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Dato un gioco G = (N, v) si definisce nucleo di un gioco

Verso un modello matematico

Definizione 2: Dato un gioco G = (N, v) si definisce nucleo di un gioco

CONFERENZE E SEMINARI 2018-2019 11 Definizione 2: Dato un gioco G = (N, v) si definisce nucleo di un gioco

cooperativo a utilità trasferibile l’insieme dei vettori x = (x>, x?, … , xA) ∈ ℝC (dove xD rappresenta la vincita del giocatore 𝑖𝑖) tali che:

• ∑G∈H𝑥𝑥G= 𝑣𝑣(𝑁𝑁) • ∀𝑆𝑆 ⊆ 𝑁𝑁, ∑ 𝑥𝑥G∈M G≥ 𝑣𝑣(𝑆𝑆)

Osserviamo che la prima relazione garantisce che sia stata suddivisa tra i giocatori l’intera vincita, la seconda garantisce che la somma delle vincite dei giocatori di ogni coalizione sia maggiore o uguale a quella che otterrebbe la coalizione da sola indipendentemente dalle scelte degli altri giocatori. Inoltre, la relazione sulle coalizioni ha come caso particolare quello delle coalizioni con un solo elemento, e dunque risulta che ∀𝑖𝑖 = 1, … , 𝑛𝑛, 𝑥𝑥G≥ 𝑣𝑣(𝑖𝑖) cioè ogni giocatore riceve una vincita maggiore o uguale a quanto potrebbe ottenere da solo. Dunque ogni elemento del nucleo è una ripartizione della vincita che garantisce la stabilità, dato che nessuna colazione può ottenere maggiori vantaggi escludendo gli altri giocatori.

Per esempio, il nucleo del gioco dei musicisti è proprio l’insieme dei vettori (x(A), x(B), x(C)) che soddisfano le relazioni 1), 2) e 3) formulate dagli studenti e riportate nel paragrafo precedente.

Osserviamo che, in generale, il nucleo può essere vuoto, può avere un solo elemento o più elementi, a seconda della funzione caratteristica del gioco. Per completezza, ricordo che altri approcci, basati su scelte diverse, portano a soluzioni diverse. Per approfondire si rimanda a Patrone (2006) e ad altri trattati specialistici.

CONCLUSIONE

La teoria dei giochi è una parte della matematica particolarmente ricca di problemi che offrono la possibilità di costruire attività didattiche per promuovere processi decisionali, argomentazioni a sostegno delle scelte e assunzione di diversi punti di vista. Nel laboratorio qui presentato gli studenti si sono trovati in una situazione in cui hanno dovuto effettuare delle scelte. Al fine di sostenere la propria posizione, gli studenti hanno esplicitato e discusso i criteri alla base delle loro decisioni e hanno prodotto argomentazioni e contro- argomentazioni su diversi livelli: nelle discussioni sui criteri stessi e a sostegno dell’adeguatezza degli strumenti matematici utilizzati per soddisfare i criteri.

L’intensa attività argomentativa è certamente effetto, oltre che del particolare problema matematico, dell’interazione tra studenti che ha promosso il confronto tra punti di vista, quello degli studenti stessi e quello dei musicisti. Importante è stato il fatto che la matematica necessaria per la trattazione di questo problema sia piuttosto elementare. Si potrebbe obiettare che questo sia un punto debole del laboratorio qui presentato, tuttavia occorre fare una precisazione. Da un lato possiamo forse dire che i concetti e le procedure si definisce nucleo di un gioco cooperativo a utilità trasferibile l’insieme dei vettori

CONFERENZE E SEMINARI 2018-2019 11 Definizione 2: Dato un gioco G = (N, v) si definisce nucleo di un gioco

cooperativo a utilità trasferibile l’insieme dei vettori x = (x>, x?, … , xA) ∈ ℝC (dove xD rappresenta la vincita del giocatore 𝑖𝑖) tali che:

• ∑G∈H𝑥𝑥G= 𝑣𝑣(𝑁𝑁) • ∀𝑆𝑆 ⊆ 𝑁𝑁, ∑ 𝑥𝑥G∈M G≥ 𝑣𝑣(𝑆𝑆)

Osserviamo che la prima relazione garantisce che sia stata suddivisa tra i giocatori l’intera vincita, la seconda garantisce che la somma delle vincite dei giocatori di ogni coalizione sia maggiore o uguale a quella che otterrebbe la coalizione da sola indipendentemente dalle scelte degli altri giocatori. Inoltre, la relazione sulle coalizioni ha come caso particolare quello delle coalizioni con un solo elemento, e dunque risulta che ∀𝑖𝑖 = 1, … , 𝑛𝑛, 𝑥𝑥G≥ 𝑣𝑣(𝑖𝑖) cioè ogni giocatore riceve una vincita maggiore o uguale a quanto potrebbe ottenere da solo. Dunque ogni elemento del nucleo è una ripartizione della vincita che garantisce la stabilità, dato che nessuna colazione può ottenere maggiori vantaggi escludendo gli altri giocatori.

