Anche se la prerogativa della provincia di Rovigo rimarrà, per tutto il periodo pre e post bellico, l’invio di braccianti in Germania, a causa delle molte migliaia di unità in età da lavoro inserite nelle liste di collocamento o che trovano occupazione solo stagionalmente, la stessa zona offrirà braccia per i cantieri edili da inserire oltre confine.
Le cifre che riguardano l’invio di operai polesani in Germania sono molto esigue rispetto, ad esempio, alla collaborazione offerta dalla provincia di Treviso. Esse riguardano solo pochi scaglioni (il Polesine Fascista parla di sei convogli di operai inviati tra il 1939 e il 1941), formati da un numero ristretto di volontari: si parla da un minimo di 80 operai ad un massimo di 300 persone specializzate nell’industria.
La provincia di Rovigo offre il suo contributo alla Germania inviando lavoratori dell’industria a partire dalla primavera 1939. A parlare dell’imminente partenza sono sia le testate nazionali come Il Gazzettino, che il quotidiano di partito Il Polesine Fascista, che non menzionano la specificità delle mansioni che andranno a svolgere gli operai, anche se gli accordi dello stesso anno prevedono figure specializzate come i metalmeccanici e gli operai edili. Nel 1939 sono i 95 operai edili polesani, ad essere ingaggiati per lavori di costruzione nella terra amica. Essi provengono dai paesi di Guarda Veneta, Badia e Crespino244, tutti situati nel medio-alto Rodigino, che hanno da sempre offerto una buona parte di forza lavoro anche nel caso del reclutamento dei rurali.
Anche in questo caso, come avveniva per le partenze dei rurali, la stampa locale glorifica i partenti e l’opera che andranno a prestare in una nazione con una così alta cultura tecnica e un così avanzato settore secondario:
Questo ripetersi di partenze di nostri lavoratori diretti a prestare la loro opera presso la nazione amica rappresenta la migliore prova dei rapporti che intercorrono fra le due grandi Nazioni e la loro concreta collaborazione imperniata sul lavoro.245
Le partenze seguiranno un rituale analogo a quello dei rurali: il punto di raccolta a Rovigo per i partenti dell’industria è la sede dei sindacati dell’Industria e dell’artigianato, da dove essi, come nel caso degli agricoltori in partenza per il Reich, vengono accolti dai dirigenti sindacali per le ultime direttive riguardo l’imminente esodo. Sempre rispettando il rituale della partenza, anche per gli operai edili è prevista la stessa “parata militare” per le vie del centro città. “Perfettamente inquadrati e vestiti tutti della divisa turchina con le ghette bianche”246, gli operai si dirigono a rendere omaggio al Sacrario dei caduti fascisti, deponendo una corona di alloro. La massima disciplina e il senso di appartenenza ad una grande Nazione “che ha conquistato un impero e che possiede tutti i requisiti per essere
244 Un’altra schiera di operai edili partita per la Germania. L’omaggio al Sacrario e il saluto del Federale, in “Il Polesine
Fascista”, cit., p.4.
245
Un altro contingente di operai parte stamani per la Germania, in “Il Polesine Fascista”, 11 aprile 1939, p.4.
246 Partenza di lavoratori dell’industria per la Germania. Il saluto del Segretario Federale- Ardenti acclamazioni al Duce,
66
rispettata e ammirata dal mondo”247, sono i presupposti che l’operaio volontario deve sempre avere ben presente e che sono rinnovati nel discorso del Federale che precede la partenza.
Anche per gli operai è presente una folla acclamante e ci sono parole di incoraggiamento e di speranza: essi vengono visti come i portatori del buon esempio italiano e sono incaricati di portare ai compagni tedeschi l’espressione della più viva riconoscenza e simpatia, di cui il popolo italiano segue le vittorie:
Dopo il saluto al Duce ordinato dal Federale, gli operai sono stati di nuovo inquadrati e quindi diretti alla stazione fatti segno delle più simpatiche dimostrazioni della popolazione che era numerosa a salutare questi forti militi del lavoro polesano.248
Dopo i battaglioni delle fanterie rurali polesani che, in questo ultimo periodo di tempo, hanno lasciato le nostre contrade per recarsi temporaneamente in Germania, ieri si è avuta la prima partenza di operai dell’industria, che nel numero di ottanta mercé il fervido interessamento del partito, si trasferiscono nelle terre amiche della grande nazione tedesca per portarvi il prezioso contributo della esemplare e feconda fatica del lavoro italiano.249
E’ sempre Il Polesine Fascista che annuncia, come per i lavoratori rurali, che anche gli operai riceveranno lo stesso trattamento professionale e previdenziale, compresa l’assicurazione per malattia, riservata ai colleghi tedeschi, e che essi godranno della piena considerazione professionale. Oltre a questi benefit sono accordati ai lavoratori dell’industria altre condizioni speciali, quali: ferie due volte all’anno, assegni famigliari, cucine collettive, indennità di soggiorno, indennità di separazione dalla famiglia. Sono favorevoli anche le condizioni con cui inviare le rimesse: fissate per 88 dm mensili al cambio di 6 L.250 Anche i lavoratori dell’industria, come i rurali, saranno seguiti dai rappresentanti sindacali, sia nel periodo che precede la partenza, con la gestione delle e questioni burocratiche relative a documenti e equipaggiamento, che poi durante la loro permanenza in Germania tramite controlli e visite sindacali, garantite anche per questa categoria di lavoratori:
Con gli operai edili è partito pure il Segretario dell’Unione dei Lavoratori dell’Industria il quale a Verona ha preso il comando dei 600 edili provenienti da sette provincie e affluiti, insieme con i 95 polesani, al treno speciale che li ha condotti verso la terra del Reich.251
Nei giorni scorsi i partenti sono stati convocati alla Casa dei Lavoratori dell’Industria, dove il reggente dell’Unione, squadrista Giovanni Turchetti, dopo aver ampiamente illustrato le clausole contrattuali, si è reso minuziosamente conto dello stato di equipaggiamento di ciascun operaio, spiegando quindi la portata di tali trasferimenti nelle terre dell’amica Germania in un periodo in cui lo sforzo è teso al conseguimento della vittoria, che assicurerà al popolo italiano un avvenire migliore.
Effettuata nel pomeriggio di mercoledì la consegna dei documenti personali di lavoro e relativi passaporti, gli operai si son portati nella palestra delle scuole comunali di via Marconi dove hanno alloggiato. Nelle prime ore del mattino del 247 Ibidem. 248 Ibidem. 249 Ibidem. 250
Lavoratori italiani in Germania, in “Il Polesine Fascista”, cit., p.3
251 Un’altra schiera di operai edili partita per la Germania. L’omaggio al Sacrario e il saluto del Federale, in “Il Polesine
67
giovedì il contingente ha iniziato con la massima disciplina, sottola guida del reggente dell’unione e dei vari funzionari, l’ammassamento alla stazione ferroviaria, ove era pronto un treno speciale.252