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VALUTAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE Tren d

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI HABITAT AFFERENTI ALLA CATEGORIA “HABITAT ROCCIOSI, DUNE E TERRENI A BASSA DENSITÀ DI VEGETAZIONE” IN ITALIA, SULLA BASE DEI DATI CONTENUTI NEL IV REPORT ex ART.17

su sfondo arancione gli habitat che in Italia sono stati valutati con stato di conservazione insufficiente ma con trend in miglioramento o stabile

su sfondo rosa gli habitat che in Italia sono stati valutati con stato di conservazione insufficiente e con trend in peggioramento o sconosciuto

su sfondo rosso scuro, carattere bianco e grassetto gli habitat che in Italia sono stati valutati con stato di conservazione insufficiente per tutti i parametri e con trend in peggioramento

Codic

e Nome Habitat

Region Biogeoe grafica

-VALUTAZIONE STATO DI CONSERVAZIONE Trend Range Are

a

Struttur funzionia e

Prospetti ve future

Valutazio globalene 1210 Vegetazione annua delle linee

di deposito marine CON FV U1 U1 U1 U1 D (-)

2110 Dune embrionali mobili CON U1 U2 U2 U2 U2 D (-)

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)

CON U2 U2 U2 U2 U2 D (-)

6110* Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile

dell'Alysso-Sedion albi CON FV FV U1 U1 U1 I (+)

A - eccellente B - buono C significativo

172 montano fino a nivale

(Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani)

CON FV U1 FV FV U1 S (=)

8120 Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini

(Thlaspietea rotundifolii) CON FV U1 FV FV U1 S (=)

8130 Ghiaioni del Mediterraneo

occidentale e termofili CON FV U1 FV FV U1 S (=)

8210 Pareti rocciose calcaree con

vegetazione casmofitica CON FV U1 FV FV U1 S (=)

8220 Pareti rocciose silicee con

vegetazione casmofitica CON FV U1 XX FV U1 S (=)

8230 Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi-Veronicion dillenii

CON FV U1 FV FV U1 S (=)

8240* Pavimenti calcarei CON U1 U1 XX FV U1 S (=)

8310 Grotte non ancora sfruttate a

livello turistico CON U1 U1 U1 U1 U1 S (=)

Per quanto riguarda le specie collegate alla categoria ecosistemica in esame, sono state selezionate le seguenti specie come di interesse particolare, sulla base del procedimento di selezione indicato all’Allegato 1:

Aquila chrysaetos - Uccelli (SdC in Italia: suff., in miglioram. - SdC in ER: 23%)

• Anthus campestris - Uccelli (SdC in Italia: insuff., in peggioram. - SdC in ER: "C" nel 67% dei siti)

• Bubo bubo - Uccelli (SdC in Italia: suff., in miglioram.- SdC in ER: 47%)

Falco biarmicus – Uccelli (SdC in Italia: insuff., in peggioram. - SdC in ER: "C" nel 65% dei siti) Inoltre, tra le altre specie che sono state correlate ad altre macrocategorie ecosistemiche ma che hanno una rilevante connessione con questa macrocategoria ecosistemica vanno sicuramente considerati i chirotteri troglofili: Rhinolophus euryale, Rhinolophus ferrumequinum, Rhinolophus hipposideros, Miniopterus schreibersii, Myotis bechsteinii, Myotis blythii, Myotis emarginatus, Myotis myotis.

MISURE DI CONSERVAZIONE ADOTTATE FINORA - MISURE REGOLAMENTARI INTRODOTTE

SITO MISURA

TUTTI I

SITI È vietato accedere alle grotte e alle cavità naturali in gruppi di persone superiore a 20, salvo autorizzazione o specifica regolamentazione dell’Ente gestore.

TUTTI I

SITI È vietato accedere nelle dune costiere e negli scanni naturali, al di fuori delle apposite passerelle e salvo autorizzazione dell’Ente gestore, nelle aree caratterizzate dalla presenza dei seguenti habitat:1210, 2110, 2120, 2160, 2230.

TUTTI I

SITI È vietato accendere fuochi in grotte o nelle cavità naturali.

