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Definizione dei concetti di interculturalità ed educazione interculturale

di Anja Zorman, Nives Zudič Antonič

1.1 Definizione dei concetti di interculturalità ed educazione interculturale

Prima di iniziare con la nostra analisi sul concetto di “educazione intercul-turale” è di fondamentale importanza, pertanto, fornire la definizione di inter-cultura, ma soprattutto cercare di specificare le differenze tra interculturalità e

multiculturalità in quanto spesso accade che i due termini (“multiculturale” e “interculturale”) vengano utilizzati in modo intercambiabile, come se fossero sinonimi. In realtà i due termini hanno due significati ben distinti. È bene sof-fermarsi su questa differenziazione sin dall’inizio in quanto ad essa si collegano, anche, due diversi modi di intendere le possibilità di intervento in campo sociale ed educativo. In base alla distinzione di ordine concettuale e terminologico proposta dal Consiglio d’Europa nel testo programmatico del 1989, (Conseil de l’Europe, L’education Interculturelle. Concept, context et programme, Strasbourg 1989), il termine “multiculturale” fa riferimento alla compresenza di più culture all’interno di una stessa area geografica o in un contesto sociale: in tal senso possiamo dire che la nostra società sta velocemente caratterizzandosi in direzione multicultu-rale. Quando parliamo di società multiculturale tendiamo a far riferimento alla semplice coesistenza in uno stesso territorio di gruppi culturali diversi, senza che fra gli uni e gli altri si realizzino vere e proprie forme di interazione (Failli 2003; Camilleri 2002).

Con il termine “interculturale”, invece, si tende ad indicare una situazione in cui la compresenza delle culture non si risolve nel loro affiancamento, in una semplice compresenza di fatto, ma dà vita e richiede articolate e continuative forme di rapporto. In tal senso intercultura vuol dire relazione e quando si utilizza il termine “intercultura” si ha sullo sfondo l’idea di una costante inten-zione reciproca trasformativa. L’intercultura rimanda ad una dimensione in cui le prospettive sono in dialogo: un dialogo reciprocamente trasformativo, non, quindi, volto all’assimilazione, ma alla costruzione di un orizzonte terzo, di un livello ulteriore che consenta ai due livelli precedenti di mantenersi in relazione senza annullarsi. L’educazione interculturale deve pertanto fondare le sue basi sullo sviluppo di relazioni interattive tra rappresentanti di culture diverse (Failli 2003; Camilleri 2002).

Le differenze terminologiche tra multiculturale ed interculturale rinviano alla diversità dei contesti. Il termine “educazione multiculturale” è la traduzione di “multicultural education”, progetto educativo sviluppatosi negli Stati Uniti, nel Canada anglofono a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scor-so.1 Nel Québec e in Francia si parla invece di “éducation interculturelle”, in corrispondenza ad una diversa visione delle relazioni interetniche, basate più sull’interazione e sui valori comuni, che non sulle differenze. Talvolta, come si è visto, i termini vengono però interpretati come sinonimi, in quanto le pratiche 1 Negli Stati Uniti ed in Canada l’educazione multiculturale si è sviluppata nel momento in cui si ebbe un cambiamento generale nella concezione delle relazioni interetniche all’interno della società e all’affermazione del pluralismo come ideologia dominante (Banks 2001).

educative che si riferiscono alla multiculturalità e all’interculturalità spesso sono difficilmente distinguibili. Quest’ultima affermazione però non è accettata da molti studiosi (Balboni 1999; Camilleri 2002; Failli 2003) che ritengono invece, (come del resto proposto dal Conseil de l’Europe in: L’education Interculturelle. Concept, context et programme, Strasbourg 1989), che i due termini racchiudano nel loro significato delle differenze ben distinte. L’interculturalità focalizza dunque l’interazione e lo scambio, auspica la produzione di una cultura “di convergenza” tra le diverse componenti della società. Il termine “cultura di convergenza” fu coniato dagli studiosi del Québec, pionieri in materia. Proprio in Canada, ed in particolare nel Québec, la differenza tra interculturalità e multiculturalità è stata definita con chiarezza.

