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2.16. Il soggetto 1. Introduzione

2.16.2. Le diverse concezioni del soggetto

Quella di soggetto è una nozione sfuggente e difficile da determinare: di essa esistono numerose concezioni e definizioni; esistono inoltre una serie di nozioni il cui significato sembra confondersi o sovrapporsi parzialmente a quella di soggetto. Secondo Patrick Wilson, il soggetto è una nozione intrinsecamente oscura, imperscrutabile, dai contorni

61 IFLA STUDY GROUP ON THE FUNCTIONAL REQUIREMENTS FOR BIBLIOGRAPHIC RECORDS, Functional requirements for bibliographic records, cit., p. 62.

62 VICTORIA FRÂNCU, Subjects in FRBR and poly-hierarchical thesauri as possible knowledge organizing tools, in Knowledge organization for a global learning society. Proceedings of the ninth International ISKO Conference, 4-7

July 2006, Vienna, Austria, edited by Gerhard Budin, Christian Swertz, Konstantin Mitgutsch, Würzburg, Ergon, 2006, p. 375; cfr. anche TOM DELSEY, Modeling subject access, cit, p. 55. Secondo PINO BUIZZA — MAURO GUERRINI, Un modello concettuale per il Nuovo soggettario. L'indicizzazione per soggetto alla luce di

FRBR, “Bollettino AIB”, 41, 3 (2001), p. 330, il soggetto di FRBR è carente perché “I soggetti vengono presentati come unità atomistiche, senza l'articolazione di più concetti che si trova nella maggioranza dei soggetti reali”.

63IFLA STUDY GROUP ON THE FUNCTIONAL REQUIREMENTS FOR BIBLIOGRAPHIC RECORDS, Functional requirements for bibliographic records, cit., p. 5. L'analisi dei dati di autorità per soggetto è poi stata intrapresa da IFLA WORKING GROUP ON THE FUNCTIONAL REQUIREMENTS FOR SUBJECT AUTHORITY RECORDS, Functional requirements for subject authority data (FRSAD), cit. In FRSAD il soggetto è modellato come entità, non più come relazione, o meglio come super-entità (classe di entità) che comprende tutte le altre entità utilizzate come soggetti. Ma già anni prima di FRSAD l'idea del tema come entità fu anticipata da ALBERTO CHETI, Il punto di vista del GRIS sulla 'relazione di soggetto' in

FRBR, in Principi di catalogazione internazionali. Una piattaforma europea? Considerazioni sull'IME ICC di

Francoforte e Buenos Aires. Atti del convegno internazionale, Roma, Bibliocom, 51. Congresso AIB, 27 ottobre 2004, a cura di Mauro Guerrini, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2008, p. 94-95.

indefiniti.64 Ross J. Todd rileva come nella letteratura sull'indicizzazione esista una certa confusione terminologica sulla nozione di soggetto.65

Il soggetto è, afferma Jacques Maniez, una nozione al contempo concettualmente

inafferrabile ma praticamente indispensabile.66 “Soggetto” è un termine che storicamente è stato impiegato per intendere cose assai diverse, a volte consciamente, più spesso inconsapevolmente; esso è a volte stato impiegato in modo residuale come “nozione ombrello” per tutto ciò che non ricadeva o non ricadeva nettamente nell'ambito della catalogazione per autore.67

Il soggetto è un concetto che ha ricevuto molteplici definizioni, tese a identificarlo con una o più tra le seguenti nozioni: tema, circalità, concetto, significato, rilevanza,

contenuto, informazione, argomento, etc. Ai diversi termini e alle diverse definizioni di soggetto fanno capo diverse e anche opposte visioni della natura del soggetto; Birger Hjørland ha parlato in proposito di quattro diverse filosofie del soggetto,68 ma si tratta di 64 PATRICK WILSON, Two kinds of power. An essay on bibliographic control, Berkeley, University of

California Press, 1978, p. 70-71: “If there is any obscurity in the notion of “the subject” of writings, it will infect any instrument whose rules of assignment resemble that of The Catalog. Now it seems to me that that notion is in fact a deeply obscure one, that the instruments in whose making that notion is employed are in important respects necessarily inscrutable, that in fact it is almost impossible, in such instruments, to arrive at an adequate sense of the position as to which writings are assigned [Jolley] [...] Behind the use of the definite article, “the subject,” lies an apparently innocent assumption that there will be just one thing to mention in answer to the question “What is it about?” And with that assumption goes another, that though there may be many ways of describing roughly or imprecisely what the writing is about, there will be just one perfectly precise description of what it is about”; p. 89-90: “The notion of the subject of a writing is indeterminate, in the following respect: there may be cases in which it is impossible in principle to decide which of two different and equally precise descriptions is a description of the subject of a writing, or if the writing has two subjects rather than one [...] of course we can always formulate descriptions which are obviously and definitely not descriptions of what a writing is about, but we cannot expect to find the subject [...] The uniqueness implied in our constant talk of the subject is non-existent”.

