• Non ci sono risultati.

creazione di spin-off per la separazione dell'esercizio di una rete, da Diffraction analysis, 2015

La rassegna dei casi

Illustrazione 1: creazione di spin-off per la separazione dell'esercizio di una rete, da Diffraction analysis, 2015

Questa rassegna di letteratura grigia viene eseguita sulle presentazioni tecniche, scientifiche ed economiche della penultima edizione del convengo internazionale del FTTH Council Europe (l'edizione Lussemburgo 2016 non ha presentato novità economiche e sociali rispetto alla precedente, tranne la presenza di banchieri e agenti di fondi di investimento pronti a mettere denaro nelle infrastrutturazioni). Esistono anche altri FTTH Council, circa uno per ogni continente, ma si è scelto di puntare l’attenzione su quello europeo per una serie di ragioni: il mercato e l’ambiente europeo ha caratteristiche di eterogeneità, perché quasi ogni nazione continua ad avere un proprio mercato interno con un operatore, spesso ex pubblico con una serie più o meno ampia di concorrenti. La situazione di sviluppo socio economico attraverso le nazioni del continente europeo è eterogenea, perché alcune di queste sono in posizione di maggiore benessere, altre, invece, di relativa sofferenza. Il consiglio FTTH Europe raccoglie operatori del continente geografico europeo, quindi anche esterni all’Unione Europea e questo mercato si dimostra virulento, perché confliggono norme e interessi di libera concorrenza contro pratiche di protezione del mercato con formazione di cartelli, per esempio. In sintesi, l’FTTH council Europe, si ritiene che rappresenti sufficientemente le possibilità tecniche, scientifiche ed economiche che si possono osservare a scala anche maggiore e in cui i conflitti politici e i diversi stadi di sviluppo tra i paesi possano consentire di svolgere una serie di osservazioni utili al presente studio.

Nel corso del convegno, che per consuetudine si tiene una volta all’anno, sono state presentate 105 relazioni nelle diverse sezioni283. I relatori sono stati politici, istituzionali ed economici, oltre che tecnici. In maniera del tutto trasversale, il messaggio comune è stato che la banda larga è ultra-larga sono necessarie allo sviluppo, che si deve fare presto, che gli standard europei sono, allo stesso tempo, difficili da raggiungere e insufficienti per il pieno sviluppo di un popolo. Quindi l’azione di lobby del FTTH Council Europe è di trasmettere innanzitutto la volontà degli operatori di spingere verso un tipo di mezzo che prevede investimenti consistenti, ma che intende lasciare un sviluppo economico, tecnico sostenibile e possibile nel futuro. Allo stesso tempo, oltre l’ecumenismo della strategia (fibra per tutti), ogni operatore ha cercato di dimostrare le proprie capacità e il proprio credo, o interesse personale. Mentre le piccole compagnie spingono per la fibra, gli incumbent perseguono nella loro alchimia, cioè fare (o tentare di fare) oro con il rame, anziché fare il salto nella nuova tecnologia.

Viene quindi raccolta una rassegna di delle peculiarità di una selezione, arbitraria, tra gli interventi presentati a Varsavia nel corso del convegno FTTH Council Europe del 2015.

Nazione, attore: Polonia, ministero dell’amministrazione e digitalizzazione, dipartimento per le telecomunicazioni.

Relatore: Aleksander Sołtysik

Titolo relazione: National Broadband Plan-the strategy for building Digital Poland. Bestpractices for building modern broadband networks

Sintesi della relazione: La Polonia intende promuovere gli investimenti a livello locale, eliminando gli ostacoli agli investimenti, attraverso l’adozione di un memorandum tra gli attori coinvolti. Nomina di un attore rilevante “guardiano del faro” per ogni comunità, creazione di un GIS delle infrastrutture di telecomunicazione.

osservazioni Investimenti entro il 2020 di 2.1G€, di cui 1G€ per infrastruttura fisica

Nazione, attore: Italia, Prysmian Group, società per cablatura in telecomunicazioni ed energia Relatore: Alessandro Pirri

Titolo relazione: Leveraging the "Buried Spectrum" The Choice of Chorus in New Zealand

283 Si deve a Vahta d.o.o. la visione del materiale bibliografico-elettronico che ha reso possibile la redazione della rassegna con estrazione dei casi ritenuti esemplari.

