• Non ci sono risultati.

La Ditta F.lli Alessi Articoli e casalinghi in metallo nichelato e argentato

Alessi La fabbrica dei sogn

4.1 La Ditta F.lli Alessi Articoli e casalinghi in metallo nichelato e argentato

Alessi è fin dalla sua fondazione sinonimo di articoli per la casa, realizzati con cura nei materiali e funzionali nell’utilizzo. Fin dalla 1921, anno della fondazione dell’azienda, allora denominata “Ditta F.lli Alessi”, Giovanni Alessi decise di inserire la società nel settore produttivo di Omegna, modesta cittadina situata sulle rive del lago d’Orta. Fin dall’Ottocento, la zona di Omegna e della valle Strona erano contraddistinte per la presenza di un distretto industriale che si occupava della produzione di oggetti per la casa in metallo, inizialmente in peltro, successivamente in ottone, alpacca fino a giungere negli ultimi decenni all’utilizzo dell’alluminio e dell’acciaio inossidabile. È necessario precisare che il distretto produttivo di Omegna affonda le sue radici nel XIX secolo quando in quella zona sorsero numero aziende tra le quali la ditta “Fratelli Alessi Omegna” contraddistinta da una logo con le tre iniziali intrecciate tra loro.

Lo sviluppo maturo del settore avvenne tuttavia tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, periodo durante il quale nel primo stabilimento industriale Alessi, situato a Crusinallo, un sobborgo di Omegna, si cominciò a lavorare l’ottone e l’alpacca con il procedimento di tornitura della lastra metallica, rendendo disponibili sul mercato i primi servizi da tè e caffè contraddistinti da un decorativismo nei dettagli che guarda al gusto borghese del periodo. A partire dal 1924 l’azienda cominciò a imporsi sul mercato nazionale con i primi articoli, che spesso venivano esposti nelle prime fiere di settore. Il primo

catalogo per la vendita diretta al pubblico risale al 1925; tra le pagine è possibile riconoscere oggetti quali caffettiere, vassoi, teiere e articoli per il servizio in tavola che, per le loro forme classiche sono entrati a far parte della memoria collettiva di ogni persona155.

Negli anni Trenta, l’azienda accolse la portata innovatrice di Carlo Alessi. Primogenito del fondatore, viene ricordato nella famiglia per la sua capacità imprenditoriale grazie alla quale la società di famiglia cominciò a farsi luce nel panorama nazionale. Formatosi come disegnatore industriale a Novara, Carlo Alessi si occupò anche di progettazione nella quale cominciò ad utilizzare per la prima volta l’acciaio inossidabile, intuendone le possibilità d’utilizzo future, a scapito dei metalli cromati e delle leghe che fino a questo periodo aveva caratterizzato la produzione di casalinghi.

Viene ricordato come “capostipite” nella famiglia dei servizi da tavola la serie

Bombé (Fig. n. 1) composta da teiera, caffettiera, zuccheriera, lattiera e vassoio;

introdotto nel 1945 e inizialmente realizzato in ottone cromato e argentato, questo servizio era disponibile in quattro differenti misure. L’aspetto rilevante della linea Bombé è la sua semplicità e purezza formale, frutto della matita e degli studi di Carlo Alessi, caratteristiche che ne hanno decretato il successo nell’immediato, come nel lungo periodo. Oggi questo servizio è divenuto una sorta di emblema della prima produzione aziendale, questa linea infatti fu la prima ad essere prodotta su scala industriale, decretando così il passaggio della FAO-Fratelli Alessi Omegna da una dimensione prettamente artigianale a un’ottica già improntata alla produzione industriale156.

                                                                                                               

155 Cfr. A. Mendini, Paesaggio casalingo. La produzione Alessi nell’industria dei casalinghi dal 1921 al 1980,

Editoriale Domus, Milano 1979.

