Si inizia con le politiche sovranazionali più alte che attendono di essere calate sui territori; si procede quindi a una rassegna che parte dai documenti strategici, per arrivare a quelli più operativi.
Deve essere compreso di che diritti goda il cittadino relativamente all’accesso alla rete e ai suoi servizi. Dopo una serie di conferenze e atti preparatori in seno all’O.N.U., il primo atto a scala mondiale lo si deve al World Summit on the Information society74, tenuto a Ginevra nel dicembre del 2003, proseguito poi con un secondo evento a Tunisi nel novembre del 2005. In questi due eventi sono stati assunti i seguenti documenti:
Dichiarazione di principi: costruire la società dell’informazione, una sfida mondiale per il nuovo millennio75
72 David, M. (2003). The politics of communication: Information technology, local knowledge and social exclusion. Telematics and Informatics, 20(3), 235-253.
73 http://www.ftthcouncil.org/blog/cos-service-zones-shows-public-utility-where-to-invest, ultimo accesso 2/05/2016
74 http://www.itu.int/wsis/index.html l’organizzazione è stata incorporata successivamente nell’ITU, di cui si spiega in seguito, , ultimo accesso 31/1/2014.
75 http://www.itu.int/wsis/docs/geneva/official/dop-fr.html, in cui si trova: We are resolute in our quest
to ensure that everyone can benefit from the opportunities that ICTs can offer. We agree that to meet these challenges, all stakeholders should work together to: improve access to information and communication infrastructure and technologies as well as to information and knowledge; build
Il piano di azione, con l’obiettivo di avere almeno il 50% di popolazione mondiale connessa ad internet
L’impegno, nel quale sono confermati i principi dei punti precedenti e a considerare Internet un bene comune, legato al concetto di bene mondiale dell’umanità.
L’agenda – di Tunisi –per la società dell’informazione, in cui gettano i principi di governo di Internet con una serie di altre azioni, tra cui conferire all’ I.C.A.N.N.76 la gestione dei nomi dei domini.
Si osserva che i principi generali di questi documenti sono ispirati a ideali alti, di universalità, il cui primo obiettivo è stato di approntare la separazione digitale globale, soprattutto tra paesi ricchi e paesi poveri77. Negli atti del WSIS vengono collegati tre concetti o entità: società dell’informazione, la Dichiarazione universale dei diritti umani e la libertà di opinione e di espressione: si crea un filo unico e formale tra i diritti umani e la gestione delle informazioni, anche perché la comunicazione è uno degli strumenti fondamentali delle relazioni umane. Si evidenzia che al pari della promozione di internet in senso generale, il Summit si preoccupa anche delle questioni della sicurezza digitale, non solo in senso di protezione dei dati e dell’esistenza dello spam, ma anche del fatto che la rete non deve costituire alcun tipo di minaccia alla sicurezza dei cittadini.
Il WSIS ha avuto seguito con incontri a cadenza annuale, soprattutto con lo scopo di verificare lo stato di avanzamento degli indirizzi identificati nei documenti appena citati. In particolare il WSIS si preoccupa del coordinamento e dell'omogeneità delle azioni a livello mondiale per il raggiungimento dei fini. Essenzialmente il WSIS si concentra sul concetto di digital divide, problema sul quale è intervenuto anche il Vaticano nel 2002 per il tramite del Consiglio Pontificio per le Comunicazioni Sociali78; nelle cui conclusioni si legge:
16. Prior censorship by government should be avoided; “censorship...should only be used in the very last extremity. But the Internet is no more exempt than other media from reasonable laws against hate speech, libel, fraud, child pornography and pornography in general, and other offences. Criminal behaviour in other contexts is criminal behaviour in cyberspace, and the civil authorities have a duty and a right to enforce such laws. New regulations also may be needed to deal with special ‘Internet' crimes like the dissemination of computer viruses, the theft of personal data stored on hard disks, and the like”, quindi in un altro punto: “Many difficult
Internet-related questions call for international consensus: for example, how to guarantee the privacy of law-abiding individuals and groups without keeping law enforcement and security officials from exercising surveillance over criminals and terrorists; how to protect copyright and intellectual property rights without limiting access to material in the public domain—and how to define the ‘public domain' itself; how to establish and maintain broad-based Internet repositories of information freely available to all Internet users in a variety of languages; how to protect women's rights in regard to Internet access and other aspects of the new information technology. In particular, the question of how to close the digital divide between the information capacity; increase confidence and security in the use of ICTs; create an enabling environment at all levels; develop and widen ICT applications; foster and respect cultural diversity; recognize the role of the media; address the ethical dimensions of the Information Society; and encourage international and regional cooperation. We agree that these are the key principles for building an inclusive Information Society.