65ROSS J. TODD, Academic indexing. What's it all about?, “The indexer”, 18, 2 (1992), p. 101: “First, what is actually meant by the subject of a document? Rather than clarifying this concept, key writers in the field present considerable terminological confusion. Cutter defines the subject as the 'theme or topic of the resource, whether stated in its title or not'. Kaiser clarifies subjects as the 'things in general, real or imaginary, and the conditions attached to them. We shall call them concretes and processes respectively'. Ranganathan talks about the 'thought content of a document'—an assumed term; an 'isolate'. Coates identifies subject as the abstraction of the overall idea embodied in the subject content of a given literary unit. Vickery speaks of 'the theme on which books, parts of books, articles or parts of articles are written; a complex aggregate of specific aspects; a com pound of elementary terms. Borko and Bernier define subjects as the [...] central themes toward which the attention and efforts of the author have been directed. They are those aspects of a work that contain novel ideas, explanations, or interpretations. And they should all be indexed.' And more recent literature appears to use the term aboutness synonymously with the term subject of a document”.

66 JACQUES MANIEZ, Actualité des langages documentaires. Les fondements théoriques de la recherche

d'information, Paris, ADBS, 2002, p. 140.

67 Cfr. DORALYN J. HICKEY, Subject analysis. An interpretive survey, “Library trends”, 25, 1 (1976), p. 275. 68 BIRGER HJØRLAND, The concept of 'subject' in information science, “Journal of documentation”, 48, 2 (1992), p. 172-200. Cfr. anche BIRGER HJØRLAND, Information retrieval, text composition, and semantics, “Knowledge organization”, 25, 1/2 (1998), p. 20, in cui l'autore individua quattro possibili accezioni di significato: significati come costrutti individuali (idealista/individuale), significati come referenti del mondo (realista/individuale), significati come costrutti sociali (idealista/sociale), significati come scoperte umane stabilizzate nella lingua e nella cultura (realista/sociale). Cfr. anche TERESA GRIMALDI, 025.47.

Catalogazione per soggetto (Teoria dell'indicizzazione semantica), in Biblioteconomia. Guida classificata, diretta da Mauro Guerrini, condirettore Gianfranco Crupi, a cura di Stefano Gambari, collaborazione di Vincenzo

una semplificazione.

Il soggetto è stato concepito come qualcosa rilevabile in modo più o meno oggettivo,69

oppure come qualcosa di ineludibilmente soggettivo (ogni individuo si approccia a un testo con differenti conoscenze pregresse, punti di vista, aspettative e obiettivi),70 relativo (per esempio, ciò che è considerabile un soggetto per una data disciplina può non esserlo per un'altra)71 e interpretativo.72 Il soggetto è stato concepito ora come tema, come insieme delle “cose” di cui parla il testo;73 ora come insieme dei concetti suscitati nella mente del lettore, come significato che il testo assume di volta in volta per l'utente finale,74 ovvero come uso potenziale del testo in un documento in un determinato contesto.75 Il soggetto è stato pensato sia come entità presente nel testo, preesistente l'utente finale e che starebbe all'indicizzatore scoprire o estrarre, sia come relazione che si instaura e vive solo nel momento della mediazione indicale.76 Il soggetto è stato visto Fugaldi, presentazione di Luigi Crocetti, Milano, Editrice Bibliografica, 2007, p. 625, che riguardo all'indicizzazione per soggetto afferma: “Se manca una teoria generale di questa complessa attività intellettuale, essa è stata oggetto di numerose interpretazioni, spesso conflittuali, in relazione alle diverse concezioni filosofiche della conoscenza assunte implicitamente come base per la determinazione del concetto di significato”.

69 SAMUEL D. NEILL, The dilemma of the subjective in information organisation and retrieval, “Journal of documentation”, 43, 3 (1987), p. 195.

70 Cfr. TERESA GRIMALDI, L'indicizzazione dal punto di vista cognitivo, “Il bibliotecario”, 12, 1 (1995), p. 292-293; BRENDA DERVIN, Useful theory of librarianship. Communication, not information, “Drexel library quarterly”, 13, 3 (1977), p. 25: “To cope with individuality one must also deal with situationality. It is also suggested that the only way to deal with situationality is through the eyes of a given individual [...] Meanings are in people. No message means the same thing to different people. No situation is seen the same by different people. The same message read on two different days will not mean the same thing to the same person”; SAMUEL D. NEILL, The dilemma of the subjective in information organisation and retrieval, cit., p. 197; ROSS J. TODD, Academic indexing, cit., p. 102.

