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Parte Seconda La ricerca sul campo

1. Il disegno di ricerca Le ipotesi esplorate

1.2. Metodologie e tecniche di rilevazione

Le finalità conoscitive del programma di ricerca hanno implicato la necessità di reperire informazioni di carattere prevalentemente qualitativo; per tale motivo si sono effettuate preliminarmente alcune interviste esplorative sulle tematiche indagate attraverso focus group a testimoni privilegiati per meglio

definire il contesto.

Si sono effettuati colloqui approfonditi con 10 testimoni privilegiati che, a vario titolo, avevano già avuto esperienza sul campo con i figli di immigrati (operatori sociali, insegnanti di istituti professionali e tecnici, funzionari di enti locali, ricercatori del territorio) per ricevere delle indicazioni dirette da parte di chi si trova ad interagire direttamente con loro.

I colloqui, assieme con la disamina della letteratura e delle ricerche già condotte sia in Italia, sia in ambito internazionale, si sono rivelati utili per comprendere le linee generali delle problematiche da focalizzare.

Le discussioni coi testimoni hanno evidenziato la necessità di curare in modo particolare la comprensione linguistica, tenendo conto della possibilità che tra gli intervistati ci potessero essere casi di adolescenti stranieri arrivati qui di recente.

Il questionario è stato costruito cercando, per quanto possibile, di facilitare il compito relativo alla compilazione.

Il lavoro sul linguaggio è stato particolarmente accurato per adattare il modello IAM al contesto di riferimento e renderlo quanto più possibile semplice e diretto senza invalidare il costrutto originale.

In linea con le indicazioni tracciate nel programma di ricerca e con il paradigma di riferimento (IAM), per sondare le caratteristiche distintive dei due studi in considerazione, si sono predisposti due modelli di questionario

differenziati per le due tipologie di soggetti da intervistare (scala Ias e Hcas).

Successivamente, il questionario è stato sottoposto agli stessi testimoni privilegiati allo scopo di ottenere osservazioni in merito alla efficacia e attendibilità degli item.

Prima di procedere alle interviste sul campo, i due modelli realizzati sono stati testati, per valutarne l’effettiva adeguatezza rispetto agli obiettivi conoscitivi dell’indagine, in un istituto caratterizzato da un bacino di utenza di ragazzi provenienti da famiglie con uno status sociale inferiore (presenza di immigrati stranieri provenienti da regioni del Sud d’Italia e da paesi a forte pressione migratoria) e quindi con problemi di deprivazione linguistica ( Wittenbrink, Judd, & Park, 1997; MacKinnon, Lockwood, Hoffman, West, & Sheets, 2002).

Sfruttando le indicazioni emerse nel corso di questi pretest si è realizzata la versione definitiva delle griglie di intervista utilizzate in seguito per i due studi. E’ stata messa a punto una versione appositamente costruita, modificando opportunamente la Scala di Acculturazione degli Immigrati (IAS) tenendo conto della realtà sociale, scolastica e formativa italiana e della necessità di far emergere eventuali differenze di genere.

La Scala di Acculturazione degli Immigrati ( IAS), recentemente proposta da Bourhis e Barrette nella versione del 2004, rileva le strategie di acculturazione degli immigrati in relazione a sei domini: cultura, costumi, valori, endogamia/esogamia, abitazione, lavoro.

Le strategie di acculturazione contemplate dalla scala sono cinque: assimilazione, separazione, integrazione, marginalizzazione, individualismo.

Il questionario è preceduto da una serie di item appositamente strutturati per rilevare le caratteristiche socio-demografiche del campione di riferimento e permettere una lettura maggiormente stratificata. Nella costruzione degli item, infatti, si sono considerati con particolare cura gli aspetti metodologici necessari a considerare le problematiche di identificazione con quelle legate alla fase

evolutiva, trattandosi di adolescenti, con il paese d'origine, con il gruppo religioso di appartenenza, con il genere.

Analogamente è stata adattata la Scala di Acculturazione della Società di Accoglienza (Host Community Acculturation Scale, HCAS), messa a punto da Bourhis e collaboratori (1997), opportunamente adattata alla realtà degli insegnanti italiani. (cfr. Parte II, cap. 2; Parte VI, cap.1. Allegati, per una consultazione estesa degli strumenti).

Si è effettuata anche una microindagine quantitativa limitata al

territorio e al contesto di riferimento (cfr. Parte IV, cap. 1).

Nella somministrazione dei questionari ( Scala IAS – Scala HCAS),

dato il target dell’indagine e la volontà di esplorare le interrelazioni tra studenti e insegnanti per quanto concerne le loro percezioni di acculturazione, si è deciso di procedere direttamente negli istituti superiori del territorio.