Sintesi della relazione: Correntemente la fibra un un potenziale di banda superiore all’etere nell’ordine di un milione di volte. Sono necessari accorgimenti tecnici per ovviare alle dispersioni del segnale laser entro la fibra per piegamento della stessa. Per questo si adotta lo standard ITU-T G.652.D

Nazione, attore: Austria, Ministero federale per il traffico, innovazione e tecnologia, ufficio per la banda larga

Relatore: Alfred Ruzicka

Titolo relazione: Broadband strategy in Austria

Sintesi della relazione: Austria assume che il 10% di penetrazione in più porta un aumento del pil di 1.2%, che un investimento di 1.5G€ ha una ricaduta diretta di impiego di 64200 unità, che una SME che utilizza tecnologie in rete ha una produttività più alta del 10%, che la b.l. è la base per i sistemi complessi, come quelli finanziari, sanità, traffico ed energia. L’investimento in banda larga è un fine politico, economico o entrambi? L’Austria ha adottato la “Breitbandeoffensive” che intende portare la banda ultralarga al 70€ delle case per il 2018, circa il 100% entro il 2020, reinvestendo da subito i circa 2G€ ottenuti dalla vendita delle frequenze per il 4G. Oltre alla costruzione, si prevede una azione per la divulgazione dell’opera.

Nazione, attore: Francia, Alcatel Lucent, FTTH Coucil Europe Board Relatore: Ana Pesovic

Titolo relazione: NGPON2: Deployment possibilities

Sintesi della relazione: Aggiungendo lunghezze di onda al laser nella fibra si aumenta la capacità di trasmissione e quindi si aumentano i profitti, a parità di infrastruttura passiva. Si può tendere ad assegnare una lunghezza di onda per operatore. Una ditta nel 2017 avrà bisogno di almeno 40Gb di banda. L’evoluzione della fibra prevede che maggiore velocità genera più servizi e più utenti, se avviene sulla stessa fibra non serve una nuova infrastruttura, la condivisione della infrastruttura fisica porta riduzione dei costi e dei rischi

osservazioni. Non sono ben chiari quali siano i rischi e quali siano le soluzioni nel caso si guasti l’unica infrastruttura, quali alternative ci siano.

Nazione, attore: Banca Europea degli Investimenti Relatore: Anders Bohlin

Titolo relazione:The EIB and Your Business Case

Sintesi della relazione: La BEI presta denaro, ma partecipa anche allo sviluppo di idee con garanzie e partecipazione in Equity. Le TIC sono accreditate di aver creato circa 1/3 dello sviluppo nei paesi OECD dal 1971 al 1990. 10% di aumento di penetrazione di b.l. producono circa 0.9/1.5% di crescita del prodotto lordo pro capite, con relativo miglioramento in innovazioni. Per le nuove costruzioni sono previsti investimenti per circa 220G€. Le NGN consentono inoltre un risparmio in elettricità, formazione, trasporti e sanità di circa 0.5-1.5%. dato che la costruzione della rete impiega circa il 70-80% delle risorse, questo si traduce in impiego locale. Le sfide principali della realizzazione della NGN sono che i costi solo alti e con basa disponibilità di capitali, soprattutto in area rurale in cui è necessario circa il 65-80% dei capitali previsti. Gli operatori difficilmente possono ottenere finanziamenti con tempi di restituzione superiori a 10 anni e i governi stanno ridimensionando i sussidi per la realizzazione delle reti in fibra. Con un quadro normativo in evoluzione, in una condizione di incertezza, non è possibile pianificare investimenti. Quindi nelle aree bianche sono richiesti assieme i fondi pubblici più nuovi strumenti di finanziamento di “condivisone del rischio” o modifiche di quelli esistenti. In linea di principio, i nuovi progetti devono essere tecnicamente onnicomprensivi, finanziariamente sostenibili, legalmente inquadrati e soddisfacenti, in grado di dimostrare un ritorno economico.

In linea generale si osserva che gli operatori dominanti e quelli concorrenti tendono a investire massicciamente in aree densamente popolate, mentre le aree grigie e bianche hanno la stessa sorte, dove i governi locali invece hanno spazio per sviluppare i propri progetti. I piccoli progetti privati tendono a coprire aree trascurate dagli incumbent, generalmente in aree grigie o in aree urbane, con effetti economici variabili per dimensioni, storia, accordi di sottoscrizione, incertezze del mercato. In sintesi, per finanziare una NGA sono necessari investimenti superiori a 200G€, in parte di questi fondi, quando destinato in aree non urbane è di difficile dimostrabilità di buon investimento. La sfida per le comunità locali è nell’aggregare la domanda. La difficoltà per la pubblica amministrazione di dimostrare una domanda di servizi (e-governo, e-health) e nuovi strumenti per la gestione degli appalti. Devono essere messi a punto nuovi strumenti finanziari, nei quali si contemperino le esigenze economiche e quelle istituzionali, come bond di progetto, PPR e strumenti equity.

