Figura 19: Cava “Gioia Piastrone”, bacino di Colonnata (1990)
2.2.2.4 Il ruolo del porto e della strada dei marm
Il porto di Marina di Carrara è nato intorno alla metà del XIX secolo, si è successivamente sviluppato grazie alla connessione con il comparto lapideo locale e quindi con le vendite all’estero dei prodotti grezzi e lavorati delle imprese localizzate nel territorio.
Tra il 1924 e il 1938 il movimento delle merci nel porto di Marina di Carrara raggiunse una media annua di oltre novantaquattromila tonnellate. Ma l'efficienza del porto tornò al livello pari a quello del periodo prebellico solo nel 1947. Dalle seicentomila tonnellate di merci imbarcate nel 1970, Carrara ha superato i tre milioni del 1995 e sostanzialmente mantenuto tale livello. Nel 1998, dopo una leggera flessione dei due anni precedenti, il porto ha ripreso a crescere e nel 2000 ha confermato tale trend raggiungendo le 3.350.000 tonnellate. Inizialmente tale struttura era dedita al trasferimento dei blocchi di marmo ai più grandi porti di Livorno e Genova, oggi ha rapporti commerciali con più di 80 porti in circa 50 nazioni sparse nei vari continenti ed è uno dei primi dieci porti nazionali per volumi di merci movimentate, per dotazione di mezzi di imbarco e sbarco.
La sua vicinanza ai luoghi di estrazione e lavorazione ha avuto valenza strategica per il distretto rendendolo il primo porto a carattere mondiale specializzato nel traffico di lapidei con un movimento pari al 27% dei traffici complessivi.
Gli imbarchi sono rappresentati maggiormente da blocchi destinati ovunque nel mondo. Con riferimento ai lavorati, le aree di attinenza sono Stati Uniti d’America, Estremo Oriente e il Mar Rosso, mentre relativamente ai blocchi non lavorati o informi, le destinazioni principali sono quelle dei Paesi della sponda africana del mediterraneo, Algeria, Tunisia, Siria, Libia, oltre alle destinazioni asiatiche, Cina e India.
Gli sbarchi invece, riguardano quasi esclusivamente granito in blocchi che provengono principalmente dall’India e dal Brasile e per la restante parte dal Sud Africa e dal Nord Europa, anche se in questo caso si fa riferimento a materiale
grezzo che trova destinazione maggioritaria fuori dalla zona apuana, in particolare Verona, dove viene lavorato e successivamente riesportato come prodotto finito.
Anche nel 2012, come negli immediati anni precedenti, il porto di Carrara54 ha superato i tre milioni di tonnellate di merci movimentate tra imbarchi e sbarchi. Anzi il risultato del 2012 (3.273.344 tonn.) è il terzo miglior risultato degli ultimi trent’anni con una movimentazione totale delle merci dallo scalo che ha registrato un aumento dell’1,27% rispetto al 2011.
Nonostante il superamento degli anni di maggiore difficoltà, dal 2007 al 2009 quando la movimentazione diminuì addirittura di un terzo, esso ha dovuto fare i conti con altre problematiche attinenti al mercato dei lapidei. Infatti il ruolo dello scalo, come luogo essenzialmente deputato all’imbarco o sbarco di materiali lapidei, si è allentato sviluppando una diversificazione merceologica verso altri segmenti di mercato. Questa tendenza è stata favorita dalla crisi verticale del granito, oramai decennale, che ha impattato con una diminuzione delle importazioni di 600mila tonnellate.
Nonostante che il ruolo del porto nell’attuale interscambio lapideo sia determinante, data la quota maggioritaria del traffico di settore di dimensioni intercontinentali che deve avvalersi del mezzo navale, la vicinanza con le principali vie di comunicazione e il rapido collegamento con queste rendono preferibile per determinati mercati, come ad esempio quello tedesco, il trasporto su mezzo gommato. Ciò è confermato dal fatto che dal porto transita solo una parte minoritaria dell’export di blocchi e lastre che escono dal comprensorio pari a circa 637mila tonnellate nel 2012.
Si deve sottolineare l’importanza, sempre maggiore, che è esercitata dal vicino porto di La Spezia, fortemente collegato a mercati importanti per le nostre esportazioni e soprattutto specializzato nel trasporto di merce in container:
54 Attualmente il Porto di Carrara è oggetto di un progetto di riqualificazione e diversificazione per ampliare lo spazio alle crociere, potenziare il diportismo nautico, realizzare una joint venture con il porto di La Spezia per riconvertirsi verso la movimentazione dei container, definire una strategia di complementarietà con il porto di Livorno, anche con riferimento alla movimentazione di prodotti forestali verso le cartiere della Lucchesia.
quest’ultimo è un mezzo molto utilizzato e preferito da Cina e India, sia per la vendita di prodotti finiti, che per prodotti grezzi o semilavorati.