156 Nata a Granerolo (Verbania) nel 1916, Carlo Alessi ha studiato disegno tecnico all’Istituto OMAR

di Novara entrando giovanissimo nell’officina di casalinghi in metallo fondata dal padre Giovanni nel 1921. A partire dalla metà degli anni Trenta disegnò per un decennio molti oggetti Alessi tra cui la serie Ottagonale, Scalini, e Bombé. Negli anni Cinquanta assume la carica di direttore generale

Il decennio successivo, con l’arrivo della seconda guerra mondiale, pose un fermo alla produzione di articoli per la casa; i bisogni bellici ebbero la precedenza, e l’azienda convertì gran parte delle linee produttive per adeguarsi alle richieste che la crescente industria bellica richiedeva. La difficoltà nel reperire i metalli adatti alla realizzazione dei servizi da tè o caffè impose all’azienda piemontese la riconversione della produzione per adeguarsi alla crescente richiesta dell’industria bellica. Abbandonata per ovvie ragioni la produzione dei casalinghi, oggetti che fino a quel momento avevano contribuito a far conoscere la ditta Alessi nell’ambiente italiano, l’adeguamento intrapreso dai primi anni Quaranta vide la produzione di stellette metalliche per l’esercito, parti di cannoni, filtri per il carburante degli aerei e altri componenti per la motoristica dei velivoli dell’azienda Savoia Marchetti. Accanto a questa commissione si affiancò l’ordine da parte dell’esercito statunitense di un gran quantitativo di mestoli d’ottone: Carlo Alessi, intuendo l’importanza di tale commessa, modernizzò l’azienda acquistando nuovi macchinari adatti alla produzione in serie e con i quali intraprese anche le prime prove utilizzando l’acciaio inossidabile al fine di sostituire le leghe

impiegate fino a quel momento157.

Nel 1945 Ettore Alessi, secondogenito del fondatore venne inserito in azienda; proseguì in questo modo la prassi di accogliere in azienda i familiari. Questo

modus operandi che era già stato riscontrato in aziende quali la Fratelli Guzzini è

tipico delle società che, almeno inizialmente, si caratterizzarono per una conduzione familiare. Vedremo che questo principio è seguito dall’azienda anche nei decenni successivi quando Alberto Alessi, primogenito di Carlo e fresco degli studi in legge entrerà e “rivoluzionerà” con le sue idee la realtà dell’Alessi. Il nuovo assetto a livello direzionale venne anche sancito

                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

dell’azienda, dandole una dimensione internazionale e aprendola alla collaborazione con designer esterni. Officina Alessi, catalogo aziendale a cura di Laura Capsoni, Alessi S.p.A 2014, pp. 5-9.

dall’adozione di un nuovo marchio: le tre lettere intrecciate FAO vennero sostituite dalla sigla ALFRA, acronimo di Alessi fratelli, rimasto in vigore fino al 1967, quando passerà il testimone al marchio “Ceselleria Alessi”, utilizzato fino al 1970.

Per quanto riguarda la produzione industriale, Ettore Alessi si fece promotore dell’utilizzo dell’acciaio per la fabbricazione dei prodotti; gradualmente l’ottone argentato e cromato uscì di scena, anche per via di un mutamento nel gusto dell’epoca. A capo dell’ufficio tecnico interno, il secondo figlio di Giovanni Alessi dedicò i suoi sforzi alla progettazione di serie di oggetti, identificate

sotto il nome di Programmi158 seguito da un numero crescente, composte

principalmente da articoli dedicati al settore delle forniture alberghiere. Dagli anni Cinquanta caffettiere, lattiere, zuccheriere e simili portarono la firma dell’ufficio tecnico aziendale, all’interno del quale Ettore era sempre più spesso affiancato dagli architetti Carlo Mazzeri, Luigi Massoni, Anselmo Vitale, formalmente i primi designer esterni con i quali l’Alessi avviò un rapporto di stretta collaborazione. La collezione dedicata agli esercizi pubblici, ristoranti, alberghi e bar necessitava di oggetti semplici, funzionali e robusti, adatti all’utilizzo continuo e quotidiano. Tra i prodotti nati per questo utilizzo e divenuto negli anni un vero e proprio best seller si trova la collezione dei cestini

in filo metallico. Il primo esemplare, rotondo adatto per contenere il pane sulle

tavole dei più prestigiosi alberghi dell’epoca venne realizzato nel 1951, su progetto di Ettore Alessi (Fig. n. 2). L’anno successivo l’articolo venne in parte