Nazione, attore: USA, Cisco Relatore: Andreas Enodiadis

Titolo relazione:Beyond just Networks : Virtualized service delivery over the access network: The new alphabet soup

Sintesi della relazione: Nella gestione corrente delle reti di telecomunicazione persistono assunti vecchi e obsoleti, per cui il traffico voce è la parte preponderante. La realtà è diversa e l’utente finale è attivo e consapevole delle necessità tecniche.

Nazione, attore: Germania, Next.kom Relatore: Andreas Weiss

Titolo relazione:Opportunities for financing publicly owned broadband infrastructure

Sintesi della relazione: Sono presentati due casi di studio di finanziamento, un a livello di stato federale, un a livello di provincia per la realizzazione di una infrastruttura NGA. Si analizza l’ipotesi che a realizzare l’opera sia una sola ditta, nella quale intervengono finanziamenti di diverso tipo. Il caso porta a intravedere che ci vogliano circa 15 anni per realizzare l’opera e lo si può fare con equity.

In particolare, nel caso dello studio a livello di provincia, il modello di sviluppo confezionato ad hoc per ogni comune fornisce le informazioni necessarie per il procedimento decisorio e per le negoziazioni tra stato e provincia. I comuni sono contenti di possedere la rete che costituisce un bene durevole. I comuni chiedono di attivare dapprima alcuni punti ritenuti nevralgici e intendono dare copertura legale e finanziaria all’infrastruttura, al contrario, le azioni degli operatori dominanti sono imprevedibili e possono minacciare i progetti a breve termine.

Dalla parte degli operatori, la presenza delle municipalità è garanzia di stabilità finanziaria, soprattutto se le istituzioni sono coinvolte dal principio e permette di identificare correttamente le necessità di queste ultime, al contrario, la visione di uno sviluppo della rete a 15 anni è troppo lunga per uno sviluppo commerciale-imprenditoriale (necessità di suddividere in tranches-lotti dell’infrastruttura stessa) e gli operatori cercano di scaricare i rischi sulle finanze pubbliche, anche perché la suddivisione in lotti è l’unica che permette di sviluppare modelli finanziari realistici secondo gli strumenti finanziari consolidati.

Nazione, attore: Polonia, Alcatel-Lucent Relatore: Andrzej Dulka

Titolo relazione: FTTH Business models

Sintesi della relazione: Sono classificati i modello di realizzazione di FTTH in una matrice in cui sono messi in relazione dimensione, principio-motore ispiratore, metodo di mitigazione dei rischi economici, storia del tipo di investimento, fattore di successo, per alcuni casi tipici. Si osserva che nei paesi di consolidata partecipazione attiva e responsabile, hanno preso piede modelli di rete di taglia piccola, in cui l’operatore incumbent nazionale non ha voce nel progetto. In Europa si consolida una separazione strutturale della fornitura del servizio in attori “verticalizzati”: esiste una compagnia che costruisce la rete, una seconda che accende la fibra e una terza che fornisce servizi e/o contenuti. Gli investitori sono accorti e scelgono il tipo di esposizione finanziaria, anche ricorrendo agli special purpose vheicle284s. Gli incumbent “verticalizzano” l’intera filiera, dal momento che investono nella costruzione e vendono servizi senza coinvolgere altri e sono contrari all’Open Access della rete stessa. In genere questi operatori portano alla vetustà la rete invece di reinvestire e non mobilizzano capitali freschi per le reti vecchie.

Esiste una domanda per gli attori dei sistemi verticalizzati: investire nei sistemi, con capitale di debito per gli SPVs oppure utilizzare fondi Equity. Nei sistemi verticalizzati aperti, risulta ovvio che gli investimenti esterni sono benvenuti, ma non per investitori che sono, contemporaneamente, esposti anche con l’incumbent. Ci possono essere questioni di politica economica, però il sistema è generalmente trasparente e non discriminante. I modelli di governo di questi sistemi sono chiari e portano all’abbandono del rame.

Due parole su come funzioni l’investimento nell’approccio cooperativistico. Si può investire acquistando valori (bond di vario tipo, azioni, future o anche derivati) dell’incumbent, oppure dei costruttori o degli operatori di rete. Ci può essere un interesse da parte di un partner investitore che non si occupa specificatamente di reti, perché si occupa di fondi. Le questioni politico-economiche sono essenzialmente concentrate sull’open access basato sullo scambio di interesse e quale sia il tipo di accesso di Backhaul, cioè tra l’utenza finale e il cuore della rete.