TUTTI I

SITI È vietato depositare materiale di qualsiasi tipo ed effettuare il rimessaggio di natanti sulle dune costiere nelle aree caratterizzate dalla presenza dei seguenti habitat: 1210, 2110, 2120, 2160, 2230.

TUTTI I

SITI È vietato effettuare la pulizia meccanica delle spiagge naturali non occupate da stabilimenti balneari già autorizzati, ad eccezione dei primi 4 m dal limite della battigia TUTTI I

SITI È vietato realizzare nuove strutture o infrastrutture di servizio ad attività e stabilimenti balneari in presenza degli habitat: 1210, 2110, 2120, 2160, 2230.

173 IT4090005 È vietato il pascolo e le colture agrarie negli impluvi calanchivi e per una fascia di rispetto

di 20 m nel ciglio superiore.

IT4010003 , IT4030001 , IT4030005 , IT4030006

Divieto di raccolta e possesso Primula apennina.

TUTTI I

SITI È vietato attuare la pratica dello sparo al nido nello svolgimento dell’attività di controllo demografico delle popolazioni di corvidi; il controllo demografico delle popolazioni di corvidi è, comunque, vietato nelle aree di presenza del Lanario (Falco biarmicus).

MISURE DI CONSERVAZIONE ADOTTATE FINORA - INTERVENTI REALIZZATI O IN CORSO DI REALIZZAZIONE

Strumento

finanziario Misura/Progetto Osservazioni Categoria PAF Tipo MdC ALTRI

STRUMENTI Monitoraggio e conservazione delle grotte Fondi Ente

Habitat rocciosi, dune e terreni a bassa densità di vegetazione

MR

NOTA: Sono stati considerati esclusivamente le azioni finanziate nell’attuale periodo di programmazione

Misure necessarie per mantenere o ripristinare uno stato di conservazione soddisfacente

Eventuali misure (in termini di prosecuzione di misure esistenti e di nuove misure) che si prevede saranno necessarie dopo il 2020 per mantenere o ripristinare uno stato di conservazione soddisfacente di specie e habitat per i quali sono designati i siti Natura 2000. Per quanto possibile, utilizzare cifre in linea con i valori di riferimento favorevoli, come riportati nella relazione più recente ai sensi dell’articolo 17 della direttiva Habitat.

174

Indirizzare le modalità di svolgimento delle attività pastorali verso una maggiore

attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Realizzazione, secondo tecniche di ingegneria naturalistica, di recinzioni e/o barriere volte a conservare i siti di presenza e le cenosi tipiche dell'habitat, che escludano la frequentazione ed eventualmente dirottino verso i camminamenti prestabiliti, le barriere saranno inoltre idonee anche a evitare l’ingresso dei capi di bestiame al pascolo e dei cinghiali.

Indirizzare le attività turistiche, sportive e/o escursionistiche verso una una maggiore attenzione allo SdC di Habitat/specie di interesse

conservazionistico

Stipula di accordo con gruppi di arrampicata allo scopo di trovare una intesa relativamente al divieto di arrampicata nel periodo compreso tra i mesi di febbraio ed aprile.

IA

8310, Chirotteri troglofili, geotritoni

Indirizzare le attività turistiche, sportive e/o escursionistiche verso una una maggiore attenzione allo SdC di Habitat/specie di interesse

conservazionistico

In corrispondenza dell’habitat 8310, e delle cavità potenzialmente interessate dalla presenza

antropica, al fine di preservare i delicati equilibri trofici, dovranno essere applicate delle barriere fisiche (cancello a maglie

metalliche) che evitino l’accesso al personale non autorizzato ed al contempo non rappresentino una barriera distribuitva per la fauna presente (in particolare per chirotteri e geotritoni). Le dimensioni ideali della maglia per le specie che potrebbero

potenzialmente frequentare la cavità sono di 15 cm di spazio tra una sbarra orizzontale e l’altra, mentre le sbarre verticali dovranno essere distanziate il più possibile (almeno 45 cm). Per evitare che tali aste si flettano è opportuno che siano robuste, con un diametro di almeno 2 cm.

