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2. TRIANGOLO DELLA CONOSCENZA: ATTORI E RELAZIONI

2.4 Europa 2020

Il secondo decennio del nuovo millennio si apre in uno scenario diverso da quello aveva posto le condizioni per la Strategia di Lisbona. La crisi finanziaria mondiale del 2008 si è trasformata in una crisi economica che ha investito anche l’Europa mettendo in evidenza le carenze strutturali dell’economia europea.

Per comprendere l’importanza che l’Europa da all’interazione università-istituti di ricerca- imprese, analizziamo il passo successivo in tema di riforme, ossia la strategia Europa 2020, il programma dell’Unione per la crescita e l’occupazione.

Le discussioni scaturite dalle riunioni post-Lisbona, hanno evidenziato la necessità di porre l’accento sul sistema di istruzione come strumento per mantenere il vantaggio competitivo internazionale attraverso una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva come mezzo per superare le carenze strutturali dell’economia europea, migliorarne la competitività e la produttività e favorire l’affermarsi di un’economia di mercato sociale sostenibile. Gli obiettivi che questa strategia si pone riguardano:

 occupazione: ridurre il tasso di occupazione per la fascia di età compresa tra i 20 ed i 74 anni;

 ricerca e sviluppo: investire nel settore R&S il 3% del PIL dell’UE;

 cambiamenti climatici ed energia: la strategia punta a ridurre le emissioni di gas ad effetto del 20% rispetto ai livelli del 1990, di ricavare il 20% dell’energia necessaria da fonti rinnovabili, di aumentare del 20% l’efficienza energetica;  istruzione: l’obiettivo è quello di ridurre il tasso di abbandono scolastico al di sotto

del 10% e di portare almeno al 40% il tasso di persone tra i 30 e 34 anni ad ottenere un diploma di istruzione superiore;

 povertà ed esclusione sociale: ridurre il numero di persone a rischio o in condizioni di povertà e esclusione sociale di almeno 20 milioni di unità.82

Questi obiettivi europei vengono tradotti in obiettivi nazionali in modo che ciascuno Stato membro sia in grado di verificare i propri progressi.

Europa 2020 mira a rafforzare la competitività dell'Europa e, di conseguenza, il benessere dei suoi abitanti. Nell'ambito di tale approccio strategico, è stato ripreso il concetto di

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"Triangolo della conoscenza" soprattutto ridisegnando il ruolo primario delle università, sfruttando le loro attività di istruzione e ricerca per lo sviluppo dell'innovazione nell'intero tessuto sociale. La maggior parte delle università europee, tuttavia, ha una relazione piuttosto scadente con gli attori economici della società, il che si traduce in un basso impatto della ricerca in innovazione.83

Figura The Knowledge Triangle (secondo Markkula 2000, Sjoer, Nørgaard e Goossens 2012).

Il KT è un principio essenziale anche in termini di cultura della leadership universitaria. Crea i prerequisiti per una visione condivisa e una cultura visione operativa dell'intera comunità universitaria e dei suoi più importanti stakeholder. Questa cultura Tutto ciò implica la creazione sistematica di sinergie tra attività di ricerca, istruzione ed innovazione. Nelle economie in rete –network- si sottolinea la necessità della collaborazione all’interno dell’organizzazione e con gli attori esterni. Questi concetti di rete, di collaborazione e di diffusione delle conoscenze, rappresentano una cultura del triangolo della conoscenza che attribuisce un notevole peso alle alleanze strategiche; il prerequisito del successo diviene la condivisione.

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Peter P. & Groumpos, (2015). Overview of the triangle of knowledge: a driving force for

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Le condizioni per uno scambio efficiente di conoscenze, risorse ed esperienze tra quelli che abbiamo definito come gli “attori del triangolo della conoscenza”, nascono e si sviluppano progressivamente. Se in un primo momento le parti cooperano per cercare dei linguaggi ed opportunità condivisibili, in una seconda fase ci sarà una condivisione di informazioni che permetterà la crescita generale.

Gli enti di ricerca e le università, attraverso la propria attività di ricerca forniscono un flusso informativo alle imprese che consente loro di tradurre tali informazioni in migliori performance.

Lo stato attuale tuttavia mostra da un lato delle difficoltà da parte delle imprese nell’accedere alle conoscenze accademiche, e una scarsa esperienza pratica da parte degli studenti; per colmare queste asimmetrie è necessaria una collaborazione che vada partecipi tutti e tre gli attori al fine di legare le conoscenze teoriche delle università ed il know-how empirico dell'industria84. Si vengono a creare dei progetti di ricerca condotti in modo congiunto tra realtà accademica ed industriale, che permettono di incrementare le abilità e la comunicazione degli studenti ed allo stesso tempo di conferire dei vantaggi85 per le imprese e, in un’ottica macro, per la società.86

Mentre le politiche tradizionali si sono concentrate principalmente sul contributo dell'istruzione all'arricchimento del capitale umano e sul contributo della ricerca all'avanzamento della scienza, negli ultimi decenni si è assistito a un aumento dell'interesse politico in merito alla funzione di innovazione delle università. Questo cambiamento, testimoniato da alcune azioni politiche che si sono concentrate maggiormente sull'aumento del contributo della ricerca all'innovazione, è confluito in riforme legislative come la legge Bayh-Dole negli Stati Uniti e la creazione di uffici di trasferimento di tecnologia e altre

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Nakagawa, K., Takata, M., Kato, K., Matsuyuki, T., & Matsuhashi, T. (2017). A University– Industry Collaborative Entrepreneurship Education Program as a Trading Zone: The Case of Osaka University. Technology Innovation Management Review, 7(6)

85Le imprese possono sfruttare le conoscenze che gli studenti acquisiscono durante il percorso di studio per migliorare le proprie performance; il contatto che gli studenti hanno tra loro consente di accrescere le conoscenze secondo la logica che Nonaka ha definito “a spirale”.