76 Acrostico di Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, associazione privata senza scopo di lucro; ICANN coordinates these unique identifiers across the world. Without that
coordination, we wouldn't have one global Internet..
77 L’articolo 19 della dichiarazione universale dei diritti umani: Everyone has the right to freedom of
opinion and expression; this right includes freedom to… seek, receive and impart information and ideas through any media and regardless of frontiers e l’art 27: Everyone has the right freely to
participate in the cultural life of the community, to enjoy the arts and to share in scientific advancement and its benefits.
78 Estratto da
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/pccs/documents/rc_pc_pccs_doc_20020228_e thics-internet_en.html .... tra i primi documenti ufficiali assunti da stati…, ultimo accesso 31/1/2014.
rich and the information poor requires urgent attention in its technical, educational, and cultural aspects.
Il Vaticano conclude con:
It also can help men and women in their age-old search for self-understanding. In every age, including our own, people ask the same fundamental questions: “Who am I? Where have I come from and where am I going? Why is there evil? What is there after this life?” 42 The Church cannot impose answers…
La questione della censura dei contenuti di internet è interessante e qui si vuole accennare a quanto avviene nella Repubblica Cinese, prima economia del mondo, con territori rurali ed economia rurale significativa per il paese stesso. Con una popolazione di circa 1.343 milioni di persone79, ha circa 389 milioni di utenti internet; relativamente al singolo stato, questi numeri sono i più alti nel mondo, ma il rapporto percentuale è che solo il 29% dei cittadini accede a internet. Per inciso, l’Italia, per una volta, è davanti alla Cina per numero di internet hosts, cioè ha un numero maggiore di computer connessi direttamente a internet, detti ISP.
La Cina ha costituito, dopo la grande muraglia, il great firewall, una barriera informatica invalicabile con filtri sugli argomenti sensibili, come la democrazia; vi lavora un grande numero di controllori che ispezionano siti e blog alla ricerca di discussioni intorno a questi argomenti. La traduzione di questo controllo su internet è “Progetto Schermo Dorato”. In Cina per accedere a internet attraverso gli internet caffè è necessario fornire le generalità80, con relativo scandalo della stampa del mondo occidentale; anche l’accesso a siti come Youtube, Flickr o wikipedia è ristretto. Nella comunità internazionale si parla di violazione dei diritti umani, mentre il governo cinese scrive che le notizie devono essere sane nell’interesse pubblico e nulla deve danneggiare la cultura tradizionale cinese o sfidare il governo di Pechino. Si ricorda la strage del settembre 200881 in Cina quando contenitori difettosi per il latte hanno prodotto un adulterazione del contenuto con melammina, provocando la morte ci circa 300’000 bambini: in Cina la notizia è state tenuta nascosta, minimizzata dai media e non diffusa via internet, con il risultato di fare mancare un intervento tempestivo per salvare le vite, quando la diramazione di una informazione simile via internet ha il pregio di essere immediata e di raggiungere capillarmente I destinatari finali. Si osserva, in altre parole, come internet può essere (o già è) uno strumento di protezione per le persone che vivono anche in luoghi remoti, perché queste possono facilmente ricevere o scambiare informazioni, annullando la distanza fisica.
Ma questa censura cinese di internet viene considerata anche come una forma di protezionismo economico, perché l’oscuramento dei siti di prodotti concorrenti ha anche l’effetto annullare la richiesta dei prodotti ivi rappresentati, quindi la difesa della sicurezza dello stato cinese pare in parte come un pretesto per giustificare interessi economici.
Nel 2011 l’United Nations Special Rapporteur per i diritti umani, ha prodotto il rapporto “ex-ploring key trends and challenges to the right of all individuals to seek, receive and impart in-formation and ideas of all kinds through the Internet82”, nel quale è sottolineato
the unique and transformative nature of the Internet not only to enable individuals to exercise their right to freedom of opinion and expression, but also a range of other human rights, and to promote the progress of society as a whole… access to the physical and technical infrastructure
79 Dati tratti dal CIA World Fact Book: https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ch.html , ultimo accesso 31/1/2013
80 A dire il vero, il ministero dell’interno italiano, con il decreto “Pisanu” del 16 agosto 2005 prescrive di identificare chi accede ai servizi telefonici e telematici offerti, prima dell'accesso stesso o
dell'offerta di credenziali di accesso, acquisendo i dati anagrafici riportati su un documento di identità, nonché il tipo, il numero e la riproduzione del documento presentato dall'utente .
Come informazioni necessarie per garantire la sicurezza della rete ed evitare il suo utilizzo per scopi illeciti. Cosa diversa è dare libero accesso ai siti internet senza bloccarli.
