.

LSCG 18. Col. I, l. 2-6. Μεταγειτνιῶ|νος δωδεκάτε|ι Ἀπόλλωνι v Λ|υκείωι, ἐν ἄστ|ει,

οἶς, οὐ φο(ρά), Δ|-|-

ApoLuk1bis. Erchia, 375-360 a.C. circa. Calendario sacrificale.

LSCG 18. Col. V, l. 32-39: Γαμηλιῶνος | ἑβδόμηι ἱσ|ταμ νο, Ἀπό|λλωνι Λυκε|ίωι,

Ἐρχιᾶσ|ι(ν), οἶς, Πυθαϊ|σταῖς παρ[α]|δόσιμος, οὐ φο(ρά), Δ|-|-.

ApoLuk2. Ramnunte (santuario di Nemesi), 339/8 circa. Calendario sacrificale.

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ApoLuk3. Teatro di Dioniso Eleuthereus, regno d'Augusto, forse. Seggio sacerdotale

(cfr. Maass 1972, p. 135-136).

IG II² 5073 : ἱερ ως | Ἀπόλλωνος Λυκήου.

Νεομήνιος, Νουμήνιος (cfr. Philoc., fr. 88b = FGrH 328 ap. Od., XX 156)

ApoNe1. Attica (Ceramico), 300. a.C. SEG XXXII 337.

Νυμφηγέτης.

ApoNu1. Erchia, 375-360 circa. Calendario sacrificale.

LSCG 18.

Χανθός.

ApoX1. Agora, 400 circa. Santuario.

IG I3 1053.

Παιών.

ApoPai1. Acropoli, 429/8 circa. Conti di tesoreria.

IG I3 383.

ApoPai2. Erchia, 375-360 circa. Calendario sacrificale.

LSCG 18.

Παρνήσσιος.

ApoParne1. Eikadeis, 324/3 a.C.. Decreto onorifico.

IG II² 1258.

Πατρῶιος, Πατρῷος (cfr. Plat., Euthyd. 302 b-d; Aristot., Athen. Polit. LV, 3 e

Poll., Onomastic., VIII 85 per la docimasia dei tesmoteti e degli arconti; Din., fr. 32 Conomis; Hyper., fr. 94 Jensen, Demetrio fr. 6, ap. Harpocr., s.v. “Ερκειος Ζεύς (=

FGrH 228); Plut., Alcib. 2, 6. Detienne 1998, p. 124 sul Pylaios).

ApoPat1. Acropoli, zona sud, prima metà del IV sec. d.C. Dedica.

IG II² 4557.

ApoPat2. Atene, III sec. a.C.

IG II² 4984.

ApoPat3. Delfi, 97 a.C. Decreto dei Delfinii (cfr. Le Guen 2001, I, n°14).

FD III 2, 48.

ApoPat4. Delfi, I sec. d.C. (27-31?). Decreto amfizionico.

CID IV 134.

ApoPat5. Eleusi, 30-37 d.C. circa. Statua votiva.

I.Eleusis 344 (= IG II² 3530).

ApoPat6. Agora, 41-54 d.C. Statua di Claudio divo.

Agora XVIII H258 (= IG II² 3274).

ApoPat7. Agora, I sec. d.C. Dedica.

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ApoPat8. Teatro di Dioniso Eleuthereus, sotto il regno d’Adriano o poco dopo.

Seggio sacerdotale (cfr. Maass 1972, p. 128).

IG II² 5061: ἱ[[ερ ω]]ς [[. . . .]]ς superscript. : ἱερ ως Ἀπόλλωνος Πατρῴο[υ].

Προστατήριος (Detienne 1998, p. 96, 124-5, 277).

ApoPros1. Agora, 403/2 – 400/399 a.C. Calendario sacrificale della città (cfr.

Gawlinski 2007 ap. SEG LVII 64).

ApoPros2. Agora, inizi del I a.C. Decreto onorifico.

Agora XV 260.

ApoPros3. Agora, I sec. d.C. Dedica.

IG II² 4727.

Πύθιος (cfr. Paus. I, 19, 1).

ApoPy1. Atene, 520-511 circa. Altare (cfr. Thuc. VI, 54, 6-7).

IG I3 948.

ApoPy2. Atene, 430 circa. Prescrizioni sacrificali.

IG I³ 255 ( = LSCG 11. IG I³ 255).

ApoPy3. Acropoli, 429/8 a.C. Conti di tesoreria.

IG I3 383.

ApoPy4. Torico, 440-420 o, al massimo, 380-375. Calendario sacrificale.

NGSL 1.

ApoPy5. Falero, inizi del IV sec. a.C. Altare.

IG II² 4547 = LSS 17 B.

ApoPy6. Erchia, 375-360 circa. Calendario sacrificale.

LSCG 18.

ApoPy7. Mirrinunte, prima metà del IV sec. Dedica (ed. pr. Mitsos, Vanderpool

1950, p. 25-26, n°1 (BE 1951, n°88); Vivliodetis 2007, p. 56-57, n°E13 ap. SEG LVII 197; Kakavogianni 2009, p. 67; cfr. Feyel 2011)

SEG LVII 197: [- - - ἀ]θάνα τογ ε ν οφῶν μν ημεῖ ον ἑαυτο- / [θῆκεν Ἀπ]όλλωνος

Πυθίου ἐν [τ]εμένε[ι].

