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Parte Seconda La ricerca sul campo

2. Gli strumenti di rilevazione: la procedura di adattamento al contesto scolastico italiano delle scale IAS e HCAS

2.1. Adattamento della scala IAS

2.1.2 Criteri per l’elaborazione degli item

Nel corso della riformulazione degli item è stata prestata particolare cura al lessico, dato il target specifico oggetto dell’indagine, mantenendo come obiettivo principale, l’adattamento degli item della scala IAS in modo da renderli più comprensibili e facilmente interpretabili da studenti delle scuole superiori figli di migranti.

Contemporaneamente, ci si è posti l’obiettivo di pesare con molta attenzione le modifiche necessarie, con grande rispetto del costrutto di riferimento della scala originaria IAS redatta da Bourhis e delle subscale di cui questa si compone.

Si è prestata la massima attenzione a mantenere il modello IAM di riferimento il più possibile inalterato, per avere nella letteratura scientifica nazionale e internazionale una solida base di supporto all’indagine.

Entrambe le scale IAS e HCAS si basano sul modello di acculturazione interattiva (Interactive Acculturation Model; Barrette, Bourhis, Personnaz, & Personnaz, 2004). Si richiama in questo contesto l’approfondimento di descrizione del modello (cfr. Parte I, cap. 2)

Fin dalle prime fasi dell’analisi e dell’elaborazione degli item della scala IAS, sia nella conversione di riferimento, sia nella conversione di confronto, si sono applicati dei criteri comuni di trasformazione degli item, in modo da poter facilitare la corretta interpretazione dei quesiti e degli obiettivi della ricerca da parte degli studenti delle scuole superiori intervistati.

a. i fattori di riferimento. Parimenti alla versione originale della scala IAS redatta da Bourhis, nel lavoro di traduzione e di adattamento alla realtà della scuola superiore italiana si sono apportate alcune modifiche al contesto di riferimento degli item. Le modifiche apportate sono sorte dalla considerazione che gli studenti intervistati non vivono e non si relazionano per la maggior parte del loro tempo nello stesso contesto degli adulti che hanno finito il loro percorso scolastico o che stanno frequentando l’Università. Essi, nella maggior parte dei casi, hanno una approssimativa conoscenza del contesto lavorativo e di che cosa sia una squadra di lavoro mentre conoscono bene il contesto scolastico. Per tale motivo gli item della subscala originale che concerneva il dominio “occupazione” sono stati riformulati in modo che potessero indagare il nuovo dominio “istruzione”. Infatti, se per Bourhis l’obiettivo della subscala “occupazione” era quello di indagare le percezioni dei rispondenti circa gli immigrati nel contesto del posto di lavoro, in questo studio, era quello di indagare le medesime percezioni calate, però, nel contesto scolastico e nel mondo dell’istruzione. La stessa procedura è stata quindi seguita per l’adattamanto dell’omonima subscala della scala HCAS. Si è inoltre deciso di rinominare la subscala “endogamia / esogamia” con “matrimonio / convivenza” , anche se nella versione finale del questionario gli studenti non leggono la denominazione del dominio, in quanto più rispondente al senso che si voleva dare alla riformulazione degli item e per sottolineare lo sforzo di avvicinamento al target di rispondenti. Le subscale che costituivano la scala IAS somministrata agli studenti sono state, infine: Valori, Usanze, Cultura, Istruzione, Residenza, Matrimonio/Convivenza; b. l’uso dei modi verbali. Nelle declinazioni dei modi verbali degli

item della scala IAS si è, in qualche caso, posto la preferenza sul modo indicativo. Infatti, il modo indicativo permetta un minore sforzo nell’elaborazione cognitiva della frase: è più diretto, rappresenta generalmente affermazioni chiare e immutabili che spingono la

persona a scegliere, è infine più comprensibile per le persone che hanno meno dimestichezza con l’uso della lingua italiana. Laddove l’uso del modo indicativo per la riformulazione dell’item avrebbe compromesso il significato intrinseco dell’item o avrebbe rappresentato una presa di decisione del rispondente troppo netta e marcata rispetto a quanto era richiesto nell’item originale si è scelto di mantenere l’uso del condizionale (in particolare negli item che rilevano la percezione di possibilità, di fattibilità, di non esclusione); c. l’uso dei tempi verbali. Gli studenti delle scuole superiori vivono

una fase della loro vita in continuo e veloce mutamento, dove le loro prospettive e i loro piani futuri possono essere ancora legati alle decisioni dei genitori e agli stimoli che provengono dal corpo docente. Per facilitare questa visione del “qui ed ora” si è cercato di porre la preferenza nell’uso del tempo presente per la formulazione degli item della scala IAS. Spesso, infatti, si è avuta la necessità di far esprimere al rispondente un giudizio in merito alla realtà attuale, a delle sensazioni o a delle considerazioni relative al contesto in cui lo studente si trova nella consapevolezza che queste percezioni potessero essere strettamente connesse al rapporto con i compagni di classe e dei docenti che condividono con loro l’esperienza scolastica. Nel questionario e nella scala IAS erano anche richieste al rispondente considerazioni in merito alla loro posizione rispetto ai migranti per temi quali il matrimonio o la residenza. Questi temi per i partecipanti alle precedenti indagini realizzate in Italia rappresentavano delle considerazioni su situazioni che già si trovavano ad affrontare o che avrebbero affrontato a breve (endogamia/esogamia – matrimonio, residenza) mentre per motivi anagrafici e di età per gli studenti adolescenti rappresentano delle considerazioni su situazioni con cui probabilmente non si sono mai confrontati in prima persona o per cui, probabilmente, non hanno ancora maturato chiari orientamenti e/o modelli di riferimento. Si è quindi optato per l’uso del tempo futuro,

nella forma verbale, nei casi in cui veniva richiesto di proiettarsi in una situazione nuova, al di fuori dell’usuale contesto scolastico; d. l’attenzione alla morfologia e alla sintassi. Si è cercato di

togliere le doppie negazioni, es. “non voglio, né” per evitare di creare interferenze: non in tutte le lingue le doppie negazioni hanno valore rafforzativo. Laddove c’era la presenza dei verbi adottare, scegliere si è preferito “tradurli” con “far mio/a”. Il verbo scegliere implica un’esclusione che non è prevista da tutti gli item. Lo si è usato quando si riteneva importante l’assertività rispetto una opzione proposta. In generale si è preferito forme positive a forme negative (es. mi sento a disagio invece di non mi sento a mio agio). Si sono utilizzate congiunzioni e forme verbali di semplice comprensione (es. vorrei invece di se potessi scegliere vorrei). Si è sostituito qualità con caratteristiche, in quanto qualità ha nel linguaggio parlato un’accezione positiva, caratteristiche ha un’accezione neutra.