Per ciascun istituto si è compilata prima di tutto l’apposita scheda di istituto, allo scopo di ottenere i dati relativi al contesto scolastico e al tipo di strategie didattiche previste nel Piano di Offerta Formativa, di raccogliere documentazione idonea a descrivere didattiche di integrazione e interculturali praticate.

Le informazioni sono state raccolte in collaborazione con il corpo docente dell’Istituto e con il Dirigente scolastico.

Si è proceduto, per ogni istituto interessato, ad un briefing con quegli insegnanti che avevano una funzione specifica, un rapporto più carismatico/empatico con gli studenti stranieri e con maggiori possibilità di collaborare ad una mediazione linguistica del questionario.

Il ruolo di questi docenti si è dimostrato, alla luce dei risultati, determinante per la riuscita della rilevazione, soprattutto nella misura in cui questa è stata inserita nell’ orario dell’attività didattica, comportando quindi un bassissimo numero di non risposte o di risposte non pertinenti.

D’altronde, la maggior parte dei questionari restituiti ha rivelato un particolare interesse da parte degli intervistati alla compilazione, tanto che molti presentano in calce considerazioni aggiuntive.

In accordo con il collegio dei docenti si è proceduto alla somministrazione della scala IAS agli alunni delle classi dell’istituto, figli di migranti.

Il questionario, rigorosamente anonimo, è stato presentato chiarendo contestualmente gli obiettivi dell’indagine. La somministrazione del test è avvenuta in ambiente controllato, non erano presenti altre persone all’interno dell’aula ad eccezione dei partecipanti, dello sperimentatore e del docente di riferimento.

Questo ultimo ha avuto la funzione di garantire i ragazzi sulla condivisione da parte della scuola dell’indagine, ma non ha avuto alcun ruolo attivo nella somministrazione del questionario.

Si sono rassicurati gli studenti che le loro valutazioni non sarebbero state viste e giudicate dagli insegnanti, ma solo dagli addetti alla ricerca.

Per questo, il questionario è stato distribuito e raccolto esclusivamente da chi lo ha somministrato.

Prima di iniziare la compilazione si sono lette le istruzioni a voce alta. Si sono chiariti domande o dubbi, spiegando bene la scala di attribuzione dei punteggi da utilizzare per rispondere alle affermazioni e alle domande.

In qualche caso, se necessario o richiesto, si sono date risposte personali ad eventuali domande dei partecipanti circa l’interpretazione dei quesiti, cercando di rispondere in modo sintetico, tenendo presente che anche le mancate risposte rappresentano una risposta.

Non si è in nessun caso sollecitato a fornire una risposta, sia nel caso la domanda fosse poco comprensibile, sia nel caso lo studente non si sentisse in grado di rispondere ad un quesito. Si è cercato di mantenere un clima favorevole alla compilazione del questionario. La compilazione del questionario durava in media 45 minuti.

Il target di riferimento della scala HCAS è stato il corpo docente degli Istituti superiori del territorio considerato.

Per la nostra indagine si è ritenuto, ai fini della connessione tra acculturazione e istruzione e per la prospettiva educativa sottesa alla ricerca, che la comunità dominante nel contesto scolastico fosse riconducibile al gruppo dei docenti, piuttosto che agli studenti italiani.

Questa identificazione della comunità dominante ci ha permesso di condurre dei raffronti tra i metodi didattici in aula e a scuola e il livello di acculturazione percepita dal docente e dallo studente figlio di immigrati.

Si è concordato con il Dirigente Scolastico e con i docenti individuati il giorno e il luogo per la somministrazione del questionario.

Nella presentazione dell’indagine si sono evidenziati i seguenti aspetti dell’indagine:

- la finalità di far emergere le relazioni e le influenze dei metodi di insegnamento e dei processi didattici in uso, con le percezioni degli insegnanti e degli studenti figli di migranti rispetto alle relazioni tra le culture presenti nel contesto scolastico e le strategie di acculturazione prevalenti;

- che il questionario è anonimo e non prevede risposte giuste o sbagliate, ma per la finalità della ricerca è opportuno che le risposte siano il più spontanee possibili;

- che il trattamento dei dati è previsto in forma aggregata e i questionari saranno accessibili soltanto dagli addetti alla ricerca.

Si è risposto alle domande dei docenti sia in merito alla ricerca, sia in merito ai dubbi sul questionario.

Codifica delle scale e criteri di imputazione dei dati.

Per facilitare l’imputazione dei dati, in fase di intervista sul campo, si è predisposto un codice di riferimento da attribuire a ciascun questionario somministrato.

