2. TRIANGOLO DELLA CONOSCENZA: ATTORI E RELAZIONI
2.3 Strategia di Lisbona
2.3.1 Dettaglio delle tappe evolutive della strategia europea
Nel marzo 2001 si tenne il “Consiglio europeo di Stoccolma” durante il quale vennero stabiliti gli obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione e formazione. Gli obiettivi strategici che emersero in questa prima fase furono:
aumentare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell’Unione europea;
facilitare l'accesso ai sistemi di istruzione e di formazione; aprire i sistemi di istruzione e formazione al mondo esterno72.
Nel marzo 2002 fu la volta del “Consiglio europeo di Barcellona”, ed in questa sede il focus si orientò sulla creazione di un programma di lavoro dettagliato: il Consiglio in
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questa fase individuò come obiettivo generale quello di rendere, entro il 2010, i sistemi di istruzione e di formazione dell’UE un punto di riferimento sotto il profilo qualitativo a livello mondiale.
I temi cardine emersi in questo nuovo consiglio mirati a conservare lo slancio della strategia a lungo termine furono:
coordinamento delle politiche economiche e delle politiche fiscali per assicurare sane finanze pubbliche. Obbligo per stati membri di rispettare il saldo di bilancio positivo o al pareggio entro l’anno 2004;
orientamento verso lo sviluppo sostenibile: il consiglio sottolinea l’esigenza di una crescita nel breve termine che non comprometta la possibilità di crescita per le generazioni future;
creazione di un ambiente più favorevole per l’imprenditorialità e la competitività; rafforzamento della coesione sociale attraverso l’Agenda sociale europea;
rafforzamento delle strategie per l’occupazione;
promozione delle competenze e della mobilità nell’Unione europea.
All’interno della relazione vennero affrontati alcuni temi inerenti un metodo aperto al coordinamento, ed al Consiglio e alla Commissione venne richiesta una relazione congiunta sull’attuazione del programma di lavoro da presentare al vertice europeo della primavera 200473.
Nel maggio 2003 si tenne il Consiglio dei ministri dell’istruzione il cui documento conclusivo analizzava il livello di riferimento del rendimento europeo nel settore dell’istruzione e della formazione; - i livelli di riferimento del rendimento medio europeo dovrebbero basarsi su dati comparabili, non definiscono obiettivi nazionali, non prescrivono decisioni destinate ad essere adottate da governi nazionali, ma si limitano a stabilire un target di riferimento che sia linea guida per i singoli Stati membri-.
Le aree prioritarie di intervento risultarono essere:
diminuzione dell’abbandono scolastico precoce entro il 2010 nell’Unione europea fino a raggiungere una percentuale media non superiore al 10%;
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aumento dei laureati in matematica, scienza e tecnologia con un aumento fino ad almeno il 15% ed una diminuzione dello squilibrio tra i sessi;
aumento entro il 2010 di almeno una percentuale pari all’85% della popolazione ventiduenne dell’UE che ha completato un ciclo di istruzione secondaria superiore; diminuzione della percentuale dei quindicenni con scarsa capacità di lettura
(almeno del 20% rispetto al 2000);
aumento del livello medio di partecipazione alle iniziative di lifelong learning, che dovrebbe attestarsi le 12,5% della popolazione adulta in età lavorativa nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 64 anni74.
Il Consiglio europeo di Bruxelles tenutosi nel marzo 2004 ebbe per oggetto l’istruzione e la formazione e pose l’attenzione sull’urgenza delle riforme per la corretta riuscita Strategia di Lisbona. Nel tentativo di illustrare i progressi compiuti ed i ritardi nel processo di cooperazione, la relazione congiunta del Consiglio e della commissione, individua tre leve su cui basare l’azione futura, per rispettare gli obiettivi e le tempistiche di Lisbona:
concentrare le riforme e gli investimenti nei settori chiave per la società della conoscenza: perché l’Europa possa diventare la principale economia della conoscenza al mondo, vi è l’urgente bisogno di investire con sempre maggiore efficienza ed efficacia nelle risorse umane. Ciò comporta investimenti pubblici nei settori chiave per la società della conoscenza ed un più elevato livello di investimenti nel settore privato, nello specifico per quanto riguarda l’istruzione superiore, l’istruzione degli adulti e la formazione professionale continua. I finanziamenti comunitari, compresi i fondi strutturali ed i programmi di istruzione e formazione, dovrebbero svolgere un ruolo crescente a favore dello sviluppo del capitale umano.
Fare dell’apprendimento permanente una realtà concreta: in materia di apprendimento permanente, occorrono strategie nazionali coerenti e globali. In merito a questo aspetto, è necessaria la promozione di partenariati più efficaci tra le principali parti in causa, inclusi imprese, parti sociali ed istituti di istruzione a tutti i livelli. Tali strategie dovrebbero includere la convalida dell’apprendimento precedente e la creazione di ambienti di apprendimento aperti, attrattivi ed accessibili a tutti.
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Per costruire l’Europa dell’istruzione e della formazione occorre elaborare un quadro europeo, basato su quadri nazionali, che serva da riferimento comune per il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze. Il riconoscimento dei diplomi e dei certificati in tutta Europa è essenziale per lo sviluppo di un mercato del lavoro europeo e della cittadinanza europea. Gli Stati membri dovrebbero inoltre adottare i provvedimenti appropriati per eliminare gli ostacoli che si frappongono alla mobilità e fornire il necessario sostegno finanziario nell’ambito dei programmi comunitari ed al di là di essi.
