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VALUTAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE Tren d

su sfondo rosso scuro, carattere bianco e grassetto gli habitat che in Italia sono stati valutati con stato di conservazione insufficiente per tutti i parametri e con trend in peggioramento

Codic

e Nome Habitat

Region Biogeoe grafica

-VALUTAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE Trend Range Area

Struttu ra e funzion

i

Prospetti ve future

Valutazio globale ne 1420 Praterie e fruticeti alofili

mediterranei e termo-atlantici

(Sarcocornietea fruticosi) CON U1 FV FV U1 U1 I (+)

2160 Dune con presenza di

Hippophae rhamnoides CON U2 U2 U1 U2 U2 D (-)

2250* Dune costiere con Juniperus

spp. CON U2 U2 U1 U2 U2 D (-)

2260 Dune con vegetazione di sclerofille dei

Cisto-Lavanduletalia CON U2 U1 U2 U2 U2 S (=)

4030 Lande secche europee CON U1 U2 U2 U2 U2 S (=)

4060 Lande alpine e boreali CON FV FV XX FV FV S (=)

5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati

calcicoli CON FV U1 FV FV U1 S (=)

5210 Matorral arborescenti di

Juniperus spp. CON FV U1 FV U2 U2 D (-)

Per quanto riguarda le specie collegate alla categoria ecosistemica in esame, sono state selezionate le seguenti specie come di interesse particolare, sulla base del procedimento di selezione indicato all’Allegato 1:

• Eriogaster catax – Invertebrati (SdC in Italia: FV, stab. - SdC in ER: C nel 56% dei siti)

Lullula arborea – Uccelli (SdC in Italia: suff., in miglioram. - SdC in ER: "C" nel 62% dei siti)

Inoltre, tra le altre specie che sono state correlate ad altre macrocategorie ecosistemiche ma che hanno una rilevante connessione con questa macrocategoria ecosistemica vanno sicuramente considerate Perdix perdix italica, Emberiza calandra, Alauda arvensis, Caprimulgus europaeus, Circus pygargus, Circaetus gallicus.

MISURE DI CONSERVAZIONE ADOTTATE FINORA – MISURE REGOLAMENTARI INTRODOTTE SITO Misura

IT4050003 È vietato tagliare, danneggiare o estirpare intenzionalmente esemplari di erica, in particolare quelli che crescono nelle aree aperte lungo bordi stradali e strade di servizio forestale (habitat 4030 – Lande secche europee).

IT4070005 È obbligatorio mantenere una fascia incolta di almeno 1 m tra le superfici coltivate e gli ambienti ecotonali o forestali degli habitat 2160 e 2270*

85 NESSUN INTERVENTO EFFETTUATO PER QUESTA SPECIFICA CATEGORIA NELL’ATTUALE PERIODO DI

PROGRAMMAZIONE

86 Eventuali misure (in termini di prosecuzione di misure esistenti e di nuove misure) che si prevede saranno necessarie dopo il 2020 per mantenere o ripristinare uno stato di conservazione soddisfacente di specie e habitat per i quali sono designati i siti Natura 2000. Per quanto possibile, utilizzare cifre in linea con i valori di riferimento favorevoli, come riportati nella relazione più recente ai sensi dell’articolo 17 della direttiva Habitat.

Target Obiettivo Not

e Misura Tip

Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività pastorali verso una maggiore

attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Decespugliamento e/o taglio di alberi, con interventi manuali o meccanici, per impedire l’evoluzione dell’habitat verso ecosistemi forestali. Gli interventi dovranno ridurre in particolare la diffusione di conifere e specie invasive (pioniere), salvaguardando le specie caratteristiche dell’habitat e regolando la densità delle specie accessorie favorendo quelle

baccifere.

IN

5130, Lullula arborea

Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività pastorali verso una maggiore

attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Sfalcio tardivo all’interno dell’habitat 5130 in aree non pascolate, da effettuare in

abbinamento con gli interventi di

decepesugliamento/taglio alberi. IN

4030, 4060,

5130, 5210 Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività pastorali verso una maggiore

attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Incentivazione di criteri di pascolo controllato che possono essere determinate da un carico zootecnico non equilibrato nelle superfici con l’habitat 5130, con carichi orientativamente

inferiore a 1 UBA/ha IN

4030, 4060,

5130, 5210 Migliorare le caratteristiche qualitative/quantitativ e delle risorse idriche presenti nel sito, con particolare riferimento agli habitat legati a queste risorse

Incentivare azioni volte a prevenire fenomeni di canalizzazione ed erosione da parte delle acque meteoriche mantenendo puliti i compluvi, anche attraverso la protezione delle aree di confluenza (attraverso tecniche di ingegneria naturalistica), al fine di evitare situazioni di dissesto

idrogeologico che potrebbero interessare direttamente e/o indirettamente le tessere di habitat presenti nel sito.

