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Distretti di Simbiosi Industriale: il “Modello Kalundborg”

CAPITOLO 2 –ECONOMIA CIRCOLARE E SIMBIOSI INDUSTRIALE:

6. Principali modelli di Simbiosi Industriale

6.1. Distretti di Simbiosi Industriale: il “Modello Kalundborg”

A questo gruppo appartengono esperienze di sviluppo come quella di Kalundborg, ossia processi di applicazione di meccanismi di Simbiosi Industriale in ambiti territoriali più o meno estesi, tra numerose realtà che nel tempo realizzano specifici interventi per la chiusura e l’ottimizzazione dei cicli produttivi. Si tratta, come si vedrà, di un approccio “bottom-up”: il sistema di relazioni tra gli attori nasce indipendentemente da una specifica programmazione, sulla base di accordi finalizzati alla realizzazione di scambi di materia, energia, servizi o competenze.

Quello di Kalundborg, cittadina danese di circa 16.000 abitanti localizzata 110 chilometri a ovest di Copenhagen, è il modello di Simbiosi Industriale sicuramente più citato in letteratura: a partire dalla fine degli anni ’80 ha cominciato a essere studiato, ed è diventato nel tempo il modello di riferimento per questa pratica.

La storia della simbiosi a Kalundborg è cominciata a cavallo degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quando all’interno dell’area industriale di questo Comune ha cominciato a

svilupparsi, in maniera non pianificata a livello istituzionale, ma spontanea, una complessa rete di scambi di materiali ed energia che coinvolto un numero sempre maggiore di soggetti. Il primo percorso di simbiosi risale al 1961, quando la raffineria della Statoil (poi divenuta ESSO) realizzò le prime condotte per utilizzare l’acqua del vicino lago Tissø; nel 1972, poi, sempre la Statoil realizzò un accordo con un’impresa locale produttrice di gesso per fornire il gas naturale in eccesso. L’anno successivo fu la centrale elettrica a realizzare un accordo con la Statoil per connettersi alle condotte che portavano l’acqua: era il 1973 e aveva preso forma il primo “nucleo” di quello che sarebbe diventato il modello di simbiosi di Kalundborg.

Tuttora questo network mette a sistema circa 30 percorsi di simbiosi (Symbiosis Institute, 2013), raccolti in 30 “progetti”, di cui 14 relativi al riuso e recupero di acqua, 7 allo scambio di energia e 12 alla valorizzazione di rifiuti e sottoprodotti materiali (alcuni di questi sono attinenti a più settori) (Christensen J. , The Kalundborg Symbiosis:What, who, when, how and why?, 2012).

La rete è in evoluzione e aperta all’individuazione di nuovi attori e nuovi percorsi di condivisione per il riuso e la valorizzazione di sottoprodotti che possano divenire risorse in ingresso in altri processi.

L’evoluzione della rete di simbiosi di Kalundborg dal 1961 fino al 2010 (anno nel quale si è avuta una significativa evoluzione delle relazioni simbiotiche all’interno dell’area industriale) è rappresentata in Figura 34, tratta dal sito internet del Symbiosis Institute, l’organizzazione che attualmente regola e gestisce il network di Kalundborg.

Figura 34: la schematizzazione dell’evoluzione, dal 1961 al 2010, delle sinergie di simbiosi realizzate a Kalundborg. Immagine tratta dal sito internet del Symbiosis Institute (Symbiosis

Institute, 2013)

A Kalundborg si è cioè sviluppato nel tempo un sistema a rete territoriale che opera, grazie al vantaggio della prossimità, proprio secondo i principi precedentemente definiti della Simbiosi Industriale. Gli scambi di materie seconde, scarti di produzione e forme residue di energia hanno quindi il duplice risultato di incrementare l’efficienza dei processi produttivi (creando, come da definizione, un “vantaggio competitivo”) e di ridurre gli impatti ambientali associati al contesto.

Ogni interazione tra gli attori della rete è nato in quanto accordo di business economicamente interessante tra le imprese partecipanti e sviluppato attraverso contratti bilaterali. Come detto, alla base non c’è stato quindi un processo di pianificazione istituzionale e urbanistica: l’aspetto normativo ha avuto invece un ruolo “indiretto” nel tempo, legato ad esempio ai vincoli molto rigidi sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi in discarica, ragione che ha spinto fisiologicamente le imprese a individuare soluzioni più semplici e convenienti.

