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CAPITOLO 2: passando per la pratica

2.4 Implementazione del progetto Rotatorie Sociali in base alla

2.4.1 DISTRETTO 1 NORD-EST

Gli incontri di verifica attività del Distretto 1 sono stati quattro: 26 settembre 2011, 20 ottobre 2011, 1 marzo 2013, 15 aprile 2013.

Vigonza

Nel corso del periodo di riferimento del progetto si sono effettuati incontri di programmazione con referenti dell’Associazione Maranathà, dell’Azienda ULSS 15, e dell’amministrazione comunale: cinque incontri tra novembre 2011 e maggio 2013.

Per quanto riguarda i laboratori territoriali di co-progettazione con referenti di associazioni locali, essi sono stati nove tra aprile 2012 e ottobre 2013, di cui il penultimo con l’amministrazione comunale e l’ultimo con il referente della scuola primaria ed altre associazioni.

Si sono effettuati, inoltre, diversi incontri con le singole associazioni/persone di riferimento al fine di individuare bisogni e possibili strategie per l’attivazione del progetto.

Il ciclo di relazioni avvenute in questo territorio si può riassumere graficamente e sinteticamente nella seguente immagine: la freccia unidirezionale non sta a significare la conseguenza di decisioni o azioni intraprese, ma rappresenta una successione, una rotatoria, di relazioni avvenute, in cui tutti gli attori presenti all’interno cooperano sullo stesso piano alla realizzazione di un comune obiettivo attraverso la circolazione di informazioni, pensieri, bisogni, risorse, idee ed attività.

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F ig ur a 5 : R a p pr e s e nt a z io ne de g li a t t or i c o in v ol t i ne l t e r r i t or i o d i V ig o nz a .

Attività svolta

I referenti dell’Associazione Maranathà spiegano che, a seguito della scarsa efficacia prodotta dai laboratori di co-progettazione svolti con i referenti di alcune associazioni del territorio, si sono convocati due ulteriori incontri con l’obiettivo di ridefinire il quadro dei bisogni del territorio e allargare il gruppo dei referenti delle associazioni o delle persone significative da coinvolgere nelle azioni di sensibilizzazione.

Gli educatori dell’Associazione spiegano che il bisogno che emerge insistentemente è l’assenza di iniziative/opportunità che impegnino le ore pomeridiane dei ragazzi, spesso a casa da soli. Contemporaneamente viene evidenziata la necessità di organizzare nuovi servizi per il trasporto (Pedibus/Carpooling) dato il forte aumento dei costi. Su quest’ultimo aspetto sono già state fatte delle iniziative nella scuola elementare del capoluogo con scarso esito (pochi bambini interessati e scarsa disponibilità dei genitori). I due educatori del Maranathà spiegano che si fatica ad avvicinare l’obiettivo di un’azione specifica di sensibilizzazione al “buon vicinato” e si tende ad ipotizzare la riproposizione di servizi specifici, strutturati, tra l’altro, alcuni, in qualche modo già presenti sul territorio. Inoltre, loro dichiarano che non sembra nemmeno possibile giungere ad una definizione chiara e condivisa di buon vicinato e degli

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obiettivi del progetto. La risultante del diverso ruolo giocato dai soggetti coinvolti ha come esito il blocco persistente di ogni iniziativa, pur essendo state ipotizzate diverse azioni e valutati consistenti bisogni nella fascia infanzia/adolescenza. Complessivamente ognuno sembra più preoccupato a “difendere” il proprio territorio, i propri ambiti d’interesse che rispondere in maniera puntuale ed innovativa alle sue istanze.

Gli educatori del Maranathà raccontano che, generalmente, nel territorio di Vigonza le istituzioni non hanno ben compreso la finalità del progetto. La cittadina è composta di sette frazioni con molte associazioni individualizzate. Per l’attuazione di progetti di questo genere, è necessaria una collaborazione con tutti i soggetti attivi presenti nel territorio interessato: privato sociale, pubblico e cittadini. Se uno di questi attori “si blocca”, il progetto non prosegue. Ed è quello che è successo in questo territorio poiché era visto come un progetto troppo astratto e fumoso; l’educatrice dell’Associazione Maranathà, spiega che esso “parte dalla comunità che deve attivarsi a seguito delle tante

richieste, non è la presentazione di un progetto già impostato e impacchettato, ma è un progetto da creare: c’è l’idea da applicare”.