IN

caratteristiche di altri aspetti ambientali

Migliorare le condizioni ambientali idonee per le popolazioni di mesomammiferi e di Galliformi in quanto fonte di alimentazione per specie minacciate del gruppo degli Accipitridi e dei Falconidi nelle superfici con gli habitat 5130

IA

4030 Migliorare le

caratteristiche di altri aspetti ambientali

Interventi di salvaguardia delle brughiere attraverso la realizzazione di opportune recinzioni che impediscano alla fauna selvatica (in particolare caprioli, ma anche lepri) di danneggiare la brughiera attraverso la brucatura.

IA

87 provenienti da eventuali opere di dragaggio,

dopo averne verificata l’idoneità.

4030, 4060 Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività selvicolturali verso una maggiore attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Interventi per la prevenzione degli incendi boschivi da realizzare nelle aree perimetrali esterne degli habitat (fasce parafuoco attive,

fasce parafuoco passive) IA

Definizione delle priorità in ordine alle misure da attuare nel periodo del prossimo QFP

Le misure prioritarie sono quelle che dovrebbero essere attuate nel periodo del prossimo QFP (2021-2027). Se del caso, spiegare i criteri per la definizione dell’ordine di priorità delle misure.

La metodologia individuata per la prioritizzazione delle misure è riportata in apposito paragrafo nella Sezione A.3.

In base allo stato attuale di conservazione definito a livello regionale e nazionale, nonché della probabile evoluzione che si potrebbe verificare nel breve – medio periodo, sono stati considerati di rilevante interesse ai fini del PAF i seguenti habitat:

HABITAT MOTIVAZIONE PRIORITÀ

5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli

Stato di conservazione “C” su circa il 10% della superficie afferente a questo habitat nei siti RN2000 dell’Emilia-Romagna, con generale tendenza ad evolversi verso ecosistemi forestali.

2250* Dune costiere con

Juniperus spp. Habitat PRIORITARIO con cattivo Stato di Conservazione a livello italiano, in peggioramento. Poco diffuso in Emilia-Romagna.

2160 Dune con presenza di

Hippophae rhamnoides Habitat con cattivo Stato di Conservazione a livello italiano, in peggioramento. Poco diffuso in Emilia-Romagna.

5210 Matorral arborescenti di

Juniperus spp. Habitat con cattivo Stato di Conservazione a livello italiano, in peggioramento. In Emilia-Romagna è stato valutato con uno Stato di Conservazione eccellente solo nel 35% della superficie afferente.

2260 Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia

Habitat con cattivo Stato di Conservazione a livello italiano, stabile.

Poco diffuso in Emilia-Romagna.

4030 Lande secche europee Habitat con cattivo Stato di Conservazione a livello italiano, stabile.

Stato di conservazione “C” su circa il 6% della superficie afferente a questo habitat nei siti RN2000 dell’Emilia-Romagna

Nella tabella seguente sono indicate le misure per ordine di priorità. Non sono riportate le misure relative ad azioni di monitoraggio o di sensibilizzazione, che sono riportate nelle specifiche sezione del PAF.

88

Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività pastorali verso una maggiore

attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Decespugliamento e/o taglio di alberi, con interventi manuali o meccanici, per impedire l’evoluzione dell’habitat verso ecosistemi forestali. Gli interventi dovranno ridurre in particolare la diffusione di conifere e specie invasive (pioniere), salvaguardando le specie caratteristiche dell’habitat e regolando la densità delle specie accessorie favorendo quelle baccifere.

IN

Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività pastorali verso una maggiore

attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Sfalcio tardivo all’interno dell’habitat 5130 in aree non pascolate, da effettuare in abbinamento con gli interventi di decepesugliamento/taglio alberi.

IN

4030, 4060,

5130, 5210 Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività pastorali verso una maggiore

attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Incentivazione di criteri di pascolo controllato che possono essere determinate da un carico zootecnico non equilibrato nelle superfici con l’habitat 5130, con carichi orientativamente inferiore a 1 UBA/ha IN

1420, 2160,

2250*, 2260 Migliorare le

caratteristiche di altri aspetti ambientali

Interventi di salvaguardia degli arbusteti dunali attraverso la realizzazione di opportune recinzioni che impediscano l’accesso dei turisti. IA 4030, 4060,

5130, 5210 Migliorare le caratteristiche

qualitative/quantitative delle risorse idriche presenti nel sito, con particolare riferimento agli habitat legati a queste risorse

Incentivare azioni volte a prevenire fenomeni di canalizzazione ed erosione da parte delle acque meteoriche mantenendo puliti i compluvi, anche attraverso la protezione delle aree di confluenza (attraverso tecniche di ingegneria naturalistica), al fine di evitare situazioni di dissesto idrogeologico che potrebbero interessare direttamente e/o

indirettamente le tessere di habitat presenti nel sito.

