SUPERF. MODIFICA SUPERFICIE
D. Finanziamento UE e nazionale della rete Natura 2000 nel periodo 2014-2020
E.1. Misure orizzontali e spese amministrative relative a Natura 2000
E.1.1. Designazione del sito e pianificazione gestionale
Stato attuale e progressi compiuti finora in termini di identificazione dei siti, designazione e pianificazione gestionale
Con la Legge Regionale n. 7/2004 – Titolo I, si è dato avvio alle procedure per l'adozione delle misure previste dalla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, ai fini della salvaguardia della biodiversità. La stessa L.R. 14 aprile 2004, n. 7 ha conferito alle Province e agli Enti gestori delle Aree protette le funzioni di gestione dei siti della RN2000 regionale. Tra le funzioni della Regione, invece, l’emanazione delle direttive e degli indirizzi agli Enti gestori e, naturalmente, le funzioni di monitoraggio previste dall’art. 7 del DPR n. 357 del 1997. Con legge Regionale n. 6 del 17 febbraio 2005 Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della rete natura 2000, la Regione Emilia-Romagna, detta principi e norme per la formazione e la gestione del sistema regionale delle Aree protette e dei siti della Rete natura 2000, definendo: la finalità di contribuire alla formazione ed alla gestione coordinata della rete ecologica regionale e di quella nazionale (finalità - art.
1); la definizione di "Aree di collegamento ecologico” e di "Rete ecologica regionale" (Definizioni - art.
2); e la finalità e le modalità di individuazione delle aree di collegamento ecologico (Aree di collegamento ecologico - art. 7).
Con la Legge regionale 23 dicembre 2011, n. 24 “Riorganizzazione del sistema regionale delle Aree protette e dei Siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano” si è provveduto ad attuare una gestione coordinata delle Aree protette e dei Siti della Rete Natura 2000. Per l'esercizio delle funzioni di tutela e conservazione del patrimonio naturale regionale ed in particolare per la gestione delle Aree protette e dei Siti della Rete Natura 2000, il territorio regionale è stato suddiviso in 5 macroaree con caratteristiche geografiche e naturalistiche e conseguenti esigenze conservazionistiche omogenee, definite "Macroaree per i Parchi e la Biodiversità", che non ricomprendono la porzione di territorio interessata dai Parchi nazionali e interregionali. Le Macroaree comprendono al loro interno, oltre ai Siti della Rete Natura 2000, i Parchi regionali, le Riserve naturali regionali, i Paesaggi naturali e seminaturali protetti, le Aree di riequilibrio ecologico.
Dal 2009 è stata avviata la redazione delle Misure Specifiche di Conservazione (MSC) per tutti i siti della Rete Natura 2000 regionale e l’elaborazione dei Piani di Gestione (PdG) per oltre la metà di essi, che si è conclusa nel 2014 con l’approvazione definitiva, da parte degli Enti gestori.
Con Legge Regionale n. 13 del 30 luglio 2015 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, province, comuni e loro unioni” e ss.mm.ii., all’art. 18 sono state attribuite alla Regione le funzioni di approvazione delle Misure di conservazione o dei Piani
54 rispettivi Enti di gestione; Tale articolo è stato aggiornato con la L. R. n. 25 del 23 dicembre 2016
“Disposizioni collegate alla Legge regionale di stabilità per il 2017” e, in particolare, l’art.11 “Modifiche all'articolo 18 della legge regionale n. 13 del 2015.
Con DGR N.112 del 06/02/2017 “Ripristino delle misure regolamentari inerenti il settore agricolo previste dalle misure specifiche di conservazione e dai piani di gestione dei siti natura 2000 dell'Emilia-Romagna e approvazione della relativa cartografia”, sono stati definiti i divieti e gli obblighi cui attenersi nella realizzazione delle varie attività agricole.