Per esempio, il nucleo del gioco dei musicisti è proprio l’insieme dei vettori (x(A), x(B), x(C)) che soddisfano le relazioni 1), 2) e 3) formulate dagli studenti e riportate nel paragrafo precedente.

Osserviamo che, in generale, il nucleo può essere vuoto, può avere un solo elemento o più elementi, a seconda della funzione caratteristica del gioco. Per completezza, ricordo che altri approcci, basati su scelte diverse, portano a soluzioni diverse. Per approfondire si rimanda a Patrone (2006) e ad altri trattati specialistici.

CONCLUSIONE

La teoria dei giochi è una parte della matematica particolarmente ricca di problemi che offrono la possibilità di costruire attività didattiche per promuovere processi decisionali, argomentazioni a sostegno delle scelte e assunzione di diversi punti di vista. Nel laboratorio qui presentato gli studenti si sono trovati in una situazione in cui hanno dovuto effettuare delle scelte. Al fine di sostenere la propria posizione, gli studenti hanno esplicitato e discusso i criteri alla base delle loro decisioni e hanno prodotto argomentazioni e contro- argomentazioni su diversi livelli: nelle discussioni sui criteri stessi e a sostegno dell’adeguatezza degli strumenti matematici utilizzati per soddisfare i criteri.

L’intensa attività argomentativa è certamente effetto, oltre che del particolare problema matematico, dell’interazione tra studenti che ha promosso il confronto tra punti di vista, quello degli studenti stessi e quello dei musicisti. Importante è stato il fatto che la matematica necessaria per la trattazione di questo problema sia piuttosto elementare. Si potrebbe obiettare che questo sia un punto debole del laboratorio qui presentato, tuttavia occorre fare una precisazione. Da un lato possiamo forse dire che i concetti e le procedure (dove xi rappresenta la vincita del giocatore i) tali che:

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cooperativo a utilità trasferibile l’insieme dei vettori x = (x>, x?, … , xA) ∈ ℝC

(dove xD rappresenta la vincita del giocatore 𝑖𝑖) tali che:

• ∑G∈H𝑥𝑥G= 𝑣𝑣(𝑁𝑁)

∀𝑆𝑆 ⊆ 𝑁𝑁, ∑ 𝑥𝑥G∈M G≥ 𝑣𝑣(𝑆𝑆)

Osserviamo che la prima relazione garantisce che sia stata suddivisa tra i giocatori l’intera vincita, la seconda garantisce che la somma delle vincite dei giocatori di ogni coalizione sia maggiore o uguale a quella che otterrebbe la coalizione da sola indipendentemente dalle scelte degli altri giocatori. Inoltre, la relazione sulle coalizioni ha come caso particolare quello delle coalizioni con

un solo elemento, e dunque risulta che ∀𝑖𝑖 = 1, … , 𝑛𝑛, 𝑥𝑥G≥ 𝑣𝑣(𝑖𝑖) cioè ogni

giocatore riceve una vincita maggiore o uguale a quanto potrebbe ottenere da solo. Dunque ogni elemento del nucleo è una ripartizione della vincita che garantisce la stabilità, dato che nessuna colazione può ottenere maggiori vantaggi escludendo gli altri giocatori.

Per esempio, il nucleo del gioco dei musicisti è proprio l’insieme dei vettori (x(A), x(B), x(C)) che soddisfano le relazioni 1), 2) e 3) formulate dagli studenti e riportate nel paragrafo precedente.

Osserviamo che, in generale, il nucleo può essere vuoto, può avere un solo elemento o più elementi, a seconda della funzione caratteristica del gioco. Per completezza, ricordo che altri approcci, basati su scelte diverse, portano a soluzioni diverse. Per approfondire si rimanda a Patrone (2006) e ad altri trattati specialistici.