IA

1210, 2110,

2120, 2130 Indirizzare le attività turistiche, sportive e/o escursionistiche verso una una maggiore attenzione allo SdC di Habitat/specie di interesse

conservazionistico

Realizzazione di sistemi di

protezione del cordone dunoso dal calpestio (staccionate, passerelle in

legno ecc.) IA

175 1210, 2110,

2120, 2130 Contenere la diffusione delle specie aliene e/o invasive

Azioni di contenimento delle specie

vegetali alloctone IA

6110*, 8210,

8310 Indirizzare le attività turistiche, sportive e/o escursionistiche verso una una maggiore attenzione allo SdC di Habitat/specie di interesse

conservazionistico

Censimento di dettaglio in collaborazione con la FSRER delle cavità o rifugi ipogei, naturali e artificiali, e valutazione di quelli richiedenti una protezione diretta degli accessi; realizzazione di interventi di protezione degli accessi non autorizzati ai rifugi ipogei; delle forme di utilizzazione e fruizione valutando l'incidenza in relazione allo status dell’habitat, alle specie troglofile presenti, all’ecologia, al tipo di roost, alla fenologia, alla possibile alterazione del microclima, all’effetto

dell’illuminazione.

IA

8210, 6110* Migliorare lo stato di conservazione di habitat/specie attraverso interventi diretti mirati allo scopo

Realizzazione di interventi di taglio e/o estirpazione e/o potatura per il contenimento della espansione della vegetazione arbustiva, arborea o lianosa rampicante, in grado di ombreggiare o limitare l’habitat, nonché delle specie alloctone ed erbacee ruderali, invadenti l'habitat.

IA

6110*, 8210,

8310 Intensificare/migliorare le attività di

sorveglianza nei siti N2000

vigilanza Azioni e attività il controllo e vigilanza e la prevenzione dei fenomeni di abbandono di rifiuti e per la loro raccolta; bonifica delle microdiscariche eventualmente individuate nel sito; opportuna gestione dei rifiuti presso le aree di sosta (es. adeguamento e/o dotazione di contenitori, periodica raccolta e ripulitura dei

contenitori); interventi a protezione delle aree a rischio di scarico di rifiuti/sversamenti (staccionate, blocchi ciclopici, catene…); posa di segnaletica specifica;

IA

176 Fauna troglofila

e troglobia Bubo Bubo Aquila chrysaetos Falco peregrinus Charadrius alexandrinus

Individuare piani di studio e di gestione specifici

Stabilire una rete di autorità pubbliche (regioni, province, servizi veterinari, CFS, ecc.) e gruppi di interesse (eg. Stakeholders, università) che contribuiscano allo studio e allo sviluppo delle migliori soluzioni per la gestione e la conservazione delle specie rupicole (psammofile) indicate nell’ambito di specifiche aree protette.

IA

Definizione delle priorità in ordine alle misure da attuare nel periodo del prossimo QFP

Le misure prioritarie sono quelle che dovrebbero essere attuate nel periodo del prossimo QFP (2021-2027). Se del caso, spiegare i criteri per la definizione dell’ordine di priorità delle misure.

La metodologia individuata per la prioritizzazione delle misure è riportata in apposito paragrafo nella Sezione A.3.

In base allo stato attuale di conservazione definito a livello regionale e nazionale, nonché della probabile evoluzione che si potrebbe verificare nel breve – medio periodo, sono stati considerati di rilevante interesse ai fini del PAF i seguenti habitat:

HABITAT MOTIVAZIONE PRIORITÀ

8240* Pavimenti calcarei

MOLTO ALTA

Habitat PRIORITARIO, SdC in Emilia-Romagna mai eccellente, estremamente raro in Emilia-Romagna.