Con DGR N.1147 del 16/07/2018 “Approvazione delle modifiche alle misure generali di conservazione, alle misure specifiche di conservazione e ai piani di gestione dei siti Natura 2000, di cui alla Delibera di Giunta regionale n. 79/2018 (allegati A, B e C)” sono state riviste le Misure Specifiche di Conservazione per ciascun Sito della Rete Natura 2000 elaborate dagli Enti gestori dei Siti Natura 2000, insieme a numerosi Piani di Gestione.
In seguito all’approvazione dei Decreti 13 marzo 2019, 20 novembre 2019 e 20 maggio 2020 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) tutti i SIC, eccetto IT4060018, sono stati designati come Zone Speciali di Conservazione (ZSC).
All’interno dei documenti di pianificazione (PdG sito specifici, MdC sito specifiche e MdC generali approvate con Deliberazione di Giunta regionale N.1147) sono state definite quindi le linee di indirizzo per la gestione della RN2000 regionale. Il processo di individuazione degli Obiettivi di conservazione (OdC) è stato realizzato attraverso la valutazione delle esigenze ecologiche delle specie e dei tipi di Habitat presenti nei diversi siti, l’analisi delle pressioni e quindi la formulazione di Obbiettivi specifici in funzione della valutazione della conservazione di ogni specie e tipo di Habitat. Per il perseguimento di tali OdC:
- sono state definite le MdC generali, predisposte ed approvate dalla Regione con DGR n. 1147/18;
- sono state inoltre approvate, con il medesimo atto, le MdC sito specifiche per 158 siti, differenziate in territori ricadenti all’interno delle Aree naturali protette (predisposte dall’Ente gestore dell’area protetta, sentiti i Comuni e le associazioni interessate) e all’esterno delle Aree naturali protette (predisposte ed approvate dalla Regione, sentiti i Comuni e le loro Unioni e le associazioni interessate);
- sono stati redatti i PdG per 80 siti, contenenti le MdC sito specifiche
Successivamente, con DGR n. 710 del 17/05/2021 sono state approvate anche le MdC del sito marino SIC - IT4060018 – “Adriatico settentrionale – Emilia-Romagna”, istituito con DGR 1572 del 09/11/2020 e che rappresenta il 159° sito della Regione Emilia-Romagna.
Di seguito si riporta lo schema riassuntivo degli Obiettivi di Conservazione generali rielaborato in riferimento alla strategia regionale di gestione, integrata con i risultati derivanti dall’analisi dei documenti pianificatori sito specifici.
55
Numero di siti con:
56 comunitaria (SIC) ai sensi
della direttiva Habitat dell’UE specifici a livello
di sito
conservazione specifiche a livello
di sito Regione Continentale 72 type B
68 type C 71 type B
Zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva
Uccelli dell’UE Numero
di siti specifici a livello
di sito
misure di conservazione specifiche a livello
di sito Regione Continentale 19 type A
68 type C 19 type A
Ulteriori misure necessarie
1. L’attuazione della RN2000 regionale è stata realizzata attraverso il completamento dell’iter istitutivo dei siti N2000, e quindi della designazione delle Zone Speciali di Conservazione, in conseguenza della definizione degli Obiettivi di Conservazione (OdC) sito specifici e quindi alla stesura delle Misure di Conservazione (MdC). L’aggiornamento delle esigenze ecologiche determinato dai progressi conoscitivi, nonché l’aggiornamento dello stato di conservazione di specie e habitat, sia a livello di Regione biogeografica (report ex art.17 DH e art. 12 DU) che a livello di singolo sito N2000, ha messo in evidenza la necessità di realizzare una revisione (ove necessario) degli OdC e quindi delle MdC. Tale necessità deriva dal fatto che la definizione delle MdC sito-specifiche deve essere coerente con un approccio proattivo, basato sulla strutturazione di misure che interpretino ed affrontino i problemi e le tendenze al cambiamento delle popolazioni di specie e dei tipi di habitat. È quindi necessario attivare delle azioni di revisione (ove necessario) degli OdC a livello sito specifico e di conseguenza delle MdC sito specifiche, nei casi in cui siano stati raggiunti i target definiti dagli OdC o sia mutato il quadro delle esigenze di gestione.