IN

4030 Migliorare le

caratteristiche di altri aspetti ambientali

Interventi di salvaguardia delle brughiere attraverso la realizzazione di opportune recinzioni che impediscano alla fauna selvatica (in particolare caprioli, ma anche lepri) di danneggiare la brughiera attraverso la brucatura.

IA

89 4060, 5130,

Perdix perdix italica

Migliorare le

caratteristiche di altri aspetti ambientali

Migliorare le condizioni ambientali idonee per le popolazioni di mesomammiferi e di Galliformi in quanto fonte di alimentazione per specie minacciate del gruppo degli Accipitridi e dei Falconidi nelle superfici con gli habitat 5130

IA

2160 Migliorare le

caratteristiche di altri aspetti ambientali

Realizzazione di opere di difesa e recupero delle dune, anche mediante interventi puntuali di ripascimento e rimodellamento con sabbie provenienti da eventuali opere di dragaggio, dopo averne verificata l’idoneità.

IA

Elenco di misure prioritarie da attuare e relativi costi stimati

Non sono riportate le misure relative ad azioni di monitoraggio o di sensibilizzazione, che sono riportate nelle specifiche sezione del PAF. Per quanto riguarda il procedimento utilizzato per la stima dei costi stimati, vedasi l’Allegato 2.

90 Denominazione e breve descrizione

delle misure Tipo di

misura*

Bersaglio (unità e quantità)

Costi stimati in EUR (annualizzati)

Possibile fonte cofinanziamento di Decespugliamento e/o taglio di UE

alberi, con interventi manuali o meccanici, per impedire l’evoluzione dell’habitat verso ecosistemi forestali. Gli interventi dovranno ridurre in particolare la diffusione di conifere e specie invasive (pioniere), salvaguardando le specie

caratteristiche dell’habitat e regolando la densità delle specie accessorie favorendo quelle baccifere.

Target: 4030, 4060, 5130, 5210, Eriogaster catax, Lullula arborea, Emberiza calandra, Alauda arvensis, Caprimulgus europaeus, Circus pygargus, Circaetus gallicus

ricorrente 612 ha 88’355,31

FEASR – LIFE -Fondi regionali e

degli Enti di gestione

Sfalcio tardivo all’interno dell’habitat 5130 in aree non pascolate, da effettuare in abbinamento con gli interventi di

decepesugliamento/taglio alberi.

Target: 5130, Lullula arborea, Emberiza calandra, Alauda arvensis, Caprimulgus europaeus, Circus pygargus, Circaetus gallicus

ricorrente 414 ha 14’688,69 LIFE – Fondi regionali e degli Enti di gestione

Incentivazione di criteri di pascolo controllato con carichi uguali o inferiori a 1 UBA/ha.

Target: 4030, 4060, 5130, 5210

ricorrente 612 ha 21’682,29

FEASR/FEOGA - Fondi regionali e

degli Enti di gestione Incentivare azioni volte a prevenire

fenomeni di canalizzazione ed erosione da parte delle acque meteoriche mantenendo puliti i compluvi, anche attraverso la protezione delle aree di confluenza (attraverso tecniche di ingegneria naturalistica), al fine di evitare situazioni di dissesto idrogeologico che potrebbero interessare direttamente e/o indirettamente le tessere di habitat presenti nel sito.

Target: 4030, 4060, 5130, 5210

ricorrente 306 ha 10’841,14 LIFE – Fondi regionali e degli Enti di gestione

91 specie minacciate del gruppo degli

Accipitridi e dei Falconidi nelle superfici con gli habitat 5130.

Target: 4060, 5130, Perdix perdix italica

ricorrente 55 ha 41’073,67 LIFE – Fondi regionali e degli Enti di gestione

Interventi di salvaguardia delle brughiere attraverso la realizzazione di opportune recinzioni che

impediscano alla fauna selvatica (in particolare caprioli, ma anche lepri) di danneggiare la brughiera attraverso la brucatura.

Target: 4030

ricorrente 68 ha 23’520,00 LIFE – Fondi regionali e degli Enti di gestione

Interventi di salvaguardia degli arbusteti dunali attraverso la realizzazione di opportune recinzioni che impediscano l’accesso dei turisti.

