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Capitolo 5. Criteri di valutazione della terapia

5.2. Criteri START e STOPP

Per l’individuazione e la stesura dei criteri STOPP e START, sono stati reclutati un team di 18 esperti in diverse aree specialistiche, tra cui: 9 insegnanti di medicina geriatrica, 3 farmacologi clinici, 1 psichiatra esperto nel trattamento degli anziani, 2 medici di assistenza primaria geriatrica, 3 direttori farmacisti ospedalieri, con particolari competenze in farmacoterapia geriatrica. Le aree geografiche di provenienza sono dall’Irlanda al Regno Unito e gli Ospedali Universitari Irlandesi.

Questo team di esperti, aveva il compito di creare dei criteri che andassero a colmare le lacune lasciate dalle precedenti linee guida e che fossero:

a- Un elenco valido di prescrizioni potenzialmente inappropriate, per condizioni comuni nelle persone anziane.

b- Basati su evidenze cliniche attuali.

c- Approvati da una schiera di esperti quali: medici geriatri, farmacologi clinici psichiatri per anziani, farmacisti e medici di medicina generale.

d- Utili a evidenziare e scongiurare la comparsa di errori commessi nella prescrizione, così come l’omissione di indicazione e l’incapacità di prescrivere farmaci indicati nel trattamento di pazienti anziani e dai quali farmaci tali pazienti trarrebbero maggior beneficio.

I criteri START/STOPP focalizzano l’attenzione sulle prescrizioni più comuni nei pazienti anziani e i potenziali problemi associati a tali prescrizioni in un contesto di multimorbilità, tipico dei pazienti anziani.

Al contrario dei Criteri di Beers91 non presentano una struttura ordinata, ma sono organizzati in

modo da poter comprendere le corrette pratiche prescrittive in modo veloce.

Gli autori dei Criteri STOPP/START si pongono come obiettivo quello di educare il medico prescrittore, al fine di ottimizzare le medicazioni nei confronti degli anziani fragili; questo diventa rilevante quando il rischio è quello di cadere in polifarmacoterapia con la conseguenza di incorrere in reazioni avverse. Inoltre questi criteri hanno delle implicazioni farmaco-economiche importanti. Infatti i costi sono correlati al farmaco, alla patologia, al ricovero in ospedale e alla morte. Inoltre, con il verificarsi delle ADR, le implicazioni economiche sono correlate all’aumento delle visite mediche, all’aumento del numero di farmaci utilizzati per contrastare le ADR riconosciute ed all’aumento della spesa per i farmaci da banco.

Di seguito è riportata la tabella dei Criteri STOPP (Screening Tool of Older Person’s Prescription) in cui sono contenute quelle prescrizioni ritenute inappropriate nei pazienti con età maggiore di 65 anni.

91 Gallagher P. et al (2008) STOPP (Screening Tool of Older Person’s Prescription) and START (Screening Tool to

Alert doctors to Right Treatment). Consensus validation. [International Journal of Clinical Pharmacology and Therapeutics vol. 46 – No. 2/2008 (72-83)]

Tabella: Criteri STOPP (Screening Tool of Older Person’s Prescription): le prescrizioni sono considerate inappropriate in pazienti anziani con età maggiore o uguale a 65 anni

Sistema cardiovascolare Digossina a lungo termine a dosi >0.125mg/die in

pazienti con insufficienza renale

Aumento rischio tossicità Diuretici dell’ansa in pazienti con edema

localizzato a caviglie senza segni clinici di scompenso cardiaco

Nessuna prova di efficacia, la terapia compressiva è più appropriata

Diuretici dell’ansa come prima monoterapia per l’ipertensione

Sono disponibili alternative più sicure Diuretici tiazidici in pazienti con storia di gotta Possono peggiorare la gotta

