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Il disegno di ricerca è un disegno mixed-method, allo scopo di ricercare le complementarietà tra i risultati di due approcci, per meglio chiarire e valorizzare le informazioni ricavate dai due percorsi, al fine di cercare di comprendere con più profondità possibile il fenomeno studiato, secondo la tipologia di Greene (Greene, 2007). In particolare ho scelto un disegno sequenziale-esplicativo, (Teddlie, Tashakkori, 2009), effettuando una raccolta dati quantitativa a cui ho fatto seguire un approfondimento di tipo qualitativo.

Scopo generale della ricerca: in un processo di implementazione di un

sistema informativo che si concretizza in una cartella informatizzata infermieristica, quali sono i fattori determinanti, quali relazioni significative esistono tra di essi? Come influenzano questi fattori, la sua introduzione, la sua piena adozione da parte degli attori coinvolti affinché sia utilizzato ed integrato in modo armonico e condiviso nelle loro pratiche professionali?

Le basi scientifiche per l’indagine quantitativa

La letteratura propone un certo numero di modelli, teorie o adattamenti in funzione delle prospettive adottate che girano attorno a tre dimensioni fondamentali: la dimensione tecnica, la dimensione socio-organizzativa, la dimensione interazionista, (Angeles, 2014). La prima mette l’accento prevalentemente sull’aspetto tecnico disinteressandosi totalmente o quasi di altre componenti, la seconda in diretto contrasto è fortemente focalizzata sugli aspetti organizzativi e sociali, che sono coinvolti nel processo d’innovazione, la terza cerca di conciliare le principali preoccupazioni del sistema sociale coinvolto, in termini di progettazione organizzativa, di comunicazione, con le emergenze degli aspetti tecnici dell’innovazione. Nel contesto di queste tre grandi dimensioni ci sono anche delle differenziazioni che riguardano, l’attenzione posta sulle variabili socio-organizzative,

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162 piuttosto che sul singolo individuo. Per quanto riguarda questo lavoro ho scelto di utilizzare lo USE IT-adoption-model, (Michel-Verkerke, Spil, 2013), il quale integra contributi teorici che richiamano i temi dell’adozione e della diffusione delle innovazioni (nello specifico tecnologiche) (Rogers, 2003), per il quale con adozione si deve intendere la decisione di un soggetto di fruire appieno delle potenzialità di una innovazione, valutandola come la migliore modalità di azione disponibile. Schuring, Spil (Schuring, Spil, 2003), sviluppano il modello introducendo due concetti fondamentali: la dimensione dell’innovazione e la dimensione del dominio (da intendere come contesto di riferimento). La dimensione dell’innovazione si compone di due costrutti: il prodotto, che si riferisce all’innovazione in sé stessa (in questo caso la cartella informatizzata, gli EPR), il secondo costrutto è il processo, il quale fa riferimento al percorso di sviluppo ed introduzione dell’innovazione, termine con il quale si vuole indicare, l’attuazione di un cambiamento in una situazione stabile, in particolare introducendo nuovi metodi, idee o prodotti, (Michel-Verkerke, Hoogeboom, 2013). Le due dimensioni (processo e prodotto) a loro volta generano quattro fattori determinanti: la rilevanza, le proprietà, la resistenza e le risorse, ognuno di questi determinanti esprime due livelli, il livello macro che si riferisce al gruppo e soprattutto alla componente organizzativa, coinvolgendo quindi la dimensione manageriale. Il livello micro prende in considerazione il singolo individuo come utilizzatore finale. La decisione di adottare l’innovazione tecnologica concerne entrambi i livelli considerati, le dimensioni ed i determinanti, nei quali l’interesse e la decisione ad adottare o rifiutare l’innovazione sarà distribuita con intensità differenziate sia in un senso che nell’altro. Entriamo adesso nella composizione concettuale dei quattro determinanti (rilevanza, risorse, resistenza e requisiti), inserendoli in uno schema dinamico con i due livelli attraverso cui si esprimono, e le due dimensioni che fungono da cornice, e nello stesso tempo un approfondimento sui quattro determinanti, (vedi Fig. 7).

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163 Il concetto di rilevanza, secondo come è inteso nel modello USE IT, non va intesa in corrispondenza con il grado in cui un potenziale utilizzatore ritiene di ottenere dei risultati positivi, perché l’insieme della dimensione dei risultati che un soggetto può ritenere “positiva” abbraccia una gamma di elementi molto più ampia rispetto a quelli che può ritenere siano rilevanti, (Michel-Verkerke, Hoogeboom, 2013). Se prendiamo ad esempio un infermiere che può valutare genericamente positiva, l’introduzione di un supporto computerizzato nella pianificazione e preparazione di terapie infusionali, ma sarà rilevante, (in questo caso micro-rilevante) solo se quella persona è effettivamente, concretamente ed attualmente coinvolta in questa pratica. Questa è una differenza sostanziale perché colloca la questione della rilevanza in un contesto dinamico, contingente e situato, cioè a dire nel corso dell’azione, e non solo nella valutazione eventualmente successiva (Spil, Schuring, 2006), dove l’efficacia va intesa come capacità effettiva di risolvere problemi e raggiungere gli obiettivi dell’utilizzatore, per l’efficacia include sia la dimensione difensiva, elimina cioè, le conseguenze negative potenziali di un’azione, perché risolve i problemi, sia la dimensione della ricompensa, data dal raggiungimento degli obiettivi. La consistenza della rilevanza è nella sua attualità, ovvero che l’innovazione tecnologica sia sincronizzata con le priorità d’azione che il soggetto utilizzatore incontra e valuta nel corso della propria attività quotidiana. In concreto questo assunto implica che l’innovazione tecnologica, non può essere rilevante (micro- rilevante in particolare) in termini generali per una categoria professionale o per un’altra, ma deve essere valutata nel contesto specifico delle pratiche professionali quotidiane, ed emerge dall’interazione dinamica tra il soggetto, l’azione e l’innovazione tecnologica, (Orlikowsky, 2010).

