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4. APPLICAZIONE DEL TRIANGOLO DELLA CONOSCENZA AL SETTORE

4.2 Elaborazione dati

4.2.3 I tirocini nelle università

Ancora una volta il questionario ha toccato un tema affrontato nel capitolo precedente della tesi: uno strumento che permette di mettere in contatto gli studenti con la realtà lavorativa già durante il percorso di studi, è il tirocinio. Attraverso questa esperienza lo studente che svolge un percorso di studi a qualsiasi livello (graduate, undergraduate, master, PhD) ha la possibilità di partecipare all’attività lavorativa delle imprese. Dagli studi approfonditi nel capitolo 3 è emerso che l’esperienza di tirocinio ha dei benefici sia verso gli studenti che nella prospettiva delle imprese; a conferma di ciò, il questionario sottoposto tramite il progetto FRAMELOG mostra che su 18 risposte totali ricevute in merito al quesito “Alcuni dei tuoi studenti sono stati assunti in imprese dopo aver conseguito l’esperienza di tirocinio?” (Domanda 32 in Appendice), 1 risposta è nulla, 4 sono negative e 13 positive.

SI 24% NO 52% N/A 24%

Do you have any Research center in

Logistics?

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Figura 4.9 Categoria di studenti che hanno conseguito l’esperienza di tirocinio

Il grafico rappresentato in Figura 4.9 mostra le categoria di studenti: il maggior numero di studenti che hanno conseguito questa esperienza e che al termine della quale sono state assunte in azienda appartengono al grado di istruzione “Master”; il minore risultato positivo è rappresentato dai dottorandi.

0 2 4 6 8 10 12

PhD Master Postgraduate Graduate

Have some of yours student ever been employed in

Companies after the completion of an intership?

Si No

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CONCLUSIONI

I risultati delle discussioni europee hanno sollevato dibattiti ed opinioni discordanti. Nell’ambito specifico dell’education si può affermare che la strategia di Lisbona, seppur a singhiozzi, ha prodotto risultati importanti per il futuro dei sistemi di istruzione europei.

 L’attenzione alla valorizzazione e sviluppo del capitale umano,  la promozione di un sistema di apprendimento permanente,

 lo spostamento dell’attenzione dal processo di insegnamento al processo di apprendimento,

 l’enfasi sulla qualità dei sistemi e dell’offerta formativa,  il rafforzamento dell’apprendimento basato sul lavoro,

sono elementi fondamentali di una strategia che intende strutturare i sistemi scolastici e formativi europei in un futuro nel quale conoscenze e competenze possedute, sono destinate a giocare un ruolo cardine sia per gli individui che per i sistemi sociali ed economici, mentre i percorsi di apprendimento saranno sempre più il risultato di molteplici processi, sia formali che informali.

Le sfide future dell’Europa non riguardano più la competitività e la crescita economica, bensì le nuove tematiche toccano aspetti del tipo: riscaldamento globale, migrazione per cause politiche ed economiche, problematiche relative alle conseguenze negative della tecnologica e la violazione della privacy. All’interno di questo contesto europeo, nasce l’esigenza di implementare l’azione di quelli che sono i tre attori del Triangolo della Conoscenza: gli Istituti di Istruzione Superiore, gli Enti di Ricerca e le Imprese.

Dallo studio della letteratura in merito al Triangolo della Conoscenza, si evince che la maggior parte delle politiche non hanno la giusta considerazione della relazione tra i tre attori; questi vengono piuttosto considerati come tre vertici che seguono uno sviluppo ed una evoluzione separata.

L’evoluzione dell’Industria 4.0 ha comportato innanzitutto una globalizzazione dei mercati, dunque una implementazione geograficamente limitata dei principi del Triangolo della Conoscenza risulta non attuale e non coerente. All’Industria 4.0 è seguito anche il concetto evolutivo di Logistica 4.0: il primo capitolo della tesi ha analizzato l’evoluzione di questo concetto, sottolineando l’esistenza di cambiamenti importanti che hanno attraversato il settore e che meritano uno studio costante. Appare evidente in questo senso che gli istituti di ricerca hanno un ruolo incisivo in questo campo. Ragion per cui un

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ulteriore aspetto che può contribuire a rafforzare l’economia riguarda il coinvolgimento degli studenti: i principi del Triangolo della Conoscenza mirano a creare un legame tra ricerca-insegnamento ed attività innovativa. Il terzo capitolo della tesi ha ampiamente affrontato questa tematica ed il risultato sembra attualmente non essere ancora soddisfacente. La tesi ha avuto come obiettivo quello di valutare in che misura siano adeguate le attuali le competenze logistiche, le conoscenze e la formazione offerta. Dai rapporti conclusivi dei vari studi emergono una serie di carenze sia dal punto di vista della competenza degli studenti nel momento in cui terminano il proprio percorso di studi, sia dal punto di vista delle condizioni che il mercato offre ai lavoratori: condizioni lavorative relativamente povere, basso prestigio dello status che l’occupazione logistica offre, effettiva mancanza di preparazione professionale per la carriera logistica a fronte di una complessità tecnica richiesta dal mercato.