71 JAMES D. ANDERSON — JOSÉ PÉREZ-CARBALLO, The nature of indexing. How humans and machines

analyze messages and texts for retrieval. Part I, Research, and the nature of human indexing, cit., p. 243. 72 JENS-ERIK MAI, Semiotics and indexing. An analysis of the subject indexing process, “Journal of documentation”, 57, 5 (2001), p. 619-620.

73 Cfr. CHARLES A. CUTTER, Rules for a dictionary catalog, cit., p. 23; cfr. anche INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION, International standard ISO 5963. Documentation. Methods

for examining documents, determining their subjects, and selecting indexing terms, Géneve, ISO, 1985, p. 1, che concepisce il soggetto come concetto o combinazione di concetti che rappresetino un tema all'interno di un documento.

74 ALFREDO SERRAI, Del catalogo alfabetico per soggetti. Semantica del rapporto indicale, Roma, Bulzoni, 1979, definisce il soggetto come “il concetto che il discorso suscita nella mente dell'interprete” (p. 61), e come “il significato che un documento possiede per chi lo utilizza o utilizzerebbe” (p. 11). BIRGER HJØRLAND, Information seeking and subject representation. An activity-theoretical approach to information science, Wetsport, Conn., London, Greenwood, 1997, p. 37, riprende, a proposito del soggetto, la nozione gadameriana del significato di un testo come insieme delle interpretazioni passate, presenti e future (e cioè effettive e possibili) all'interno di un orizzonte ermeneutico. Cfr. anche PETER INGWERSEN — IRENE WORMELL, Means to improved subject access and representation in modern information retrieval, “Libri”, 38, 2 (1988), p. 108: “The purpose of indexing should not be to provide summarisation of text [...] but rather ought to provide readers with points of contact, leading users from what they know to what they whish to learn”.

75 Cfr. CLARE THORNLEY — FORBES GIBB, Meaning in philosophy and meaning in information retrieval

(IR), “Journal of documentation”, 65, 1 (2009), p. 139-140.

76 Secondo PINO BUIZZA — MAURO GUERRINI, Un modello concettuale per il Nuovo soggettario, cit., p. 330,“Il soggetto appartiene al mondo reale in quanto elaborazione concettuale dell'indicizzatore, il quale rappresenta il contenuto dell'opera in modo sommario e formalizzato. Il soggetto non è un'entità presente

come valutabile in termini di rispecchiamento della realtà del testo (soggetto come insieme delle affermazioni vere riguardo a un testo), oppure come valutabile in termini di pregnanza, di utilità per l'utente finale; parimenti, la stessa attività di indicizzazione per soggetto è stata concepita dai primi come essenzialmente rappresentativa e descrittiva, dai secondi come essenzialmente decisoria e strumentale.77 Il soggetto è stato pensato come argomento di un testo così come dichiarato dai suoi contrassegni formali e innanzitutto dal titolo, in quanto espressione del pensiero dell'autore,78 oppure come l'argomento di un testo anche a prescindere dai suoi contrassegni formali e dall'intenzione dell'autore stesso di evidenziarne un aspetto specifico. Il soggetto è stato concepito come elemento

nell'opera e da essa estratta, né un'entità precostituita che esiste di per sé. Esiste come nucleo concettuale informativo creato in funzione di mediazione fra il pensiero svolto nell'opera e l'universo dei discorsi culturali e informativi che danno luogo alle richieste delle interrogazioni bibliografiche”; cfr. anche TERESA GRIMALDI, 025.47. Catalogazione per soggetto (Teoria dell'indicizzazione semantica), cit., p. 627: “Il concetto di significato non va inteso come un'entità oggettiva esistente nei documenti ed estraibile dall’indicizzatore, ma come qualcosa che si realizza nell’atto dell’interpretazione svolta in vista di precise finalità d’uso”; cfr. anche PINO BUIZZA, 025.4 Analisi e controllo per soggetto, in Biblioteconomia. Guida

classificata, diretta da Mauro Guerrini, condirettore Gianfranco Crupi, a cura di Stefano Gambari,