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164 Risulta abbastanza evidente che questa concettualizzazione mette tra parentesi i fattori organizzativi, del resto sono gli stessi autori ad asserirlo, (Spil, Schuring, 2006), ritenendo che problemi ed obiettivi di natura organizzativa entrano nelle priorità del soggetto in relazione alla sua posizione nell’organizzazione. L’influenza che i fattori organizzativi

USE IT

Dominio

In n ovaz ion e Pr od ott o

Utilizzatori

Innovazione

tecnologica

Rilevanza Macro-rilevanza

Il grado in cui l’utilizzatore si attende che il sistema- ICT, risolva i suoi problemi o lo aiuti a raggiungere i suoi attuali obiettivi significativi

Micro-rilevanza

Il grado in cui l’utilizzatore si attende che il sistema- ICT, lo aiuti a risolvere i suoi problemi nel processo lavorativo qui-ed-ora

Proprietà

Definizione: il grado in cui i bisogni dell’utilizzatore sono soddisfatti dalla qualità del prodotto innovativo

Macro-proprietà

Il grado di accordo dell’utilizzatore rispetto ad obiettivi e metodi utilizzati nella strategia generale

Micro-proprietà I requisiti specifici, le funzionalità e le performance che i contenuti dell’innovazione dovrebbero esprimere Pr oc esso Resistenza Macro-resistenze

Il grado in cui sia l’ambiente circostante che quello più ampio influenzano negativamente l’utilizzatore

Micro-resistenze

Il grado in cui l’utilizzatore stesso ritarda o si oppone al cambiamento del sistema ICT

Risorse

Risorse materiali

Il grado in cui beni materiali sono disponibili per operare mantenere e efficiente il sistema ICT

Risorse immateriali

Il grado in cui beni immateriali sono disponibili per operare e mantenere efficiente il sistema ICT

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165 possono esercitare sull’agenda e sulle sue priorità dell’attore organizzativo, possono dipendere da molti aspetti, la cultura organizzativa, le dimensioni dell’organizzazione, le sue relazioni ambientali, la struttura dell’organizzazione. Quindi, questi fattori sono da considerare come riflessi nell’effettivo impatto che hanno sul comportamento organizzativo.

Il concetto di proprietà, in ottica macro indica le peculiarità strategiche generali e l’approccio scelto per il processo d’innovazione, al livello micro invece si specificano quali dovrebbero essere le proprietà relative alle funzionalità ed alle prestazioni che l’artefatto tecnologico dovrebbe comprendere, (Mardiana, et al., 2015). Per esempio la possibilità di copiare i dati della storia clinica di un utente o consultarli con facilità, da un ricovero precedente, è una proprietà di livello micro per una infermiera. La facilità d’uso è un elemento fondamentale delle proprietà, e mette in evidenza quanto gli utenti possono utilizzare in modo appropriato le diverse funzionalità dell’oggetto tecnico. L’incrocio delle proprietà funzionali dell’artefatto con quelle richieste, immaginate dall’utente finale, contribuisce in modo significativo all’apprezzamento dell’interfaccia (della cartella informatizzata in questo caso), ed influenza la percezione di facilità d’uso, la quale contribuisce ad una elevata qualità dell’informazione e del sistema informativo (Ventakesh, et al., 2003).

Il concetto di risorsa, in qualità di fattore determinante pone il proprio focus sugli attori organizzativi e sui costi che possono essere generati dall’interazione tra questi e artefatto tecnologico. L’attenzione è indirizzata verso il problema dell’affidabilità allo scopo di evitare o ridurre errori e tempi d’inattività imprevisti, per quanto riguarda la suddivisione tra risorse materiali ed immateriali, le prime si riferiscono alla struttura hardware e software e le risorse finanziarie stesse. Le seconde invece attengono per esempio alle competenze informatiche dell’utilizzatore finale, oppure possono essere la consulenza di un soggetto esperto che supporta nell’utilizzo del sistema.

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166 Il concetto di resistenza, come fattore determinante non è solo frutto della mancanza di rilevanza, ma risulta essere un effetto cumulativo di più fattori, come per esempio proprietà del dispositivo non realizzate oppure insoddisfacenti. Nello stesso modo la mancanza d’informazioni e i costi in termini d’investimento da parte delle persone, contribuiscono a sviluppare resistenze, (Hackl et al., 2011). Molto importante è anche la preoccupazione di una riduzione della qualità di vita lavorativa, così come

la percezione di elevata complessità del sistema e soprattutto della difficile gestibilità dello stesso (Bleich et al., 2010). La possibilità di osservare i processi d’implementazione e la percezione di facilità d’uso, sono fattori che possono prevenire la resistenza, l’educazione tra pari nel corso delle attività quotidiane tende ad aumentare l’efficienza nell’utilizzo dello strumento, ma non sembra incidere sulla percezione di qualità lavorativa (Jalota, et al., 2015).

L’approccio dello USE IT Adoption-model, assume come la rilevanza sia il fattore determinante più importante tra i quattro determinanti del modello, il secondo determinante per importanza è la proprietà. La rilevanza e la proprietà attengono al contenuto dell’innovazione, mentre le risorse sufficienti sono interpretate come un pre-requisito necessario per il successo del processo d’implementazione, la resistenza è la risultante degli esiti degli altri fattori determinanti, ma è comunque un fattore di minore impatto, (Michel-Verkerke, 2012).