2. Con il completamento dell’iter istitutivo della RN2000, si rende necessaria inoltre una valutazione dell’efficacia dell’integrazione con il disegno di Rete Ecologica Regionale, per la realizzazione di un approccio organico per una più ampia infrastruttura verde. È fondamentale, per la gestione dei territori esterni alla RN2000, che sia prevista una gestione coerente al mantenimento dei principali corridoi ecologici, tale da garantire i flussi biotici, scongiurando effetti di isolamento delle aree ad elevata naturalità e quindi dei siti della RN2000. La coerenza di una Rete Ecologica integrata, unita alla definizione di linee guida volte al miglioramento e/o riconnessione ecologica, saranno proposte sotto forma di buone pratiche da integrare/trasferire nella pianificazione a scala locale (comunale).
Bisognerà pertanto operare attraverso le seguenti linee di azione:
- individuazione delle aree a elevata naturalità che includano sia i siti della RN2000, sia i Parchi e le Riserve regionali (elementi primari, nodi);
- individuazione di una prioritizzazione delle aree indicate come “di collegamento ecologico” (elementi secondari, corridoi) indicando, accanto all’importanza che ognuno di essi riveste, l’eventuale necessità di definizione di interventi di rafforzamento o riconnessione ecologica;
- individuare aree potenzialmente importanti per le specie e gli habitat sensibili al fenomeno dei cambiamenti climatici, così da anticipare i possibili scenari futuri, migliorando la risposta alle pressioni generate su tali target biologici.
57 interventi compensativi, ecc.). Le linee guida dovranno essere Inserite nei Regolamenti Urbanistico Edilizi.
5. Per la tutela della chirotterofauna ed altra fauna minore e dei loro habitat di riferimento è fondamentale pervenire alla definizione di un Piano-Programma per il ripristino e/o la manutenzione di vecchi edifici.
Definizione delle priorità in ordine alle misure da attuare nel periodo del prossimo QFP
La metodologia individuata per la prioritizzazione delle misure è riportata in apposito paragrafo nella Sezione A.3.
1. Revisione e aggiornamento degli OdC e delle MdC sito-specifiche, in relazione ai nuovi studi e ricerche che si stanno realizzando come processo di miglioramento delle conoscenze (nuova cartografia degli habitat), monitoraggi (report ex art.17 DH e art. 12 DU) e formulazione di priorità di conservazione definite all’interno del presente documento. (Obiettivo: Individuare procedure più efficaci per la gestione degli interventi nei siti N2000)
2. Definizione della coerenza della Rete Ecologica N2000, attraverso l’integrazione con il disegno di Rete Ecologica Regionale, mediante l’individuazione di corridoi prioritari, fondamentali per garantire il mantenimento dei flussi biotici tra i territori a elevata naturalità. (Obiettivo: Attivare percorsi condivisi con altre strutture regionali per promuovere la connettività ecologica tra i siti della RN2000)
3. Monitoraggio dell’efficacia e dell’attualità delle misure previste dal PAF e loro eventuale aggiornamento in funzione della variabilità delle priorità d'intervento in relazione all'evoluzione delle condizioni di conservazione di habitat e specie. (Obiettivo:
4. Definizione e redazione di linee guida per gli interventi che prevedano soluzioni idonee al rifugio e alla permanenza delle specie di interesse comunitario con particolare riferimento alle specie di Chirotteri antropofili anche attraverso l'utilizzo di modalità di illuminazione pubblica in coerenza con la L.R.
19/2003 e che prevedano dispositivi che limitino l'impatto sulla chirotterofauna anche in relazione all'illuminazione decorativa degli edifici; la gestione delle infrastrutture (lavori e cantieri per strade, ponti ecc.), tramite accordi con enti gestori delle infrastrutture per individuazione pratiche gestionali a ridotto impatto (tempi, cantieri diurni o notturni, modalità, interventi compensativi, ecc.). Le linee guida dovranno essere Inserite nei Regolamenti Urbanistico Edilizi.
