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GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONAL

2.2. I DERIVATI NEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONAL

2.2.1. I derivati di negoziazione

Alla categoria in oggetto, oltre ai derivati stipulati con finalità di negoziazione (di trading o speculative), appartengono anche i derivati sottoscritti con intenti di arbitraggio, quelli stipulati con finalità di copertura ma che non rispettano i requisiti, che vedremo meglio in seguito, richiesti dallo IAS 39 per contabilizzare uno strumento come derivato di copertura e quelli per i quali l’azienda ha scelto di non applicare le regole dell’hedge accounting, la cui adozione è infatti volontaria.

Questi strumenti (parliamo di “derivati di negoziazione” includendo tutti gli strumenti derivati appena esposti) devono essere classificati come strumenti finanziari valutati al fair value, le cui variazioni sono imputate al reddito d’esercizio.

L’azienda procederà ad iscrivere in contabilità il derivato già al momento della negoziazione, anche in assenza di manifestazioni finanziarie, per un valore pari al fair

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Ibidem, p.109.

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A. Iannucci, IAS 39: Strumenti finanziari derivati, Guida alla contabilità e bilancio, Il Sole 24 ore, giugno 2007, n°11, p.58.

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value alla data di negoziazione, senza comprendere però i costi di transazione, imputati nel reddito d’esercizio.62

Di norma, il fair value corrisponde all’eventuale corrispettivo trasferito per concludere la transazione. Tuttavia vi sono dei particolari casi in cui ciò non avviene e diviene necessario stimare il fair value attraverso particolari tecniche di valutazione e rilevare la differenza tra lo stesso e il corrispettivo scambiato come un componente positivo o negativo del reddito d’esercizio (day one profit or loss). 63

Per spiegarli brevemente riprendiamo un concetto al quale abbiamo già fatto riferimento nel primo capitolo.

In presenza di derivati simmetrici negoziati a condizioni di mercato, il fair value risulta nullo e non si procede ad alcuna rilevazione contabile alla data di negoziazione. Tuttavia, dal giorno successivo, data la volatilità delle variabili di mercato, iniziano a prodursi delle variazioni positive o negative di fair value che danno luogo a componenti positivi o negativi di reddito.

Nel caso in cui un derivato simmetrico non venga sottoscritto a condizioni di mercato (e questo è quanto si verifica nel caso di derivati negoziati over the counter), il fair value dello strumento finanziario risulta essere diverso da zero. Per compensare la posizione di svantaggio in cui si trova uno dei due contraenti rispetto all’altro, viene chiesto il versamento di una somma di denaro (up-front), che rappresenterà il fair value del derivato alla data di negoziazione e verrà contabilizzata come attività finanziaria nel bilancio dell’azienda che lo paga e tra le passività finanziarie per l’azienda che lo incassa.

Similmente, nei contratti derivati di tipo asimmetrico, si assisterà alla rilevazione di un’attività finanziaria da parte dell’azienda che paga il premio e di una passività finanziaria da parte dell’azienda che lo incassa.

Inoltre, per i derivati negoziati over the counter, può succedere che gli intermediari comprendano nella determinazione dell’up-front delle commissioni implicite. In questo caso, dunque, il fair value da rilevare inizialmente non corrisponde al corrispettivo pagato o incassato. È quindi necessario ricorrere a particolari tecniche di valutazione che facciano uso di variabili desunte dal mercato per la determinazione del fair value.

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Marcon, op. cit., p.103.

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La differenza tra il prezzo della transazione e il fair value così determinato dovrebbe in tal modo rappresentare il valore della commissione implicita da imputare a conto economico.64

Alla fine del periodo amministrativo invece, come già anticipato, un derivato deve essere valutato al fair value con imputazione di ogni variazione maturata nel corso del periodo al reddito d’esercizio, attribuendo estrema rilevanza al principio di competenza. Questo criterio comporta sicuramente un’elevata volatilità del reddito d’esercizio ma risulta indispensabile al fine di riflettere la dinamicità delle variabili di mercato.

Nel caso di attività finanziaria derivata:

 una variazione positiva di fair value darà luogo all’aumento del valore delle attività in stato patrimoniale e all’iscrizione di proventi finanziari a conto economico;

 una variazione negativa di fair value darà luogo ad una diminuzione delle attività di stato patrimoniale e alla rilevazione di oneri finanziari in conto economico.

Nel caso di passività finanziaria, al contrario:

 una variazione positiva del fair value darà luogo a un decremento della passività in stato patrimoniale e alla rilevazione di proventi finanziari in conto economico;

 una variazione negativa del fair value darà luogo a un aumento delle passività in stato patrimoniale e a oneri finanziari in conto economico65.

È necessario sottolineare inoltre che, in deroga al divieto generale imposto dallo IAS 39 in merito alla riclassificazione dei derivati di negoziazione e degli strumenti finanziari per i quali si sia optato per la fair value option, è possibile, sulla base del medesimo principio, iscrivere nella categoria FVTPL un derivato in precedenza classificato come derivato di copertura che abbia perso tale qualifica (ad esempio a seguito del test di efficacia) e considerare come di copertura un derivato inizialmente iscritto nella categoria FVTPL.66

Per quanto riguarda infine la cancellazione dallo stato patrimoniale di uno strumento finanziario derivato (derecognition), essa si verifica a seguito della cessazione o

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Ciò è permesso solo nel caso in cui il fair value sia determinabile ricorrendo a metodologie di pricing che utilizzino parametri desunti dal mercato. Nel caso in cui, invece, tale valore sia determinabile solo ricorrendo a tecniche appartenenti al livello 3 di determinazione del fair value, non è possibile iscrivere il derivato in bilancio al suo fair value e rilevare il componente positivo o negativo di reddito in conto economico.

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Iannucci, op. cit., p.58.

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trasferimento dei rischi e dei benefici derivanti dal contratto stesso e la differenza tra fair value corrente e quello precedentemente rilevato dà luogo alla rilevazione di componenti reddituali positivi o negativi in conto economico, stavolta certi e non meramente probabili.67