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Dalt Vila (Ibiza), il Museu Arqueològic de Eibissa y Formentera

CAPITOLO II: Casi campione

II.6 Dalt Vila (Ibiza), il Museu Arqueològic de Eibissa y Formentera

Nel 1903 la neonata Societat Arqueològica Ebusitana riunì un’importante collezione di antichità recuperate nel corso degli scavi diretti da Artur Perèz-Cabrero i Tur sull’isola di Ibiza e in particolare presso la necropoli della collina dei Molins, e negli anni successivi la mancanza di fondi comportò un arresto dell’attività archeologica. Le collezioni furono poste sotto la tutela dello Stato e il 27 settembre 1907 fu istituito nel comune di Dalt Vila un museo insieme alla Junta del Patronat de la Fundaciò Protectora del Museu Arqueològic de Eivissa, che fra le varie funzioni si occupò di redigere un catalogo delle antichità rinvenute fino a quel momento.

La Junta scelse come sede museale il convento dei frati domenicani costruito sull’isola nel XVI secolo, la Capilla del Salvador e la sala dell’antica Università. La Capilla del Salvador fu costruita intorno al 1364 per la confraternita dei marinai e costituisce la parte occidentale del museo. Essa ha una pianta rettangolare ed è dotata di una tripla volta a crociera, mentre sopra l’ingresso è presente un rosone con decorazione ogivale sotto il quale è ancora possibile osservare gli stipiti di conci e i resti di un arco53.

Nel 1702 la confraternita di San Salvador si unì a quella di San Telmo, ma vista la mancanza di fondi per ampliare l’edificio, esso fu venduto all’Università, che nel 1726 divenne di proprietà municipale fino al 1838.

L’Università, antica sede del governo dell’isola accessibile attraverso la piazza della Cattedrale, è un edificio a pianta rettangolare dalla copertura piana e sulla facciata orientale presenta decorazioni in stile gotico catalano.

L’arco a tutto sesto che caratterizzava la facciata occidentale del palazzo fu murato e sostituito nel 1503 da una nuova apertura sul lato nord che a sua volta viene chiusa negli anni Settanta del XX secolo.

Nel 1992 sono stati eseguiti alcuni scavi archeologici all’interno dell’edificio che hanno avuto come risultato la scoperta di strutture altomedioevali in seguito musealizzate sul posto ed una sequenza stratigrafica che parte dall’età punica54. In direzione est rispetto all’edificio universitario doveva sorgere la vecchia Capilla de los Joans la cui esistenza è documentata nelle fonti letterarie di XV e XVI secolo. Essa fu utilizzata nel 1907 come ufficio amministrativo del neonato museo e nulla

53 Cfr. Costa, Jiménez, 2017, p. 626. 54 Cfr. Costa Jiménez, 2017, p. 628

rimase della struttura originaria mentre nel 1967 fu creato un corridoio per collegarla al Baluarte de Santa Tecla, facente parte della cinta muraria cittadina e costruito nel 1554 dall’ingegnere italiano Giovanni Battista Calvi.

Dalla fondazione al 1967 le collezioni del Museu Arqueològic de Eivissa i Formentera furono allestite unicamente nell’Università e nella Capilla del Salvador Dal 1966 al 1969 sono stati effettuati i lavori per suddividere il museo in due parti principali per creare uno spazio adeguato alla crescente portata delle collezioni, per istituire i servizi fondamentali per il pubblico, la biblioteca e gli uffici amministrativi Fra il 1978 e il 1979 viene creato uno spazio per le esposizioni permanenti, con le pareti esterne in pietra lasciate a vista e l’installazione negli interni parzialmente ristrutturati di nuove vetrine55 che contenessero gli oggetti, musealizzati secondo un approccio storico.

Nel 1983 si sono verificati problemi dovuti ad infiltrazioni di acqua nel Baluarte de Santa Tecla che hanno comportato dei lavori di impermeabilizzazione e alcune vetrine sono state sostituite da teche con telai in acciaio inossidabile. Nel 1990 gli interventi funzionali alla creazione dei servizi igienici sotto la casamatta occidentale del baluardo hanno comportato una chiusura del museo per cinque anni, durante i quali sono state apportate delle modifiche anche alla pavimentazione, alle vetrine e al sistema di illuminazione.

Il museo è stato riaperto al pubblico il 17 gennaio 1995 con un allestimento nuovo, con una mostra permanente e varie sezioni che illustrano la storia di Ibiza a partire dall’età protostorica alla conquista catalana del 1235 suddivise secondo un criterio cronologico e tematico.

Tuttavia, il problema delle infiltrazioni di acqua e umidità è stato risolto definitivamente soltanto nel biennio 2010/2012 con un progetto di Fernando Cobos che consiste nel sollevare il ponte della piattaforma del Baluarte e installare un sistema di drenaggio con un tetto ventilato56.

Le collezioni seguono un percorso di natura tipologica e tematica, che accompagna i passi dei visitatori e la presenza di teche con illuminazione interna permette un forte gioco di contrasti rispetto ai locali, illuminati dalla luce naturale tranne che nella sala della statuaria di grandi dimensioni, dove un sistema di faretti viene proiettato direttamente sugli oggetti.

55 Cfr Costa, Jiménez, 2017, p. 631 56 Cfr. Costa, Jiménez, 2017, p. 632

L'allestimento del vasellame, illuminato all'interno di una serie di teche in vetro, cattura l'attenzione dei visitatori, che percorrendo la sala buia hanno la possibilità di osservare minuziosamente ogni dettaglio.

Il Museu Arqueològic de Eivissa i Formentera rappresenta così un punto di riferimento fondamentale per la storia delle due isole, accomunate dalla presenza di civiltà diverse che hanno contribuito al loro sviluppo economico e culturale.

Dalt Vila (Ibiza), la sede del museo. Fonte: http://trips.ibizarunawawy.com

Dalt Vila (Ibiza), l’allestimento museale. Fonte: http://www.ibiza.travel.com

Museu Arqueològic de Eivissa i Formentera: la statuaria. Fonte: http://www.eeif.es