81 Si veda: http://www.fda.gov/NewsEvents/PublicHealthFocus/ucm179005.htm , ultimo accesso 31/1/2014
82 Reperibile su: http://www2.ohchr.org/english/bodies/hrcouncil/docs/17session/A.HRC.17.27_en.pdf , ultimo accesso 31/1/2014
required to access the Internet in the first place… outlines some of the ways in which States are increasingly censoring information online, namely through: arbitrary blocking or filtering of content; criminalization of legitimate expression; imposition of intermediary liability; discon-necting users from Internet access, including on the basis of intellectual property rights law; cy-berattacks; and inadequate protection of the right to privacy and data protection…”
In particolare, in riferimento alla cosiddetta “Primavera Araba”, cioè la rivolta iniziata nel di-cembre 2010 tra le nazioni che si affacciano sulla sponde meridionali del Mediterraneo, nel do-cumento si legge:
Indeed, the recent wave of demonstrations83 in countries across the Middle East and North Afric-an region has shown the key role that the Internet cAfric-an play in mobilizing the population to call for justice, equality, accountability and better respect for human rights. As such, facilitating ac-cess to the Internet for all individuals, with as little restriction to online content as possible, should be a priority for all States
La comunicazione di idee, notizie, ha l’effetto di provocare la reazione a catena e quindi di pro-vocare l’esplosione, quindi senza comunicazione, niente esplosione84. Si segnala che esiste un dibattito sul ruolo di Twitter e Facebook nella Primavera Araba, nel quale taluni sostengono una funzione cardinale di questi media sociali e altri invece che tendono a minimizzare tale funzio-ne.
L’atto successivo più significativo è assunto dall'ITU85, agenzia dell'ONU, il 23 settembre 2012 nel corso della riunione della Commissione Banda Larga, dove si sottolinea nei casi studio sulla banda larga e sugli obiettivi di sviluppo del millennio, due aree principali: la sostenibilità ambientale e una collaborazione a scala globale per lo sviluppo. La promozione della banda larga e di applicazioni informatiche devono accrescere la sostenibilità ambientali attraverso altri settori, come, per esempio, la riduzione del consumo di risorse – in particolare di energia-attraverso l'utilizzo reti di distribuzione elettrica “intelligenti”, promuovendo il monitoraggio ambientale oppure rafforzando la formazione nella sostenibilità ambientale86.
83 Si ricorda che nei mesi precedenti alla rivolta, la Russia aveva esportato solo un sesto del grano che aveva prodotto nelle annate precedenti e che erano in corso forti speculazioni finanziarie sui prodotto agricoli di base, come si può vedere dalle serie storiche del 2010 che hanno registrato un raddoppio del valore in borsa tra i mesi di giugno e di dicembre, mese in cui sono scoppiati i moti
http://futures.tradingcharts.com/historical/CN/2010/0/continuous.html queste manovre finanziarie hanno avuto un peso determinante a creare la povertà esplosiva nei paesi dove il Cuscous è alimento di base e l'aumento del prezzo del bene non era sostenibile dai quei redditi. Ultimo accesso 31/1/2014.
84 Information and Communications Technology (IT) is one of the most potent forces in shaping the twentyfirst century. Its revolutionary impact affects the way people live, learn and work and the way government interacts with civil society... The essence of the IT driven economic and social
transformations its power to help individuals and societies to use knowledge and ideas. Our vision of an information society is one that better enables people to fulfil their potential and realise their aspirations . To this end we must ensure that IT serves the mutually supportive goals of creating sustainable conomic growth, enhancing the public welfare and fostering social cohesion, work to fully realise its potential to strength the democracy , inncrease transparency and accountability in
governance, promote human rights, enhance cultural diversity, and to foster international peace and stability. Meeting these goals and addressing emerging challenges will require effective national and international strategies G8 Okinawa Charter on Global Information Society, 2000;
http://www.dotforce.org/reports/itl.html , ultimo accesso 31/1/2014.
85 International Telecommunication Union - the state of broadband 2012: achieving digital inclusion for
all a report by the broadband commission september 2012, visibile su:
http://www.broadbandcommission.org/Documents/bb-annualreport2012.pdf, ultimo accesso 31/1/2014.
86 Le Nazioni Unite individuano tra i loro obiettivi per i cittadini del pianeta l'approvvigionamento dell'acqua e la lotta alla malaria, quindi della visione strategica dell'ONU applicata a questa regione fisica, cioè l’Europa e più in dettaglio il Nord-Est dell’Italia, possono essere considerati i soli principi generali.