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)

SdC in Emilia-Romagna eccellente in meno del 20%, con cattivo Stato di Conservazione a livello italiano, sia a livello di valutazione globale che per ogni singolo parametro preso in considerazione (in peggioramento)

2110 Dune embrionali mobili SdC in Emilia-Romagna eccellente in meno del 30%, con cattivo Stato di Conservazione a livello italiano (in peggioramento)

6110* Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi

ALTA

Habitat PRIORITARIO 8210 Pareti rocciose calcaree con

vegetazione casmofitica SdC in Emilia-Romagna con valutazione globale

“C” su circa il 10%

8120 Ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini (Thlaspietea rotundifolii)

SdC in Emilia-Romagna mai eccellente

8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico

NON ASSEGNATA

1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine

8110 Ghiaioni silicei dei piani montano fino a nivale (Androsacetalia alpinae e Galeopsietalia ladani)

8220 Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica

8230 Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi-Veronicion dillenii

177 verso una maggiore attenzione allo SdC degli ecosistemi interessati

Realizzazione, secondo tecniche di ingegneria naturalistica, di recinzioni e/o barriere volte a conservare i siti di presenza e le cenosi tipiche dell'habitat, che escludano la frequentazione ed eventualmente dirottino verso i camminamenti prestabiliti, le barriere saranno inoltre idonee anche a evitare l’ingresso dei capi di bestiame al pascolo e dei cinghiali.

IA

1210, 2110,

2120, 2130 Indirizzare le attività turistiche, sportive

Realizzazione di sistemi di protezione del cordone dunoso dal calpestio (staccionate, passerelle in legno ecc.)

IA

1210, 2110,

2120, 2130 Aumentare l'estensione degli habitat di interesse comunitario o degli habitat elettivi delle specie di interesse comunitario

Realizzazione di opere di difesa e recupero delle dune, anche mediante interventi puntuali di ripascimento e rimodellamento con sabbie provenienti da eventuali opere di dragaggio dopo

averne verificata l’idoneità IA

1210, 2110,

2120, 2130 Contenere la diffusione delle specie aliene e/o invasive

Azioni di contenimento delle specie vegetali

alloctone IA

8310, Chirotteri troglofili, geotritoni

Indirizzare le attività turistiche, sportive

In corrispondenza dell’habitat 8310, e delle cavità potenzialmente interessate dalla presenza antropica, al fine di preservare i delicati equilibri trofici, dovranno essere applicate delle barriere fisiche (cancello a maglie metalliche) che evitino l’accesso al personale non autorizzato e al contempo non rappresentino una barriera distribuitva per la fauna presente (in particolare per chirotteri e geotritoni). Le dimensioni ideali della maglia per le specie che potrebbero potenzialmente frequentare la cavità sono di 15 cm di spazio tra una sbarra orizzontale e l’altra, mentre le sbarre verticali dovranno essere distanziate il più possibile (almeno 45 cm). Per evitare che tali aste si flettano è opportuno che siano robuste, con un diametro di almeno 2 cm.

IA

178 8210, 6110* Migliorare lo stato di

conservazione di habitat/specie attraverso interventi diretti mirati allo scopo

Realizzazione di interventi di taglio e/o estirpazione e/o potatura per il contenimento della espansione della vegetazione arbustiva, arborea o lianosa rampicante, in grado di ombreggiare o limitare l’habitat, nonché delle specie alloctone ed erbacee ruderali, invadenti l'habitat.

Individuare piani di studio e di gestione specifici

Stabilire una rete di autorità pubbliche (regioni, province, servizi veterinari, CFS, ecc.) e gruppi di interesse (eg. Stakeholders, università) che contribuiscano allo studio e allo sviluppo delle migliori soluzioni per la gestione e la conservazione delle specie rupicole (psammofile) indicate nell’ambito di specifiche aree protette.

IA

Elenco di misure prioritarie da attuare e relativi costi stimati

• All’interno dei siti Natura 2000 designati per gli habitat e le specie bersaglio

Denominazione e breve descrizione delle

misure Tipo di Realizzazione, secondo tecniche di ingegneria

naturalistica, di recinzioni e/o barriere volte a conservare i siti di presenza e le cenosi tipiche dell'habitat, che escludano la frequentazione ed eventualmente dirottino verso camminamenti prestabiliti. Le barriere saranno inoltre idonee anche a evitare l’ingresso dei capi di bestiame al pascolo e dei cinghiali.