A partire da tale data inoltre il Consiglio e la Commissione hanno presero l’impegno di verificare con scadenza più ristretta il progressi compiuti nell’attuazione del piano di lavoro75.
La primavera del 2006 76e successivamente nel 2008 77attraverso le due relazioni congiunte del Consiglio e della Commissione, segnarono un passo importante nell’ambito della modernizzazione dell’istruzione e la formazione e per l’apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l’innovazione. Venne sottolineata la necessità di rafforzare il modello sociale europeo, nonostante la relazione del 2008 faccia emergere ancora la mancanza di coerenti e complete strategie per l’apprendimento permanente evidenziando la necessità di elevare il livello delle competenze ed il ruolo chiave dell’istruzione nel triangolo della conoscenza.
La conferenza del settembre 2009 (31 agosto-2 settembre 2009) tenutasi a Göteborg, durante la presidenza svedese, dal titolo “The Knowledge Triangle Shaping the Future of Europe”, ha esplorato i collegamenti tra ambito accademico-ricerca-innovazione, dando vita alla più grande conferenza mai tenutasi dal Consiglio dei ministri europei sin dalla
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Relazione intermedia comune del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro dettagliato concernente il seguito dato agli obiettivi dei sistemi d'istruzione e di formazione in Europa
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Relazione intermedia comune 2006 del consiglio e della commissione sui progressi compiuti nell'ambito del programma di lavoro «istruzione e formazione 2010»
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Relazione congiunta 2008 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma di lavoro “Istruzione e formazione 2010” "L'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione"
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formazione dell’Unione Europea.78 I partecipanti furono più di 300 provenienti da tutto il mondo (USA, Giappone, Canada, Cina), tutti orientati a dare una nuova direzione al triangolo della conoscenza. Il più grande risultato dopo 3 giorni di discussioni, presentazioni formali ed informali, fu la necessità di modernizzare l’infrastruttura dei centri di ricerca e delle università europee, utilizzando il Triangolo della conoscenza come strumento principale, pur tenendo in considerazione le grandi diversità culturali, linguistiche e storiche dei vari Paesi79.
Il professor Anders Flodstrom, capo dell'Agenzia nazionale svedese per l'istruzione superiore e cancelliere dell’Università svedese, nel suo discorso introduttivo sottolineò l’urgenza di un’azione nell’ambito dell’istruzione, quando ha definito l'Europa "la zona più noiosa, ma anche la più eccitante del mondo all'interno di istruzione e ricerca".80
Flodstrom, che era ed è tuttora membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto Europeo di Tecnologia (EIT), ha dichiarato durante la conferenza che lo stato attuale del trasferimento della conoscenza dalla ricerca e sviluppo ad innovazioni, prodotti, servizi e infrastrutture spesso è percepito come una passeggiata "nella valle della morte".
Questa drammatica visione è stata ripresa poi nel commento di Tobias Krantz, ministro svedese dell'Istruzione e della ricerca il quale ha affermato: "Cercare di modernizzare le università europee è come cercare di modernizzare un cimitero. Avrai un piccolo aiuto da parte degli addetti ai lavori."81
Dunque il messaggio chiave espresso all’unisono, fu che le università europee avevano la necessità di modernizzarsi e allo stesso tempo aprirsi per una collaborazione significativamente più estesa con il mondo esterno all'Europa e con il settore industriale. Janez Potonik, commissario europeo per la scienza e la ricerca, al momento della conferenza, ha tenuto un discorso dal titolo “l'importanza del Triangolo della Conoscenza per il futuro dell'Europa”, in cui si soffermò sulla necessità di rendere le università e le
78Soriano F. H., Mulatero F., (2010), Knowledge Policy in the EU: From the Lisbon Strategy to Europe 2020, Journal of Knowledge Economy, Vol. 1, Issue 4, pp289-302
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Conclusioni della conferenza “The Knowledge Triangle Shaping the Future of Europe”. (2009) Göteborg, S.
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The most boring, but also the most exciting, area of the world within higher education and research.
81Trying to modernize European universities is like trying to modernize a graveyard. You will have
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istituzioni di ricerca più forti e meglio collegate al settore delle imprese per renderlo più competitivo.
Nel 2010, con il completamento del ciclo decennale della strategia di Lisbona, le Istituzioni europee e gli Stati membri hanno avviato il dibattito per la definizione di una strategia post 2010, attraverso una verifica dei risultati e l’individuazione dei limiti registrati. La nuova strategia “UE 2020” avrà il compito di rafforzare la dimensione sociale, coniugare in maniera efficace e coerente la strategia di ripresa economica, la strategia per la crescita e l’occupazione, lo sviluppo sostenibile e l’attenzione per i cambiamenti climatici.
L'Europa si trovava di fronte a un mondo in rapido movimento, che genera un numero crescente di sfide serie e deve trovare il modo di soddisfarle. Per questo motivo, la Commissione europea ha ri-lanciato la strategia di Lisbona, rivisitata nel 2010, con la "Strategia Europa 2020”.
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