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culturale del Salernitano

geli nel 1079 e rifa tto nella prim a metà del 700 dal­ l’Arcivescovo Poerio — con suo atrio ad archi rialzati su ca pite lli co rinzi e su c o lo nn e di antichi m onum en­ ti, ha rivelato la sua o rig in a ria a rch ite ttu ra attraverso i recenti restauri; il C astello N orm anno domina, dal­ l’alto della collina, con i suoi ruderi gloriosi, la Città che gli si stende ai piedi, degradando dolcem ente al mare; il Teatro — nato d a ll’am ore di Matteo Luciani, Sindaco, e d a ll’arte d e ll’a rch ite tto D ’Amora, nel 1870- 80, in sontuose form e neo-classiche — serba e custo­ disce il sipario del M orelli, gli affreschi del D’Ago­ stino e il « Pergolesi m o re n te » di G. B. Amendola, m entre n e ll’annesso Casino Sociale i d ip inti del Dal-

Positano

bono, dello S ciuto e di altri insigni Maestri testim o­ niano della fe c o n d ità e della coscienza artistica di u n ’epoca e di un pop olo non ancora adeguatam ente com presi.

Al di là dei m onti che cin g o n o la C ittà capoluogo, in una vallata fresca di om bre e,de nsa di aromi, Cava dei T irreni, méta di tu ris ti e di ville gg ian ti, ricca di ville e di m ondanità, è l’oasi del verde n e ll’azzurra d i­ stesa del mare, che bagna la p ro vin cia in tutta la sua estensione. In alto, sig n o re g g ia la Badia Benedettina, fondata da S. A lfredo nel 1011, la cui Chiesa fu ri­ fatta nel 1757, onusta di insig ni m onum enti e di pre­ gevoli affreschi.

Al orien te di Salerno, attraverso le ubertose zone della « p ia n a » di B a ttip ag lia e di Eboli, Paestum, nello splendore unico dei suoi tem pli dorici, ripropone m ito e storia: d a ll’avventura di Giasone e degli A rgo­ nauti alle insidie di Scilla e C ariddi, dalla delicata fa­ vola della Sirena Leucosia ai reperti ed alle testim o­ nianze che accom pagnano il destino d e ll’uomo dal­ l’età p aleo litica fin o a ll’età del ferro.

C ontem plando la maestà di N ettuno o di Cerere, se­ guendo con lo sguardo rapito il colonnato della Basi­ lica, lungo l’im pianto u rb a n istico che mena al Foro e a ll’A n fiteatro, qui davvero ci si sente alle sorgenti della vita, co in v o lti in q u e ll’epopea irripe tibile che — lungo l'a rco dei secoli — portò il prim o uomo nudo ed in lotta co n tin u a per la sopravvivenza alla raffina­ tezza della civiltà ellenica.

Il p a trim o n io s to rico e a rc h e o lo g ic o di Paestum — in parte c u sto d ito nel Museo — rappresenta la tra c­ cia più notevole e la rivelazione più alta d e ll’avven­ tura umana. Recenti ritro vam en ti im pongono ai m ondo della c u ltu ra una ricerca più attenta e razio­ nale di quella stancam ente portata avanti solo dagli albori di questo secolo.

La restituzione alla luce d e ll’area del Santuario, del Sacello sotterraneo, della to m b a lucana dal tetto a d op pio spiovente, delle « insulae » che si aprono sulla via di Porta M arina, della tom ba del T uffatore confer­ ma, con m igliaia di altri ritro vam en ti, la « fe rtilità » di questo suolo a rc h e o lo g ic o e le ampie prospettive delle fu tu re ricerche.

Paestum intro du ce, anche geograficam ente, un d i­ scorso tu ris tic o nuovo, legato al decollo della Costa del C ilento, che — lungo l'arco sinuoso di leggiadre m arine e n e ll’incanto di paesi a ffacciati su un mare

Spiaggia di Palinuro

azzurrissim o o a pp ollaia ti su co lline verdeggianti di ulivi — si snoda da A g rop oli a Santa Maria, San M arco di Castellabate, Punta Licosa, Agnone, Accia- roli, Pioppi, M arina di Ascea, Pisciotta, Palinuro. Ma­ rina di Cam erota, Villam m are, Scario, S a p r i... Un itin e ra rio di grande suggestione, che sposa alla poesia ai una natura intatta e senza tem po l’incanto di fa­ vole o m e rich e e di epopee risorgim entali.