Target: 6110*, 8130, 8220, 8230, 8210, 8240*, Himantoglossum adriaticum, Caprimulgus europaeus

Realizzazione di sistemi di protezione del cordone dunoso dal calpestio (staccionate, passerelle in legno ecc.).

Target: 1210, 2110, 2120, 2130

una tantum 262 ha 17’965,71

LIFE - Fondi regionali e degli Enti di gestione Realizzazione di opere di difesa e recupero delle

dune, anche mediante interventi puntuali di ripascimento e rimodellamento con sabbie provenienti da eventuali opere di dragaggio dopo averne verificata l’idoneità.

Target: 1210, 2110, 2120, 2130

una tantum 90'000 m³ 131’142,8

Azioni di contenimento delle specie vegetali alloctone.

Target: 1210, 2110, 2120, 2130

ricorren

179 trofici, dovranno essere applicate delle barriere

fisiche (cancello a maglie metalliche) che evitino l’accesso al personale non autorizzato ed al contempo non rappresentino una barriera distribuitva per la fauna presente (in particolare per chirotteri e geotritoni). Le dimensioni ideali della maglia per le specie che potrebbero potenzialmente frequentare la cavità sono di 15 cm di spazio tra una sbarra orizzontale e l’altra, mentre le sbarre verticali dovranno essere distanziate il più possibile (almeno 45 cm). Per evitare che tali aste si flettano è opportuno che siano robuste, con un diametro di almeno 2 cm.

Target: 8310, Chirotteri troglofili, geotritoni

una tantum Dieci

barriere 71’428,57

LIFE - Fondi regionali e degli Enti di gestione

Realizzazione di interventi di taglio e/o estirpazione e/o potatura per il contenimento della espansione della vegetazione arbustiva, arborea o lianosa rampicante, in grado di ombreggiare o limitare l’habitat, nonché delle specie alloctone ed erbacee ruderali, invadenti l'habitat.

Target: 8210, 6110*

ricorren

te 27 ha 2’485,35

LIFE - Fondi regionali e degli Enti di gestione

• Misure aggiuntive al di là di Natura 2000 (misure per la più ampia infrastruttura verde)

Denominazione e breve descrizione delle misure

Tipo di misura

*

Bersagli (unità e o quantità

)

Costi stimati in (annualizzatEUR

i)

Possibile fonte cofinanziamentdi

o UE

NESSUNA MISURA INDIVIDUATA

* indicare se la misura è ricorrente o una tantum Risultati attesi per specie e tipi di habitat bersaglio

Per gli habitat 6110*, 8130, 8220, 8230, 8210, 8240*, e quindi per gli habitat biologici delle specie Himantoglossum adriaticum, Caprimulgus europaeus, diminuzione delle pressioni legate alla frequentazione antropica legata al turismo e ai capi di bestiame al pascolo.

Per gli habitat 1210, 2110, 2120, 2130, miglioramento delle condizioni ecologiche e quindi dei parametri legati a struttura e funzioni, anche tramite il contenimento delle specie vegetali alloctone; ampliamento della superficie degli habitat attraverso la ricostituzione e rimodellamento delle dune (90.000 mc).

Miglioramento di struttura e funzioni dell’habitat 8310 e dell’habitat biologico delle specie di chirotteri troglofili e geotritoni, attraverso il controllo degli accessi.

Miglioramento della struttura e funzioni degli habitat 8210, 6110*, attraverso il contrasto delle dinamiche vegetazionali, nonché delle specie alloctone ed erbacee ruderali (27 ha).

Accordo con gruppi di arrampicata allo scopo di trovare una intesa in merito al divieto di arrampicata in alcuni periodi dell’anno.

180 Risultati attesi: altri benefici

Gli interventi previsti concorrono parzialmente alla strategia europea per la conservazione della biodiversità, soprattutto attraverso la lotta alle specie aliene invasive.

