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GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI SECONDO I PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONAL

2.1. LA NORMATIVA ATTUALE: LO IAS

2.1.2. I metodi di valutazione

I criteri per la valutazione degli strumenti finanziari dunque, sono fondamentalmente due: il fair value e il costo ammortizzato.

Il fair value è definito dal recente IFRS 13 come “il prezzo che verrebbe ricevuto per

vendere un’attività o pagato per trasferire una passività in una normale transazione tra i partecipanti al mercato alla data di misurazione”.

Vengono valutate al fair value:

 le attività e passività finanziarie al fair value le cui variazioni di fair value tra un esercizio e l’altro vengono imputate a conto economico nel reddito d’esercizio;

 le attività finanziarie disponibili per la vendita, le cui variazioni di fair value tra un esercizio e l’altro vengono riconosciute nell’other comprehensive income e determinano, in contropartita, una variazione, positiva o negativa, della relativa riserva di patrimonio netto. Solo nel momento in cui tali attività finanziarie disponibili per la vendita vengono eliminate contabilmente, si procede allo storno della corrispondente riserva di fair value accumulata fino a quel momento e all’imputazione della stessa al reddito d’esercizio. In altre parole, le variazioni di

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fair value per le attività disponibili per la vendita, contribuiscono a formare il reddito d’esercizio solo nel momento in cui vengono effettivamente realizzate.54

Sulla base dello IAS 39, invece, il costo ammortizzato è definito come il valore al quale lo strumento finanziario è inizialmente rilevato al netto dei rimborsi di capitale, aumentato/diminuito della somma delle quote di ammortamento della differenza tra il valore iniziale e quello di scadenza calcolate utilizzando il metodo dell’interesse

effettivo55 (tasso che consente di eguagliare il valore attuale dei flussi finanziari futuri derivanti dallo strumento finanziario e il suo valore contabile).

Lo IAS 39 prescrive l’applicazione del criterio del costo ammortizzato alle seguenti categorie:

 attività finanziarie possedute fino a scadenza;

 finanziamenti e crediti;

 altre passività finanziarie.

Lo IASB inoltre prevede che siano valutati al costo ammortizzato anche quegli strumenti finanziari rappresentativi di capitale che sulla base della categoria di appartenenza andrebbero valutati al fair value nel momento in cui essi non siano quotati in un mercato attivo e le tecniche di determinazione del fair value diano luogo ad un valore poco attendibile.

Alla data di riferimento di ogni bilancio, l’azienda deve inoltre verificare l’eventuale esistenza di obiettive evidenze di perdite di valore delle attività finanziarie iscritte, che si siano comunque già manifestate e il cui impatto sui flussi finanziari futuri sia attendibilmente stimabile.56

2.1.2.1. La determinazione del fair value

Ai fini del presente elaborato risulta indispensabile soffermarsi sulle modalità di determinazione del fair value. Si tratta di un aspetto che valuteremo anche nel corso dell’indagine empirica per comprendere se e quanto attendibili siano i valori concernenti i derivati che vengono rilevati in bilancio.

54

Marcon, op. cit., p. 92.

55

Si veda IAS 39, part. B, par.9.

56

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A tal proposito l’IFRS 13 prevede una gerarchia che si articola su tre livelli.

Il primo livello è costituito dai valori direttamente ritraibili dal mercato e si parla in questo caso di approccio mark to market. Si ha una valutazione di primo livello se è possibile far riferimento a prezzi quotati su mercati attivi per strumenti identici. Se un titolo presenta una quotazione in un mercato attivo, infatti, essa rappresenta la miglior evidenza del fair value. Scopo di tale valutazione è quello di individuare il prezzo che si sarebbe potuto ottenere se, alla data di rilevazione in bilancio, lo strumento finanziario fosse stato negoziato in un mercato attivo.57

Si può parlare di mercato attivo se in esso i prezzi sono prontamente disponibili e rappresentano effettive operazioni che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.58 In altri termini, un mercato è attivo se gli strumenti in esso negoziati sono sufficientemente liquidi, caratteristica valutabile sulla base della continuità delle quotazioni, dei volumi scambiati e delle oscillazioni di prezzo.59

Nel caso in cui non siano disponibili quotazioni di un mercato attivo, si ricorre a tecniche di valutazione che utilizzano input desunti da dati osservabili dal mercato, volte alla determinazione di un valore che sia in grado di riflettere il più possibile il prezzo al quale lo strumento verrebbe negoziato sul mercato in normali condizioni. Si parla in tal caso di determinazione del fair value di secondo livello e di approccio mark

to model.

Nel caso infine di determinazione del fair value di terzo livello, si utilizzano tecniche di valutazione i cui parametri di input non sono desumibili dal mercato, utilizzando invece ipotesi e assunzioni. Si tratta ovviamente delle tecniche di valutazione che danno luogo ai valori meno attendibili.

Essendo la maggior parte dei derivati negoziati over the counter e non accompagnati da quotazioni in mercati attivi, spesso si ricorre a tecniche di pricing per la determinazione dei valori. Non ci soffermeremo sulla descrizione di questi modelli ma, a titolo puramente esemplificativo possiamo ricordare, tra questi, il modello di Black-Scholes-

Merton, i modelli basati sulle simulazioni del metodo Montecarlo e i modelli di stima

della volatilità, per quanto concerne le opzioni, e i metodi che si basano

57 G. Zanon, La contabilizzazione dei derivati dallo IAS 39 all’IFRS 9. Tesi di laurea magistrale in

amministrazione finanza e controllo, A.A. 2012/2013.

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IASB, IAS 39 – Application Guidance, par. AG71.

59

54

sull’attualizzazione dei flussi finanziari futuri nel caso di swaps e forwards (Discontinued Cash Flow Analysis).60