In questa ottica, gli sforzi nel lungo termine richiedono interventi in termini di:

 sviluppo di carriera per gli accademici, per incoraggiarli a prestare maggiore interesse nell’implementazione del triangolo della conoscenza, delle attività che si svolgono nel mondo accademico e nel rapporto tra quest’ultimo e le imprese;  interdisciplinarietà: la condivisione del know-how tra le discipline permette di

assecondare l’azione innovativa.

La tesi ha esaminato in maniera separata prima il tema della logistica e nel secondo capitolo il tema del triangolo della conoscenza; il terzo capitolo ha creato un punto di incontro tra i due argomenti focalizzando l’attenzione sulla logistica affrontata nei corsi universitari.

Nell’ambito delle competenze logistiche la letteratura ha evidenziato la necessità di espandere la formazione logistica. Le regioni in via di sviluppo sono più arretrate rispetto ai paesi sviluppati, in termini di budget e capacità di formazione, la gamma e la qualità della fornitura di formazione e l'adozione di standard professionali. Spesso, la formazione è limitata all’apprendimento sul campo di lavoro, a breve termine e fornita dai colleghi durante le operazioni quotidiane. Nel corso del terzo capitolo, il focus sulle università e sui programmi di logistica all’interno di esse, ha permesso di dare un quadro reale. Mentre le linee guida delle discussioni europee hanno ribadito la necessità di approfondire il tema logistico, la realtà raccontata dagli studi analizzati ha mostrato un rallentamento nella crescita e nello sviluppo dell’insegnamento dei temi logistici. Attraverso gli studi analizzati

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è possibile classificare una serie di suggerimenti che possono aiutare un miglioramento della disciplina:

 i rapporti degli studiosi sollevano l’esistenza di alcune lacune in merito alle competenze logistiche; l’azione risolutiva potrebbe essere fornita da una cura più oculata e coerente dei programmi offerti dai corsi di laurea.

 Un maggiore coinvolgimento degli studenti alle attività aziendali durante il percorso di studio, può fornire uno stimolo per la crescita e il miglioramento del settore. Lo strumento utilizzabile per creare questo genere di coinvolgimento è il tirocinio. Tuttavia questo tipo di pratica non risulta essere ancora consolidata.  Per quanto riguarda le strategie di reclutamento, i vantaggi di una carriera nella

logistica devono essere sottolineati con più forza. In alcuni paesi e settori del mercato della logistica, la retribuzione e le condizioni dovranno essere migliorate per attrarre un numero sufficiente di reclute di alto livello. Anche il concetto di employer branding174 deve essere compreso dalle aziende del settore logistico. La tesi esamina il possibile ruolo dei tre attori del triangolo della conoscenza nell'aiutare a colmare il divario di competenze logistiche. Ci sono alcuni modi in cui si possono provare a migliorare i livelli di competenza nella forza lavoro logistica:

• facilitare la collaborazione tra i tre attori del Triangolo della Conoscenza; • definire e armonizzare gli standard di competenza;

• sensibilizzare il ruolo cruciale delle competenze logistiche e della formazione; • definire la logistica nella politica dell'istruzione e/o nello sviluppo del curriculum; • fornire supporto finanziario per iniziative di formazione;

• aumentare i livelli di competenza nelle imprese di logistica;

• integrare lo sviluppo infrastrutturale con investimenti in capitale umano.

Dall’analisi della letteratura e nel contesto che ci circonda, possiamo concludere che le grandi trasformazioni in atto nel sistema logistico, hanno ricadute evidenti sui fabbisogni formativi delle imprese operanti nella filiera e più in generale sulle competenze richieste dalla filiera. Si tratta in primo luogo di figure con alta formazione, necessarie per supportare i processi di organizzazione e cambiamento, in particolare nelle aree del controllo di gestione, dell’approvvigionamento, del controllo qualità e della sostenibilità

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ambientale. Le figure individuate dovrebbero possedere competenze trasversali nell’ambito dell’ingegneria gestionale e dell’informatica, dell’economia e del management, del diritto dei trasporti. L’obiettivo principale è proprio quello di formare, mediante laurea triennale e master, figure trasversali in grado di ricoprire ruoli professionali medio-alti nell’ambito della logistica. Sui livelli di formazione più operativi, le imprese esprimono un fabbisogno relativo alla formazione continua degli occupati, per rendere effettive le innovazioni organizzative introdotte dalle aziende più dinamiche, da affiancare all’immissione di nuovi addetti.

Il Progetto Framelog interviene come risposta per risolvere quelle che sono le problematiche formative e lavorative in ambito logistico, attraverso il rafforzamento dell’importanza della formazione accademica per la crescita e l’occupazione nella logistica e la sua attrattiva internazionale attraverso una più stretta ed efficace cooperazione tra università, ricerca e impresa.

Il capitolo conclusivo della tesi offre spunti di riflessione attraverso l’analisi del progetto FRAMELOG: al suo interno viene analizzata al situazione riguardo le collaborazioni tra i tre attori del triangolo, arrivando alla conclusione che la collaborazione tra i tre attori può portare allo sviluppo economico. Questi legami, oltre a portare risorse aggiuntive alle università, permettono di migliorare la qualità della ricerca ed avere un impatto sull’innovazione nel settore industriale. Il trasferimento della conoscenza prodotta dall’università, risulta essere cruciale, soprattutto per le piccole-medie imprese, che non hanno le risorse necessarie per investire direttamente in attività di ricerca e sviluppo.

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