E.2.8. Habitat d’acqua dolce (fiumi e laghi)

Stato attuale di habitat e specie, misure di conservazione adottate finora e relativo impatto, restanti pressioni e minacce

All’interno dei Siti Natura 2000 dell’Emilia-Romagna sono presenti 12 tipi di Habitat di interesse comunitario afferenti alla categoria delle “Habitat d’acqua dolce (fiumi e laghi)”, per una superficie complessiva pari a circa 5'192 ettari (correlazione effettuata in base alle indicazioni di collegamento tra habitat di interesse comunitario e categorie MAES: Linkages of species and habitat types to MAES ecosystems – European Environment Agency).

Le specie che vivono le zone umide dipendono moltissimo dalla gestione delle stesse. Un errato mantenimento dei livelli idrici, la difficile gestione delle specie alloctone, la mancanza di corridoi ecologici, la rimozione o l'alterazione della vegetazione ripariale sono tutti fattori che minacciano la conservazione delle specie legate agli ambienti umidi.

Per la categoria delle acque dolci, in Emilia-Romagna intrinsecamente interconnessa e a volte confondibile con lagune-acque salate e con stagni-torbiere, si tratta indubbiamente degli ambienti più in crisi e in peggioramento, per una serie di fattori di pressione o minaccia sia naturali (climatiche e geomorfologiche) sia antropiche. La combinazione scarsità e cattiva qualità delle acque si somma alle difficoltà di flusso e ricambio. Siccità e inquinamento aggravano condizioni di torbidità divenute ormai fisiologiche, provocate e mantenute soprattutto da un eccesso di alieni (gamberi e nutrie, Ludwigia peploides) localmente principale fattore di disturbo in acque ferme. Per le acque correnti, anch’esse a rischio di degrado, prevalgono minacce di disordine idraulico condizionato dalla irregolarità dei ritmi piene-magre e accentuato da eventi estremi sempre più frequenti che mettono a dura prova sistemi torrentizi di per sé incostanti. Se si assommano difficoltà di approvvigionamento idrico e carenze gestionali nel governo dei meccanismi idraulici, si possono verificare situazioni di collasso ambientale con crisi sanitarie e vere e proprie morie di animali e piante. Nonostante la velocità di ripresa che caratterizza questi habitat a evoluzione intrinsecamente rapida, la problematica situazione generale di questa regione non aiuta. Priva di laghi naturali e con fiumi incostanti, dalle sponde costrette ed alterate, L’Emilia-Romagna ha evoluto raffinati sistemi di regimazione delle acque che confluiscono nella pianura alluvionale. Il fragile ecosistema delle acque dolci, già penalizzato da interruzioni, isolamento e frammentazione, dipende sostanzialmente da sistemi di gestione idraulica che vanno costantemente mantenuti e testati. In carenza di questi, l’ecosistema va in crisi facilmente, con conseguente drastica riduzione dei lamineti e sostanziale scomparsa di tanta flora e fauna (segnatamente ittica e anfibia) acquatica locale. Nel contesto, ogni azione volta all’aumento (ripristino) di superfici allagabili, spazi golenali, rinaturalizzazione di argini, sponde e condizioni palustri o ripariali, soprattutto se collegate alla rete ecologica, diventa propedeutica agli interventi migliorativi della rete medesima e dei singoli componenti biotici e abiotici oggetto di azioni di conservazione o reintroduzione.

Codice Nome Habitat Superficie (ha) Superficie

minacciata (C) 3130 Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con

vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli

Isoëto-Nanojuncetea 330,97

81,2

3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp. 47,18 3,9 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition 1743,09 84,12

3160 Laghi e stagni distrofici naturali 3,31 -

181 3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione

del Ranunculion fluitantis e

Callitricho-Batrachion. 9,90

0,72

3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del

Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p. 2074,79 62,73

3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e

con filari ripari di Salix e Populus alba. 94,46

80,85

3290 Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il

Paspalo-Agrostidion 84,25 3,36

* Habitat di interesse prioritario

Secondo i dati contenuti nei formulari Standard, il 62% delle superfici afferenti a questa categoria presentano uno stato di conservazione eccellente, il 37% uno stato di conservazione buono (non sono considerate le superfici classificate con rappresentatività non significativa).

STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI HABITAT AFFERENTI ALLA CATEGORIA “HABITAT D’ACQUA DOLCE