Possibili azion i future

“Quello che voglio sono i fatti, se avessi voluto “parole” mi sarei comprato

un dizionario!60

I referenti dell’Associazione affermano che il primo obiettivo sarà relativo al verificare il reale e sentito interesse a co-progettare azioni di sensibilizzazione finalizzate a sollecitare l’attivazione di reti solidali. Successivamente si potrà pensare alla realizzazione di un possibile percorso di sensibilizzazione rivolto ad alunni e genitori della scuola primaria del capoluogo o delle frazioni61.

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Piombino Dese – Trebaseleghe

Questi due territori sono stati coinvolti assieme poiché singolarmente rappresentavano un’area geografica molto più ristretta rispetto agli altri territori. Sono stati svolti setti incontri di programmazione e verifica trattati dal gruppo di lavoro con i referenti dell’Associazione Maranathà e dell’Azienda ULSS 15 a partire da novembre 2011 fino a gennaio 2013. I laboratori territoriali di co-progettazione con i referenti significativi locali: sono stati dieci da giugno 2012 a dicembre 2013 con il coinvolgimento, negli ultimi due incontri, degli insegnanti della scuola primaria del comprensivo di Piombino Dese.

Inoltre, si sono sviluppati ventiquattro incontri (36 ore) con tre classi seconde e tre terze della scuola primaria di Piombino Dese (Buon Vicinato a scuola) e due incontri con i genitori delle sei classi coinvolte.

Gli interlocutori maggiormente coinvolti in questa progettazione possono essere riassunti nella seguente immagine:

61 Vedi nell’allegato n. 1: la proposta di lavoro con alcune classi della scuola primaria formulata a novembre 2013 dall’Associazione Maranathà.

F ig ur a 6 : Ra ppr e s e n t a z i on e g r a f i c a d e g l i a t t or i co i n vo l t i ne l t e r r i t or i o d i P im b i no De s e - T r e ba s e le g he .

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Attività svolta

Gli incontri svolti con i referenti del territorio non hanno portato ad una progettazione condivisa, ed hanno visto una graduale diminuzione delle presenze, portando di fatto allo scioglimento del gruppo. I referenti dell’Associazione Maranathà spiegano che una delle cause principali del calo dell’interesse da parte del gruppo di referenti coinvolto nell’azione iniziale è attribuibile alla difficoltà dei soggetti ad operare in forma congiunta secondo un’ottica di rete. Sulla scorta di questa lettura gli educatori spiegano che era stata fatta un’ipotesi iniziale di organizzare una “settimana delle famiglie” che, oltre a promuovere la famiglia come valore sociale e risorsa indispensabile del benessere della comunità e dei suoi membri, aveva anche l’obiettivo di consolidare le relazioni esistenti sul territorio, e promuovere e sviluppare nuove reti tra persone, famiglie e tra organizzazioni. Una sorta di “laboratorio famiglie”, uno spazio che coinvolga la comunità e la scuola con un programma di attività per le famiglie co-gestito in collaborazione con l’amministrazione comunale ed animato dalle associazioni della rete del territorio e parrocchie. Tuttavia, alla fine l’iniziativa è risultata poco praticabile ed è stata fatta cadere. Gli educatori affermano che la scelta di abbinamento dei due Comuni (operata in fase di progettazione), con l’intento di individuare bisogni ed interessi comuni, non ha aiutato. Ci si è quindi orientati, in un secondo momento, alla scuola primaria del territorio cogliendo la sensibilità del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Piombino Dese che aveva aderito ad un’identica iniziativa in un altro comune. È stata, quindi, proposta l’azione “Buon Vicinato a Scuola 62 ” che prevede il

coinvolgimento delle famiglie attraverso le attività proposte ai bambini in orario scolastico. Le attività si sono svolte nel periodo novembre/dicembre 2013. Sono stati incontrati più volte circa centoventi bambini in sei classi. A seguito della verifica con gli insegnanti è emerso grande interesse e soddisfazione da parte loro, richiamando l’importanza

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di affrontare le tematiche con i ragazzi e proseguire anche in futuro l’azione di sensibilizzazione.