Per riprendere la questione del “diritto alla rete” in seno all’Europa, deve essere ricordata la Direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica («direttiva quadro»), che fa parte del "Pacchetto Telecom", il quale mira a unire il quadro normativo delle telecomunicazioni per rendere il settore delle comunicazioni elettroniche più concorrenziale. Quindi il nuovo quadro normativo è costituito dalla direttiva 2002/21/CE e da quattro direttive specifiche:
• la direttiva relativa all'autorizzazione per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (direttiva "autorizzazioni");
• la direttiva relativa all'accesso alle reti di comunicazione elettronica e delle risorse cor-relate e alla loro interconnessione (direttiva "accesso");
• la direttiva relativa al servizio universale (direttiva "servizio universale");
• la direttiva sul trattamento dei dati personali (direttiva "vita privata e comunicazioni elettroniche").
Il campo d'applicazione, le finalità e le definizioni del pacchetto sono:
“La direttiva istituisce un quadro normativo armonizzato per la regolamentazione delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica. Essa inquadra anche taluni aspetti delle apparecchiature terminali per rendere più agevole l’accesso agli utenti disabili e contiene disposizioni orizzontali utili per altre misure: campo di applicazione e principi generali, definizioni di base, disposizioni generali sulle autorità nazionali di regolamentazione (ANR), nuovo concetto di significativo po-tere di mercato e regole per la concessione di alcune risorse indispensabili come le radiofre-quenze, i numeri o i diritti di passaggio.
Considerate la convergenza tecnologica e la necessità di una regolamentazione orizzontale del-l'insieme delle infrastrutture, il nuovo quadro non si limita più alle reti e servizi di telecomunica-zioni, ma copre tutte le reti e i servizi di comunicazioni elettroniche. Comprende pertanto la tele-fonia vocale fissa, le comunicazioni mobili a larga banda, nonché la televisione via cavo e satel-litare. I contenuti di servizi forniti sulle reti di comunicazione elettronica, come i contenuti tra-smessi via radio o i servizi finanziari, ne sono invece esclusi. Lo stesso vale per le apparecchia-ture terminali di telecomunicazioni per rendere più agevole l’accesso agli utenti disabili. La pre-sente direttiva richiede l’adozione di misure nazionali in materia di accesso alle comunicazioni elettroniche al fine di far rispettare le libertà e i diritti fondamentali delle persone fisiche… 87
Il seguente passaggio all'interno della direttiva 2002/21/CE, è significativo perché permette di comprendere come mai fino ad oggi siano mancati gli investimenti sul territorio italiano:
In determinati casi, gli Stati membri possono imporre la condivisione di strutture o proprietà ad un'impresa che gestisce una rete di comunicazione elettronica. Questo tipo di decisione è legato ad un accesso limitato alle strutture dovuto all'esigenza di proteggere l'ambiente, la salute o la sicurezza pubbliche o all’impossibilità di riprodurre le infrastrutture. Tra queste disposizioni in materia di condivisione o coordinamento possono rientrare norme sulla ripartizione dei costi della condivisione delle strutture o delle proprietà, adattate se del caso in funzione dei rischi.
Questo passaggio della norma, che ricade nel campo giuridico della concorrenza, ha determinato il blocco degli investimenti in Italia: l’esistenza della concorrenza, quindi l’obbligo di dover cedere pacchetti di quote di trasmissione, impedisce la formulazione di un piano finanziario e quindi di eseguire i consueti piani industriali economici. L’Europa vuole contrastare le posizioni dominanti sul mercato. La concorrenza, pare un controsenso, blocca gli investimenti infrastrutturali di questo tipo, perché nessuna impresa nel settore, intende investire, indebitarsi, per poi non trovarsi nella condizione di poter rientrare nell’investimento previsto, dovendo cedere il diritto di transito ad altri fornitori di servizi.
Si ricorda quindi l’agenda di Lisbona, con la quale è stato sancito realizzare per la programmazione 2007-2013 l’economia della conoscenza più competitiva e dinamica del
87 http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/legislative_framework/l24216a_it.htm , ultimo accesso 31/1/2014.
mondo. All’anno corrente, forse per diverse questioni economiche e finanziarie che affliggono l’Europa, questo obiettivo di Lisbona non compare più in alcun documento di programma della Commissione.
Per evidenziare un parallelismo tra diritto di accesso alla rete, divario digitale e fondi per lo sviluppo rurale, si riporta un intervento del Commissario Europeo, Viviane Reding:
You will also be aware that the Commission is working very hard on bridging the digital divide. That is why the Commission recently published a communication on bridging the broadband gap, which gives a strong commitment to achieve broadband for all Europeans through policy, budget aid and regulatory instruments. Included in that are the structural funds, but also – and this is new – the rural funds, in full respect of state aid rules. The communication proposes action that aims at strengthening current policies, national broadband strategies and reinforcing the exchange of best practices through a website. We believe it is very important for the regions to understand what other regions have done and to see what they might be able to copy or adapt to their specific needs. In that sense we hope that the many problems that persist in some regions, and especially in Greece, can gradually be overcome.
Quindi già a Bruxelles nel 2006 si percepiva come importante la questione della correlazione tra