ApoPy8. Acropoli, IV-III a.C. Regolamento cultuale.

LSCG 25a (= IG II² 4987).

ApoPy9. Teatro di Dioniso Eleuthereus, II sec. a.C. Seggio sacerdotale (cfr. Maass

1972, p.107-108, sulla scrittura tipica dell’epoca di Attalo II).

IG II² 5029: ἱερ ως | Ἀπόλλωνος Πυθίου.

ApoPy10. Eleusi, 20-19 a.C. Decreto onorifico per il daduco Temistocle d'Agnonte.

I.Eleusis 300, ll. 14-15: τοῦ ἱερ ως τοῦ Ἑρμοῦ τοῦ Πατρῴου καὶ κήρυκος τοῦ

Ἀπόλλων[ος] | τοῦ Πυθίου Γοργίππου τοῦ Εὐδήμου Μελιτ ως.

Σμίνθιος.

ApoSm1. Atene, data incerta. Dedica.

IG II² 4854.

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ApoTa1. Atene, inizi del I sec. d.C. Dedica per dei nauti (cfr. Byrne 2003, p. 355-

356).

IG II² 3003.

Ὑποακραῖος, ὑπ' Ἄκραις, ὑπὸ Μακραῖς (cfr. Eurip., Ion 8-13, 281-288, 492-504;

Paus. I, 22, 4). ApoHup1. Atene, 403/2-400/399 a.C. ( ?). Calendario sacrificale d’Atene (cfr. Gawlinski 2007 ap. SEG LVII 64 (BE 2008, 194).

ApoHup2. Atene, 40/1-53/4 d.C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 41-42, n°1).

IG II² 2891.

ApoHup3. Atene, 91/2 d.C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 43-44, n°5; cfr. Byrne 2003, p. 507, 523-524 et 537).

IG II² 2893.

ApoHup4. Atene, fine del I sec. d.C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 53-54, n. 16),

IG II² 2894.

ApoHup5. Atene, I-II sec. d.C. Dedica. (cfr. Nulton 2003, p. 54-55, n. 17),

IG II² 2897 (SEG LIV 264).

ApoHup6. Atene, fine del I sec. d. C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 55-56, n. 18; cfr.

Byrne 2003, p. 473 et 537),

IG II² 2898.

ApoHup7. Atene, I-II sec. d.C. Dedica.

IG II² 2902.

ApoHup8. Agora, metà del I- IIIe sec. d.C. Dedica (ed. Oliver 1941, p. 252, n°55).

Agora XVIII C46.

ApoHup9. Agora, tra I– III sec. d.C. Dedica.

Agora XVIII C54.

ApoHup10. Agora, tra I– III sec. d.C. Dedica.

Agora XVIII C56.

ApoHup11. Agora, I – III sec. d.C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 86, n°64)

Agora XVIII C57 (= SEG XXI 678).

ApoHup12. Agora, I – III sec. d.C. Dedica.

Agora XVIII C58.

ApoHup13. Agora, tra I– III sec. d.C. Dedica (ed. Meritt 1967, p. 96-97, n°27 ap.

SEG XXIV 210; Nulton 2003, p. 83-84, n°60 ap. SEG LIV 280).

Agora XVIII C60.

ApoHup14. Agora, tra I – III sec. d. C. Dedica (ed. Oliver 1941, p. 253, n°56;

Nulton 2003, p. 78-79, n°52 su SEG LIV 274).

Agora XVIII C61.

ApoHup15. Agora, I – III sec. d.C. Dedica (ed. SEG XXI 677, Nulton 2003, p. 88,

n°68).

Agora XVIII C62.

ApoHup16. Agora, tra I – III sec. d.C. Dedica (ed. Oliver 1941, p. 253, n°57; Nulton

2003, p.75-76, n°47 su SEG LIV 292).

Agora XVIII C63.

98 Agora XVIII C64.

ApoHup18. Atene, 101/2 d.C. Dedica.

IG II² 2914 = Nulton 2003, p. 46-47, n°7.

ApoHup19. Atene, 104/5 d.C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 45-46, n.6 = SEG LIV

262). ApoHup20. Atene, 119/120 d.C. circa. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 44-45, n.5).

IG II² 2915.

ApoHup21. Atene, II sec. d.C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 71, n. 40).

IG II² 2922.

ApoHup22. Atene, II sec. d.C. Dedica (cfr. Nulton 2003, p. 70-71, n. 39).

IG II² 2924.

ApoHup23. Atene, II sec. d.C. Dedica.

IG II² 2925 + IG II² 2927 = SEG LIV 295.

ApoHup24. Agora, fine del II sec. d.C. Dedica (ed. Meritt 1957, p. 89, n. 33 = SEG XVI 151; Nulton 2003, p. 50, n°12 = SEG LIV 296).

Agora XVIII C49.

ApoHup25. Atene, II-III sec. d.C. Dedica.

IG II² 2929 = Nulton 2003, p. 57-58, n. 21.

ApoHup26. Atene, II-III sec. d. C. Dedica.

IG II² 2930 = Nulton 2003, p. 73-74, n°44 (= SEG LIV 298).

ApoHup27. Agora, 200 d.C. circa. Dedica (ed. Oliver 1941, p. 252, n.54; Nulton

2003, p. 58, n°22 = SEG LIV 297).

99

4. Ultime note intertestuali: l’Apollo solare nel fr. 134 DK e nell’Hymn.