Betabloccanti non cardioselettivi (propranololo) in pazienti con BPCO

Rischio aumento broncospasmo Betabloccanti in associazione con verapamil Rischio di aritmia cardiaca sintomatica Diltiazem o verapamil in pazienti con scompenso

cardiaco di classe NYHA III o IV

Possono aggravare lo scompenso cardiaco Calcio antagonisti in soggetti con stitichezza

cronica

Possono peggiorare la stitichezza Acido acetilsalicilico e warfarin senza uso

concomitante di antiulcera quali anti H2 (eccetto cimetidina a causa della interazione con il warfarin) o inibitori della pompa protonica

Alto rischio di ulcere gastrointestinali

Dipiridamolo come monoterapia nella prevenzione cardiovascolare secondaria

Nessuna prova di efficacia Acido acetilsalicilico in soggetti con storia

pregressa di ulcera peptica senza uso

concomitante di antiulcera (anti H2 o inibitori di pompa protonica)

Rischio di emorregie

Acido acetilsalicilico a dosi >150 mg/die per cardioprevenzione

Aumento rischio di emorragie; nessuna prevenzione di aumentata efficacia Acido acetilsalicilico in pazienti senza pregressi

eventi coronarici, cerebrali, sintomi vascolari periferici o eventi occlusivi

Non indicato

Warfarin come primo trattamento nelle trombosi venose profonde non complicate, per una durata maggiore di 6 mesi

Benefici non dimostrati

Warfarin come primo trattamento di embolie polmonari non complicate, per una durata di più di 12 mesi

Benefici non dimostrati

Acido acetilsalicilico, clopidogrel, dipiridamolo e warfarin in pazienti con malattie emorragiche concomitanti

Alto rischio emorragie

Sistema nervoso e farmaci psicotropi

Antidepressivi triciclici in soggetti con demenza Rischio peggioramento disturbi cognitivi Antidepressivi triciclici in soggetti con glaucoma Probabile peggioramento del glaucoma Antidepressivi triciclici in soggetti con difetti di

conduzione

Effetti proaritmici

Antidepressivi triciclici in soggetti con stitichezza Probabile peggioramento della stitichezza Antidepressivi triciclici con oppiacei e bloccanti

dei canali al calcio

Antidepressivi triciclici in pazienti con storia di iperplasia prostatica o storia clinica di ritenzione urinaria

Rischio di ritenzione urinaria

Benzodiazepine a lunga durata di azione (clordiazepossido, flurazepam, nitrazepam, clorazepato) e benzodiazepine con metaboliti con lunga durata di azione (diazepam) in uso a lungo termine e quindi > 1 mese

Rischio di sedazione prolungata, confusione, perdita dell’equilibrio e cadute

Neurolettici come ipnotici a lunga durata di azione con uso a lungo termine quindi > 1 mese

Rischio di confusione, ipotensione, effetti extrapiramidali e cadute

Neurolettici in pazienti con parkinsonismo uso a lungo termine > 1 mese

Probabile peggioramento dei sintomi extrapiramidali

Fenotiazine (clorpromazina, flufenazina, proclorperazina) in pazienti con epilessia

Possono abbassare la soglia delle crisi epilettiche Anticolinergici (triesilfenidile, biperidene,

metixene) per trattare gli effetti collaterali extrapiramidali dei neurolettici

Rischio di tossicità anticolinergica

Antidepressivi (SSRI) in pazienti con una storia di iponatriemia clinicamente significativa

Iponatriemia non iatrogena <130mmol/l nei 2 mesi precedenti

Antistaminici di prima generazione

(difenidramina, clorfeniramina, prometazina) uso prolungato > 1 settimana

Rischio di sedazione ed effetti collaterali anticolinergici

Sistema gastrointestinale Difenossilato, loperamide o codeina fosfato per il

trattamento di diarrea da causa sconosciuta

Rischio di diagnosi ritardata, possono peggiorare la stitichezza, possono causare sindrome del colon irritabile, ritardare il ricovero in gastroenteriti non riconosciute Difenossilato, loperamimde o codeina fosfato per

il trattamento di gravi gastroenteriti infettive quali diarrea con sangue, febbre alta o grave tossicità sistemica

