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4. La crisi siriana e l’ultima ondata d’immigrazione

4.2 La crisi siriana in Giordania in numeri

I 656,400 rifugiati siriani registrati presso l’UNHCR sono quelli arrivati in seguito allo scoppio della guerra civile in Siria. Generalmente i flussi hanno seguito andamenti diversi, con periodi più intensi e altri più distesi. Nonostante si siano registrati arrivi fin dal 2011, dalla seconda metà del 2012 in poi si è verificato un massiccio aumento. Se nel gennaio del 2013 si contavano circa 120,018 rifugiati siriani, le cifre sono triplicate nei due mesi successivi raggiungendo le 385,545 unità. Tra il 2013 al 2014, si è evidenziato un forte aumento e nel marzo 2014 il numero ufficiale ammontava a 588,97968.

68 ORSAM, (2014). The Situation of the Sirian Refugees in the Neighboring Countries: findings, conclusions and

In generale, il periodo compreso tra il 2012 e il 2014 risulta dunque essere il più critico. Questo dato si rispecchia nell’andamento delle registrazioni ufficiali presso le agenzie internazionali. Se nel 2012 e nel 2014 le registrazioni sono aumentate di circa il 12%, solo nel 2013 l’UNHCR ha riscontrato un aumento di circa il 66,2% del numero delle registrazioni. Nel 2015 e

2016 le stime si riducono drasticamente raggiungendo circa il 4%.

La forte diminuzione di registrazioni e arrivi in Giordania non deve però indurre a ritenere erroneamente conclusa la guerra civile in Siria. Al contrario, la crisi siriana è giunta ad uno stallo che continua a causare enormi sofferenze e flussi di rifugiati. È, dunque, determinante analizzare i cambiamenti di flussi di arrivi in Giordania non tanto focalizzandosi sugli sviluppi della crisi, quanto analizzando le politiche di gestione del fenomeno da parte del governo giordano, come argomentato in seguito.

Osservando i dati socio-anagrafici e socio-economici dei rifugiati, le donne risultano essere lievemente più numerose rispetto agli uomini, con una presenza del 50,7% rispetto al 49,3%. Se dal punto di vista del genere è evidenziabile un certo equilibrio, il dato che presenta una concentrazione maggiore è l’età. Il 48,8% del totale dei rifugiati registrati risulta essere maggiorenne tra i 18 e 59 anni, mentre solo il 3,6% ha più di 60 anni. Il restante 51,5% – che in numeri corrisponde a 338,206 persone – risulta invece essere minore di 18 anni. Dal punto di vista geografico, la maggior parte dei siriani proviene da città o zone rurali del sud della Siria, prossime al confine con la Giordania.

Quasi la metà dei siriani registrati – circa il 42,2% corrispondente a 276,620 persone – è originario di Dara’a, una città situata a circa 13 km dal confine giordano. Il 16% invece proviene Homs, la terza città più popolosa dopo Aleppo e Damasco, situata a nord-est della Siria vicino al confine con il Libano. Circa 78,151 (11,9%) siriani provengono invece dalle zone rurali intorno a Damasco, mentre 65,052 (9,9%) arrivano direttamente da Aleppo.

Mappa 9: Governatorati siriani di maggiore provenienza di rifugiati Fonte: UNHCR Jordan, 30 giugno 2016

Fin dall’inizio della guerra civile, queste zone sono state teatro di sanguinosi scontri tra il governo di Assad e le forze ribelli. Molti rifugiati provengono inoltre da zone controllate principalmente dal governo siriano, come Damasco e Hama, dal quale risultano essere giunti rispettivamente 48,972 (7,5%) e 33,114 (5,1%) persone. Infine non mancano certo i

siriani provenienti dalle zone occupate dallo Stato Islamico, come Raqqa, dal quale sono giunte circa 15,728 persone (2,4%)69.

