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CORSI PREPARATOR

Nel documento Rurali polesani nelle terre del Reich (pagine 37-39)

Un elemento che sicuramente distingue i flussi migratori di fine anni trenta stabiliti con la Germania da tutte le altre ondate di emigranti è l’estrema organizzazione e la preparazione dei corsi preparatori, operata dai sindacati del fascio, in particolare dell’Unione dei lavoratori dell’agricoltura, visto che la maggioranza dei partenti, almeno per il Rodigino, è costituita da braccianti. Anche se dagli studi compiuti da Fincardi non emerge come questi corsi preparatori possano essere rilevanti dal punto di vista dei contenuti133, è comunque

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Ieri si sono conclusi i rapporti dei lavoratori partenti per la Germania, in “Il Polesine Fascista”, cit., p. 4.

132 Ai familiari dei lavoratori in Germania,in “Il Gazzettino”, 12 dicembre 1943, p.5. 133

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significativo, soprattutto per il Polesine, che non gode di molti stimoli culturali, che la stampa locale, nazionale e anche il settimanale della diocesi, diano testimonianza di vari incontri, a loro volta suddivisi per area e per categoria, dove i dirigenti sindacali accolgono i partenti con le loro eventuali domande:

In questi giorni il Segretario dell’Unione sta tenendo riunioni in ogni centro della provincia per impartire ai partenti le istruzioni ed i vari dettagli affinché la partenza si svolga con quell’ordine e con quella disciplina che sono propri del Fascismo.134

Tali assemblee dedicate ai “partenti per la Germania”, svolte dal segretario del Fascio e con la partecipazione del Commissario Prefettizio, hanno luogo principalmente nelle Case del Fascio di ciascun comune interessato. Queste riunioni pre-partenza, hanno lo scopo di informare, ma soprattutto e di tenere alto il morale dei lavoratori, sottolineando il fatto che si tratta di un espatrio temporaneo nella terra “amica”135. Anche in questo caso si parla dei volontari come di “collaboratori della Patria” che credono fortemente in questa esperienza lavorativa e nei benefici che da essa possano derivare:

…I lavoratori stessi che attendono allegramente il giorno di partire sicuri di portare in ogni luogo l’entusiasmo della stirpe italiana.(…) Prima della fine della riunione, il segretario del Fascio ha offerto un rinfresco.136

Sono state stabilite nei vari centri della provincia, le riunioni dei lavoratori partenti per dare le ultime disposizioni. Gli interpreti delle zone di Badia, Castelmassa e Lendinara, sono stati convocati per sabato 16 corrente presso la sede di zona di Badia, quelli delle zone di Rovigo, Adria, Contarina, Polesella E Porto Tolle, presso la sede dell’Unione del giorno 16 corrente alle ore 15 per sostenere la prova di Idoneità, di fronte ad una commissione di funzionari tedeschi.137

La propaganda che accompagna lo svolgimento dei corsi preparatori si lega all’idea fascista del nuovo operaio alle prese con un nuovo lavoro in terra straniera, che non è più da considerasi come un “vagabondo allo sbaraglio”, ma una persona che si appresta ad una nuova esperienza lavorativa in una terra amica con consapevolezza e fierezza del proprio

operato perché circondato da una poderosa rete assistenziale e preparatoria che lo

accompagna in tutto l’iter che precede e che segue la partenza. Il regime, stabilendo un

percorso preparatoriosuddiviso per mansioni, afferma ancora una volta la sua presenza e la

sua grandezza esaltando il suo apparato previdenziale e assicurativo che differenzia questo particolare flusso migratorio rispetto al passato:

Le squadre dei lavoratori verranno equipaggiate e munite di tutti gli attrezzi necessari a cura delle organizzazioni e la loro partenza avverrà con treni speciali che muoveranno dai principali centri di raccolta.(…)Ai nostri braccianti nelle terre del Reich sarà assicurato quello stesso trattamento preferenziale previsto dalla legislazione italiana, la quale in questa materia è decisamente all’avanguardia nei confronti di ogni altro paese.138

134 3500 rurali polesani si recheranno in Germania, in “Il Gazzettino”, cit., p.3. 135

Riunione: dei partenti per la Germania a Guarda Veneta, , in “Il Polesine Fascista”, 2 aprile 1938, p.4.

136

Ibidem;

137 3300 rurali polesani partenti per la Germania, in “La Settimana Cattolica”, cit., p.4. 138

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I corsi preparatori vengono suddivisi a partire dalle mansioni: ci sono riunioni preparatorie indirizzate ai rurali, ai capisquadra, ai lavoratori dell’industria e anche alle massaie in partenza per la Germania.

Ai capisquadra vengono affidate masse di operai italiani “perfettamente idonee” destinate al Sud e all’Est della Germania e particolarmente specializzate nella coltivazione della barbabietola. Il capo-squadra, una figura chiave durante questa emigrazione di fine anni trenta ricopre un ruolo fondamentale in quanto ha il compito di vigilare sui lavoratori nell’osservanza dei loro doveri e delle loro mansioni, viene a lui affidato anche il sensibile compito di tenere alto il senso di cameratismo tra i volontari al fine di ottenere una condotta morale e politica esemplare e degna di un buon cittadino italiano. I capi-squadra fungono da guide oltre che da riferimento e da mediatori con i datori di lavoro tedeschi, in quanto sono una delle poche figure parlanti tedesco e prima di partire sono oggetto di un’accurata selezione. Il loro compito diventa delicato se si tiene presente che queste figure devono, non solo monitorare il comportamento dei camerati, ma anche saper intrattenere rapporti proficui con l’ufficio emigrazione dell’Ambasciata italiana a Berlino e con la RAAA, ossia l’ente del Reich per il collocamento e l’assistenza ai disoccupati. Sono circa 3.000 i capi- squadra che vengono inviati nelle terre del Reich, con il rapporto di uno a dieci rispetto ai contingenti di volontari da sistemare.139

Nel documento Rurali polesani nelle terre del Reich (pagine 37-39)