Terra avara e nobilissim a, il C ilento ha conosciuto m om enti di alta civiltà e di raffinato splendore dei quali conserva testim onianze e vestigia.

In un ridente e m ic ic lo di c o lli e di monti, che anti­ cipano le anse in e rp ica n tisi verso Pisciotta, è situata Velia, la c ittà nata in to rn o al 530 a.C. d a ll’aspirazione dei Focei alla libertà. Questo centro archeologico della M agna Grecia, che vide rifulgere il genio di Par­ menide, è stato o gg etto di scavi sistem atici solo nel­ l’u ltim o decennio, sotto la direzione qualificata e ap­ passionata di M ario Napoli. L ’A cropoli, il Quartiere S ettentrionale, il Q uartiere M eridionale, la Porta Ma­ rina Sud, l’A gorà e Porta Rosa rappresentano un pa­ trim o n io d ’arte, di sto ria e di c u ltu ra destinato ad ac­ crescersi col prosieguo della ricerca in atto.

La p ro d ig io s a p ro vin cia di Salerno non esaurisce nei rap id i accenni di questa carrellata le sue risorse e le sue su gg estio ni. Nella tira n n ia dello spazio di un a rtic o lo , è p ossibile solo qualche lacunoso riferi­ m ento sul filo dei ric o rd i e d e ll’amore. Il discorso sul S a le rn ita n o è appena c o m in c ia to dalle colonne di Ci­

viltà della Campania, e non potrà trascurare i paesi

d e ll'in te rn o , su gg estivi e o nu sti di gloria al pari di q ue lli co s tie ri: da Padula, con lo splendore della sua

Certosa ove — a cura d e ll’A ssessorato regionale e del- l’E.P.T. — fervono i lavori di restauro di am bienti de­ stinati a rappresentanza e a co nvegni di altissim o li­ vello internazionale, a M ontesano; d a ll’opim o e fe­ condo Vallo di Diano, che si offre allo sguardo come un tappeto screziato di in fin ite g radazioni di verde e trap un to dal disegno di fresche casette rurali e di m oderni opifizi, ai tesori inattesi del m ondo sotterra­ neo, che c o stitu isco n o con le G rotte di Pertosa e di Castelcivita il com olesso so e le o lo a ic o oiù im oortante d ’Italia; dalle cim e maestose e glabre degli Alburni, ai boschi lievitanti, p ro fum i della racco lta Acerno . . .

Un susseguirsi di m eraviglie e di incanti in una g lo ­ riosa esaltazione del creato; un sovrapporsi di epo­ che e di civiltà nel ru tila n te volgere dei secoli e degli eventi; u n ’arm onica fusione di bellezze naturali e di tradizioni storiche. Onde, non senza m otivo è stato scritto che «se il tu rism o ita lia no è per la m aggior parte turism o m eridionale, il tu ris m o m eridionale è prevalentemente salernitano e cam pano ».

M ario P arriili ® A voi d’oiseau entre Amalfi et Sapri, le long d’un itinéraire sans interruption marqué par des lieux ravissants — Ravello, Positano, Salerno, Paestum, Velia, Acciaroli, Pali­

nuro — une esquisse sur la vocation touristique et culturelle de la terre salernitaine.

® A fantastic « flig h t» from Amalfi to Sapri, along thè unin- terrupted enchanted line pointed by Ravello, Positano, Saler­ no, Paestum, Velia, Acciaroli, Palinuro, gives evidence of cul­ tural end touristic calling on salernitan soil.

® Die touristische und kulturelle Neigung des Salernitani- schen Landes durch einen Rundblick von Amalfi bis Sapri, unter den ununterbrochenen Zauber von Ravello, Positano, Salerno, Paestum, Velia. Acciaroli, Palinuro.

Poesia di Casertantica