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Grafico 2: Produzione storica dell’industria lapidea mondiale

1.3.3 Consumi Mondial

1.3.3.1 Domanda e offerta di materiali lapide

Nel settore dei materiali lapidei la dipendenza dell’offerta dalla domanda costituisce un dato permanente e ne rappresenta uno dei caratteri storici; ogni variazione della domanda produce variazioni di uguale segno, seppure non sempre di pari intensità, nel campo dell’offerta, e perciò anche della produzione dei materiali grezzi. Da diversi anni a questa parte il livello della domanda dei prodotti lapidei è andato sempre progressivamente crescendo, di conseguenza la produzione del grezzo ha registrato incrementi più o meno corrispondenti. Come in tutti i settori economici in cui il tessuto aziendale è formato, in prevalenza, da piccole e medie aziende che agiscono dietro le contingenze del mercato, anche

nel settore lapideo l’incontro della domanda con l’offerta non avviene senza generare problemi e tensioni, inoltre i problemi sono accentuati dal fatto che la disponibilità e reperibilità della materia prima è condizionata, sia in termini quantitativi che qualitativi, da fattori naturali che sono, per definizione, mutevoli e imprevedibili.

Tuttavia si può dire che, nel complesso, la produzione del grezzo ha tenuto adeguatamente il passo, sia intensificando lo sfruttamento dei giacimenti attivi, sia sviluppando la ricerca e la coltivazione di giacimenti nuovi; per cui, grazie anche alle notevoli potenzialità espresse dai materiali silicei, il panorama generale delle attività estrattive si presenta sufficientemente ricco sul piano quantitativo e diversificato sul piano qualitativo. Di fronte ad una produzione così ricca ed articolata, suscettibile di ulteriori sviluppi, la domanda ha potuto crescere accentuando il proprio potere di selettività che si esprime attraverso le preferenze in ordine alla qualità ed attraverso le scelte in ordine ai prezzi. Nel campo dell’estrazione si sono manifestate occasioni e opportunità di nuove iniziative ma, nello stesso tempo sono diminuite le reali possibilità e si è accresciuta la concorrenza. La corsa alla ricerca ed allo sfruttamento di nuovi giacimenti incontra ostacoli e difficoltà che solo raramente portano al successo

inteso come inserimento nel grande ciclo internazionale della

commercializzazione del materiale prodotto.

La dipendenza dell’andamento dell’offerta dalla domanda, ci costringe a ragionare sulla base di ipotesi, che in un’ottica di proiezione futura, non possono essere che quelle di un ulteriore sviluppo dei consumi dei materiali lapidei; tali prospettive favorevoli sono possibili anche perché le risorse naturali accertate in molte delle attuali zone di escavazione sono elevate, vi sono molti paesi potenzialmente ricchi di risorse (basti pensare ai paesi africani) ma nei quali l’estrazione dei materiali lapidei è ancora un’attività poco sfruttata e conosciuta. Non va dimenticato che vi sono zone dei paesi più vasti già coinvolti in questo tipo di attività pressoché inesplorate (Cina, Brasile, URSS, Canada, India).

La crescita del mercato nazionale ha determinato ulteriori sviluppi della domanda in tre direzioni:

- Una sua più ampia diffusione;

- Una sua maggiore qualificazione nella tipologia dei prodotti; - Una sua più ricca diversificazione nelle qualità dei materiali.

Esistono una molteplicità di variabili che agiscono sulla domanda di ornamentali:

1. Esiste una competizione tra materiali che produce spostamenti della domanda tra i diversi prodotti (piastrelle, legno, lapidei) ed all’interno dello stesso prodotto (marmi, graniti) da qualificare in relazione alla segmentazione del mercato. Questi spostamenti sono indotti dal cambiamento delle condizioni di benessere di un Paese (PIL) che si ripercuotono nello stile di vita, e quindi in una maggiore domanda verso produzioni di fascia qualitativamente superiori come lo sono i prodotti lapidei. Dalla figura 15, è possibile rilevare che i paesi che nel 2013 hanno riportato un PIL maggiore sono nell’ordine, Stati Uniti, Cina, Giappone, Turchia e Brasile ai quali corrispondono livelli di domanda di lapidei più elevati. Mette in risalto il netto divario esistente tra le economie emergenti e quelle mature, nella prima metà del 2013 il Pil reale dei paesi emergenti ed in via di sviluppo risulta in aumento del 5 per cento, divario a favore dei primi che secondo le stime del Fondo monetario Internazionale è destinato ad ampliarsi nel corso del 2014 del 3,8 per cento.

2. La domanda di materiali lapidei è influenzata dalla dinamica a livello internazionale dell’attività edilizia considerata sia nella sua globalità sia nello specifico segmento (soprattutto l’edilizia non residenziale di pregio e l’edilizia residenziale di fascia alta) nel quale trovano utilizzo prevalente i materiali di maggior pregio come il marmo apuano. Questa dinamica è soggetta ad andamenti ciclici che non coincidono necessariamente nelle diverse aree geografiche e nei diversi paesi. Ciò conduce, per le produzioni toscane e in particolare di quella del

marmo del comprensorio apuano, a fornire una stima significativa dell’assorbimento del mercato nazionale distinta dall’andamento delle esportazioni sia di grezzi che di lavorati provenienti dall’estrazione nelle proprie cave.

3. Il contesto competitivo a livello internazionale è definito dalla crescita dell’offerta di materiali lapidei concorrenti sia in paesi tradizionalmente produttori che in late comers32 che si affacciano nel mercato lapideo (inducendo una crescita della domanda interna) dapprima come produttori di grezzi e successivamente di lavorati.

4. Le potenzialità di crescita dell’estrazione di materiali lapidei, attraverso la ricognizione delle risorse potenziali e dei vincoli al loro sfruttamento, nel contesto nazionale del settore.

Figura 14: correlazione tra il tasso di crescita del PIL e domanda di materiali lapidei.

Fonte: Stone Sector 2014, IMM

Nota: Paesi che hanno importato pietra per valori 2013 superiori a 50 milioni di euro

32 I late comers, meno condizionati da vincoli di sfruttamento, hanno determinato una crescita di lapidei negli anni ’90 con ritmi superiori al 20% annuo con la sola eccezione del 1996 anno di sostanziale stabilità.