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Andersen, K., Thorsteinsson, S. E., Thorbergsson, H., & Gudmundsson, K. S. (2017). Developing the academic-industrial partnership through student research and projects: Case studies from Iceland. In Professional Communication Conference (ProComm), 2017 IEEE International (pp. 1- 5). IEEE.

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modalità di supporto del legame tra ricerca universitaria e innovazione del settore privato87.

Quando l’azione dell’Europa si è orientata verso tematiche quali energia sostenibile, traporti, mitigazione dei cambiamenti climatici, che vanno oltre la più semplice accelerazione del ritmo del cambiamento tecnologico, anche il tradizionale concetto di triangolo della conoscenza è risultato non più sufficiente.

Se, fino a questo momento, parlare di interazione tra enti per la creazione della conoscenza e realtà industriale era sufficiente, con l’aumentare della complessità dello scenario economico, subentra la necessità di considerare anche un altro aspetto ossia l’imprenditorialità: rivede l’innovazione accostandola alla ricerca ed alla conoscenza con uno spirito imprenditoriale e una maggiore attenzione interdisciplinare sulle pratiche sociali e organizzative.

L’imprenditorialità concerne la capacità di tradurre le idee in azione, di pianificare e gestire progetti. Ad essa si associano la creatività, l’innovatività e la propensione alla assunzione del rischio finalizzata al raggiungimento degli obiettivi. Le università hanno sviluppato dei programmi di educazione alla imprenditorialità attraverso la teoria e l’apprendimento esperienziale in ambiti pratici.

Dalle varie discussioni sul Triangolo della Conoscenza tradizionalmente inteso, l’opinione generale approda al nuovo concetto di ToK, dovuto ad un focus maggiore sul concetto di imprenditorialità88.

Tutta l’analisi fin ora fatta esprime un potenziale dato dalla interdipendenza di Knowledge Education, Research-Innovation ed Entrepreneurship-Business non a pieno sfruttata o comunque non completamente utilizzata a vantaggio della società, che sembra chiaramente essere il risultato di una non totale comprensione della logica sottostante gli attori del KT. Lo scopo che l’ampliamento dell’inserimento della componente imprenditoriale è quello di spingere in maniera più incisiva verso la strada dell’innovazione, sfruttando i luoghi in cui la conoscenza viene prodotta.

87Mowery C., Nelson R., Sampat N., Ziedonis A., (1999) “The growth of patenting and licensing by U.S. universities: an assessment of the effects of the Bayh–Dole act of 1980, Research Policy, Volume 30, Issue 1, January 2001, Pages 99-119

88 Peter P. & Groumpos, (2015). Overview of the triangle of knowledge: a driving force for

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Una possibile attuazione pratica di questa necessità è l’Istituto Europeo di Tecnologia (EIT), nato nell’aprile del 2008 come organismo dell’Unione europea, avente come missione l’aumento della crescita e della competitività europee, attraverso l’innovazione. L’EIT ha rappresentato una risposta alle sfide in materia di innovazione e di business. Rappresenta una novità nel senso che le sue principali attività sono implementate attraverso una distribuita rete di Knowledge and Innovation Communities (KICs)89. Le KICs riuniscono le partnership tra enti europei di “education”, “research” e “business”, coinvolgendo nella partnership autorità pubbliche e private. L’EIT fornisce siti fisici, denominati “colocation center”, in cui i partner possono effettivamente incontrarsi e lavorare alle sfide innovative condivise: la finalità di questo istituto è la condivisione delle idee e delle competenze per sostenere la crescita e lo spirito imprenditoriale e, in una ottica globale, migliorare la competitività europea su scala mondiale.

Attualmente sono presenti 6 Innovation Communities ciascuna si concentra su una diversa sfida sociale:

 EIT Climate-KIC: attenzione ai cambiamenti climatici;

 EIT Digital: tecnologie dell’informazione e della comunicazione;

 EIT Food: mette l’Europa al centro di una rivoluzione globale dell’innovazione e della produzione alimentare;

 EIT Health: concentrata sullo stile di vita sano;  EIT InnoEnergy: tema dell’energia sostenibile;

 EIT Rae Materials: affronta l’esplorazione, estrazione, lavorazione, riciclaggio e diverse soluzioni sostenibili.90

89https://eit.europa.eu/what-are-eit-knowledge-and-innovation-communities-kics 90https://eit.europa.eu/activities/innovation-communities

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