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Premesse per uno studio della formula nell’Hymn Ap

Poligenesi e forma dell’Hymn Ap.

6. Vocabolario dell’Hymn Ap.

7.1 Premesse per uno studio della formula nell’Hymn Ap

Se ben indagato è al giorno d’oggi il fenomeno dell’agglomerazione formulare per definire Afrodite, e altrettanto noto è il caso del θεὰ λευκώλενος Ἣρη (formula dell’Hymn. Ap. su cui ci si soffermerà in seguito e che troviamo impiegata, senza soluzione di continuità, già in Il., V 722, 775, 784), lo stesso non si può dire, dopo Cantilena 1982, per alcuni presunti doppioni dell’Hymn. Ap.439

L’impiego oscillante in senso binario della formula è infatti ben reso anche nell’Hymn.

ApP. mediante i doppioni nominali ἂναξ ἑκάεργος Ἀπόλλων e ἂναξ Διὸς υἱὸς

Ἀπόλλων, già in parte trattati nel capitolo sui papiri. La prima formula ricorre nella prima parte della sezione pitica (vv. 357, 382, 420), dopodiché a partire dal v. 437 si passa alla seconda formula (ripetuta al v. 514) con un ritorno, dopo soli tre versi, alla precedente. Questa alternanza è un esempio di impiego economico della formula e dell’interruzione del suo ripetersi in un punto strategico per l’uso variato dell’espressione, quando cioè l’impiego delle formule relative al dio è più concentrato che altrove.440

Prima di addentrarci nella questione della formularità dell’Hymn. Ap., già variamente trattata in passato con risultati non sempre coerenti, vorrei sottolineare un dato che è stato sino ad ora sottovalutato, il ricorrere cioè degli elementi tradizionali tra mistione e contaminazione di formule (i cosiddetti doppioni, risvolto dello stile

438

Su Parry e i problemi di oralità e tecnica formulare, Di Donato 1969 (= Di Donato 1999, pp. 113-165) e Di Donato 2006, pp. 15-24.

439 Boediker 1974, pp. 18-42. Cfr. Parry 1928, p. 16 = 1971, p. 272. E Russo 1997, pp 238-260. Cfr. più

di recente Ercolani 2006, p. 267, che definisce la formula una “struttura duttile, modificabile, espandibile o comprimibile, che può assumere una configurazione prosodica diversa ed essere collocata in posizioni diverse all’interno dell’esametro”.

440 Vorrei inoltre sottolineare come questa variatio dei nessi nominali tradizionali avvenga in

contemporanea con la variazione della formula verbale προσέφη, che introduce ai due discorsi diretti d’Apollo successivi.440

Uno stesso fenomeno si riscontra ai versi 266-366 dell’ottavo dell’Odissea, nella sezione volgarmente nota come “gli amori di Ares e Afrodite: per Efesto περικλυτοῦ Ἡφαίστοιο, 287 πολύφρονος Ἡφαίστοιο 297, 327; per Afrodite Διὸς θυγάτηρ Ἀφροδίτη al v. 308, φιλομμειδὴς Ἀφροδίτη al v. 362; per Apollo, ἂναξ ἑκάεργος Ἀπόλλων v. 323 e ἂναξ Διὸς υἱὸς Ἀπόλλων al v. 334. A questo gioco della formula nominale si aggiunge per l’appunto quello della formula verbale, in quanto nel dialogo tra le diverse divinità – in una forma inusuale perché articolata in modo pressoché sticomitico- si alternano τὸν δ’ἠμείβετ’ἒπειτα (vv. 338, 357) e τὸν δ’αὒτε προσέειπτε (349, 354).

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cumulativo e marca di oralità), che l’Hymn. Ap. condivide con l’Hymn. Aphr. e i

Cypria.441

Come ho già cercato di evidenziare nel corso della classificazione del vocabolario, l’Hymn. ApP. ben si presta ad un’analisi comparata con l’Hymn. Aphr. (sebbene non sia l’inno con cui l’Hymn. Ap. ha più familiarità) e i Cypria. Partendo dalle analisi di Faulkner 2008 e Olson 2012442 sul rapporto tra imitazione e composizione nell’Hymn.