Target: 1420, 2160, 2250*, 2260

ricorrente 240 ha 82’388,57 LIFE – Fondi regionali e degli Enti di gestione Interventi per la prevenzione degli

incendi boschivi da realizzare nelle aree perimetrali esterne degli habitat (fasce parafuoco attive, fasce parafuoco passive).

Target: 4030, 4060

ricorrente 396 ha 282’857,14 FEASR – Fondi regionali e degli Enti di gestione

Realizzazione di opere di difesa e recupero delle dune, anche mediante interventi puntuali di ripascimento e rimodellamento con sabbie

provenienti da eventuali opere di dragaggio, dopo averne verificata l’idoneità.

tantum Una

Non quantificabile allo stato attuale

--

• Misure aggiuntive al di là di Natura 2000 (misure per la più ampia infrastruttura verde)

Denominazione e breve descrizione delle misure Tipo di misura*

Bersaglio (unità e quantità)

Costi stimati in EUR (annualizzati)

Possibile fonte cofinanziamento di NESSUNA MISURA INDIVIDUATA UE

* indicare se la misura è ricorrente o una tantum Risultati attesi per specie e tipi di habitat bersaglio

92 catax e Lullula arborea, pari a una superficie di circa 1500 ha, determinando il miglioramento dei parametri struttura e funzioni degli habitat.

Miglioramento degli habitat biologici anche delle specie Emberiza calandra, Alauda arvensis, Caprimulgus europaeus, Circus pygargus, Circaetus gallicus.

Diminuzione della pressione legata alla fauna selvatica su una porzione di 68 ha di habitat 4030, migliorando le prospettive future e quindi lo SdC

Miglioramento e ampliamento dell’habitat biologico (55 ha) di specie appartenenti ad Accipitridi e Falconidi con particolare riferimento alla specie Perdix perdix.

Salvaguardia di 240 ha di habitat dunali 1420, 2160, 2250*, 2260, attraverso la diminuzione della pressione dovuta alla presenza antropica legata al turismo e conseguente miglioramento dello stato di conservazione

Risultati attesi: altri benefici

Gli interventi previsti per la prevenzione degli effetti boschivi avranno effetto sulla riduzione delle superfici incendiate, anche nelle situazioni in cui le foreste interessate non siano considerate habitat da tutelare ai sensi della DH.

La riduzione degli incendi avrà quindi importanti effetti ambientali (riduzione emissione gas-serra, mitigazione dei cambiamenti climatici, mantenimento ecosistemi forestali maturi, riduzione mortalità specie faunistiche), economici (perdita di materiale legnoso nelle foreste produttive incendiate, riduzione della fertilità dei suoli), paesaggistici e sociali.

E.2.3. Torbiere, paludi basse e altre zone umide

Stato attuale di habitat e specie, misure di conservazione adottate finora e relativo impatto, restanti pressioni e minacce

All’interno dei Siti Natura 2000 dell’Emilia-Romagna sono presenti 5 tipi di Habitat di interesse comunitario afferenti alla categoria delle “Torbiere, paludi basse e altre zone umide”, per una superficie complessiva pari a circa 92 ettari (correlazione effettuata in base alle indicazioni di collegamento tra habitat di interesse comunitario e categorie MAES: Linkages of species and habitat types to MAES ecosystems – European Environment Agency).

Frammentazione e isolamento sono i limiti funzionali di questa categoria, non tipica per la regione, conseguentemente riscontrabile in forme ridotte, relittuali e precarie. Come tali sono soggette a svariate pressioni locali, naturali e antropiche, da siccità (e riscaldamento climatico) a lavorazioni adiacenti o meno. Manomissioni, semplificazioni, drenaggi, pascolo e colture minacciano direttamente e indirettamente le paludi torbose, le loro preziose cinte e il loro differenziato carico di vulnerabili specie.

Nello specifico salinizzazione, interrimento, inquinamento e torbidità delle acque minacciano 7210, l’unico di pianura subcostiera, mentre il 7220, differenziato dai depositi travertinosi, teme le alterazioni idrauliche e morfologiche oltre a specifiche pressioni turistiche.

Codice Nome Habitat Superficie (ha) Superficie

minacciata (C)

7110* Torbiere alte attive 0,02 -

7140 Torbiere di transizione e instabili 22,47 1

7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del

Caricion davallianae 14,03 -

7220* Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi

(Cratoneurion) 27,13 1,28

7230 Torbiere basse alcaline 28,84 -

* Habitat di interesse prioritario

93

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI HABITAT AFFERENTI ALLA CATEGORIA “TORBIERE, PALUDI BASSE E