Il 7 dicembre si è svolto il primo incontro con le famiglie, numericamente significativo, con una partecipazione di circa il 50% dei genitori dei bambini interessati. Le persone che hanno partecipato si sono dimostrate molto interessate definendo utile il percorso e manifestando la volontà di proseguire il confronto sul tema.

Possibili azion i future

I referenti del Maranathà chiariscono che le azioni future riguarderanno, in primo luogo, la realizzazione del secondo incontro con i genitori della scuola primaria di Piombino Dese. Successivamente, verrà impostata la prosecuzione, durante l’anno scolastico 2013/2014, di un analogo intervento, con altre due classi della scuola primaria di Torreselle (Istituto Comprensivo di Piombino Dese).

Per quanto riguarda Trebaseleghe, invece, gli educatori propongono un’ipotesi che potrebbe essere fatta anche per Piombino Dese, riguardante la praticabilità di un intervento di rete a partire da alcuni singoli casi di adolescenti seguiti dal servizio sociale e/o inseriti in struttura, numerosi, in questi territori. Una possibile traccia di lavoro potrebbe essere: verificare l’esistenza di una problematica comune emergente dalle singole situazioni (finalità sovraordinata) a seguito dell’osservazione delle reti di fronteggiamento attive sulle singole situazioni.

San Giorgio delle Pertiche

In questo territorio il progetto è stato attivato nella seconda parte del 2013 con incontri di analisi e progettazione con il gruppo di lavoro

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(referenti Associazione Maranathà e Azienda ULSS 15): cinque incontri da maggio 2013 a settembre 2013.

Inoltre, sono stati individuati e contattati “referenti locali” istituzionali, in un incontro nel mese di ottobre 2013 con l’amministrazione comunale e un altro a novembre 2013 con gli insegnanti delle scuole primarie.

Il coinvolgimento dei referenti si può riassumere nell’immagine sottostante:

Attività svolta

Dall’analisi del territorio sviluppata durante gli incontri di progettazione, i referenti dell’Associazione spiegano che sono emersi i seguenti elementi:

• Signifi cati va etero ge neità e autoreferenz ialità tra il capoluo g o e le due frazioni (Arsego e Cavino).

• Presenza di numer osi progetti e/o s ervizi che inve ston o sulle associazioni del territorio da parte di soggetti diversi del privato sociale.

• Temporanea chiu su ra degli spazi del centro di aggre g azione giovanile di San Giorgio delle Pertiche.

F ig ur a 7 : Ra ppr e s e n t a z i on e g r a f i c a d e g l i a t t or i co i n vo l t i ne l t e r r i t or i o d i S a n G i or g io d e l le P e r t i c he .

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• Viva cità della par r occhi a di Arsego r i spetto alle esig enze delle famiglie, in particolare per quanto riguarda il mondo del doposcuola.

• Problemati ca del le s econde gener azioni ed integrazione del l e donne straniere.

• Maggior i biso gni per ragazzi dell e s cuole medie.

• Mancanza di s erviz i di ac ces so ai ser v izi, s cuole (ad es e mpio il trasporto alle scuole materne per famiglie straniere).

• Bas sa integ razione delle famig lie str ani ere alle s cuole del l’i nfanzia (tutte realtà parrocchiali).

• Bis ogno di una ma g giore attenzione ed ucativ a e attenzione ver so i propri figli da parte dei genitori delle scuole primarie.

Possibili azion i future

“Pensa un’idea per cambiare il nostro mondo… e mettila in pratica.63

Sulla scorta degli elementi emersi, i referenti del Maranathà hanno deciso di orientare l’azione progettuale in ambito scolastico, centrando il lavoro sulla dimensione dell’aiuto, della vita quotidiana e dell’integrazione. Il percorso di sensibilizzazione coinvolgerà cinque classi nei plessi di San Giorgio delle Pertiche (due quinte), Arsego (due seconde) e Cavino (una seconda) nel periodo di marzo–aprile 2014. Anche in questo caso è previsto un lavoro in classe con bambini ed insegnanti e degli interventi con i genitori.

Gli educatori dichiarano che si sta valutando la possibilità di avviare il progetto Rotatorie Sociali nel Comune di San Giustina in Colle attraverso la proposta del percorso Buon vicinato a scuola presso l’Istituto Comprensivo del territorio.

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