                                                                                                               

158 Con il termine Programma l’azienda è solita identificare una serie di prodotti uniformi a livello

stilistico e solitamente progettati da una figura precisa. In questo modo l’azienda si comporta quasi come se fosse un “editore” che produce una linea di oggetti firmati da un designer esterno. Caratteristiche comuni agli oggetti di un singolo programma era l’esistenza di una serie di oggetti omogenei per forma, tipologia e destinazione d’uso; dovevano inoltre avere determinate caratteristiche costruttive e tecniche frutto di una progettazione il più possibile omogenea. Questa tentativo di sistemazione risale al 1970, e si pone l’obiettivo di dare organicità alla moltitudine di prodotti realizzati dall’azienda piemontese dalle origini fino a quel periodo storico. A. Mendini, Paesaggio casalingo. La produzione Alessi nell’industria dei casalinghi dal 1921 al 1980, Editoriale Domus, Milano 1979, pp. 27-35.

modificato, alzandone le sponde per poter contenere agrumi, tuttavia la tecnologia applicata per realizzare quest’articolo era identica al modello precedente. Alberto Bassi propone un’ottima analisi del Cestino a filo sostenendo che esso

è il risultato di una doppia intenzione, tecnica e formale. Costituisce l’originale interpretazione in chiave contemporanea dei contenitori traforati tradizionali, ma reso essenziale negli elementi, ridotti a una base, un anello e alla struttura “a filo”159.

L’assemblaggio di quest’articolo venne inoltre reso completamente automatico con l’utilizzo delle prime macchine per saldare grazie alle quali il filo d’acciaio era fissato all’anello superiore e successivamente inserito nella base il cui bordo era fornito di appositi fori. Il decennio successivo, gli anni Sessanta, vide l’espansione dell’azienda nel settore dell’utensileria per i locali pubblici, le strutture alberghiere e della ristorazione: gli specialisti dell’ufficio tecnico aziendale cercarono in questo modo di proporre prodotti che andassero a sostituire i vecchi servizi in ceramica o porcellana. Quelli che vennero chiamati

Programma 3 e 4 comprendono circa un centinaio di oggetti di dimensioni varie,

tutti realizzati in acciaio inox che avevano l’obiettivo di rinnovare il panorama dei casalinghi. Tra questi innumerevoli articoli è necessario citare almeno lo

Shaker, il Portaghiaccio e le Molle da Ghiaccio disegnati da Massoni e Mazzeri ed

esposti alla IX Triennale del 1958 (Fig. n. 3). Lo stesso studio di architetti si occupò della progettazione della linea Avio (L. Massoni, C. Mazzeri 1960), che come si può intuire dal nome, era indirizzata al mercato delle compagnie aeree; costituiva inoltre un implicito ricordo della partecipazione dell’Alessi nella

fornitura di componentistica aereonautica durante il periodo bellico160.

                                                                                                               

159 A. Bassi, Design anonimo in Italia…, op. cit., p. ---. Cfr. A. Mendini, Paesaggio casalingo…, op. cit., pp.

89-99. P. Scarzella, Il bel metallo. Storia dei casalinghi Alessi, Arcadia, Milano 1985, p. 33. A. Alessi, La fabbrica dei sogni…, op. cit., pp.14-16.

Il fattore che accostò la produzione industriale degli anni Cinquanta e Sessanta è l’utilizzo dell’acciaio inossidabile, materiale che assicurava resistenza e leggerezza a livello tecnico, mentre la lucentezza donava un senso di modernità che sicuramente ha giocato a favore a livello puramente commerciale.