Secondo la definizione di Jørgen Christensen, “la Simbiosi Industriale a Kalundborg è un network relazionale e di scambio di risorse, composto da oltre trenta accordi commerciali bilaterali tra numerose industrie e la società multiutility del Comune. Riassumendo, è un

‘non-progetto’ realizzato da una ‘non-organizzazione’” (Christensen J. , The Kalundborg Symbiosis:What, who, when, how and why?, 2012).

Lo schema riassuntivo delle sinergie attualmente presenti all’interno della rete di Kalundborg è riportato in Figura 35, tratta dal sito della Ellen MacArthur Foundation.

Figura 35: schema riassuntivo delle sinergie che attualmente costituiscono il network di simbiosi a Kalundborg, tratto dal sito della Ellen MacArthur Foundation (Ellen MacArthur

Foundation, 2015)

I vantaggi connessi allo sviluppo di un complesso sistema di scambio e valorizzazione dei sottoprodotti, come quello realizzato a Kalundborg, si possono riassumere come segue:

 Valorizzazione dei sottoprodotti e dei rifiuti: il sottoprodotto di un’azienda diventa una risorsa per un’altra azienda. Ciò significa un risparmio sia per l’impresa detentrice dei flussi (che altrimenti dovrebbe smaltirli, con un costo), che per l’impresa ricettrice (che altrimenti dovrebbe approvvigionarsi di materie prime a un costo superiore).

 Riduzione nel consumo delle risorse (materiali ed energetiche).

 Riduzione della pressione ambientale: questo riguarda le emissioni in acqua, atmosfera, la produzione di rifiuti, il conseguente smaltimento e il consumo di suolo.

I benefici ambientali ed economici connessi al funzionamento di questa rete sono significativi e molteplici (Christensen J. , 2006):

 Risparmio nell’uso di risorse: o Acque sotterranee: 1,9∙106 [m3/y] o Acque di superficie: 1,0∙106 [m3/y] o Petrolio: 20.000 [t/y] o Carbone: 30.000 [t/y]  Emissioni evitate: o CO2: 275.000 [t/y] o SO2: 25.000 [t/y]

 Rifiuti e sottoprodotti riutilizzati: o Gesso: 200.000 [t/y] o Ceneri: 135.000 [t/y] o Zolfo: 2.800 [t/y]

Complessivamente, si stima che il beneficio economico determinato dal network di Kalundborg sia pari a circa 55 milioni di euro (Christensen T. B., 2013).

Tramite l’analisi della letteratura in materia si possono quindi riassumere alcune caratteristiche del modello di Kalundborg, che rappresentano anche le peculiarità che hanno permesso a questa rete di funzionare così efficacemente, diventando un punto di riferimento in materia (Christensen J. , 2006) (ENEA, 2012).

 Le industrie partecipanti sono compatibili tra loro, anche se afferenti a settori produttivi diversi. Le aziende devono avere una produzione diversificata: se fossero uguali, non potrebbero avere scambi fra di loro.

 Le industrie sono geograficamente limitrofe: la distanza fisica tra i vari siti può incidere sui costi relativi al trasporto e rendere un percorso di simbiosi non conveniente economicamente.

 La distanza “mentale” tra i partecipanti deve essere ridotta: apertura, comunicazione e fiducia sono requisiti fondamentali su cui si basa una buona collaborazione tra i partecipanti (l’aspetto culturale precedentemente citato).

 I singoli accordi tra industrie sono basati su principi commerciali: l’aspetto principale è quello legato alla possibilità di fare business. In secondo luogo, però, esiste anche una condivisa consapevolezza ambientale.

 Miglioramenti ambientali, conservazione delle risorse e incentivi economici procedono di pari passo.

 Lo sviluppo della simbiosi ha una base volontaria, ma nell’ambito di una cooperazione con le autorità.

 L’approccio è “bottom-up”: il sistema di relazioni si sviluppa indipendentemente da una specifica programmazione.

 La comunicazione (sia interna che esterna) è molto efficace.

Le principali caratteristiche di questo modello sono riepilogate in Figura 36.

Figura 36: principali caratteristiche del modello di simbiosi di Kalundborg. Elaborazione realizzata da dati di letteratura