Grafico 2: Produzione storica dell’industria lapidea mondiale
2. LE CARATTERISTICHE DEL DISTRETTO LAPIDEO DI CARRARA E L’IMPATTO DELLA CRISI SUL SETTORE
2.2 Caratteristiche del distretto lapideo Apuo-versiliese
2.2.1 Evoluzione internazionale del distretto apuano
La prima fase di espansione è individuabile nel dopoguerra quando si sviluppa una forte domanda interna connessa alla ricostruzione del Paese. Negli anni Sessanta e Settanta, nel mercato sia interno che estero, si affermano materiali succedanei e concorrenti per la pavimentazione ed i rivestimenti, inoltre decisivi progressi tecnologici nel taglio del granito ne consentono l’introduzione su larga scala per tali usi. Nella seconda metà degli anni Settanta, in collegamento alla grande crisi energetica, l’aprirsi di cospicui sbocchi verso mercati medio-orientali ha consentito l’ultima grande fase di sviluppo del settore, con quote e volumi di export mai raggiunti precedentemente. Nel distretto si trattavano gli affari riferiti al mercato lapideo principalmente nel medio oriente, ed era usanza che i compratori venissero in Italia, particolarmente a Massa Carrara e trattassero i loro affari in qualche albergo della costa avendo come interlocutori gli industriali
locali, i quali facevano la coda per poter vendere i loro prodotti ai vari commercianti arabi che attendevano nelle hall degli hotel locali. Questa forte relazione con i Paesi medio - orientali era costruita su diversi fattori, geografici e collaterali al settore, e su altri legati al materiale e al ciclo produttivo; tutti hanno inciso in termini differenziati per mercati e per tipologie produttive. La possibilità offerta dall’evoluzione tecnologica, consentiva di tagliare anche i silicei a spessore sottile in tempi e con costi contenuti, ha consentito al granito di divenire materiale d’elezione per rivestimenti esterni di edifici, per pavimentazione di luoghi pubblici, immettendolo così in un circuito di mercato privilegiato e di alta qualificazione, in aree geografiche di importanza crescente come Stati Uniti ed estremo Oriente. A questo si aggiunge la aumentata capacità di spesa dei Paese Medio Orientali, la quale si è espressa anche in un aumento di nuove costruzioni e di preferenza per i marmi chiari per il fatto che il loro clima favorisce proprio materiali freschi. Un altro fattore è la vicinanza geografica all’Italia che favorisce Carrara su tutti gli altri paesi grazie anche alla sua rinomanza, tradizione e capacità di offerta. Questo mercato in espansione si è rivelato una valida alternativa al mercato interno apuano, in quel periodo fortemente depresso.
Fino agli anni Ottanta il settore lapideo era impostato principalmente su forniture di marmette standard e particolarmente su prodotti cavati sulle nostre montagne tipo: Bianco Carrara, Statuario, Bardiglio, Calacatta ecc. Durante lo stesso periodo i mercati di riferimento erano gli USA ed il Giappone, entrambi mercati molto importanti per il nostro settore, ed anche considerati abbastanza stabili per un utilizzo continuativo dei nostri marmi e graniti. Il mercato statunitense ha sempre acquistato prettamente graniti utilizzabili per rivestimenti di facciate per grattacieli e piani da cucina, e proprio in questi anni ha decretato il successo delle più importanti aziende ancora presenti nel territorio. Mentre il mercato giapponese si è sempre distinto per pavimenti e rivestimenti in marmo di pregiata qualità e, come gli Stati Uniti, graniti per rivestimenti di facciate di grattacieli. La possibilità di produrre quantità rilevanti di granito negli anni ‘80 è stata possibile
grazie all’invenzione di una lucidatrice in linea francese della società Thibaut che ha permesso di decuplicare la produzione e di conseguenza passare da un processo di lavorazione manuale ad uno automatico e dare la possibilità alle aziende trasformatrici di granito di effettuare forniture importanti che precedentemente sarebbero state impossibili. Dopo gli anni ‘80 è cambiato totalmente il sistema di fare marketing, mentre prima i compratori arabi come pure quelli di altri paesi venivano a Massa Carrara, ora sono gli industriali italiani a recarsi nei paesi dove l’utilizzo della pietra/marmo è particolarmente richiesto. Chiaramente il trattare affari in modo diretto sul posto dove sorgono i cantieri da particolare importanza e fiducia agli acquirenti, e si sviluppa di conseguenza la trattativa in modo più professionale. A seguito di questo cambiamento si passerà dall’utilizzo di materiali standard a materiali lavorati su misura per progetti molto importanti, quali edifici pubblici, ville di lusso e palazzi reali. Il mercato Medio Orientale si è sviluppato in maniera eccezionale fino alla fine degli anni ’80, anni in cui la crisi medio orientale si è fatta sentire, e di conseguenza ha portato gli industriali italiani a seguire gli investimenti bancari che erano cospicui verso l’estremo oriente. Dal 1986 il mercato principale sviluppatosi è stato il sud-est asiatico in paesi quali Singapore, Malesia ed Indonesia, mentre iniziava a muoversi anche il mercato di Hong Kong. Nei suddetti paesi si è assistito ad uno sviluppo industriale e commerciale velocissimo. Particolarmente in Indonesia ebbero luogo investimenti giganteschi sia nell’acquisto di macchinari che nell’acquisto di materiali lapidei. Agli inizi del decennio successivo, le aziende del nostro comprensorio si sono sviluppate sia grazie ai mercati giapponese e statunitense, che a questi ultimi mercati. A seguito dell’apertura di questi mercati il nostro territorio ha dovuto effettuare cospicui investimenti, sia in macchinari che in materie prime, sviluppando la tecnologia in maniera sostanziale.
I produttori di macchine si sono adoperati per migliorare le macchine per la lavorazione del marmo e del granito, facendo sì che queste nuove tecnologie incrementassero enormemente la produzione. Nello stesso periodo sono cresciuti
a dismisura i depositi per materie prime, quali marmi provenienti da Spagna, Turchia, Portogallo, Grecia, Iran, Pakistan, nord Africa ecc., e graniti provenienti da Brasile, India, sud Africa, Zimbabwe, Madagascar, Spagna ecc. Nei primi anni Novanta si è assistito ad una forte domanda che ha determinato la preminenza cinese nel commercio internazionale, e l’Italia seguendo questo trend di crescita ha iniziato ad esportare ingenti quantità in Cina, e questo ha determinato un ulteriore boom economico del settore che è durato fino al 1998. La preminenza cinese, ha fatto sì che sul nostro territorio s’investisse ulteriormente in macchine e materie prime più di quanto si fosse fatto fino ad allora e l’Italia è stata sicuramente un fornitore primario per prodotti lapidei su tutto il mercato cinese. Fornendo sia materiale di origine italiana, che materiali provenienti da tutte le parti del mondo. Alla fine degli anni ’90 la Cina cessa di essere il principale paese di sbocco per i materiali lapidei provenienti dall’Italia, poiché la Cina stessa, ha iniziato a sfruttare le sue cospicue risorse naturali di materiali lapidei grazie alle innovative conoscenze tecniche e macchinari di ultima generazione fornitegli dal nostro paese, di conseguenza l’Italia si è trovata ad avere la Cina come maggior concorrente nell’esportazione dei prodotti lapidei in quanto questo paese ha acquistato direttamente da produttori internazionali quali Spagna, Brasile, Turchia, Sud Africa, India, i blocchi che lavora direttamente. In questo modo è riuscita a praticare prezzi molto più bassi all’utilizzatore finale.