284 http://financial-dictionary.thefreedictionary.com/SPV , cioè ditte nelle quali viene concentrato il rischio relativo a una o più azioni finanziarie e il cui controllo resta in capo ad altri, in modo da tenere il controllante lontano da eventuali rischi, ultimo accesso 22/5/2015.

L’investimento della separazione strutturale avviene acquistando valori nei costruttori e operatori di rete ed l’open access è di interesse, perché si osserva un monopolio naturale di rete fisica, quindi buon utilizzo e si possono mitigare le questioni di neutralità della rete. Il modello organizzativo è difficile da gestire, richiede un massiccio investimenti di capitale fresco, un buon governo e un controllo dei prezzi stringente.

Nazione, attore: U.E., Commissione Europea, DG Connect, Broadband Policy unit Relatore: Anna Krzyzanowska

Titolo relazione: Connectivity and the Investment Plan

Sintesi della relazione: nel 2012 il giro di affari nelle TIC è stato di 311.6G€, che han generato circa il 17% della ricerca e privata e il 6% della ricerca pubblica. Tra il 97 e il 2007 in 38% dei capitali di investimento nella UE sono per le TIC e il 17% dei brevetti europei è in quel settore. La commissione spinge per il mercato unico per le TIC, quale ambizione politica della UE. Circa le NGA, si osserva che il ritardo delle ultime tre nazioni (Italia, Grecia e Croazia) è tale da abbassare drasticamente la media europea. Il 18% delle abitazioni in area rurale è coperto da NGA. In occasione della pubblicazione delle raccomandazioni su non discriminazione e metodologia dei costi dal 2° quadrimestre del 2013, gli incumbent hanno immediatamente aumentato i capex, a riprova che la regolamentazione chiara permette gli investimenti. La Commissione sostiene le ambizioni di banda larga attraverso politiche, regolamenti e finanziamenti, questi ultimi si esplicano attraverso il CEF connecting Europe Facility e i fondi di coesione e il Piano Juncker di investimenti285.

Circa il mercato unico digitale, la Commissione deve risolvere la frammentazione legale attraverso gli stati, le restrizioni territoriali sui diritti di autore, garantire accesso alle piattaforme in linea (come i mercati in linea e servizi di ricerca), superare le mancanze di interoperabilità per i pagamenti e la cosiddetta “internet of things” e regolare le modalità di pagamento transfrontaliere come pure le spedizioni internazionali, che scoraggiano i consumatori dal guardare oltre confine per beni e servizi.

Esiste un piano per la riduzione dei costi della banda larga e i suoi elementi sono: migliore uso delle infrastrutture esistenti, migliore coordinamento nella costruzione, burocrazia semplificata, edifici pronti per internet ad alta velocità. Si prevede che porti a una riduzione dei costi del 20-30%. Complessivamente, nella prossima programmazione 2014-2020 sono stanziati circa 6G€ nel FESR e 1G€ del PSR, cui si aggiungono i fondi legati all’obiettivo II (TIC e b.l.) per un importo compreso tra 11e 15G€ e i fondi TIC attraverso tutti gli obiettivi tematici per oltre 20G€, che arrivano vicino all’obiettivo di costituire il 10% del FESR.

Rispetto allo schema tradizionale di finanziamento, nella nuova programmazione è previsto che entri nello schema anche un 35% di capitale privato, da parte di intermediari e banche commerciali286

285 Da http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-2128_it.htm, acrostico EFSI, si tratta del piano di investimenti deciso dalla Commissione Juncker, in cui i finanziamenti non sono concessi a fondo perso, ma essenzialmente sotto forma di garanzie o di equity che vengono posti sul mercato una volta che l’aiuto è andato a buon fine, cioè non appena il progetto sostenuto è finanziariamente attivo, in modo da creare l’effetto moltiplicatore (dichiarato in 15 volte il capitale effettivamente inpegnato), perché i proventi della vendita dei valori delle garanzie o dell’equity possono costituire nuovi finanziamenti sotto forma di nuovi valori per nuove iniziative successive a quella appena conclusa da punto di vista dell’istruttoria istituzionale europea. Con 21G€ la Commissione conta di ottenere un giro di investimenti di 315G€. Casualmente questo piano di investimenti coincide con l’elezione alla presidenza della Commissione Europea di un ex capo del governo di uno dei due paradisi fiscali dell’Unione Europea. ultimo accesso, 28/5/2015.