Rischio di peggioramento o del protrarsi dell’infezione

Proclorperazina o metoclopramide in pazienti con Parkinson

Rischio di peggioramento del Parkinson Inibitori di pompa protonica per ulcera peptica a

pieno dosaggio terapeutico per un tempo > di 8 settimane

Indicata una riduzione di dose o una minore durata della terapia

Farmaci antispastici anticolinergici (scopolamina, propantelina) nella stitichezza cronica

Rischio di peggioramento della stitichezza Sistema respiratorio

Teofillina come monoterapia per BPCO Esistono alternative più sicure ed efficaci; si corre il rischio di effetti collaterali per il ristretto indice terapeutico

Corticosteroidi per via sistemica invece che per via inalatoria come terapia di mantenimento nella BPCO da moderata a grave

Esposizione non necessaria agli effetti collaterali dell’uso a lungo termine di corticosteroidi per via sistemica

Ipratropio in soluzione da nebulizzare in soggetti con glaucoma

Può peggiorare il glaucoma Sistema muscolo scheletrico

FANS in pazienti con storia pregressa di ulcera peptica o emorragie gastrointestinali, senza l’uso concomitante di antagonisti anti H2, inibitori di pompa protonica o misoprostolo

FANS in pazienti con ipertensione da moderata a grave

Rischio di peggioramento di ipertensione FANS in pazienti con scompenso cardiaco Rischio di peggioramenti dello scompenso

cardiaco FANS per il controllo dei sintomi nell’ artrosi

moderata utilizzati a lungo termine > 3 mesi

Preferibile l’uso di analgesici semplici ugualmente efficaci nell’analgesia

Warfarin e FANS in associazione Rischio emorragie gastrointestinali

FANS in insufficienza renale cronica Rischio deterioramento della funzione renale Corticosteroidi in monoterapia in pazienti con

artrite reumatoide o artrosi in uso a lungo termine > 3 mesi

Rischio di maggiori effetti avversi dovuti all’uso di corticosteroidi per via sistemica

FANS o colchicina per il trattamento cronico della gotta quando non c’è controindicazione all’uso di allopurinolo a lungo termine

Allopurinolo è il farmaco di elezione nel trattamento della gotta

Sistema urogenitale Farmaci antimuscarinici come ossibutinina,

trospio, solifenacina) nel trattamento di incontinenza urinaria in soggetti con demenza

Rischio di aumento di confusione e agitazione

Farmaci antimuscarinici in soggetti con glaucoma cronico

Peggiorano il glaucoma Farmaci antimuscarinici in soggetti con stitichezza

cronica

Peggiorano stitichezza Farmaci antimuscarinici in soggetti con iperplasia

prostatica

Rischio ritenzione urinaria Alfa bloccanti (alfuzosina, doxazosina,

tamsulosina, terazosina) in maschi con uno o più episodi giornalieri di incontinenza urinaria

Rischio di aumento della frequenza urinaria e peggioramento di incontinenza

Alfa bloccanti in paziento con catetere urinario in situ a lungo termine > 2 mesi

Farmaci non indicati Sistema endocrino

Glibenclamide o clorpropamide nel diabete mellito di tipo 2

Rischio di ipoglicemia prolungata Betabloccanti in pazienti con diabete mellito e

frequenti episodi di ipoglicemia > di 1 al mese

Rischio di mascherare i sintomi di ipoglicemia Estrogeni in donne con pregresso cancro al seno

o tromboembolismo venoso

Aumento rischio di recidiva Estrogeni senza progestinici in donne con utero

intatto

Rischio di cancro dell’endometrio Farmaci che possono causare cadute

Benzodiazepine Sedative, possono causare riduzione della

vigilanza e disturbi dell’equilibrio

Farmaci neurolettici Possono causare discinesia nei movimenti e Parkinson

Antistaminici di prima generazione

(difenidramina, clorfenidramina, idroxizina, prometazina)

Sedativi, possono causare disturbi sulla vigilanza

Farmaci vasodilatatori con persistente ipotensione posturale (ricorrente caduta > 20 mmHg della pressione sistolica)

