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Dall’analisi dell’interazione tra i fattori fissi ed i punteggi calcolati sulla base delle performance dei soggetti LT si delinea un quadro che rispecchia abbastanza le aspettative che hanno guidato l’analisi.

In primo luogo `e necessario evidenziare che tutti i test (Voc, Fon, LME e Gals) riportano un valore significativo (<0,005) nelle analisi congiunte ai sin- goli fattori descrittivi (Sex, Fam, Age, AgeTrat.to), con la sola eccezione del- l’inventario fonetico. In quest’ultimo caso specifico, a causa dell’esiguit`a dei dati soprattutto nel campione al T1, non `e stato possibile ottenere gli stessi livelli di significativit`a: spesso, infatti, i valori sono risultati leggermente al di sopra del tetto massimo.

Un valore significativo costante `e stato riportato, invece, nel test di con- fronto tra le coppie, ovvero nella comparazione dei punteggi a livello evo- lutivo. L’unico dato che contrasta leggermente le aspettative `e la stretta interazione tra i test ed i fattori fissi. Il valore significativo `e stato riportato per il Voc*Fam nel gruppo Age 3, per la LME*Fam nel gruppo totale e nel gruppo Age 3 e per la Gals*AgeTrat.to nel gruppo globale, ma manca totalmente per l’interrelazione con il fattore fisso Sex. Ci`o nonostante, e volendo attribuire tale discrepanza al numero piuttosto esiguo di soggetti LT di sesso femminile, l’analisi si presenta congruente con lo stato dell’arte, come delineato nel Capitolo 2 del presente lavoro. In altre parole, i dati han- no evidenziato una significativit`a interessante tanto con il rischio putativo della familiarit`a quanto con l’et`a di inizio del trattamento. Nel primo ca- so, facendo riferimento all’incidenza della presenza di disturbi linguistici di varia natura sullo sviluppo linguistico dei soggetti che presentano il ritardo, l’effetto significativo per il Voc e per la LME evidenzia la correlazione tan-

to con l’individuazione del ritardo (attraverso il Voc) quanto sullo sviluppo progressivo (monitorata attraverso test sulla produzione spontanea globale di cui la LME `e uno dei test principali di valutazione). Nel secondo caso, come gi`a ho evidenziato precedentemente nella parte introduttiva, il livello di maggiore significativit`a nel gruppo Age 3 evidenzia un discostamento dal- lo sviluppo tipico tanto maggiore quanto pi`u tardiva `e l’identificazione del ritardo. Il fatto che tale significativit`a sia stata riscontrata principalmente per la Gals non `e, a mio avviso, riduttivo, in quanto il suddetto test valuta- tivo copre una parte notevole della valutazione della produzione spontanea del soggetto.

Volendo traslare i risultati su un piano pi`u generico relativo all’identifi- cazione del ritardo linguistico, i livelli di significativit`a positiva ai test valu- tativi non hanno fatto altro che apportare un’ulteriore conferma sull’impor- tanza di monitorare precocemente i soggetti che presentano familiarit`a con disturbi linguistici di varia natura e sull’altrettanta importanza di un’intro- duzione precoce alla terapia riabilitativa in caso di ritardo persistente. Le linee risultanti finora delineate, inoltre, non si discostano da quella che `e l’idea centrale del presente lavoro, ovvero l’importanza di una valutazione della produzione spontanea del soggetto, analisi che va ad aggiungersi all’al- trettanto necessaria valutazione elicitata nella definizione dei tratti specifici dell’eventuale ritardo.

CAPITOLO

5

Studio II

Gesto e sguardo: il volto muto dell’evoluzione linguistica. La se- conda parte dello studio sperimentale del presente lavoro ha lo scopo di individuare le traiettorie evolutive dello sviluppo linguistico all’interno del quadro della comunicazione non verbale. Il punto di partenza dell’analisi fa riferimento all’attenzione condivisa, una dimensione in cui il gesto e la sincronia dello sguardo si intersecano per dar vita agli scambi comunicativi. Gi`a nella parte introduttiva del presente lavoro, e nello specifico nel Ca- pitolo 2 dedicato alle tappe linguistiche e agli indici predittivi del ritardo, sono state evidenziate le congruenze della progressione cognitiva gestuale nello sviluppo totale del linguaggio, contestualmente all’importanza della sincronia dello sguardo del bambino con l’adulto. Nel dettaglio, ho cercato di evidenziare l’importanza di un’analisi linguistica congiunta tra lo svilup- po del gesto, deittico e simbolico, e la progressione linguistica verbale. In altre parole, se il bambino progredisce nella costruzione del suo linguaggio verbale vorr`a dire che ha consolidato allo stesso tempo quegli step cogni- tivi propedeutici che gli hanno permesso di passare da un gesto deittico ad uno simbolico. Tale progressione si inserisce, a mio avviso in maniera imprescindibile, nella creazione di un terreno comune di conoscenza, il cui primo segnale `e rappresentato dalla ricerca e della sincronia con lo sguardo dell’adulto.

Partendo da tali presupposti, la seconda parte dello studio sperimentale ha lo scopo di evidenziare le eventuali congruenze nello sviluppo della comu- nicazione muta in soggetti con ritardo linguistico confrontandoli con soggetti con sviluppo tipico del linguaggio. Tenendo conto che l’assenza di linguag- gio, escludendo danni neuro-evolutivi, uditivi e di deprivazione ambientale, non sia un disturbo ma un ritardo nel raggiungimento degli step cognitivi

necessari all’evoluzione linguistico/cognitiva, i risultati attesi dal suddetto confronto dovrebbero rispecchiare essenzialmente un’incongruenza tempora- le. A tale scopo, ovvero per evidenziare a quale fascia d’et`a si riscontra una corrispondenza tra et`a linguistica non verbale ed et`a cronologica, le videore- gistrazioni di due soggetti identificati come LT alla Fondazione Stella Maris di Calambrone sono state comparate a quelle di soggetti con sviluppo tipico del linguaggio, facendo riferimento ad un arco temporale che va dai 20 a 35 mesi1.

5.1

Soggetti

Come ho gi`a evidenziato in precedenza, l’analisi si concentra sull’analisi di 2 soggetti (1 maschio ed 1 femmina), tra i 21 ed i 32 mesi identificati come LT presso la Fondazione Stella Maris di Calambrone. Entrambi i soggetti sono nati a termine e fanno parte di uno SSE medio-alto e non riportano evidenze di familiarit`a con disturbo del linguaggio. A seguito dei successivi controlli `e stata definita la natura del ritardo, per cui il soggetto di sesso maschile `e stato identificato come LT fonologico, mentre il soggetto femminile come LT fonologico/morfo-sintattico.

Per quanto riguarda il gruppo di controllo, il campione `e composto da 5 soggetti (1 femmina e 4 maschi) tra i 20 ed i 31 mesi, a selezione randomiz- zata e appartenenti ad uno SSE medio-alto. Tutti i soggetti risultano nati a termine2 e solo 1 presenta familiarit`a con probabile disturbo dell’apprendi- mento (ad oggi in attesa di attestazione clinica). A seguito di un colloquio con uno o entrambi i genitori che attestasse lo sviluppo tipico del linguaggio del bambino, il tutore principale ha firmato un’informativa con i dettagli del lavoro ed il trattamento della privacy, impegnandosi a partecipare allo studio sperimentale su una valutazione della comunicazione non verbale.