CONCLUSIONE

La teoria dei giochi è una parte della matematica particolarmente ricca di problemi che offrono la possibilità di costruire attività didattiche per promuovere processi decisionali, argomentazioni a sostegno delle scelte e assunzione di diversi punti di vista. Nel laboratorio qui presentato gli studenti si sono trovati in una situazione in cui hanno dovuto effettuare delle scelte. Al fine di sostenere la propria posizione, gli studenti hanno esplicitato e discusso i criteri alla base delle loro decisioni e hanno prodotto argomentazioni e contro- argomentazioni su diversi livelli: nelle discussioni sui criteri stessi e a sostegno dell’adeguatezza degli strumenti matematici utilizzati per soddisfare i criteri.

L’intensa attività argomentativa è certamente effetto, oltre che del particolare problema matematico, dell’interazione tra studenti che ha promosso il confronto tra punti di vista, quello degli studenti stessi e quello dei musicisti. Importante è stato il fatto che la matematica necessaria per la trattazione di questo problema sia piuttosto elementare. Si potrebbe obiettare che questo sia un punto debole del laboratorio qui presentato, tuttavia occorre fare una precisazione. Da un lato possiamo forse dire che i concetti e le procedure

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S. Antonini, Scegliere, argomentare, comprendere

Osserviamo che la prima relazione garantisce che sia stata suddivisa tra i giocatori l’intera vincita, la seconda garantisce che la somma delle vincite dei giocatori di ogni coalizione sia maggiore o uguale a quella che otterrebbe la coalizione da sola indipendentemente dalle scelte degli altri giocatori. Inoltre, la relazione sulle coalizioni ha come caso particolare quello delle coalizioni con un solo elemento, e dunque risulta che

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Definizione 2: Dato un gioco G = (N, v) si definisce nucleo di un gioco

cooperativo a utilità trasferibile l’insieme dei vettori x = (x>, x?, … , xA) ∈ ℝC

(dove xD rappresenta la vincita del giocatore 𝑖𝑖) tali che:

G∈H𝑥𝑥G= 𝑣𝑣(𝑁𝑁)

∀𝑆𝑆 ⊆ 𝑁𝑁, ∑ 𝑥𝑥G∈M G≥ 𝑣𝑣(𝑆𝑆)

Osserviamo che la prima relazione garantisce che sia stata suddivisa tra i giocatori l’intera vincita, la seconda garantisce che la somma delle vincite dei giocatori di ogni coalizione sia maggiore o uguale a quella che otterrebbe la coalizione da sola indipendentemente dalle scelte degli altri giocatori. Inoltre, la relazione sulle coalizioni ha come caso particolare quello delle coalizioni con

un solo elemento, e dunque risulta che ∀𝑖𝑖 = 1, … , 𝑛𝑛, 𝑥𝑥G≥ 𝑣𝑣(𝑖𝑖) cioè ogni

giocatore riceve una vincita maggiore o uguale a quanto potrebbe ottenere da solo. Dunque ogni elemento del nucleo è una ripartizione della vincita che garantisce la stabilità, dato che nessuna colazione può ottenere maggiori vantaggi escludendo gli altri giocatori.

Per esempio, il nucleo del gioco dei musicisti è proprio l’insieme dei vettori (x(A), x(B), x(C)) che soddisfano le relazioni 1), 2) e 3) formulate dagli studenti e riportate nel paragrafo precedente.

Osserviamo che, in generale, il nucleo può essere vuoto, può avere un solo elemento o più elementi, a seconda della funzione caratteristica del gioco. Per completezza, ricordo che altri approcci, basati su scelte diverse, portano a soluzioni diverse. Per approfondire si rimanda a Patrone (2006) e ad altri trattati specialistici.

CONCLUSIONE

La teoria dei giochi è una parte della matematica particolarmente ricca di problemi che offrono la possibilità di costruire attività didattiche per promuovere processi decisionali, argomentazioni a sostegno delle scelte e assunzione di diversi punti di vista. Nel laboratorio qui presentato gli studenti si sono trovati in una situazione in cui hanno dovuto effettuare delle scelte. Al fine di sostenere la propria posizione, gli studenti hanno esplicitato e discusso i criteri alla base delle loro decisioni e hanno prodotto argomentazioni e contro- argomentazioni su diversi livelli: nelle discussioni sui criteri stessi e a sostegno dell’adeguatezza degli strumenti matematici utilizzati per soddisfare i criteri.