Aphr, il richiamo all’Hymn. ApP. è particolarmente significativo, dal momento che

l’imitazione omerica spesso attribuita all’Hymn. Aphr. o al fr. 4 dei Cypria può essere riferita ad esempio alla stessa appendice pitica, per via dell’interpretazione dei mezzi tecnici e repertori tradizionali visti per la scena oracolare.443

Soffermiamoci sul fenomeno del clustering - fenomeno com’è stato già detto ben rappresentato dagli inni ad Apollo e Afrodite e dai Cypria. Si può dire che negli inni, come nei poemi, convivono di fatto l’uso economico, rappresentato per l’appunto dal clustering, e l’uso diseconomico (variatio) della formula. Entrambi gli usi stanno ad evidenziare un diverso atteggiamento psicologico da parte del rapsodo, il quale ricorre in modo intenzionalmente variato alle formule equivalenti di cui dispone. La trasgressione del fattore ‘economia’ si può solo spiegare alla luce di questo fattore psicologico della composizione orale: esistono, cioè, dei contesti narrativi che, impegnando meno gli aedi sul piano tematico nel contesto performativo, ben lo predispongono ad una maggiore libertà nella dizione formulare.444 Di tutto ciò si dovrà

441 Per l'uso delle figure di ripetizione e strutture compositive nell’Hymn. Aphr., cfr. soprattutto Pellizer

1978, pp. 133-6; per l'uso del repertorio tradizionale in questo inno cfr. Preziosi 1967 e Faulkner2008, pp. 23-44. Quanto al Ciclo, Curti 1993 ne evidenzia più in generale lo stile formulare ridondante. Sull’uso della ripetizione nella composizione arcaica in generale si veda soprattutto Van Groningen 1960, pp. 83 – 93. Cfr. Edwards 1991, p. 59.

442

Faulkner 2008, pp. 32-34; Olson 2012, p. 16-28.

443

Cfr. Burgess 2001, pp. 7-46 sulla recenziorità, e inferiorità compositiva, dei Cypria rispetto ad Omero. Si veda anche Whitmarsh 2001, p. 26 su Arist., An. Post. I.12; Call., Epigr. 28; Hor., Ars. P. 132. Vd. Hainsworth 1981. Già Parry 1971, p.279 e ss. è incline a considerare i poemi del Ciclo orali e non imitativi (così come Esiodo) prendendo a esempio la formularità di un frammento della Tebaide. Per lo studio dei poemi del Ciclo come poesia orale vedi i primi rilievi di Notopoulos 1964, p. 19 e ss. Questo studio, per quanto le conclusioni e i metodi siano controversi (cf. a proposito Hoekstra 1965, p. 15), utilizza suggestioni interessanti ai fini della rivalutazione di questi poemi, come il ritenere un letto di

Procuste la riorganizzazione alessandrina e postalessandrina del Ciclo o considerare un fallace

eliocentrismo quello di Omero rispetto a questi poemi.

444 Cantilena 1987, p. 134, con precedenti in Cantilena 1982, p. 233 a Hymn. Ap. 482 (“le variazioni a

breve distanza sono tipiche delle brevi composizioni orali”). Per l’interferenza della scrittura in questa oscillazione, cfr. Cantilena 1982 e Janko 1981 per l’ipotesi dell’oralità compositiva, anche se Janko (pp. 40-41) è più propenso ad ammettere una possibile interferenza scrittoria, almeno per gli inni a Demetra, Afrodite e Hermes. Per la composizione scrittoria dell’Hymn. Ap. vd. Richardson 1974 e Kirk 1981; contra Segal 1981 per l’ipotesi di pura oralità.

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tenere conto al momento di analizzare specifiche formule dell’Hymn. Ap., soprattutto se relative alla figura del dio.

Prima di passare alla vera e propria analisi dei casi particolari, sarà però opportuno, a fini di inquadramento generale, ricordare quali sono stati i contributi fondamentali che hanno segnato la storia degli studi della fromularità degli Inni negli ultimi settanta anni.

7.2 Linee generali della storia degli studi sulla formularità dell’Hymn. Ap: da