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CAPITOLO 3: e concludendo con la messa in opera

3.4 Problemi metodologici

A fronte degli obiettivi da raggiungere, l’analisi valutativa del progetto

Rotatorie Sociali si è dovuta confrontare con alcune difficoltà ed aspetti metodologici.

Per quanto riguarda gli strumenti di rilevazione dei dati, in fase di avvio della ricerca si pensava di effettuare tre “modelli” distinti di questionario: “professionisti”, “comunità”, “famiglie”; ma dopo le prime interviste e una prima analisi del progetto si è deciso di accorpare le ultime due

11,11% 66,67% 16,67% 5,56% 17,39% 78,26% 4,35% 0,00% 0,00% 20,00% 40,00% 60,00% 80,00% 100,00% SI' PROBABILMENTE SI' PROBABILMENTE NO NO BASIC PRO

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“categorie” e creare un questionario adeguato ad entrambe, in quanto le famiglie che avevano già effettuato buon vicinato successivamente alla costituzione del progetto rappresentavano una minima quantità.

Per quanto riguarda i possibili errori o problemi rilevati a indagine inoltrata o nei corso dell’analisi dei dati, si specificano di seguito alcuni aspetti che si sarebbe potuto migliorare: quando si chiedeva se nel territorio seguito il progetto era continuato e quale progetto era stato attivato in quel territorio, si poteva anche chiedere specificatamente il territorio seguito; bisognava filtrare la domanda sul significato del Buon

Vicinato, poiché non era scontato che tutti i soggetti lo conoscessero; sulla domanda nel questionario “Basic” riguardante le possibili difficoltà, quando si chiedeva se il problema era stato risolto o meno, bisognava fornire l’opzione, invece di “Sì”, “No” o “Non so”, far scegliere tra “Sì,

tutto”, “In Parte”, “Non del tutto”, “No”, “Non so”.

3.4.1 Limiti e difficoltà

L’orientarsi in un contesto diversificato come quello osservato in questi territori, è piuttosto complicato poiché è presente una grande diversità in termini di attivazione del territorio, gestione e promozione delle varie iniziative e attività, e implementazione dei progetti; e, quindi, per avere una conoscenza delle diverse realtà e con i rispettivi bisogni e risorse è pur sempre difficile operare un aggiornato e dettagliato “censimento” dei progetti attivi. Anche solamente ottenere una risposta dai contatti per quei territori in cui il progetto non è più proseguito si è rivelato molto più difficile in quanto una volta che il “gruppo iniziale” si era sciolto nessuno ha più comunicato o aggiornato le persone che erano state partecipi, e quindi, anche il trascorrere del tempo senza più avere informazioni al riguardo non è stato d’aiuto. Infatti, alcune persone hanno motivato la loro non risposta affermando di non sentirsene più parte, o di non ricordare più cosa si era trattato.

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Un'altra osservazione si può fare in riferimento al mix dei due strumenti di rilevazione, poiché tale specificità ha sottratto più tempo del previsto in quanto le disponibilità e le tempistiche di chi svolge la ricerca, purtroppo, non sempre combaciano con quelle degli intervistati o dei destinatari del questionario. Molto spesso, quindi, bisogna prolungare le tempistiche prefissate per raggiungere un quantitativo di risposte sufficiente da poterci lavorare. Ed è ciò che è stato effettuato; per le interviste si è cercato di andare incontro alle esigenze e alle comodità dell’intervistato e se la persona non si rilevava disponibile si chiedeva ad un altro componente della sua “categoria” territoriale. Per quanto riguarda i questionari, invece, si è raggiunto solo una “sufficiente” quantità di dati, poiché l’indagine è stata chiusa non ottenendo la totalità di risposte, ma conseguendo comunque un numero adeguato per poter effettuare un’analisi dei dati il più completa possibile. Si ricorda che di 98 inviti totali si sono ottenute 63 risposte correttamente analizzabili.

Si specifica, inoltre, che non si è presentata un’uguale quantità di risposte nei vari territori, ciò dovuto anche al numero di persone coinvolte nei diversi Comuni, poiché il numero di attori presenti non è sempre lo stesso, ma varia leggermente.

Altro limite riguarda l’utilizzo della posta elettronica e quindi la facile possibilità di intercorrere in indirizzi email errati o scorretti. Infatti, non per tutti i contatti sbagliati è stato possibile ottenere il corretto indirizzo o numero di telefono da parte dell’Associazione Maranathà che è in relazione con tutti gli attori che hanno partecipato e/o che stanno partecipando al progetto.

3.4.2 Punti di forza del progetto valutativo

Si potevano distinguere i soggetti territorialmente in base a delle conoscenze acquisite a priori dall’intervista con i referenti del Maranathà che hanno fornito i contatti email divisi per territori.

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Conoscenza diretta con i referenti principali del progetto, ovvero alcune assistenti sociali e gli educatori del Maranathà, e di conseguenza i soggetti coinvolti nel territorio di San Martino di Lupari; in questo modo è stato più facile il contatto con quelle persone che, appunto, già avevano avuto modo di conoscere la laureanda nel corso di tutti gli incontri svolti in quel territorio e nel corso del tirocinio svolto nel Consultorio Familiare di Cittadella.

Aspetto non da poco che permette di dispendere minor risorse, è la vicinanza territoriale per la maggioranza dei territori per lo svolgere delle interviste la raccolta di quei questionari portati direttamente alla scuola di Piombino Dese e Carmignano di Brenta.

Infine, la possibilità di prolungare di qualche mese il progetto di ricerca ha portato come risultato il raggiungimento di un quantitativo maggiore di dati da analizzare; questo aspetto può riguardare sia le interviste a faccia a faccia sia il primo mese di indagine con i questionari online.

Dopo aver specificato alcune considerazioni relative a difficoltà, limiti e punti di forza incontrati, si tenterà una valutazione complessiva dei risultati ottenuti in seguito alla somministrazione dei questionari online.