collaborazione di Vincenzo Fugaldi, presentazione di Luigi Crocetti, Milano, Editrice Bibliografica, 2007, p. 568: “Il significato non si può intendere come un dato oggettivo, ipostatizzato nel testo, da scovare ed estrarre, ma è, dinamicamente e secondo il contesto, ciò che viene ricevuto e recepito e provoca reazioni nella persona che accosta il testo: appartiene alla sua realtà esistenziale ed è quindi potenzialmente diverso da utente a utente [...] la lingua, altro che semplice combinazione di forme lessicali unitarie con cui

contrassegniamo oggetti, è un sistema semantico precostituito al parlante, dotato di categorizzazioni logiche, presupposizioni metafisiche, etiche, assiologiche [...] Nella comprensione di un testo stanno dunque in tensione dialettica la soggettività dell'utente e la mentalità condivisa”. Cfr. anche JAMES D. ANDERSON — JOSÉ PÉREZ-CARBALLO, The nature of indexing. How humans and machines analyze messages and texts for

retrieval. Part I, Research, and the nature of human indexing, cit., p. 240. Cfr. anche W. JOHN HUTCHINS,

Languages of indexing and classification. A linguistic study of structures and functions, Stevenage, Peregrinus, 1975, p. 107.

77 YVES GILBERT COURRIER, Document analysis, verbs and case grammar, Pittsburg, University of Pittsburg, 1976, p. 59: “No written document is absolutely univocal and any condensed representation of it is one choice - among other possible choices - which has been made for communication in a specific context”; cfr. anche DAVID C. BLAIR, Language and representation in information retrieval, Amsterdam, New York, Elsevier Science Publishers, 1990, p. 136-138; cfr. anche JAMES D. ANDERSON — JOSÉ PÉREZ-CARBALLO, The nature of indexing. How humans and machines analyze messages and texts for retrieval. Part I,

Research, and the nature of human indexing, cit., p. 251: “The assignment of a term to a document is justified if the average utility associated with that assignment is positive, and unjustified if it is negative”. Cfr. anche TERESA GRIMALDI, 025.47. Catalogazione per soggetto (Teoria dell'indicizzazione semantica), cit., p. 626: “L'indicizzazione per soggetto implica la decisione su ciò intorno a cui verte l'opera, e quindi sulle ragioni per cui essa possa essere di interesse per una determinata categoria di utenti. La stessa opera potrebbe essere indicizzata in modi piuttosto differenti in centri di informazione diversi, e dovrebbe essere indicizzata in modi differenti se i gruppi di utenti sono interessati all'opera per ragioni diverse [...] È necessario tener conto anche delle considerazioni extra-testuali e pragmatiche: chi userà il testo e per quale fine; a quale esigenza di ricerca l’autore ha inteso finalizzare il suo messaggio; per quale utente la biblioteca ha acquisito l’opera. Per creare o assegnare dei topici a un testo dobbiamo considerarlo nel più ampio contesto dei presumibili utenti che lo useranno, degli altri testi di cui gli utenti si servono, del modo in cui i testi dipendono l’uno dall’altro”. Cfr. anche MARIA BRUNA BALDACCI, Rappresentazione e ricerca delle

informazioni, cit., p. 18: “Non si può dunque parlare della rispondenza della rappresentazione all'oggetto rappresentato. Ha senso invece indagare se la rappresentazione risponde alla finalità per la quale è stata creata: comunicare dell'oggetto informazioni utili a scopi definiti”. Cfr. anche GARY STEELE, The wisdom

permanente e atemporale,79 oppure come elemento storico, esposto ai cambiamenti.80

Infine, ma la lista di queste contrapposizioni potrebbe continuare pressoché

infinitamente, il soggetto è stato pensato come qualcosa di tendenzialmente definibile in termini certi e unici (“il” soggetto di un testo) — siamo nell'ambito di questa posizione unicista anche quando ammettiamo che “il” soggetto possa di volta in volta essere di natura e origini diverse, ovvero appartenere a una tra le diverse contrapposizioni suddette —,81 oppure come qualcosa di tendenzialmente indefinito e plurale (“i” soggetti di un testo). Come comportarsi di fronte alla molteplicità di queste concezioni del soggetto, di fronte alla profondità delle contrapposizioni da esse implicate? È possibile scegliere una tra le alternative in gioco, o magari anche solo un gruppo di alternative? O piuttosto le contrapposizioni in gioco sono tali da costituire uno scacco per qualsivoglia tentativo di costruire una teoria soddisfacente del soggetto? Per Thornley e Gibb la nozione di soggetto sarebbe intrinsecamente aporetica e le opposizioni in essa implicate di carattere dilemmatico, cioè irresolubili.82

2.16.3. Antinomie del soggetto: pragmatismo e oggettivismo del soggetto