L’identificativo è costituito dalla denominazione della scala presente nel questionario IAS o HCAS, a questo si aggiunge il codice dell’Istituto superiore dove la somministrazione è avvenuta (ad ogni istituto si assegna un codice numerico progressivo corrispondente all’elenco degli istituti selezionati come campo di ricerca).

Nel caso della scala IAS viene indicata nell’identificativo anche la classe. Si assegna poi il numero progressivo del questionario compilato, in ordine di consegna.

L’immagine seguente riporta un esempio di codice IAS e la sua composizione. Nome della Scala Codice dell’Istituto Superiore Classe intervistata Numero del questionario ritornato

IAS.1.3B.1

Per la scala HCAS il codice identificativo risulta così composto: HCAS.1.1. ( analogamente al codice Ias, omettendo, ovviamente, il riferimento alla classe)

Allo stesso modo, è stato attribuito un codice identificativo a ciascun item presente all’interno del questionario somministrato, in modo da facilitare l’imputazione dei dati e la loro codifica.

Gli identificativi di tutti gli item che afferiscono alla sezione dei dati anagrafici ( sezione utile ai fini della stratificazione e di letture orientate dei risultati della scala rispetto al genere, all’età, alla provenienza etnica, al successo scolastico, per gli studenti; al genere, all’età, alla carriera, alla disciplina insegnata, all’attività didattica orientata alla pedagogia interculturale, per i docenti) iniziano con “Da”, successivamente un valore numerico indica la posizione dell’item nella serie relativa alla sezione.

Così, allo stesso modo, ciascun item della scala IAS e della rispettiva scala HCAS è stato identificato con l’iniziale della subscala a cui appartiene (Cultura,

Residenza, Valori, Usanze) e con una lettera dell’alfabeto che indica la sua

posizione all’interno del gruppo di quesiti che si riferiscono allo stesso dominio (subscala).

In fase di intervista, dopo aver compilato l’apposito riquadro di identificazione del test presente nella prima di copertina (procedura indispensabile per il raggruppamento dei questionari sulla base dell’Istituto di riferimento) e raccolto i questionari, si sono codificati i dati su un foglio MS excel a doppia entrata: sulle colonne vengono riportati i codici identificativi per ciascun item, mentre sulle righe i codici identificativi dei questionari.

Le celle possono contenere un valore numerico, corrispondente all’opzione scelta dal rispondente facilmente individuabile negli item che prevedono dei codici alfanumerici per ciascuna delle opzioni, oppure un valore testuale, se l’item prevede una risposta aperta, oppure ancora possono non contenere valori, in caso di mancata risposta volontaria o involontaria da parte del rispondente oppure, nel caso di quesiti che prevedano risposte multiple, se il rispondente non ha selezionato quella specifica opzione di risposta.

Laddove si sono previsti item a scelta multipla, le colonne relative vengono moltiplicate per il numero di opzioni possibili. Per quei quesiti che prevedono anche l’opzione “altro”, si è prevista una colonna aggiuntiva per l’imputazione di dati in formato testo. Ciascuna riga rappresenta un questionario ritornato.

Nella prima cella di ciascuna colonna è visibile un commento che riporta brevemente la formulazione dell’item codificato e la tipologia di dato richiesto (valore numerico o in formato testo o altri eventuali valori per indicare la preferenza).

Tecniche di campionamento e popolazione di riferimento

Popolazione di riferimento per la somministrazione della scala IAS:

- Tutti i giovani immigrati di seconda generazione di età compresa tra 14 e 18 anni, inseriti in percorsi scolastici della scuola secondaria nel contesto territoriale considerato, di entrambi i sessi per disporre di un insieme di adolescenti che

rispecchiasse in qualche modo il quadro dell’immigrazione nell’area socioeconomica di riferimento. La popolazione di riferimento oltre ad essere differenziata per classi frequentanti e secondo il genere, rispecchia la pluralità e la diversità delle presenze straniere nel contesto territoriale, sia in termini delle appartenenze etnico-nazionali, sia in termini di tipologie familiari.

Popolazione di riferimento per la somministrazione della scala HCAS:

- In ogni Istituto, si sono individuati almeno 3 docenti per classe, di entrambi i sessi e di differenti discipline. In tal modo gli intervistati rappresentano sia sezioni in cui sono inseriti studenti migranti, sia formate da soli studenti italiani.

Trattandosi di una microindagine a livello territoriale si sono individuate le seguenti tecniche di campionamento:

1. Per scelta ragionata. Sono state selezionate quelle Scuole in