Rischio di sincope e cadute

Uso di oppiacei a lungo termine in chi ha cadute ricorrenti

Rischio di sonnolenza, ipotensione posturale e vertigini

Oppiacei potenti come morfina e fentanile come prima terapia nel dolore da lieve a moderato in uso a lungo termine

Non indicati nella scala analgesica di OMS

Uso regolare di oppiacei per più di 2 settimane in soggetti con stitichezza cronica senza

concomitante uso di lassativi

Rischio di stitichezza grave

Oppiacei in soggetti con demenza, se non indicati per cure palliative o controllo del dolore da moderato a grave, uso a lungo termine

Rischio di peggioramento dei disturbi cognitivi

Associazione farmaci della stessa classe Ogni associazione di farmaci della stessa classe

come due oppiacei, FANS, SSRI, diuretici dell’ansa, ACE inibitori

Prima di considerare una nuova classe di farmaci, ottimizzare la terapia con un singolo farmaco

Nella tabella seguente, invece, sono riportati i Criteri START (Screening Tool to Alert doctors ro Right, i.e appropriate, indicated Treatments) contenente le terapie appropriate, quando non ci sono controindicazioni all’uso dei farmaci, in determinate condizioni cliniche, nei pazienti di età maggiore o uguale a 65 anni.

Tabella: Criteri START (Screening Tool to Alert doctors ro Right, i.e appropriate, indicated

Treatments). Queste terapie sono definite appropriate per pazienti di età pari o maggiore a 65 anni in determinate condizioni cliniche, quando non ci sono controindicazioni

Sistema cardiovascolare Warfarin nella fibrillazione atriale cronica

Acido Acetilsalicilico nella fibrillazione atriale cronica quando warfarin è controindicato Aspirina o Clopidogrel in pazienti con storia di malattia aterosclerotica, cerebrale o vascolare periferica

Terapia antipertensiva quando la pressione sistolica è > 160mmHg

Statine in pazienti con storia di malattia coronarica, cerebrale o vascolare periferica quando lo stato funzionale del paziente non è compromesso e l’aspettativa di vita è > 5 anni

ACE inibitori nell’insufficienza cardiaca cronica ACE inibitori dopo infarto

Beta bloccanti nell’angina cronica stabile

Sistema respiratorio

Beta2 agonisti o anticolinergici inalatori per asma da lieve a moderata o BPCO

Corticosteroidi per via inalatoria per asma da lieve a moderata o BPCO quando FEV1 (volume respiratorio massimo nel primo sec) < 50%

Ossigenoterapia nell’insufficienza respiratoria cronica di tipo 1 (pO2< 8kPa e pCO2< 6,5kPa) o

nell’insufficienza respiratoria di tipo 2 (pO2< 8kPa e pCO2> 6,5kPa)92

Sistema nervoso centrale

L-Dopa nel mordo di Parkinson idiopatico con danno funzionale e disabilità Antidepressivi in caso di sintomi depressivi moderati-gravi da almeno 3 mesi

Sistema gastrointestinale

Inibitori della pompa protonica con malattia da reflusso gastroesofageo grave o stenosi peptica Fibre per diverticolite cronica con stitichezza

Sistema muscolo-scheletrico

92 Insufficienza respiratoria di tipo 1: è detta così l'ipossiemia senza ipercapnia (aumento della concentrazione nel

sangue di anidride carbonica).

Antireumatici che modificano il decorso della malattia nell’artrite reumatoide attiva moderata grave da più di 12 settimane

Bifosfonati in pazienti in terapia continuativa con corticosteroidi Supplementi di calcio e vitamina D in pazienti con osteoporosi

Sistema endocrino

Metformina nel diabete di tipo 2con o senza sindrome metabolica, in assenza di danno renale ACE inibitori o sartani nel diabete con nefropaztia

Terapia antiaggregante piastrinica nel diabete emllito in pazienti con fattori di rischio cardiovascolare maggiori quali: ipertensione, ipercolesterolemia, fumo

Statine nel diabete mellito in pazienti con fattori di rischio cardiovascolare maggiori