L’intensa attività argomentativa è certamente effetto, oltre che del particolare problema matematico, dell’interazione tra studenti che ha promosso il confronto tra punti di vista, quello degli studenti stessi e quello dei musicisti. Importante è stato il fatto che la matematica necessaria per la trattazione di questo problema sia piuttosto elementare. Si potrebbe obiettare che questo sia un punto debole del laboratorio qui presentato, tuttavia occorre fare una precisazione. Da un lato possiamo forse dire che i concetti e le procedure

cioè ogni giocatore riceve una vincita maggiore o uguale a quanto potrebbe ottenere da solo. Dunque ogni elemento del nucleo è una ripartizione della vincita che garantisce la stabilità, dato che nessuna colazione può ottenere maggiori van- taggi escludendo gli altri giocatori.

Per esempio, il nucleo del gioco dei musicisti è proprio l’insieme dei vettori (x(A), x(B), x(C)) che soddisfano le relazioni 1), 2) e 3) formulate dagli stu- denti e riportate nel paragrafo precedente.

Osserviamo che, in generale, il nucleo può essere vuoto, può avere un solo elemento o più elementi, a seconda della funzione caratteristica del gioco. Per completezza, ricordo che altri approcci, basati su scelte diverse, portano a so- luzioni diverse. Per approfondire si rimanda a Patrone (2006) e ad altri trattati specialistici.

Conclusione

La teoria dei giochi è una parte della matematica particolarmente ricca di problemi che offrono la possibilità di costruire attività didattiche per promuo- vere processi decisionali, argomentazioni a sostegno delle scelte e assunzione di diversi punti di vista. Nel laboratorio qui presentato gli studenti si sono trovati in una situazione in cui hanno dovuto effettuare delle scelte. Al fine di sostenere la propria posizione, gli studenti hanno esplicitato e discusso i criteri alla base delle loro decisioni e hanno prodotto argomentazioni e contro- argomentazioni su diversi livelli: nelle discussioni sui criteri stessi e a sostegno dell’adeguatezza degli strumenti matematici utilizzati per soddisfare i criteri.

L’intensa attività argomentativa è certamente effetto, oltre che del parti- colare problema matematico, dell’interazione tra studenti che ha promosso il confronto tra punti di vista, quello degli studenti stessi e quello dei musicisti.

Importante è stato il fatto che la matematica necessaria per la trattazione di questo problema sia piuttosto elementare. Si potrebbe obiettare che questo sia un punto debole del laboratorio qui presentato, tuttavia occorre fare una precisazione. Da un lato possiamo forse dire che i concetti e le procedure ma- tematiche coinvolti nel laboratorio siano elementari, soprattutto nella scuola secondaria di II grado, ma non è così se pensiamo ai processi coinvolti nel

Conferenze e Seminari 2018-2019

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trattamento del problema. Attivare processi decisionali consapevoli, argomen- tare le proprie scelte, comprendere i punti di vista e le argomentazioni altrui, considerare che non c’è soluzione se non vengono esplicitati criteri per defini- re cosa sia una soluzione, costruire un modello matematico e valutarlo, sono processi di pensiero matematico culturalmente e cognitivamente significativi, accessibili agli studenti ma tutt’altro che elementari.

Riferimenti bibliografici

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Sunto. In questo contributo si presentano i primi risultati di un progetto di ri- cerca volto a studiare lo sviluppo a lungo termine delle competenze argomentative in matematica. Il lavoro si avvale di due lenti teoriche opportunamente combina- te: le funzioni della spiegazione e le dimensioni della razionalità.

Introduzione

Questo contributo si situa all’interno del progetto “Linguaggio e argo- mentazione”, volto alla pianificazione, sperimentazione e analisi di percorsi ad ampio respiro intorno al “nodo” dell’argomentazione in campo matematico. I percorsi sono rivolti a studenti di tutti i livelli scolari (dalla scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado, in una prospettiva di continuità verticale) e sono finalizzati allo sviluppo di competenze argomentative e, negli ordini di scuola superiori, a promuovere un ingresso significativo nella “cultura dei teoremi” (Boero, 2007). Il progetto, nato nel contesto del Piano Nazionale Lauree Scientifiche, è attivo dal 2007 e ha avuto fino ad oggi risvolti sul piano dello sviluppo professionale degli insegnanti coinvolti e sul piano della ricerca, in termini di sviluppo di strumenti teorici per il design di attività e l’analisi