5. Definizione di un Piano-Programma per il ripristino e/o la manutenzione di vecchi edifici il cui crollo progressivo è causa di perdita di habitat per chirotteri ed altra fauna minore, anche previa attivazione di specifiche misure nell’ambito del PSR (previa disponibilità o attivazione di specifiche risorse finanziarie). E incentivi per le nuove edificazioni che prevedano soluzioni idonee al rifugio delle specie di interesse comunitario con particolare riferimento ai Chirotteri antropofili
Elenco di misure prioritarie da attuare e relativi costi stimati Denominazione e breve descrizione
delle misure Tipo di
misura*
Costi stimati in EUR (annualizzati)
Possibile fonte di cofinanziamento UE Revisione e aggiornamento degli OdC e
delle MdC sito-specifiche, in relazione ai nuovi studi e ricerche che si stanno realizzando come processo di monitoraggio e miglioramento delle
tantum una 16.000,00 FEASR
58 conservazione definite all’interno del
presente documento.
Definizione della coerenza della Rete Ecologica N2000, attraverso l’integrazione con il disegno di Rete Ecologica Regionale, per la realizzazione di una Rete Ecologica integrata. Stesura di un abaco delle buone pratiche di gestione dei corridoi ecologici, i cui indirizzi dovranno essere trasferiti nella pianificazione territoriale a scala locale (comunale).
(circa 22'444 km²)
tantum una 7.142,86 FEASR
Monitoraggio dell’efficacia e dell’attualità delle misure previste nel PAF e loro aggiornamento
tantum una 10.000,00 LIFE - Fondi regionali e degli Enti di gestione
Definizione e redazione di linee guida per gli interventi che prevedano soluzioni idonee al rifugio e alla permanenza delle specie di interesse comunitario con particolare riferimento alle specie di Chirotteri antropofili anche attraverso l'utilizzo di modalità di illuminazione pubblica in coerenza con la L.R. 19/2003 e che prevedano dispositivi che limitino l'impatto sulla chirotterofauna anche in relazione all'illuminazione decorativa degli edifici; la gestione delle infrastrutture (lavori e cantieri per strade, ponti ecc.), tramite accordi con enti gestori delle infrastrutture per individuazione pratiche gestionali a ridotto impatto (tempi, cantieri diurni o notturni, modalità, interventi compensativi, ecc.). Le linee guida dovranno essere Inserite nei Regolamenti Urbanistico Edilizi.
Saranno interessati tutti i siti con presenza di chirotterofauna.
tantum una 2.143,00 LIFE - Fondi regionali e degli Enti di gestione
Definizione di un Piano-Programma per il ripristino e/o la manutenzione di vecchi edifici il cui crollo progressivo è causa di perdita di habitat per chirotteri ed altra fauna minore, anche previa attivazione di specifiche misure nell’ambito del PSR (previa disponibilità o attivazione di specifiche risorse finanziarie). Incentivi per le nuove edificazioni che prevedano soluzioni idonee al rifugio delle specie di interesse comunitario con particolare riferimento ai Chirotteri antropofili.
Saranno interessati tutti i siti con presenza di chirotterofauna.
tantum una 4.286,00 LIFE - Fondi regionali e degli Enti di gestione
59 coerente di Rete Ecologica, indicato dall’art. 3 della Direttiva Habitat.
Monitoraggio, revisione e aggiornamento delle misure del PAF.
Linee guida per gli interventi che prevedano soluzioni idonee al rifugio e alla permanenza delle specie di interesse comunitario con particolare riferimento alle specie di Chirotteri antropofili.
Piano-Programma per il ripristino e/o la manutenzione di vecchi edifici per ridurre la perdita di habitat per chirotteri ed altra fauna minore.