È però complesso distinguere tra pratiche educative interculturali e mul-ticulturali. Grinter (1985) sostiene che la loro combinazione è più efficace della loro divisione. Anche Leicester (1992) sostiene che la dicotomia è sbagliata, e che andrebbero piuttosto sottolineate le differenze nei paradigmi. Il multiculturali-smo è espressione di un’ideologia liberale che ricerca una mutua comprensione tra le culture ed il cambiamento di società attraverso l’educazione ma, secondo studiosi come quelli della Scuola Veneziana di glottodidattica, l’impianto liberale, accettabile in sé, rischia di trasformarsi in “darvinismo culturale”: per questo privilegiano l’educazione interculturale, che focalizza di più la critica dei para-digmi dominanti, per produrre nuove forme di cultura attraverso meccanismi di contaminazione, di contatto guidato, controllato, ma non ritenuto negativo (Zudič Antonič 2010).

L’educazione multiculturale e/o interculturale s’intreccia anche con l’edu-cazione anti-razzista, con la quale, inizialmente, si confonde. Negli Stati Uniti, l’antropologia dell’educazione, già dagli anni Quaranta, vuole combattere il razzismo presente nella scuola. Nella prima fase del revival etnico, i gruppi etni-ci ed i loro alleati affermano che il razzismo istituzionalizzato è la prima causa dei problemi delle minoranze nella società e nella scuola. Gli autori che hanno gettato le basi dell’educazione multiculturale, come Banks (1986), hanno insistito sul razzismo, profondamente radicato nelle società occidentali, e sugli strumenti e le tecniche pedagogiche per vincerlo.

L’educazione anti-razzista dovrebbe sempre combinarsi con l’educazione multiculturale o interculturale: il concentrarsi troppo sulle differenze culturali e sulle loro specificità rispetto alla cultura dominante (“mainstream culture”) può avere l’effetto di far dimenticare il razzismo istituzionale, la stratificazione di classe, le lotte di potere, che sono all’origine dell’oppressione delle minoranze nelle società occidentali.

L’anti-razzismo può anche rappresentare un discorso politico: la lotta contro il razzismo è parte della lotta contro il capitalismo, del quale il razzismo è un elemento strutturale (May 2001). La pedagogia anti-razzista parte dal ruolo che il razzismo svolge nella società: il razzismo non è soltanto un pregiudizio irrazionale, che l’educazione potrebbe sradicare; è un discorso ideologico che legittima un sistema di potere, la divisione di classe, il dominio di un gruppo sull’altro, una divisione del lavoro che perpetua la disuguaglianza.

Per l’educazione anti-razzista, è centrale mettere in luce il passaggio dalla differenza alla disuguaglianza, e la costruzione delle categorie utilizzate per questo passaggio. L’enfasi è posta sulle forme in cui le differenze sono usate per produrre la disuguaglianza (May 2001). Nell’approccio multiculturale, invece, s’insiste piuttosto sui pregiudizi provocati dall’ignoranza, dalla mancanza di informazione e di comunicazione, e sulla possibilità di risolverli con l’educazione.

Da quanto emerso dai vari studi, per rispondere alle sfide dell’educazione del futuro, sembra pertanto essere più efficace la combinazione che la loro sepa-razione: educazione anti-razzista, educazione multiculturale ed interculturale. Un’educazione che dovrebbe permeare tutte le aree disciplinari educative, non solo l’insegnamento della lingua.

2 La ricerca

Gli insegnanti coinvolti nella ricerca hanno compilato un questionario appositamente preparato, grazie al quale sono stati ottenuti dati riguardanti il modo in cui gli insegnanti comprendono l’espressione “educazione intercultura-le”, la loro percezione del grado di eterogeneità linguistica ed etnica della classe, le modalità con cui sono introdotte innovazioni nell’insegnamento con cui essi si adattano alle modifiche nel contesto sociale della formazione e delle attività scolastiche con allievi provenienti da altri contesti culturali e linguistici. Lo scopo fondamentale della ricerca era stabilire un collegamento tra spiegazione della consapevolezza interculturale e dell’educazione interculturale dei docenti e della loro attività nei confronti di gruppi linguisticamente, culturalmente ed etnicamente eterogenei.