286 La presenza di istituti commerciali apre una questione circa la profittabilità e/o il rientro dell’investimento stesso, in quanto le banche generalmente non aderiscono all’affermazione di P. Krugman (2008): “a country is not a company”.

Nazione, attore: Danimarca, Dansk Energi Relatore: Christian Berg

Titolo relazione: Opening remarks, session 11

Sintesi della relazione: La competitività è fondamentale per grandi investimenti, perché senza una forte competizione, gli incumbent possono (e lo fanno) ritardare gli investimenti, mentre un quadro regolatorio stabile e sicuro consente ai nuovi investitori di guadagnare fiducia per il progetto e i piani industriali per gli investimenti a lungo periodo. I fondi europei don dovrebbero ridurre la competitività, ma enfatizzarla e i fondi non devono essere riservati solo ai grandi attori, ma anche quale attivatore di piccoli operatori locali e in particolar modo, per le aree rurali, dove il divario digitale è più marcato. Vale sempre la massima “pensare globalmente, agire localmente”. Sono da auspicare le soluzioni che si basano su procedimenti che partono dalla comunità e i fondi pubblici devono attivare reti che potenzialità nell’ordine dei Gb.

Nazione, attore: Germania, atene KOM GmbH Agency for Communication, Organisation and Management

Relatore: Christian Zieske

Titolo relazione: Eu funding in regional development

Sintesi della relazione: Il fondo europeo di sviluppo regionale ha due obiettivi principali: cofinanziamento diretto, basato sul PIL geografico e sviluppare la cooperazione territoriale su argomenti chiave, basati su presupposti geografici, cooperazione territoriale, un catalogo tematico comune di dati su ICT, SMEs, eccetera. In linea di principio, i progetti devono avere durata di 3-4 anni e devono dare prova di sostenibilità e durata oltre il periodo di finanziamento europeo. Il numero di partner è compreso tra 5 e 15, tendenzialmente verso il numero più alto, con costo compreso tra 2e e 6M€. Non ci possono essere investimenti cofinaziati tra programmi e soprattutto non ci possono essere doppi finanziamenti, ma le sinergie tra programmi sono benvenute. Deve essere ben espresso il valore aggiunto, per il programma e per i partner; è auspicato avere una programmazione287 e una amministrazione pubblica quale partner. In linea di principio la posa di fibra non è ammessa nella cooperazione territoriale tipo “B”, a meno che non si tratti di progetti pilota esemplari in contesti molto ben espressi. Si richiede comunque una “tripla elica”, cioè un partenariato che coinvolga il settore pubblico, la ricerca con la formazione e l’economia regionale, una elica “quadrupla” può fare la differenza. Nel caso della fibra, sono preferibili i progetti che hanno una applicazione diretta, ma il fatto che sia obbligatoria la rete aperta e la percentuale di cofinanziamento pubblico limitano gli introiti per i cinque anni successivi alla fine del progetto.

In ogni caso, la cooperazione che comporta la addizionalità sulle promesse di uso e di

sottoscrizione, le innovazioni che riguardano la mobilità, e-health, connettività di aree remote, sono elementi per la buona riuscita del progetto.

Nazione, attore: USA, Intel, sede Tedesca di Monaco Relatore: Christoph Legutko

Titolo relazione: Closing the Bandwidth gap

287 Con ogni probabilità il relatore si riferisce alle cosiddette “condizionalità ex-ante”, cioè i documenti programmatori propri dell’ente che richiede il finanziamento e tali documenti devono essere anteriori al bando, perché la commissione ha fatto in modo da evitare che siano presentate domande di

finanziamento a valere su programmi solo per sfruttare i fondi disponibili, senza che il candidato abbia da tempo identificato quali siano le sue necessità di sviluppo e di supporto attraverso la concessione di fodni europei. Solo il programma Interreg Europe, cioè quello che si può applicare tra regioni non contermini, non prevede l’esistenza di condizionalità ex-ante.

Sintesi della relazione: Un parallelismo: in Germania l’industria automobilistica è all’avanguardia, perché esiste un quadro normativo favorevole, non ci sono limiti di velocità in autostrada (la tecnologia non ha compromessi, come la qualità) esiste una rete infrastrutturale molto buona con regole pan-europee. Allo stesso tempo, le compagnie di telecomunicazioni in Europa si stanno trascinando, per via di un sistema regolatorio datato, in cui si discute di