Nonostante si riscontri una grande diversità, dalle stime dell’UNHCR emerge molto chiaramente come una grande fetta di siriani in arrivo, circa il 33%, necessiti di aiuti specifici, sia dal punto di vista medico-sanitario, sia dal punto di vista psichico e sociale e, non ultimo, legale. In particolare, è allarmante constatare come attualmente circa 50,286 bambini risultino a rischio; 48,767 siriani presentano una urgente necessità di protezione legale e psico-fisica, mentre un numero leggermente inferiore (42,834) si trova in gravi condizioni patologiche. Le donne, i disabili, gli anziani e i minori non accompagnati rappresentano altre categorie estremamente vulnerabili che necessitano di un supporto specifico. Nonostante tali stime riflettano soltanto la situazione dei rifugiati ufficialmente registrati, si può facilmente ipotizzare che bisogni simili siano presenti anche tra coloro non ufficialmente registrati.

Un ulteriore dato estremamente interessante emergente dai dati dell’UNHCR e riguarda lo stanziamento dei rifugiati. Circa il 78% dei siriani registrati vive nelle zone urbane, principalmente tra Amman, Irbid e Mafraq; mentre solo un 22% occupa i tre campi principali: Zaatari, Emeratino e Azraq. Osservando la mappa, sembra chiaro che la parte nord del paese sia quella con una densità maggiore di rifugiati. Ciò deriva sia dalla prossimità geografica con la Siria, sia dal fatto che le principali zone urbane si trovino nel nord del paese e siano preferite ai campi in quanto offerenti maggiori e migliori opportunità professionali e/o di sostentamento economico. In particolare, Amman risulta essere la zona urbana con la più alta concentrazione di siriani, con circa 179,626 registrazioni pari al 27,4% della totalità. Irbid si classifica immediatamente dopo con circa il 20,8% del totale delle registrazioni corrispondente a 136,319 persone. Nella zona di Mafraq invece, si contano 78,758 siriani registrati pari al 12%. Altre zone urbane che contano un vasto numero di siriani sono Zarqa dove risiedono circa 48,478 siriani (7,4%), Balqa con 19,475 (3%) e Madaba con 11,025 (1,07%).

69 Data.un.org. (2016). UNdata | country profile | Jordan. [online]:

Per quanto riguarda la situazione dei campi profughi le cifre sono molto diverse. Solo il 22% del totale dei rifugiati registrati, pari a 41,487 unità, vive nei campi. Attualmente ci sono cinque campi e insediamenti temporanei per i rifugiati siriani in Giordania. Tre di questi sono campi ufficiali, mentre i restanti due presentano durata temporanea e vengono utilizzati sia dall’UNHCR sia dalle autorità giordane per registrare i nuovi arrivi. Tra i campi ufficiali il campo Zaatari è il più affollato in tutta la regione con circa 80,000 siriani. Avendo superato la propria capacità e in vista dei nuovi arrivi, nel 2014 è stata costruita un’estensione del campo Zaatari che oggi corrisponde al campo Azraq – il secondo per densità, con circa 55,000 persone. Il terzo più popoloso è invece l’Emirate Jordanian Camp, un campo profughi che sorge su un territorio concesso dal governo giordano agli Emirati Arabi. Il campo risulta dunque essere interamente finanziato e gestito dagli Emirati Arabi, e attualmente accoglie circa 7,000 persone. Oltre a questi tre campi ufficiali, le autorità locali hanno istituito due centri di accoglienza temporanei, il Garden Camp/King Abdullah Immigrant Camp e il Cybercity Camp, con una capacità di accoglienza che corrisponde rispettivamente a 900 e 450 persone70.

70 ORSAM, (2014). The Situation of the Sirian Refugees in the Neighboring Countries: findings, conclusions and

Mappa 10: La registrazione dei rifugiati nei campi e nelle aree urbane e rurali Fonte: UNHCR Jordan, 30 giugno 201671