Tabella 14: Movimentazioni porto Marina di Carrara
IMBARCHI SBARCHI TOTALE PRODOTTI LAPIDEI
ANNO Valori in tonnellate Valori Incidenza
2005 1.258.703 1.803.033 3.061.736 2.296.647 75 2006 1.295.471 1.974.392 3.269.863 2.405.726 73,6 2007 1.134.459 1.765.834 2.900.293 2.208.029 76,1 2008 1.102.591 1.467.616 2.570.207 1.841.718 71,6 2009 1.080.118 946.738 2.026.856 1.147.131 56,6 2010 1.526.602 1.815.228 3.341.830 1.297.548 38,8 2011 1.415.618 1.816.688 3.232.306 1.077.456 33,3 2012 1.643.064 1.630.280 3.273.344 1.049.597 32,1
Fonte: Rapporto Economia Massa-Carrara, 2013
Un’altra infrastruttura a forte valenza strategica per Carrara è la “strada dei marmi”, ideato nel Duemila questo progetto ha il particolare interesse di realizzare un'arteria viaria di collegamento tra i bacini marmiferi e le principali direttrici di traffico, destinata specialmente al trasporto dei materiali lapidei con lo scopo di ridurre l'inquinamento acustico e atmosferico. La «via dei marmi» prende, idealmente, il posto della vecchia «marmifera»55, la linea ferroviaria privata a trazione tradizionale che dalla stazione di Avenza arrivava fino alle cave. Iniziata a fine Ottocento (la prima inaugurazione ci fu nell'agosto del 1876) la via ferrata si sviluppava su un percorso di circa 22 chilometri, lungo gallerie e ponti. La «marmifera» oltre a facilitare il trasporto dei blocchi a valle, garantito, fino ad allora, dai buoi, sollecitò un incremento nell'estrazione del marmo. Alla
55 La marmifera o “via Carriona” è un'antica strada che univa Carrara al mare sulla quale transitavano i carri trainati dai buoi con sopra i blocchi di marmo per giungere al porto è stata costruita al posto della vecchia ferrovia marmifera; da qui venivano caricati su naves lapidariae per il trasporto via mare o proseguivano lungo la via Aemilia Scauri fatta costruire nel 109 a.C. dal censore Aemilius Scaurus per facilitare il passaggio delle merci, dei viandanti, ma soprattutto per farvi passare le truppe. Prende il nome del fiume Carrione, che ancora oggi attraversa il centro storico della città di Carrara, per secoli ha
metà degli anni Sessanta, complice il boom industriale, anche la ferrovia fu abbandonata, per cedere il passo ai «mezzi gommati» che con la loro forza e agilità risalivano, lungo strade polverose, fino ai piazzali di cava. Restava però ineliminabile, nonostante la costruzione di nuovi tracciati stradali, l'attraversamento della città per trasferire i blocchi di marmo verso il porto navale o nei luoghi di lavorazione. Una situazione, che nel corso degli anni, ha finito per diventare insostenibile per la salute dei cittadini e per il bene della città. Questa
opera nasce dunque come risposta concreta all’annoso problema
dell'inquinamento collegato al trasporto del marmo, garantendo una nuova sicurezza sulle strade. I camion che scendono dalle cave sono interamente lavati prima di immettersi nella nuova strada, con conseguenti benefici in termini di riduzione delle polveri. La maggior parte del tracciato si svolge in galleria, dove, tra l'altro, sono state montate vie di fuga nuove, una sorta di tunnel sopraelevati, con scale di accesso ogni 500 metri, e ingressi dotati di porte resistenti al fuoco e ai gas. Per i disabili sono stati previsti ascensori a norma di legge e l'intero tratto coperto può essere percorso in piedi. L’opera iniziata nel 2003 e terminata nel 2012, è costata 120 milioni di euro, 22 milioni coperti da fondi europei, il resto da contributi regionali e da mutui accesi dalla giunta comunale e dalla società partecipata56. Il percorso totale è di 5.611 metri, di cui 4541 di gallerie e 455 di tratto a cielo aperto e viadotti. Per realizzarla sono stati fatti scavi per oltre 1.085.000 mc e sono stati usati 259.000 mc di calcestruzzi, 25.590.000 kg di acciaio e 438.000 m di rame. Per i prossimi cinque anni, la Strada dei Marmi è riservata all'esclusiva circolazione dei veicoli con massa superiore alle 7,5 tonnellate.
Una recente forma di trasporto è quella via aerea, la quale non ha ancora avuto un così grande sviluppo come quello delle persone; tuttavia si può in generale
56 La Progetto Carrara è una società in house del Comune di Carrara. Nata nel 2000, l'azienda si è subito posta il preciso scopo di contribuire al processo di rinascita ambientale, culturale ed economica di Carrara. La società ha lo scopo di mettere in atto, in una logica di sviluppo sostenibile la riqualificazione, la trasformazione e il recupero del tessuto urbano e il potenziamento della rete infrastrutturale. Particolare attenzione è rivolta alla realizzazione di un'arteria viaria di collegamento tra i bacini marmiferi e le principali direttrici di traffico, destinata specialmente al trasporto dei materiali lapidei: la Strada dei Marmi.
affermare che, quello aereo, poiché è un trasporto più costoso degli altri, può però essere preso in considerazione per le merci quando si realizzano delle situazioni (valore della merce trasportata, utilità del suo trasporto, facilità di utilizzare il mezzo aereo, assenza o difficoltà d’uso dei mezzi terrestri, ecc.) che favoriscono il sistema aereo. Possiamo dire che questa modalità di trasporto si adatta a tipologie merceologiche pregiate, come lo sono le pietre, che subiscono anche un incremento di valore aggiunto in termini di sicurezza, rapidità ed efficienza. Questo trasporto è apprezzato nei paesi arabi57, che per i loro progetti prediligono il mezzo aereo abbattendo i tempi di attesa. «Decisamente positivo anche l’andamento del traffico cargo- si legge nella nota stampa dell’aeroporto - Il dato progressivo da inizio anno al 31 luglio 2014 (3,7 tonnellate di merce e posta trasportate) evidenza crescita di oltre il 155% rispetto allo stesso periodo del 2013. Grazie soprattutto ad importanti spedizioni effettuate da aziende toscane del settore lapideo».